Questa guida vuole essere un pratico aiuto a chi inizia a cimentarsi nell'uso delle resine e delle varie fibre di vetro, carbonio, kevlar ecc..
Materiali
I materiali principali necessari alla laminazione si dividono in 2 categorie: le resine e i tessuti.
Le prime sono la matrice dell'oggetto che andrete a produrre entro la quale vengono laminati i tessuti che sono la seconda categoria principale di materiali usati.
Le resine
Le resine più usate per la laminazione sono:
- epossidica
- vinilestere
- poliestere
La resina poliestere tra le 3 è quella peggiore (ha bassa resistenza), viene usata per fare stampi o per riparazioni (è anche quella che costa meno).
La resina vinilestere è una buona via di mezzo fra le 3 dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche si avvicina molto alla resina epossidica ma è meno costosa; unico lato negativo è il maggior ritiro rispetto all'epossidica e la poliestere.
Tutte le resine vano catalizzate con l'apposito catalizzatore da aggiungere al 2% del peso
Per la costruzione di stampi vi consiglio di usare la resina poliestere in quanto ha dei ritiri bassi e in fase di reticolazione e indurimento si riescono a mantenere le dimensioni dell'oggetto originale di cui si vuole creare lo stampo.
Invece per la laminazione del pezzo si può usare la resina vinilestere in quanto è dotata di buone caratteristiche di resistenza e il ritiro è diminuito dall'uso di fibre strutturali e dal controstampo.
I tessuti
I tessuti o fibre possono essere di vetro, carbonio, kevlar ecc..
Le fibre più usate sono quelle di vetro, carbonoi, kevlar e quindi faremo riferimento a queste, che sono caratterizzate dal basso peso specifico al metro quadro.
Le fibre di vetro possono essere essenzialmente di 2 tipi:
- strutturali o biassali
- mat
Nei tessuti strutturali o biassali le fibre di vetro generalmente sono incrociate tra loro a 90°, ciò conferisce al tessuto resistenza e rigidità.
Le fibre di carbonio e kevlar si distinguono in:
- Plain
- Twill
- Strutturali o biassali
Consiglio, se dovete fare un pezzo in carbonio a vista, di usare il plain che rispetto al twill è più facile da lavorare, specialmente per chi non ha esperienza in quanto è più rigido e le fibre mantengono di più la tessitura. Inoltre è esteticamente più bello, il twill va bene per forme complesse si adatta bene a curvature strette e spigoli ma la tessitura si deforma molto più facilmente.
La creazione di uno stampo
Prendiamo per esempio un parafango; ecco il materiale necessario:
- modello originale che dobbiamo produrre (parafango)
- gelcoat nero per stampi
- alcool polivinilico (distaccante)
- mat 250 g/mq
- mat 450 g/mq
- resina poliestere
- pennelli e guanti
Procedura
Prima di tutto, fissare il parafango in modo da poterci lavorare comodamente e da poter arrivare in ogni parte senza che si muova; il pezzo deve essere pulito e liscio.
La prima cosa da fare è passare l'alcool polivinilico (distaccante) che serve a far sì che la resina non si attacchi al modello e quindi a staccarsi quando la resina sarà asciugata
Una volta asciugato l'alcool date una mano di gelcoat diluito al 2 % su tutto il modello, lasciare asciugare per 12 ore dopo di che si può cominciare a stendere il mat. Dare una mano resina catalizzata al 2 % e appoggiare le pezze di mat 250 g/mq, facendolo aderire picchiettandolo bene ed eliminando le bolle. Date altre 2 mani di mat 450 g/mq ad intervalli di 12 ore usando lo stesso procedimento del mat 250 g/mq.
Distacco dello stampo
Una volta finito di laminare lo stampo, lasciare tutto per circa 2 giorni in modo che asciughi bene poi potete staccare il parafango. Cominciate col fare pressione sui bordi e pian piano andare verso il centro: vi potete aiutare con acqua calda perché squaglia l'alcool e con aria compressa, una volta staccato dovrete rifinire i bordi col dremmel e con carta vetrata seguendo i bordi che comunque lascia il gelcoat nero.
Laminazione del pezzo
Ora potrete riprodurre il parafango col materiale che più vi piace.
- In vetroresina:
Date una mano di alcool polivinilico all'interno del controstampo, fatelo asciugare bene e date questa volta 2 mani di gelcoat bianco ad intervalli di 12 ore, poi date una mano resina catalizzata al 2 % e appoggiare le pezze di mat 250 g/mq. Fatelo aderire bene picchiettandolo ed eliminando le bolle. Date altre 2 mani di mat 45 g/mq ad intervalli di 12 ore, usando lo stesso procedimento del mat 250 g/mq. Seguire il procedimento del controstampo per staccare il pezzo, rifinire i bordi stuccare eventuali difetti. Lisciare con carta abrasiva ed il pezzo è pronto per la verniciatura.
- In carbonio:
Date sempre una mano di alcool polivinilico, lasciare asciugare bene e date una mano di resina sempre catalizzata al 2 % e lasciate asciugare per 15 20 minuti (dev'essere molto appicicosa ma ferma). Appoggiatevi il foglio di carbonio plain che esteticamente è il più bello e pressatelo con le dita in modo che rimanga attaccato e che prenda bene le forme, dopodiché date una mano di resina. Lasciate asciugare sempre 15 20 minuti e dare la seconda passata col twill seguendo il procedimento di prima e poi dare una mano di resina e asciugare per 2 giorni. Seguire il procedimento del controstampo per staccare il pezzo, rifinire i bordi e lisciare con carta abrasiva fine e dare il trasparente.