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Suzuki 350 Dr: Italia-Russia-Kazakistan-Kirghigistan-Uzbekistan
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6274664 Inviato: 12 Nov 2008 9:07
Oggetto: Suzuki 350 Dr: Italia-Russia-Kazakistan-Kirghigistan-Uzbekistan
 

Ciao a tutti, mi chiamo Maurizio e sono un Suzuki 350 DR da quest’anno. A gennaio ho comprato on line questo modello usato, del 1999, ma con poco più di 8000 km: 1500 € in tutto. L’idea di fare una vacanza in moto risale al 2006. Avevo deciso di trascorrere le mie vacanze in Alaska e per 3 settimane avevo navigato su una canoa lungo un fiume a nord, il Noatak river. L’ultima settimana avevo deciso di passarla in moto nella penisola del Kenai a sud. In Alaska non è facile nolleggiare una moto e l’unica possibilità alla fine fu un negozio della capitale dell’Alaska, che oltre alle Harley Davidson noleggiava anche uno Yamaha XT 225, piccola, ma sino ad allora io ero stato un vespista. Col mio PX 125 ho girato un po’ tutta l’Europa occidentale, ma mai avuto una moto o fatto uno sterrato. Conoscenze meccaniche = 0: anche sulla vespa sapevo pulire la candela e cambiare una ruota. Però mi piace viaggiare su due ruote e il mio record di tappa di viaggio è stato Modena –Amsterdam in 34 ore. Anche quell’estate, mi sono comunque fatto 1600 km in una settimana.





Da lì ho iniziato a pensare ad un giro più lungo. Lo scorso anno avevo viaggiato in Birmania Laos Cambogia e Tailandia ed ero riuscito a noleggiare solo dei piccoli motorini per qualche giornata






L’idea del giro è partita con l’intenzione di arrivare a Samarcanda. Inizialmente, avendo poco più di 30 gg a disposizione mi ero informato per spedire in aereo da Roma la moto a Tashkent in Uzbekistan con data prevista per la fine di agosto. Poi ho dovuto anticipare la partenza alla seconda metà di luglio e quindi non avevo più il tempo di acquistare la cassa per la spedizione. Così ho pensato di fare il giro da sopra: Italia-Austria-Slovacchia-Repubblica Ceca- Lituania-Lettonia –Russia-Kazakistan-Kirghigistan e Uzbekistan. Avevo i contatti per spedire la moto dall’Uzbekistan. Personalmente ero andato a Roma a fare i visti per Uzbekistan, Kazakistan e Kirghigistan, mentre per la Russia mi sono dovuto rivolgere ad un’agenzia. La moto l’avevo portata a casa verso i primi di febbraio. Prima durante l’inverno per conto mio avevo fatto delle ricerche su Internet, prendendo come riferimento il modello della Yamaha 225 e avevo deciso di cercare una moto robusta, maneggevole, ma non pesante. La velocità non era un fattore, in quanto, coi miei anni di vespista l’andare a 100 km/h mi faceva già sembrare di divorare la strada. Avevo quindi individuato il modello della Yamaha e oltre ai consumi limitati avevo sempre trovato dei giudizi che ne esaltavano la incredibile robustezza. Un giorno poi sono passato per caso da un concessionario Aprilia-Suzuki, mi sono fermato a chiedere informazioni ed uno dei ragazzi che lavoravano nel negozio aveva proprio un DR 350 e mi ha confermato l’idea che mi ero fatto della moto. Inoltre la meccanica estremamente semplice mi ha fatto pensare che in quei paesi qualunque tipo di “meccanico” mi avrebbe potuto aiutare. Io poi non ho avuto tempo di imparare nulla per intervenire sulla moto. Ad oggi non saprei nemmeno smontare la candela. Comunque ho fatto montare un serbatoio da 16 litri della Acerbis, oltre ai paramani ed al rinforzo centrale del manubrio. Il problema sono state le borse laterali, in quanto solo 3 giorni prima di partire un fabbro in pensione ( ha un BMW 1200) amico di mio padre mi ha sistemato degli attacchi GV, con cui pensavo di tenere appoggiate un paio di borse morbide…ma poi il mio meccanico ha trovato un suo fornitore di Bologna che aveva un paio di borse rigide GV. Detto fatto a mezzogiorno sono andato a prenderle. Poi ho optato per la scelta di costruire con un tondo di ferro per cemento armato da 8 mm un portapacchi posteriore su cui legare uno zaino con vestiti mappe ( niente GPS, tanto non è che in quei paesi ci siano molte strade) e altri accessori. Nelle borse laterali tutti gli attrezzi per lavorare sulla moto, camere d’aria anteriore e posteriore, fusibili di ricambio ( che però non sapevo montare), olio per il rabbocco e spray protettivo per la catena. Inoltre fornello pentolino, sacco a pelo e tenda monoposto da 1,5kg. Nei mesi precedenti avevo però preso una ventina di lezioni di russo, per essere almeno in grado di leggere il cirillico ( cartelli stradali) e riuscire a pronunciare qualche parola :” Quanti km, da che parte, mi chiamo una camera ecc…”
Sono partito il 19 luglio alle 09,25 da Modena


Questo l’itinerario finale del viaggio che ho fatto: il tratto verde è quello in moto e quello blu in aereo.

Questa invece è la mia “attrezzatura tecnica” da viaggio…la foto è stata fatta al ritorno, lo dico solo perché cosi si capisce il colore dei jeans e della maglietta ( mai lavati e sempre usati)


Questo è il pomeriggio precedente alla partenza, il 18 luglio: ovviamente all’ultimo aveva smesso di funzionare il clacson e sono tornato dal negozio dove Giorgio (maglia rossa) me lo ha immediatamente cambiato. Giorgio è il meccanico, che essendo proprietario di una DR 350, mi ha definitivamente convinto all’acquisto. Il suo collega si è “fatto” 2 Parigi-Dakar: mi sono sentito abbastanza tranquillo sul fatto che stavo parlando con due persone competenti. Il negozio si trova a Bazzano (BO) e questo è il link Motorbox.it : lo metto per pura riconoscenza (non ho avuto “sponsor” per il viaggio) e per la professionalità dimostrata che è andata oltre il normale rapporto col cliente.


Qui siamo alla sera prima della partenza: ho terminato il tutto poco prima di mezzanotte, partenza per il mattino dopo

Sono partito da Modena il 19 luglio alle 09,25 e come prima tappa sono arrivato a circa 20 km da Vienna, dormendo in un albergo lungo la strada

Poiché avevo fatto oltre 700 km appena saputo che c’era una camera ho immediatamente eseguito 2 dei 4 interventi tecnici imparati da Giorgio: spray protettivo alla catena (ogni 500 km) e controllo dell’olio…ma proprio inclinata dovevano metterla quella maledetta filettatura del tappo ? Tutte le volte un sacco di tempo per riavvitarlo ! Ahh le altre 2 operazioni tecniche erano controllo pressione pneumatici e rifornimento di benzina.
Il secondo giorno dopo aver passato Slovacchia ed un pezzetto della Repubblica Ceca sono arrivato nel tardo pomeriggio a Cracovia (Polonia) dove ho dormito per la seconda notte



Questo è un ristorante in Polonia ricavato all’interno di un’aereo

Di queste ne girano ancora parecchie

L’albergo in Polonia

Il 3° giorno raggiungo la Lituania

verso sera inizio a cercare un posto dove dormire e improvvisamente vedo il segnale di un campeggio: ottimo, così posso provare la tenda. Prendo la stradina sterrata ( uahoo il mio primo fuoristrada !) laterale a sinistra e dopo 8 km vedo un altro segnale del campeggio

finalmente il campeggio

si tratta di una fattoria, su un laghetto, con una zona in cui accendere dei fuochi e delle tettoie di legno.
C’è solo una signora che mi dice il prezzo in euro: io ovviamente ho con me solo dei dollari in contanti. Alla fine stabiliamo un cambio 5€ = 7 $...ovviamente a gesti e con qualche parola di russo, lingua che i Lituani non amano parlare, visto che sotto Stalin almeno 30.000 persone sono finite nelle fosse comuni. Nella capitale Vilnius è possibile visitare il museo dell’olocausto.
Comunque sono le 20,30 e il sole inizia a tramontare. Scelgo di mettere la mia tenda (1 posto, 1,5 kg) al riparo dietro un carro. Non l’avevo mai usata, apro e non trovo le istruzioni per il montaggio: è una struttura con due sole bacchette flessibili, ma non riesco bene a capire come vadano inserite. Dopo mezz’ora di accidenti ragiono e mi dico che le istruzioni devono per forza esserci: alla fine rivolto il sacchetto che conteneva la tenda e trovo un foglio di plastica con le istruzioni che è un tutt’uno col sacco. Alè 5 minuti e la tenda è pronta !


