Mah, allora, dire che progettare una struttura in composito efficiente sia semplicissimo mi sembra un'affermazione un poco... semplicistica, non foss'altro perchè fare un modello ad elementi finiti di un materiale anisotropo come un composito è ben più complicato di uno isotropo come un metallo(*). La sequenza di laminazione delle fibre è determinante, così come lo è la percentuale di resina ed alla base vi sono delle teorie (in questo caso proprio "Teoria della laminazione") da cui non si può prescindere se si vogliono fare le cose fatte bene.
Poi, per carità, se è vero che si dovrebbe far così, non è scontato che
si faccia, per cui nonostante prestazioni strutturali magari di un certo rilievo, è possibile che sotto sotto si siano fatte delle gran "porcate". Questo è vero nel ciclismo, ma anche nella F1... Questo sostanzalmente perchè il comportamento di questi materiali può essere
progettato nel vero senso della parola, scegliendo appunto dove e come mettere le fibre di rinforzo in dipendenza dalle condizioni di carico in cui deve operare il manufatto in questione. Ma il problema grosso è che le "lamine" (intese come "strati" di fibre unidirezionali), interagiscono fra di loro offrendo deformazioni orientate in direzione differente rispetto alla direzione di applicazione del carico, fenomeni che tornano utili se sono considerati, ma che creano solo fastidi se non se ne tiene conto. Un esempio lampante sono gli alettoni anteriori di F1 che cambiano incidenza al variare del carico aerodinamico, effetto ottenuto proprio sfruttando gli accoppiamenti flesso-torsionali possibili con un laminato in composito. Peraltro mi pare che le ultime stesure regolamentari della FIA abbiano vietato tale pratica...
Riguardo lo sviluppo di tecnologie di questo tipo in ambito motociclistico, alcune motivazioni sono già state scritte, in particolare dal buon Andrea. Come già detto, l'industria motociclistica non possiede tradizionalmente il know-how tecnologico diffuso per realizzare strutture efficienti, che con le loro prestazioni giustifichi l'abbandono delle tecnologie metalliche tradizionali, considerando che queste aziende qui hanno ormai raggiunto l'eccellenza.
Coem già detto, qcosa di un po' serio c'è: i cerchi in carbonio sono assodati per le Aprilia ed in seguito anche altri, dai tempi dei mondiali di Biaggi, così come i forcelloni sempre di Aprilia. Ma di sicuro sono prodotti realizzati da fornitori, specializzati in tali tecnologie, a Noale non si sono sognati di mettere in piedi un reparto compositi apposta per fare 2 cerchi ed un forcellone...
PS: @alexss: i materiali compositi, meno lavorano a compressione e meglio è!!
__________________
(*):
isotropo: materiale che offre caratteristiche identiche a prescindere dalla direzione di "osservazione", in questo caso dalla direzione di applicazione dei carichi
anisotropo: materiale che al contrario offre resistente e rigidezze diverse dipendentemente dalla direzioend i applicazione dei carichi.