Sì questo è vero in parte.
Le centraline moderne possono automapparsi variando il rapporto stechiometrico aria-benzina. Solitamente aggiungendo o diminuendo la benzina erogata dagli iniettori a seconda della quantità d'aria in ingresso e in uscita (per far questo, sulle moto JAP, è inserito un piccolo sensore sui canali di ingresso dell'airbox, oltre alla sonda lambda nello scarico. Sulle italiane non lo so).
Hanno però dei limiti, in particolare 2:
1-l'aria in uscita viene monitorata per rispettare la normativa euro 3. Infatti la sonda lambda è molto più complessa ed evoluta rispetto al sensore posto all'ingresso dei condotti dell'aria, in quanto individua solo alcuni gas che si formano nel processo di combustione, e se il valore dei gas (nocivi per l'ambiente) è sopra la norma impone alla centralina di smagrire la carburazione (-benzina=meno schifezze che si formano durante la combustione)
2-come si può capire, la quantità di calcoli che la povera centralina deve fare è altissima, in quanto deve ricevere i dati del sensore sui condotti, calcolare il giusto rapporto aria benzina, e prima di inviare il segnale sulla quantità di benzina da erogare agli iniettori deve elaborare i dati che gli arrivano anche dalla sonda lambda, che normalmente gli impongono di smagrire la carburazione da lei calcolata a causa dell'euro 3.
Questo comporta che le moderne centraline possono variare il rapporto stechiometrico solo di qualche punto percentuale, adattandolo alle svariate situazioni che la moto (in RIGOROSA CONFIGURAZIONE ORIGINALE) possono incontrare (freddo, caldo, altitudine,...). Oltretutto, a causa dell'euro 3, la carburazione sarà sempre magra.
Quindi quando si cominciano a cambiare componenti che variano molto la carburazione (filtro e scarichi in primis), la centralina non può far altro che impostare il rapporto aria benziana ai suoi livelli massimi, oltre ai quali non potrebbe andare per limiti di calcolo (sulle auto invece questo limite è molto più ampio, in quanto le cetraline sono molto più grosse e potenti, quindi con maggior capacità di calcolo e adattamento alle varie situazioni).
Oltretutto, nella maggior parte delle moto jap la centralina è piuttosto rapida a calcolare e quindi ad adattarsi, ma ciò comporta un minore range di adattamento (circa +o- 2% della benzina). Nelle moto italiane invece, le centraline sono moooolto più lente, ma hanno un range di adattamento maggiore (quasi il doppio).
Per ovviare a questo problema la soluzione è "ingannare" i valori di base della centralina, e di solito si utilizzano centraline aggiuntive (power commander e compagnia) oppure eprom diverse. Con le prime si trova il rapporto aria benzina ideale, e queste modificano i dati della centralina originale. Con le seconde invece i dati sono già preimpostati dal priduttore, ma il funzionamento è lo stesso. Le centraline mantengono, in entrambi i casi, la loro capacità di adattarsi.
Poi il discorso potrebbe andare per le lunghe parlando della funzione della sonda lambda, che nei lavori più rozzi e veloci viene semplicemente inibita, in quelli più evoluti viene trasformata da strumento del male dell'euro 3 a vera amica, poichè da la possibilità di controllare, con i suoi dati, se la carburazione va bene (ad esempio la Yamaha R1 che corre in SBK utilizza 4 sonde lambda, 1 per ogni cilindro, per controllare i gas in uscita e sapere se la combustione è ottimale in ogni cilindro)