Risolto il problema dell’alloggio è l’ora del vitto e vado vicino al laghetto a preparami degli squisiti noodle cinesi liofilizzati rafforzati da una scatola di piselli. Sintonizzo la mia radio Philips da 14€ e trovo una stazione con della musica. Cosa desiderare di più ?




Poi a letto, cullato dai rumori della natura: vento, le mucche, il cane che si innervosisce per il gatto, volatili vari, il tutto pregando che nessuno passasse per dare una mazzata in testa all’unico ospite del “campeggio”.
Al mattino mi alzo, e visto che non ho da mangiare, la signora mi offre la colazione: margarina salata, una specie di patè di maiale da spalmare e il pane. Perfetto.




Riparto raggiungo la Lettonia e mi dirigo verso il confine con la Russia



Arrivo alla frontiera Lituania – Russia nel primo pomeriggio e come prima cosa cambio dei $ con dei rubli: in questi paesi è sempre meglio avere il contante a portata di mano

La burocrazia è sempre una notevole barriera, ma basta fare mente locale a quando in Italia bisogna andare a chiedere un permesso edilizio o di qualunque altro tipo attraverso vari uffici ugualmente competenti per non scoraggiarsi troppo. In poco più di un paio di orette sono in Russia !

 
6274689
6274689 Inviato: 12 Nov 2008 9:12
 

Foto banale, appena al di là della frontiera


la c in cirillico si legge esse…quindi cassa

Per arrivare a Mosca, dal punto di frontiera dove sono entrato io è sufficiente percorrere la M 9, quando ha iniziato a calare il sole mi sono messo a cercare un albergo. Dopo un rifornimento me lo ha indicato un camionista, dicendomi che a soli 45 km ce ne era uno economico: inoltre io mi sono sempre sentito molto tranquillo, anche quando giravo con la vespa, a fermarmi nei posti con dei camion parcheggiati. Sono sempre stato tranquillo per il mezzo di trasporto. In Russia poi sono organizzati sempre con dei cortili in cui parcheggiare sorvegliati 24h su 24h.



non erano delle stanze, ma delle piccole casette con doccia comune e turca fuori dal prato





poi dopo la doccia sono andato a mangiare ed ho avuto il mio primo impatto con la cucina russa. Io all’estero mangio sempre e solo la cucina del posto e normalmente non sto a cercare di tradurre il menù, guardo i piatti serviti ai clienti e poi ne indico al personale uno che mi ispira. Qui mi è capitata una zuppa con le rape e del pesce (però non so quale)





Il mattino dopo sono ripartito e mi sono macinato gli ultimi 350 km che mi separavano da Mosca









poi finalmente il cartello di Mosca ( che è poi scritto Mockba) e a quel punto mi sono detto “Tanto vale arrivare in centro”. Mosca è sviluppata all’interno di 4 anelli concentrici, quindi mi sono detto che bastava andare sempre dritto. Dopo un po’ ho capito che stavo sbagliando qualcosa. Mi sono fermato e dopo un po’ ho provato a chiedere e finalmente ho capito: dovevo chiedere per il Cremino, solo che non sapevo la pronuncia. Poi alla fine un tassista ha capito e memorizzando la pronuncia ( Kriemle o giù di lì) sono ripartito ed infatti alla fine, continuando a chiedere sono sttivato all’ultimo anello che circonda la Piazza Rossa dove sorge la città fortificata del Cremino



è il pomeriggio del 23 luglio: 4,5 giorni e poco più di 3000 km da Modena al Cremino.

Dopo un po’ riesco a trovare un’ostello davvero vicino alla Piazza Rossa in una via pedonale, quindi ogni volta mi tocca di spingere la moto per un po’, e pre prudenza la porto anche dentro all’ingresso



stanza da 8 persone mista e uso cucina




la reception dell’ostello: Nadia e Olga



Il giorno dopo di buon’ora, visita con itinerario classico: Cremino e Piazza Rossa










una foto con un gruppo di turisti giapponesi cerco sempre di farla. Quando siete indecisi su quale sia la miglior posizione per fare una classica foto ricordo, guardate se in giro ci sono dei turisti giapponesi: loro non sbagliano mai e scelgono sempre la migliore posizione per la classica foto ricordo. Qui sono nella Piazza Rossa



La cattedrale di San Basilio



nel pomeriggio nella via del mio ostello ho conosciuto un gruppo di biker russi: sono stati gentilissimi e uno di loro che parlava in inglese ha telefonato ad un loro amico meccanico Victor di un concessionario Suzuki e gli hanno spiegato che desideravo far controllare la moto, che non presentava particolari problemi, ma aveva già fatto 3000 km. Appuntamento per le 11,00 del giorno dopo





mica male il concessionario: 4 piani di cui uno solo ed esclusivamente dedicato all’abbigliamento !





Dopo 2 giorni e mezzo via di nuovo in strada: in questa città mi hanno voluto fotografare


questo è uno di quegli “alberghi” per camionisti che ho usato spesso durante il viaggio: cortile interno con servizio di sorveglianza 24h/24h. In questo ho preso il posto letto in camerata da 9 posti…ma tanto c’ero solo io !








poco prima di attraversare il Volga mi sono fermato per uno spuntino in un piccolo villaggio





poi il Volga..larghino non trovate ?






non male queste baracchine lungo la strada: dolci e torte salate fatte in casa






una città russa in cui ho fatto tappa per la notte…l’urbanistica è quella che è





Sasha, il camionista russo con cui ho diviso la stanza per la notte



Si riparte verso i monti Urali



più che ai pedoni bisogna stare attenti ai quadrupedi



pausa pranzo



iniziano i monti Urali, che però al massimo arrivano a 2000 mt, ma la strada è in salita molto gradualmente



verso le otto di sera inizia un po’ a piovere, allora mi fermo da una struttura abbandonata, che una volta era un ristorante: approfitto della tettoia e mi preparo un risotto



poi dopo le nove riparto e trovo subito un albergo…si ricavato in un vagone ferroviario ! Un generatore riscaldava l’ambiente





altro giorno altro autogrill per la colazione






qui sono a Scielabinsk ( o Del’Abinsk) e mi sto avvicinando al confine col Kazakistan



questo vagone invece l’avevano adattato a ristorante bar



finalmente sono al confine col Kazakistan





La frontiera col Kazakistan è stata un poco laboriosa: quasi 2 ore. I documenti erano tutti uno dietro l’altro: modulo per la moto, per i bagagli, dichiarazione per la dogana…solo che venivano controllati sempre da persone diverse. Poi hanno voluto aprire le borse rigide: smonta apri spiega cosa era ogni cosa, fino a quando rimaneva l’unica persona che parlava inglese. Quando si allontanava, le mie lezioni di russo e il mio frasario non permettevano una conversazione molto chiara e fluida. Costantemente la stessa frase ripetuta da tutti i funzionari e militari di frontiera “ Italiani ? Sizilia..mafia ?”.
La prima volta mi ha fatto sorridere, poi mi ha un poco rotto le scatole, come l’altra “Italiani vero?”. L’ho capito solo alcuni giorni dopo. L’italiano più conosciuto in quei paesi ( Kazakistan, Kirghigistan e Uzbekistan ) è senza ombra di dubbio Toto Cutugno ! La sua canzone “ L’italiano” la conoscono davvero tutti. Al passaggio della frontiera fra Kazakistan e Kirghigistan, alla domanda “Where are you from ?” ho risposto intonando il ritornello “ lasciatemi cantare con la chitarra in mano…”: si sono messi tutti a ridere e poi ho espletato le formalità di dogana. La seconda personalità italiana più famosa è il commissario Cattani, il Michele Placido della Piovra. Io non l’ho mai guardata la serie e quindi anche a sentire il cognome usato nella serie non riuscivo a capire. Il serial “Octopus” è un altro aspetto del nostro paese assolutamente arcinoto. Subito dopo direi che sono messi bene anche Celentano i Ricci e Poveri ( li pronunciano così) e Moranti.
Passata la frontiera ho iniziato a seguire la M36 che con circa 2000 km mi avrebbe portato fino allla ex capitale nel sud del paese, Alma Aty. Questa una delle ragioni per cui non ho pensato ad acquistare un GPS per moto: non è che ci siano poi tante strade, inoltre non so quanto facile possa essere trovare delle mappe di città di quegli stati da scaricare, senza poi essere obbligati ad immettere i nomi delle strade in cirillico !

