Il mondo delle corse motociclistiche è stato
rivoluzionato quando, trent'anni fa, sono stati usati materiali
sofisticati come la fibra di carbonio.
Oggi questi materiali sono tanto comuni da risultare insostituibili e
fondamentali per qualunque macchina da corsa.
Se al principio fu la fibra di vetro l'elemento rivoluzionario,
impiegato nella fabbricazione di carenature, caschi e molti altri
pezzi, presto apparirono altri materiali che superavano di molto le sue
qualità.
Si trattava di materiali più leggeri e resistenti, scoperti
alla fine degli anni Sessanta: dove applicati, avevano garantito
affidabilità e prestazioni di alto livello.
Questi nuovi materiali compositi sono la fibra di carbonio
e il kevlar (vedere figure sottostanti), due
elementi che trovarono una applicazione quasi immediata nel mondo delle
due ruote.
Carbonio
Fibra di carbonio
Kevlar
Le prime fibre di carbonio furono scoperti in Giappone.
All'inizio non offrivano sufficiente resistenza meccanica, e fu solo alla metà degli anni Sessanta che gli inglese riuscirono a produrre una fibra di carbonio resistente, mediante un processo chimico molto complesso.
Il materiale ottenuto offriva un'eccellente equilibrio fra resistenza, peso e rigidità. Tale quale la conosciamo, la fibra di carbonio prese corpo mescolandosi con le resine epossidiche, che sono quelle che donano rigidità a questo materiale.
Le sue principali caratteristiche sono l'assenza di affaticamento, il basso peso, l'elasticità e il non subire la corrosione.
Per contro, ha una ridotta capacità di assorbimento degli impatti e risulta impossibile realizzarvi fori filettati: quando questo è necessario, la fibra di carbonio deve combinarsi con altri materiali come il kevlar o l'alluminio.
Questo materiale è impiegato in punti vitali delle moto quali i dischi dei freni, i forcelloni, le carenature, i telai secondari, gli airbox. Nella figura sottostante è mostrato un cerchione in carbonio:
E' anche parte dell'abbigliamento del pilota, perché utilizzato nella fabbricazione del casco e in certi punti dei guanti.
Guanti con inserti in carbonio
Per quanto riguarda il kevlar, la sua data di nascita è
anch'essa risalente alla metà degli anni Sessanta.
Si tratta di una fibra organica creata dalla DuPont: combina
straordinarie qualità come la durezza, la
flessibilità, e la leggerezza.
Questa larga catena molecolare è in grado di raccogliere in
sé tutte queste proprietà per creare una fibra di
grande rigidezza strutturale, bassa conduttività elettrica,
alta resistenza chimica, alta resistenza ai tagli e alle abrasioni.
Una fibra tanto versatile ha trovato applicazioni senza fine sulla
motocicletta, dalle protezioni per il telaio ai fili della struttura
della carcassa dei moderni pneumatici radiali, passando per la tela di
alcuni punti delle tute dei piloti, per le protezioni dei guanti, per
le calotte dei caschi (in questo caso unita da altre fibre) e perfino
per il filo con cui vengono cuciti i guanti e le tute.
Il kevlar ha avuto un pronto utilizzo nelle tute dei piloti, collocato
strategicamente in zone di flessione come l'interno dei gomiti o la
parte posteriore delle ginocchia. Risulta più comodo
rispetto alla pelle, che è più rigida.
Tuta con inserti in kevlar
Grazie alla sua grande resistenza all'abrasione, protegge efficacemente il pilota nelle cadute con lunghe scivolate.
Una vera garanzia di sicurezza!
[immagini a cura di 88mph]