Questo poliziotto mi ha fermato solo per farsi fare una foto con me


Dopo aver passato Kostanaja mi sono fermato in un albergo per la notte



qui alla sera ho mangiato i pilminizie, un qualcosa di molto simile ai nostri tortellini ( fatti oltre a tutto in casa): invece che con la panna erano serviti con una specie di crema acida. Ottimi





Mattino dopo e si riparte: sosta per uno spuntino volante in un paese…gruppo di case, nel mezzo della steppa







questo diventerà un centauro



nel pomeriggio mi fermo in un caffè e dopo un po’ entra un camionista chiedendo in italiano di chi era la moto parcheggiata fuori. Lavora per una italiana ditta che fornisce materiali edilizi al Kazakistan: il titolare, ex dirigente PCI al momento dello smembramento della ex URSS, grazie a contatti personali col presidente Nazarbajev è riuscito ad avere una porta privilegiata di ingresso per i suoi commerci. Stavano portando dei vetri antiproiettile speciali per una villa di Nazarbajev: strano un presidente tanto amato da vincere le elezioni con l’80% dei voti..mahh !

Ripartito decido di deviare dalla M36 per raggiungere il lago Burabai e fermarmi un paio di giorni



nella zona stanno costruendo parecchie strutture alberghiere


Bisogna anche capire che per i kazaki del centro nord, questo paesaggio di lago alpino è un qualcosa di davvero eccezionale, per chi vede sempre e solo la piana della steppa. Per la notte avevo letto sulla mia guida che in alcune case del paese di Burabai era possibile mettere la propria tenda. Alla fine mi sono fermato presso una casa che forniva o camere o posti tenda


la bambina di 11 anni davanti è la figlia della proprietaria. Ho dovuto contrattare con lei il prezzo del posto tenda: aveva un foglietto con delle frasi in inglese tradotte in kazako…un piccolo manager, alla fine mi ha fatto uno sconto piccolissimo !





colazione con tutta la famiglia


carne di cavallo e pasta fredda


balneazione sul lago Burabai









La rassicurante presenza del presidente Nazarbajev è costantemente garantita da enormi cartelli che ne sottolineano lo spirito gioioso: il radioso sorriso è una garanzia



per la mia ultima serata al lago al mercato ho comprato degli splendidi gamberoni che mi sono cotto bolliti col mio pentolino da viaggio





Lascio il lago Burabai e mi dirigo verso la capitale Astana: la capitale storica è Alma-Aty, al confine sud, ma come amano fare i “presidenti a vita” tipo Nazarbajev, da alcuni anni tutto è stato improvvisamente spostato qui.





immancabile presenza :- )





poi uscito dalla città ti ritrovi con la steppa immensa ai lati della strada





poi nel tardo pomeriggio improvvisamente a lato della strada vedo delle yurte, le tende/case mobili uste da parecchie popolazioni nomadi dell’ Asia centrale, tra cui mongoli, kazaki e uzbeki. Decido di fermarmi per fare qualche foto all’accampamento che è davvero grande: ci saranno almeno un centinaio di yurte. A gesti chiedo se posso fare delle foto e con un cenno mi viene detto di si, poi arriva un ragazzo che parla inglese e si offre di accompagnarmi. Mi spiega che l’accampamento hanno iniziato a montarlo oggi ( venerdì ) e che rimarranno accampati per tre giorni per una festa religiosa, con esibizioni di cantanti, gare di lotta e corsa dei cavalli. Mi fanno mettere la mia tenda nel loro accampamento per la notte e il ragazzo mi dice che se desidero rimanere sarò ospite della sua famiglia per tutta la durata della festa. Si tratta di un raduno di tante famiglie, i cui componenti arrivano un po’ da tutto il paese: quella del ragazzo che ho conosciuto era di circa 100 persone. Alcuni dormono nell’accampamento, ma altri alla sera andavano in una piccola città a 30 km. Ci ho pensato un minuto: ma quando mai ti capita un’occasione del genere ? Così gli ho detto che sarei stato felicissimo di rimanere per tutta la durata della festa. Ho passato tre giorni splendidi e queste sono le immagini





qui viene montata la struttura portante della yurta





la piccola “yurta” occidentale







la mia prima cena dentro una yurta



Il mattino dopo ( l’accampamento inizia a vivere verso le 5,30 ) mi metto subito in pista per guadagnarmi l’ospitalità ricevuta e inizio a scaricare la legna, portare l’acqua e poi aiuto a finire un forno…mi sono accorto che mi guardavano tutti un poco sorpresi, poi mi hanno spiegato che l’ospite è sacro: fa solo l’ospite, si rilassa, magia, beve e non muove un dito. Io addirittura ho anche aiutato le ragazze a pulire i piatti del mangiare !





penso cavallo



La cerimonia religiosa si è svolta su una piccola altura e consisteva nello scoprimento di una pietra incisa che commemorava la data, sormontata da una struttura metallica che stilizzava lo scheletro di sostegno della yurta





presente anche la televisione per riprendere l’avvenimento














Nel pomeriggio sono andato a fare il pieno di benzina, tanto per non far star ferma la moto







ogni sera sono stato ospite in una yurta diversa dello stesso gruppo famigliare





alla sera in alcuni punti veniva tenuto al massimo il volume della radio di una macchina e si creava una piccola zona ballo: qui poi è la famiglia al completo che va a ballare, dal nonno ai nipoti





la base musicale accompagnava 2 cantanti live



La domenica era la giornata delle gare di lotta e della corsa dei cavalli, ma nella prima mattinata si svolgevano delle esibizioni di cantautori kazaki…la gente si sgombisciava dalle risate, io senza capire ciò che dicevano, ho potuto godermi solo la parte musicale



Le gare di lotta erano nello stile Sambo, un’acronimo che significa “difesa personale senz’armi”: sono tecniche di lotta sviluppate dall’esercito russo negli anni 20. L’abbigliamento è simile al judo, ma le maniche sono corte e si indossano scarpe alte tipo anfibi







dopo pranzo ho veramente fatto l’ospite







questo signore è stato ospite a pranzo assieme a me nella yurta: è un campione di corse di lunga distanza ed era arrivato all’accampamento dopo oltre 120 km ! Nemmeno tanto stanco



al pomeriggio si sarebbe svolta la corsa dei cavalli. Questo animale è uno dei simboli del Kazakistan



la “pista” è un’anello da 4 km, da percorrere 6 volte: tot.=24 km di corsa !














l’ultima sera, mi hanno fatto indossare un altro costume, che poi mi hanno regalato: sono rimasto senza parole.



poi baracca generale con cantanti che si sono esibiti sul palco centrale con l’impianto di amplificazione al massimo

 
6274935
6274935 Inviato: 12 Nov 2008 9:48
 

icon_arrow.gif caspita che splendida avventura hai vissuto... complimenti davvero... vissuta con il contatto umano da perfetto viaggiatore... sono esperienze che non hanno eguali!!!
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PS complimenti anche al suzuki che si è dimostrato un pefetto compagno di avventura!!! 0509_up.gif

PS2 posso farti una domandina... una foto con un bel sorriso ce la posti?!?! icon_wink.gif
 
6275190
6275190 Inviato: 12 Nov 2008 10:24
 

floydoz ha scritto:
icon_arrow.gif caspita che splendida avventura hai vissuto... complimenti davvero... vissuta con il contatto umano da perfetto viaggiatore... sono esperienze che non hanno eguali!!!
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PS complimenti anche al suzuki che si è dimostrato un pefetto compagno di avventura!!! 0509_up.gif

PS2 posso farti una domandina... una foto con un bel sorriso ce la posti?!?! icon_wink.gif


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non è la stessa cosa vero ? Comunque me lo hanno già fatto notare: al prossimo viaggio cercherò di migliorare sotto questo aspetto.
Ahh una piccola nota: io ho viaggiato con 4 magliette grigie: a rotazione le vedete sempre nelle foto. L'unica mai lavata è stata quella che indossavo durante i trasferimenti in moto...le altre hanno usufruito del servizio di bucato.

Il mattino dopo sono ripartito salutando e salutato da tutti: davvero tre giorni molto speciali. Poi nel pomeriggio mi sono imbattuto nel problema del vento, che man mano è andato aumentando, sino al punto che mi è toccato di guidare inclinato (a un certo punto me ne sono reso conto anche dalla mia ombra) e poi non sono riuscito ad andare oltre i 60/65 km di velocità in quinta. I consumi dai soliti 27-30 km/lt sono scesi a 20 km/lt. A un certo punto mi sono dovuto fermare e come me hanno fatto anche i camion alti. Per evitare che cadesse ho dovuto posteggiare la moto protetta dalla direzione del vento in questa specie di…autogrill ?





alla fine sono riuscito ad arrivare in una città e ho deciso di fermarmi, inutile proseguire in quelle condizioni



l’albergo..con la moto proprio dall’ingresso



il “risotto” al pesce che mi sono preparato nella cucina dell’albergo



ero andato a fare la spesa in un negozietto vicino e una delle ragazze che lavorava parlava un’ottimo inglese: era in vacanza da sua cugina e quindi la aiutava quelle 10 – 12 ore al giorno a servire i clienti ! Mi ha detto che in una città vicina c’era una bella discoteca: un’ora di macchina.



qui è con la cugina che a primavera si sarebbe sposata



dopo mangiato ho fatto 2 passi per la città, andando fino alla stazione dei treni









poi a nanna. Il giorno dopo mi sono alzato presto per cercare di arrivare in serata ad Alma Aty l’ex capitale: meno male niente vento.



mi ero fermato per fare la foto ai contadini e questo ragazzino ha accostato per fare delle foto con me





poi si riparte, sempre con la steppa a farti compagnia









sosta per pranzo e dei camionisti mi chiamano a mangiare al loro tavolo: ordinano loro per me







la carne era di capra: macellavano gli animali direttamente dietro al locale








Finalmente arrivo ad Alma Aty: sono al confine sud del Kazakistan. Essendo stata fondata nel 1845, come avamposto di difesa della Russia imperiale, quando i kazaki erano ancora una popolazione nomade, Alma Aty è a tutti gli effetti una città sovietica. Grandi viali, edifici imponenti, monumenti idem. Vicino alla zona universitaria, riesco a trovare una stanza in un albergo su 4 piani…ovviamente all’ultimo piano. Secondo voi c’era l’ascensore ? Quattro piani non sono molti, ma quando devi portare su le borse lo zaino, il casco e tutto il resto, un po’ le senti le scale. Mi va di lusso: stanza da 3 posti, ma sono da solo. C’è il frigo e la televisione, che mi permetterà di guardare degli interessanti telegiornali in lingua kazaka.





la seconda sera era poi entrata in camera una coppia e lui pensava che si fossero sbagliati a dargli la chiave: sono riuscito a spiegargli che era una camera da 3. La sua ragazza gli ha fatto cenno di uscire: siccome non li ho più visti, credo abbiano chiesto una sistemazione diversa
Il giorno dopo il mio arrivo sono andato a visitare il bazar, che come in tutte le città asiatiche è il cuore pulsante della città. Piccolo o grande che sia ci trovate di tutto, dagli alimentari, alla spilla da balia. Sono tutti uguali e tutti diversi e la varietà delle persone è impressionante.

















poi mi sono diretto al parco Panvilov, il polmone verde della città





la cattedrale Zenkov



gironzolando per il parco ho iniziato a sentire dei ragazzi che cantavano suonando delle chitarre. Ho visto un gruppo che indossando delle magliette rosse, inscenava delle scenette, coinvolgendo altri ragazzi e ragazze. Sono stato un poco a guardare e poi ho chiesto ad uno di loro di cosa si trattasse. Mi ha spiegato che erano un gruppo di ragazzi nati negli USA, ma con genitori originari del Kazakistan: come associazione, ogni anno venivano per 2 settimane ad Alma Aty ad insegnare gratuitamente l’inglese ai giovani del posto…ovviamente niente scenette sul presidente Nazarbajev !





anche i militari kazaki ogni tanto si rilassano



qui c’è lo zampino dell’ex USSR





un matrimonio: spesso in questi paesi gli sposi vano a fare le foto in giro per la città



qualche scatto per la città







Oggi è il 6 agosto e parto al mattino presto per dirigermi al confine col Kirghigistan, che vorrei passar con la luce del giorno. Mi dirigerò verso est lungo la A351 fino al confine dopo Kegen











questi sono dei motociclisti polacchi, che aspettavano il rilascio del visto per il Kirghigistan ad Alma-Aty ed erano venuti a fare un giro per le montagne…decisamente più poderose le loro moto !







una fermata d’autobus



Qui ormai sto arrivando alla frontiera col Kirghigistan: un’attimo di sosta, perché questo punto meritava a mio parere







pensavo che man mano mi fossi avvicinato alla frontiera, tanto più sarebbe migliorata la strada, invece …



queste non stavano nemmeno a destra



finalmente nel primo pomeriggio sono alla frontiera

 
6275766
6275766 Inviato: 12 Nov 2008 11:36
 

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Maurizio. Che viaggio, che giro, che posti, che gente.... dirti solo complimenti mi sembra troppo poco, ma è l'unica parola che trovo in questo momento.... le foto, poi, sono stupende 0509_up.gif

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6277082
6277082 Inviato: 12 Nov 2008 14:07
 

Passata la dogana kazaka, a quella del Kirghigistan non ho resistito ed alla domanda “Da dove vieni” ho intonato il ritornello de L’Italiano di Cutugno. Mentre aspettavo un camionista mi ha rassicurato circa la strada: altri 60 km di pietre sino alla prima città Tup ! L’ufficiale in inglese mi ha comunque detto di preferire Cementano. Clima amichevole, anche per il fatto che ho accettato di farmi cambiare un poco di dollari ad un tasso leggermente peggiore che quello ufficiale, ma alla fine si sono presi 3 $ ed è stato meglio così.



le foto penso parlino da sole









miele biologico !







arrivo alla fine della pietraia e quindi al lago Ysyk-Köl. Da qui alla città di Balykchy, sul lato opposto a ovest, sono 190 km. Qui apro una piccola parentesi: sono in contatto via sms con 2 miei amici di Modena, che con bus, treni e taxi stanno viaggiando dal Pakistan, alla Cina e una volta entrati in Kirghigistan da sud si dirigono alla capitale Bishkek, da dove contano di arrivare a Balykchy.
Una piccola mappa per capire meglio



il lago







verso sera arrivo a Balykchy, una città industriale sconsigliata dalle guide e che quindi diventa interessante: perché non è una novità poter osservare una normale città del Kirghigistan ? Mica deve per forza esserci un monumento: le persone e la vita di tutti i giorni credo siano uno dei must di qualunque viaggio. Ma gari ti rilassi, ma 7 giorni in un villaggio turistico con personale e cibo italiano all’estero, non so quale percezione possano lasciarti del paese in cui sei stato.

In mezzo ad alcuni palazzoni si trova l’unico albergo del paese: prezzo per la camera 500 sum. Ok dico alla signora ( sempre donne a gestire queste attività). Poi una volta che ho scaricato tutto arriva il colpo basso: 500 sum, ma io sto occupando una stanza con due letti ( con 1 non le ha): presto detto 1000 sum. Visto che non esistono molte possibilità di passare la serata in un locale, mi imbarco in una serrata contrattazione a gesti e monosillabi in russo con la signora. Alla fine 750 sum = 14 € comunque uno sproposito, ma sono oltre le 10 di sera e io ho fatto più di 550 km con pietraia e frontiera. A nanna.



Il giorno dopo mi alzo e verso le nove riesco a sentirmi coi miei 2 amici: hanno avuto dei ritardi pazzeschi da Osh a Bishkek. Ci mettiamo d’accordo che li raggiungo io nella capitale, sono già pronto per partire, anche se mi ero figurato di doverli aspettare. Sono solo 175 km. Mangio una pagnotta, spiego a questi 2 bambini il gioco della settimana



spero si veda il video

Link a pagina di Youtube.com

Accendo la moto, parto e dopo 300 mt….FORO LA GOMMA POSTERIORE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Niente panico, vedo un gommista: è fatta. Arrivo con la moto a spinta, metto la moto male sul cavalletto per parlare col gommista, la moto cade, piegando un poco la leva del freno. Gli chiedo se può cambiarla, mi fa cenno di si. Poi mi mostra 2 chiavi inglesi: lui ha solo quelle, le uniche che gli servono per lavorare. No problem: ho tutti gli attrezzi io, chiavi cacciaviti, ferri per togliere il copertone. Quando glieli faccio vedere sorride e per un po’ li guarda tutti, anche quelli che evidentemente non gli servono. Poi mi chiede il libretto delle istruzioni…mai vista una moto come la mia. Inizia a cercare di capire cosa iniziare a smontare: io non ne ho la più pallida idea. Arriva un suo parente più anziano ( lui sembra avere 15 anni): si mette a guardare la moto con un altro suo amico, poi iniziano a smontare il tutto…il libretto l’hanno guardato un attimo: non ci sono foto ! Mi preoccupo solo di fargli mettere i pezzi che smontano nella scatola di cartone della camera d’aria di ricambio, visto che li stavano appoggiando per terra in ordine sparso. Senza il cavalletto centrale, senza ganci o ponti e scoprendo pian piano come smontare il tutto dopo sole 2 ore hanno cambiato la camera d’aria, rimontato il tutto, gonfiato la ruota e vulcanizzato la forata. Come prova del buon lavoro, prima di provare la moto giro la scatola di cartone: non esce nulla, almeno tutto è stato rimontato! Mi dicono di provarla: torno dopo pochi metri e gli indico la catena lenta. No problem: due smartellate e me la tirano. Perfetta ! Ha tenuto fino al ritorno a casa: la moto da quel giorno farà altri 4000 km senza problemi !

Chiodo bastardo







il gommista è il ragazzo alla mia dx



parto per la capitale poco dopo mezzogiorno. Sanzio e Pacchia i miei amici mi aspettano a Bishkek.

Verso mezzogiorno riparto quindi per Bishkek la capitale del Kirghigistan






pausa caffè




campagna stradale contro gli incidenti




Arrivo in città verso il primo pomeriggio




Via sms ci eravamo accordati per trovarci al punto 5 della mappa della guida, visto che era la stessa. Il 5 era un albergo: arrivo, chiedo ad un usciere di un’hotel niente male e colpo di fortuna il mio è proprio dietro l’angolo. Arrivo con la moto davanti




, scendo e chiedo al bancone se era lì che avevano dormito 2 turisti italiani. La donna con le mani mima una gran chioma di capelli ( Sanzio) e poi mi fa un’espressione ingrugnita ( Pacchia…carattere un poco burbero, quindi ). Ok, mi dico li aspetto e per sicurezza mando loro un sms: sono dal vostro albergo! Arrivano dopo mezz’ora e si chiarisce tutto: la mia guida è un edizione di 6 anni prima: nella mia mappa il 5 è l’albergo dove avevano dormito, mentre nella loro il 5 è una piazza. Alla fine per comodità decidono di dormirci nuovamente, anche se non era proprio un 5 stelle. Facciamo un giro prima che venga buio, anche per il fatto che Bishkek è la capitale meno illuminata del mondo, pranziamo e poi, loro vanno a letto, mentre io faccio un salto in un’edificio in cemento vicino all’albergo da cui avevo sentito della musica da discoteca a tutto volume: pensavo fosse una festa privata, invece è una vera e propria discoteca, con tanto di laser.













al ristorante










la discoteca…purtroppo la foto fa schifo




Parto al mattino, dopo aver accompagnato Pacchia e Sanzio alla stazione dei bus, da dove partiranno per andare al lago Yssuk Kol, per fare qualche giorno di trekking. Poi si sposteranno in Kazakistan e quindi in Uzbekistan, dove proveremo ad incontrarci di nuovo.

Parto, ma a Kara Balta sbaglio strada e proseguo verso il confine col Kazakistan e sarà un grave errore. Dopo aver passato una piccola città, una macchina inizia a starmi dietro ad una certa distanza. La vedo sempre dietro e rallento un po’, poi vengo affiancato. Alla guida c’è un poliziotto: un’auto civetta. Mi fa cenno di accostare. Scendo dalla moto ma lui è rimasto in macchina. Allora mi avvicino coi documenti, ma istintivamente invece che il passaporto gli allungo per primi i documenti della moto. Appena li ha in mano parte a tutta velocità facendomi un rapido cenno di seguirlo. Salto in sella e dopo un paio di chilometri si ferma e scende dall’auto: io sono un poco più avanti. Inizia a parlare in russo, io posso capire solo qualche parola, ma capisco subito dove vuole andare a parare. Faccio lo gnorri il più possibile, tiro fuori un foglio di carta e lui con uno schizzo mi fa capire che ho passato il limite di velocità. Il foglio l’ho conservato: un grande souvenir.



quando lui scrive 300 S, dentro di me spero intenda sum cioè poco più di 5 €. Tiro fuori 300 sum e glieli allungo. Arriva la precisazione: “ Dollar “, perciò 300$ cioè più di 200 €. Gli faccio cenno che non li ho. Allora lui mi fa segno che torniamo indietro dicendo “Bishkek…Italy”. Cioè mi minaccia di farmi tornare e rimpatriare . Ovviamente è una stronzata pazzesca, però io sono comunque solo con lui lungo una strada. Lui aveva scritto 90 km/h, io scrivo 50, 60, come si vede dal foglio. “Radar, radar” dice lui e io gli chiedo “Foto ?”. Sale in macchina e inizia a far finta di scrivere la multa. Mi era capitata la stessa situazione in Messico anni prima. Con mio fratello ed un nostro amico da San Diego in California eravamo andati con l’auto a Tijuana. Fermati in città dalla polizia eravamo in multa perché non si può guidare in Messico con auto noleggiate in USA senza un certo permesso. Alla richiesta di 200 $ o di portarci al commissariato io avevo risposto di portarci al commissariato: ci sarebbe stata una multa ma loro non avrebbero preso un soldo. Alla fine ci lasciarono andare per 20$. Adesso ero nella stessa situazione. Lui dopo mi ha scritto la cifra in sum, con un cambio da avvoltoio. Poi dopo più di 40 minuti di sceneggiata, lui che minacciava di andarsene coi documenti, io che tiravo fuori un dollaro, poi cinque, iniziavo a dire “ Io turista..mamma ..papà, casa “, mi allontanavo dalla moto, tornavo da lui in macchina che continuava a far finta di compilare un verbale che poi avrebbe buttato via. Insomma una scena patetica, ma a un certo punto si è arrivati a 50$ e lì ho capito che si era davvero innervosito: un omino magro, ma comunque armato. Ho preso da una busta in cui tenevo i tagli piccoli 50 $ e glieli ho dati. In seguito una famiglia uzbeka in vacanza in Kirghigistan mi ha detto che ero stato bravo. Di solito ne prendono 100. Magra consolazione. Oltre a tutto dopo 20 km arrivo alla frontiera e capisco di aver sbagliato strada. Torno indietro e poi tiro degli accidenti: forse non avessi sbagliato non sarei stato fermato. Comunque ho un souvenir (il foglio) che alla fine ho pagato 50$: visto che non compro mai nulla quando viaggio va bene così. Arrivo a Kara Balta e stavolta prendo la strada giusta che mi porterà al confine con l’Uzbekistan.



la strada che porta ad Osh è molto bella, con due passi oltre i 3000 metri



Pacchia e Sanzio mi avevano avvisato che le gallerie che avrei dovuto attraversare erano senza aerazione e quindi i fumi di scarico rimanevano all’interno. Non so perché, ma la sera prima di partire mi era venuto in mente quando in Tibet, su una jeep, in alcuni tratti il polverone sollevato si infiltrava nel fuoristrada e avevo messo nelle borse alcune mascherine protettive da officina. Prima di entrare nel tunnel (tre o quattro chilometri) l’ho indossata e ha funzionato perfettamente.





ho chiesto ad un camionista per la benzina e mi ha detto che dopo 40 chilometri l’avrei trovata…infatti





come lo scorso anno in Laos Cambogia e Myanmar dove non sono presenti distributori, la gente vende la benzina a litri, che va a comprare e porta fino a casa, rincarandola un poco…e allungandola un pelo con l’acqua. Se guardate il bidone, vedete scritti gli ottani: 80, 85 e 93.



verso le cinque del pomeriggio arrivo in un gruppetto di case: Parish. Ci sono un paio di alberghi/ristoranti e vado in uno per bere un caffè. Apro la mappa per fare il punto della situazione e poi mi trattengo un po’ con alcuni ragazzi, figli e parenti del proprietario. Con un poco di inglese e russo, spiego chi sono e il giro che sto facendo. Al solito quando viene fuori il fatto che non sono sposato, meraviglia generale: perché, come mai ecc… La ragazza di destra della foto ha 19 anni e si sposerà fra qualche mese. Poi chiede come sono le ragazze italiane e io riesco anche con dei gesti a spiegarle che in Italia in casa comandano le donne (e non facciamo i grossi, cari utenti sposati del forum, perché è così) e che anche gli uomini vanno a fare la spesa, lavano i piatti e puliscono in casa…ripeto non fate i grossi. Lei annuisce approvando, anche se mi fa capire che in Kirghigistan non è assolutamente così. Mi faccio segnare sulla mappa la posizione di Parish, poi mi regalano il pupazzo di Shrek come portafortuna e riparto.









Verso le sei vedo un posto di blocco, una casetta di legno con una sbarra: rallento ma non vedo nessuno mentre mi avvicino a passo d’uomo. Sbuca fuori un ragazzo alto in perfetto assetto da guerra, faccia pitturata, mitra, bombe a mano, pugnale ecc… perfetto, penso i narcotrafficanti o i terroristi hanno preso il posto di controllo. Invece viene verso di me che mi ero fermato, mi da un gran cinque, poi batte la mano sul serbatoio e si porta il pugno al petto e poi prosegue. Un militare motociclista. I poliziotti erano tutti dentro, che gli venga un accidente. Mi chiedono solo da dove vengo e riparto subito. Verso sera arrivo a Toktogul. Mi fermo davanti a un gommista e chiedo dov’è un albergo e mi porta dall’altra parte della strada: dietro al negozio che vende di tutto c’è un cortile con tre camere. Prezzo ok, chiedo se c’è la dush (doccia): da mi risponde la signora.





poi la doccia: la signora torna con due secchi e mi indica l’esterno. Ok vado fuori dove scorre l’acqua, poi col telo che uso a coprire la moto creo una specie di doccia…stesso metodo usato in Laos quando ho dormito nei templi coi monaci



Ormai è buio. Esco per andare a comprare qualcosa da mangiare: strade sempre buie, ogni tanto qualche luce di qualche piccolo negozietto: prendo due scatolette e dei biscotti. Mi sa che devo tornare a dormire: non c’è nulla. Poi all’improvviso sento della musica da discoteca ( decisamente datata): proviene da un ristorante e dentro si sta festeggiando un matrimonio ! Entro e poi chiedo al proprietario se mi può dare da mangiare: mi fanno accomodare in un tavolo da solo nel salone della festa (ho pagato il conto ovviamente) ed ecco risolto il problema di passare la serata. Un matrimonio in Kirghigistan, fantastico.





le proprietarie del ristorante









questo non era bravissimo a cantare



c’era anche una stanza dove venivano tenuti i regali e i bambini piccoli. C’era un ragazzo che continuamente andava a chiamare la sua fidanzata che stava parlando con le amiche per andare a sistemare i regali. Quando una di loro mi ha guardato io ho fatto un sbuffata ammiccando verso il tipo, come per dire “ Pesante ehh ?” Ci siamo capiti al volo e le altre due amiche si sono messe a ridere. Poi sono venute dal mio tavolo e sono state un poco a consultare il mio frasario italiano-russo, cercando di ripetere le parole in italiano.





se si sente l’audio ( e se rieso a postare correttamente il video ) riuscite ad indovinare titolo ed interprete del brano musicale ?

Link a pagina di Youtube.com

Il giorno dopo il matrimonio (ho fatto anche gli auguri agli sposi) parto per raggiungere il confine con l’Uzbekistan a Osh









pausa per un caffè…fanno solo il te: ok prendo anche una focaccia, ma poi il tavolo di fianco al mio inizia con le solite domande da dove vieni ecc.. alla fine viene fuori che sono turisti kazaki. Gli mostro le foto fatte presso le yurte ed a Alma Aty e mi invitano a mangiare con loro: pesce e vodka.





quando vedo il camion con la scritta in italiano mi fermo ovviamente per una foto, ma il carico non ha nulla a che vedere con quello che si legge. Internamente è organizzato per il trasporto di persone ! Erano operai che si trasferivano in Russia per lavorare nei cantieri !! Quasi 3000 km chiusi nel container, che aveva un paio di finestre. Ovviamente non erano clandestini: tutto regolare. Il camion era stato acquistato non so per quali vie



non li hanno ancora buttati giù tutti i monumenti “storici”



ormai ho preso i loro orari: verso le cinque sosta all’autogrill, dove conosco questo signore che sta correndo una maratona benefica sponsorizzata









finalmente Osh, il confine, l’ultimo che dovrò attraversare


Ultima modifica di momi20 il 13 Nov 2008 15:33, modificato 1 volta in totale
 
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6282677 Inviato: 12 Nov 2008 22:18
 

Incredibile!!!
La tua avventura è veramente affascinante e coinvolgente, complimenti!
E complimenti per le foto!!
 
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6283840 Inviato: 13 Nov 2008 1:34
 

momi20 ha scritto:
Sono partito il 19 luglio alle 09,25 da Modena


icon_eek.gif Considera che io sono partito il 22 luglio da Roma e ho seguito senza saperlo il tuo stesso itinerario fino a Kazan dove sono arrivato se non sbaglio il 27 luglio, per poi puntare verso Perm, Tyumen e Omsk proprio per evitare frontiera kazaka e proseguire in Siberia verso Novosibirsk, il lago Baikal e la Mongolia...

Eravamo davvero a pochi giorni di cammino l'uno dall'altro, come nei fumetti di Tex, mm?



Chissà dove ci siamo passati davvero vicini, Maurizio. Magari in Polonia fra una cresta nell'asfalto e l'altra? O in quella deviazione a sinistra su strada bianca per lavori, in Lituania? O al confine Lettonia-Russia, che ho riconosciuto benissimo in foto (anch'io ho passato il check-point in quella corsia di sinistra)? O, almeno idealmente, nell'eclisse di Sole del 1 agosto che tu avrai visto parziale chissà da dove?

Ma ci ritroveremo prima o poi lungo la strada.

A proposito, in Kazakshtan hai incontrato il montenegrino Zarko su Africa Twin o il franco-greco Gheorgios su Varadero? Li ho persi di vista a metà agosto in Mongolia, entrambi erano diretti verso Almaty, con tempi diversi.


ps - Il bello è che nel '93 anch'io sono stato dalle parti dell'Alaska... Yukon e Territori del Nord-Ovest, per la precisione. Ma questa è un'altra storia.
 
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6283972 Inviato: 13 Nov 2008 6:39
 

Grande...... veramente GRANDE!!! 0509_doppio_ok.gif

complimenti, splendido viaggio
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6284217
6284217 Inviato: 13 Nov 2008 8:42
 

DanieleCossu ha scritto:
momi20 ha scritto:
Sono partito il 19 luglio alle 09,25 da Modena


icon_eek.gif Considera che io sono partito il 22 luglio da Roma e ho seguito senza saperlo il tuo stesso itinerario fino a Kazan dove sono arrivato se non sbaglio il 27 luglio, per poi puntare verso Perm, Tyumen e Omsk proprio per evitare frontiera kazaka e proseguire in Siberia verso Novosibirsk, il lago Baikal e la Mongolia...

Eravamo davvero a pochi giorni di cammino l'uno dall'altro, come nei fumetti di Tex, mm?



Chissà dove ci siamo passati davvero vicini, Maurizio. Magari in Polonia fra una cresta nell'asfalto e l'altra? O in quella deviazione a sinistra su strada bianca per lavori, in Lituania? O al confine Lettonia-Russia, che ho riconosciuto benissimo in foto (anch'io ho passato il check-point in quella corsia di sinistra)? O, almeno idealmente, nell'eclisse di Sole del 1 agosto che tu avrai visto parziale chissà da dove?

Ma ci ritroveremo prima o poi lungo la strada.

A proposito, in Kazakshtan hai incontrato il montenegrino Zarko su Africa Twin o il franco-greco Gheorgios su Varadero? Li ho persi di vista a metà agosto in Mongolia, entrambi erano diretti verso Almaty, con tempi diversi.


ps - Il bello è che nel '93 anch'io sono stato dalle parti dell'Alaska... Yukon e Territori del Nord-Ovest, per la precisione. Ma questa è un'altra storia.


Mhh forse ci siamo evitati di un pelo...io sono entrato in Kazhakistan il 27 luglio.
A proposito tu avevi un traduttore vocale? Perlomeno mi è sembrato così leggendo il tuo report. Io avevo preso una ventina di lezioni di russo, ma anche per il fatto che mi piacciono le lingue straniere.
Comunque, pur avendo io viaggiato con una moto da 1250 €, l'attenzione la attiravo lo stesso, non in Russia, ma in Kazakistan, Kirghigistan e Uzbekistan. Specialmente in Uzbekistan: lì davvero in alcuni paesi quando mi fermavo al bazar per mangiare qualcosa si radunavano sempre delle persone. Tutti erano poi curiosissimi dei particolari tecnici...che per quello che ne sapevo e so io mica poi potevo dirgli molto icon_mrgreen.gif

Ahh, concordo con te che certe trasmissioni televisive tendono a "drammatizzare" eccessivamente certe situazioni. Poi sicuramente il pericolo è sempre dietro l'angolo e attenzione unite ad un profilo basso aiutano nel corso del viaggio. Che bella la Mongolia...

P.S.
Che compagnia di spedizioni hai usato per riportare indietro la moto ?
Hai informazioni sulla eventuale possibilità di rispedirla in treno ?
 
6284240
6284240 Inviato: 13 Nov 2008 8:46
 

il confine non presenta problemi, ma mentre aspetto in un ufficio per preparare i documenti d’ingresso per la moto c’è un continuo via vai di persone che attraversano il confine: probabilmente uzbeki che si recano in Kirghigistan per lavoro e poi alla sera rientrano. Quanti che si fermano ed allungano soldi al militare di turno: senza nascondersi, prassi normale. Verso le otto riesco a ripartire e raggiungo la prima città dell’Uzbekistan, Andjan







Il giorno dopo parto per la capitale Tashkent, attraversando la valle di Fergana: innumerevoli i posti di blocco, un’ossessione…qui il presidente Karimov ha uno stile di governo simile ai suoi colleghi di Kazakistan e Kirghigistan: l’opposizione semplicemente non esiste. Governo stabile.
Qui mi ero fermato per mangiare qualcosa, ma subito si è radunata una piccola folla che ha iniziato a chiedermi di ogni. Parecchie auto e camion mi suonavano il clacson per strada, ma solo per salutarmi







Sono arrivato a Tashkent nel primo pomeriggio: tutto chiuso, banche negozi, poca gente in giro. Ho l’indirizzo della Ahler’s Company e decido di andare un’attimo a parlare con il mio contatto Diana Tomea per organizzare la spedizione, poi mi piacerebbe partire per Samarcanda, fermandomi a metà strada. Chiedo e 2 ragazzi in auto mi accompagnano dalla strada Zaborg street. Trovo il numero civico, suono e una signora mi apre, chiedo di Diana e finalmente la incontro. Parla benissimo inglese. Mi offre un caffè e poi mi dice i documenti che le servono e controlliamo i giorni per la spedizione. Che strano penso guardando il calendario: in Uzbekistan segnano festivi in rosso i lunedì…poi capisco ! Sono mentalmente avanti di un giorno, oggi è domenica, ecco il perché dei negozi chiusi e la città un po’ deserta. Diana mi dice che l’ho trovata per caso (ha la casa dall’ufficio) ed oggi era ammalata.
Chiariti data e documentazione necessaria (avevo con me delle fotocopie), riparto verso Samarcanda



verso le sette mi fermo in una città…non ci sono alberghi, anche in quella dopo. Finalmente verso le 8 di sera quasi 90 km dopo Tashkent, trovo un’albergo in una città di cui non ricordo il nome. Arrivo, ovviamente c’è posto e scarico tutto, borse e zaino e inizio a sistemarmi nella camera. Arriva però il proprietario e a gesti e monosillabi mi dice che non posso dormire lì: non ha la licenza per ospitare i turisti. Niente paura fra 60 km c’è un albergo dove posso dormire. Niente da fare la milizia (polizia) gli ha già telefonato. Inizio a rimontare tutto, ma quando sono pronto sono le le nove e mezza, è buio: gli dico che non c’è problema dormirò davanti alla porta dell’albergo. Inizia una sequela di telefonate fra lui e un qualche ufficio. Dopo mezz’ora e 5$ di maggiorazione salta fuori il permesso per farmi dormire. Scarico di nuovo tutto e visto che sono vicino al mercato ed è domenica (adesso lo so) c’è una gran baracca: musica, gente. Sono le dieci, esco mangio e poi rientro per la doccia: niet! Il proprietario mi blocca: posso dormire, ma non girare per la città, devo restare in albergo. Evidentemente qualche suo amico lo copre in qualche ufficio ( i 5$ in più), ma non mi devo far vedere in giro. Però manda suo figlio a prendermi da mangiare: carne o pesce ? Pesce rispondo io, infatti mi portano tè, una focaccia e una scatoletta di pesce (non tonno).



il pasto del “carcerato”



al mattino parto, ma subito vengo fermato da un centauro locale e facciamo una foto ricordo (lui col cellulare)





il cirillico è meglio saperlo un poco leggere: questa dice Samarcanda. L’Uzbekistan a livello di indicazioni stradali è davvero scarso.











Finalmente Samarcanda !



Passo alla svelta il ponte, anche per il fatto che un poliziotto mi invita ad andarmene e improvvisamente mi appare l’architettura di Samarcanda: spettacolare, non ho mai visto nulla di simile.



Poi trovo abbastanza alla svelta l’albergo Registan ( anche se tutti continuano a chiamarlo col suo vecchio nome Leningrad). Ormai sono le due del pomeriggio e quindi mi fermo in un piccolo bazar per mangiare: perfetto ci sono i banconi dove ti danno delle piccole porzioni di verdure carne e pesce. Di solito la gente le porta con sé, ma io mi faccio prestare piatto e posate





come prima tappa obbligata il complesso del Registan, un complesso di tre madrase, che è probabilmente il monumento più conosciuto di Samarcanda























alla sera proprio di fronte al complesso dei monumenti, c’era un ristorantino che preparava dello schasliki gli spiedini, che erano disposti in ordine sul tavolo. Si ordinavano al cuoco che li preparava. Poi a nanna.



 
6285622
6285622 Inviato: 13 Nov 2008 11:49
 

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Ultima modifica di DanieleCossu il 30 Mag 2009 16:13, modificato 1 volta in totale
 
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6286773 Inviato: 13 Nov 2008 14:03
 

Prima una curiosità: come si fa a mettere la citazione multipla nel post di risposta ?

Proseguo col report

Sveglia abbastanza presto al mattino, prima delle sette, e vado al bazar, ma prima mi fermo per un monumento











poi il bazar, ripeto sempre uguale e sempre diverso, piccolo o grande che sia, col continuo via vai di persone, una girandola impressionante di colori e mentre cammini cogli una miriade di sfumature e odori diversi





dovevo ancora fare colazione: niente di meglio di un caffè e un dolce davvero fatto in casa. Io ho preso la rotila, che grosso modo assomigliava a un tronchetto di Natale, in primo piano una torta multistrato.



















dopo sono andato alla moschea di Bibi Khanym (che era poi quella vista il giorno del mio arrivo), da cui, verso est, parte il Shahr –I-Zindah, una via sacra di tombe























mentre me ne stavo andando è arrivato un corteo funebre





sono quindi andato in un parco che è proprio in mezzo alla città , che si sviluppa in mezzo a due grandi strade: qui ho colto l’unica gonna un poco corta da che ero in città. Mentre la ragazza passava era divertente osservare le reazioni delle persone. Dai 30 in su scuotevano la testa, mentre gli under 30 la giravano osservando il passaggio



sono poi arrivato da un edificio che penso dovesse essere una specie di facoltà delle arti, ho trovato una sala pc ed ho lavorato mettendo a posto un documento che mi sarebbe poi servito per preparare le cartoline da spedire. Io da alcuni anni me le preparo per conto mio su un foglio di word, che poi stampo o su cartoncino rigido o carta fotografica, le ritaglio e spedisco quelle. Dopo un oretta al primo piano ho visto che c’era un’auditorium, con degli studenti che si esibivano in danze e canti, allora sono andato ad assistere



ascoltate un po’ il pezzo di questo ragazzo….incredibile !

Link a pagina di Youtube.com





alla sera sono tornato dal Registan ed è successa una cosa fra il patetico e l’imbarazzante. Avevo incontrato alcuni gruppi di italiani a Samarcanda: questo non è un periodo di grande afflusso turistico, per via del caldo,ma è facile incontrare italiani e francesi che in agosto hanno normalmente il periodo di ferie. Ad ogni modo c’è qualche grado in più, ma le zone monumentali si girano davvero bene. Comunque un gruppo l’ho rincontrato e mi hanno invitato a mangiare dal loro hotel, dove avevano la cena a buffet per tutto il gruppo. Io ho declinato, perché uno ti invita, ma qualcun altro potrebbe vederti come uno che va a sbafare a gratis dove lui ha pagato. Però ho promesso di passare dopo cena, come ho poi fatto. Mentre parlavamo uno dei signori del gruppo ( un pò più verso i 60 che i 50) ha iniziato a chiacchierare in inglese con un gruppo di ragazze, molto giovani. Eravamo lì e ho colto la classica conversazione “ So i give my number and you call after ?”, con tutto quello che segue. Dopo un dieci minuti la guida del gruppo ( un ragazzo uzbeko che parlava benissimo italiano) ha chiamato il gruppo per andare a cena. Li ho salutati e il gruppetto ha iniziato a parlare con me. Una mi aveva visto con la moto e volevano sapere da dove ero passato ecc…Erano tutte parenti, un paio di sorelle, cugine ecc..Ovviamente il discorso è anche andato sull’invito ricevuto: visto però che quella a cui era stato chiesto il numero di telefono aveva 29 anni, anche se ne dimostrava meno, non si era minimamente sognata di dargli il numero esatto, ma uno inventato. Io ho spiegato loro che la miglior difesa contro i turisti italiani un poco invadenti era tenere a portata di mano una carta col 2 di picche e poi mostrargliela improvvisamente: ho assicurato che avrebbe funzionato. Del resto a Vilnius in Lituania lo avevo spiegato a una delle ragazze che lavorava nel mio ostello, in cui transitavano parecchi ragazzi italiani e una sera in discoteca le ho dato la carta e detto di provare se capitava la situazione. Il viso scioccato del turista italiano a Vilnius rimarrà indelebilmente scolpito nella mia memoria. Una delle ragazze era incinta (21 anni) e sposata da due. Tutte le altre erano da liceo o medie e comunque stavano bene di famglia: parlavano inglese e andavano in scuole di un certo livello.



Dopo sono passato dall’hotel e sono rimasto col gruppo degli italiani: persone gentilissime, con ovviamente un altro modo di intendere la vacanza. Ho solo voluto raccontare un episodio che alla fine mi fa sorridere e che non fa testo delle persone che viaggiano in un paese.

Al mattino presto partenza per Bukara e questa, scattata in una non località …è la foto dei 10.000 km !!!!





ovviamente mica ero da solo, ma ho chiesto agli operai di aspettare un attimo e che dopo avremmo fatto anche una foto assieme



poi riprendo verso Bukara, sempre seguito dalla rassicurante presenza del presidente Karimov…che come gestione dell’immagine assomiglia curiosamente al suo collega Nazarbjev del Kazakistan: mah !



P.S. mi dite se ho inserito correttamente i link ai video ?
Ciao Momi
 
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6286919 Inviato: 13 Nov 2008 14:14
 

Per il video ok, son saltate solo un pò di foto...

Comunque complimenti vivissimi e sentiti per il viaggio e lo spirito d'avventura... davvero...
 
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6287060 Inviato: 13 Nov 2008 14:25
 

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Ultima modifica di DanieleCossu il 22 Mag 2009 21:00, modificato 1 volta in totale
 
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6287711 Inviato: 13 Nov 2008 15:08
 

vedo tutto e leggo tutto... mi sembra di leggere un romanzo di wilburn smith... descrizione delle situazioni varie coinvolgenti davvero!!!
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raga scusate la domanda... ma il cirillico come capita ad una persona di volerlo imparare?! lavoro, passione... amore?! icon_wink.gif
 
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6287981 Inviato: 13 Nov 2008 15:29
 

floydoz ha scritto:
vedo tutto e leggo tutto... mi sembra di leggere un romanzo di wilburn smith... descrizione delle situazioni varie coinvolgenti davvero!!!
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E dire che tutt'ora detengo il record in italiano scritto al Liceo Tassoni di Modena, un voto che fece storia, anche perchè non migliorabile: in terza presi un bello ZERO tondo tondo

floydoz ha scritto:
raga scusate la domanda... ma il cirillico come capita ad una persona di volerlo imparare?! lavoro, passione... amore?! icon_wink.gif


mi ero fatto l'idea che col russo non ci sarebbero stati problemi a farsi capire. Il cirillico volevo impararlo per via dei cartelli stradali, così ho preso una ventina di lezioni da una insegnante madrelingua, una volta alla settimana. Riuscivo a farmi capire con le frasi base, quanto costa quanti km mancano, avete una stanza.
Per via del fatto che gioco a football americano con l'inglese me la cavo, tracce di francese mi sono rimaste dalle medie e il tedesco lo padroneggio meglio, per il fatto che me lo appiopparono al liceo. Comunque anche a gesti ci si capisce in ogni parte del mondo. Con me avevo anche un frasario italiano-russo, con frasi di uso frequente in situazioni di viaggio,che riporta anche la pronuncia, oltre alla traduzione ed un piccolo dizionario alla fine.



ne avevo usato uno simile lo scorso anno in Myanmar, Laos,Cambogia e Tailandia ed aveva funzionato benissimo. Alla peggio fai leggere alla persona la frase che ti interessa
 
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6291999 Inviato: 13 Nov 2008 21:28
 

non ho ancora finito di leggerlo e gia ti invidio! ma fidati prima o poi parto anche io per un viaggio del genere
grazie per farci vivere questa tua avventura
 
6294442
6294442 Inviato: 14 Nov 2008 8:56
 

0509_doppio_ok.gif Ottima decisione Cavallo Pazzo, anche perchè ricordati che esistono sempre 1000 buone e ragionevoli motivazioni per non partire e non sto ironizzando, ma è così. Sono da solo, è rischioso, non conosco il posto (e perchè mai allora non andarci) ecc..

Proseguo

Colpo di fortuna e dirigendomi verso il centro di Bukara arrivo proprio davanti ad uno degli hotel della guida, il Matluba





volevo sistemare per bene la mia roba, ma la moglie del proprietario dell’albergo non ha voluto sentire ragioni: prima dovevo mangiare …e finire tutto: le mamme sono uguali dappertutto.





poi nel primo pomeriggio (si oltre 40°, ma tira sempre vento…mica come a Modena) sono partito a scoprire una delle città più belle. Ovviamente i souvenir, le guide e gli alberghi sono ovunque, ma si riesce proprio a camminare in una città che davvero ti porta nel passato. Il caldo potrebbe dar fastidio, ma in questo periodo il numero di visitatori è davvero basso: mi hanno detto che in alta stagione davvero non si riesce a girare.

La madrasa di Nadir Divanbegi





la celeberrima madrasa delle oche



questa è davvero stata una delle moto locali più moderne che io abbia visto in Uzbekistan



un caravanserraglio molto ben conservato: Il caravanserraglio è un edificio costituito in genere da un muro che racchiude un ampio cortile ed un porticato, che veniva usato per la sosta delle carovane che attraversavano il deserto. Poteva anche includere stanze per i viandanti. Tipico della cultura persiana..preso da wikipedia











ovviamente mi sono scordato di fotografare i famosi tappeti di Bukara sigh !

la madrasa di Ulughbek





le porcellane di Bukara..saranno poi famose ? Ne ho parlato al mio ritorno e spesso mi sono sentito rispondere “Ahh..behh certo, le porcellane di Bukara” , comunque erano davvero belle



poi sono arrivato nella piazza del minareto Kalon, che con i suoi 47 metri, all’epoca della costruzione, 1127 era probabilmente l’edificio più alto dell’Asia Centrale. Bhè devo ammettere che alla fine questa piazza è per me stato il classico luogo magico. Sono rimasto 3 giorni a Bukara e tutte le sere le ho passate qui, assistendo a come i colori dei monumenti cambiavano al calar del sole. Ne sono rimasto affascinato.

Guardando il minareto a destra si trova la moschea Kalon e di fronte la madrasa Mir-I-Arab, che attualmente è una scuola coranica pesantissima: gli studenti oltre a una mazzata di materie umanistiche e religiose, studiano lingue e una marea di materie scientifiche !

Il minareto





la madrasa



la moschea





sono andato a visitare l’interno della moschea, per poi salire sul minareto che alle 19,30 chiudeva l’accesso ai visitatori









poi su per scattare qualche foto dall’alto









sceso dal minareto mi sono seduto sui gradini della moschea a guardare il cambiamento di colori della piazza, esaltato dalle luci sui monumenti che venivano accese e lì seduto di fianco a me, ho conosciuto un personaggio particolare: Roustan



ex militare era arrivato al dradi di colonnello dell’esercito sovietico con compiti di traduttore: infatti il suo inglese è eccellente. Negli anni si era fatto un bel po’ di guerre, ufficiali es. Afghanistan e meno ufficiali, in alcuni luoghi dell’Africa. Attualmente continuava a collaborare alla preparazione dei corsi di inglese per l’esercito dell’Uzbekistan e della Russia (credo). Alla fine sono arrivate le dieci e mezza di sera: il tempo è volato.
Con la mia macchina ho fatto quel che ho potuto con la luce notturna







poi sono tornato in albergo fermandomi a mangiare in un ristorantino proprio di fronte nella piazzetta, che mi avevano consigliato quattro ragazzi francesi cui avevo chiesto informazioni sull’albergo, visto che stavano partendo. Vista l’ora era rimasta solo una zuppa: buona però.



Al mattino mi sono davvero svegliato presto, verso le 06,00: volevo andar al bazar per assistere all’inizio della giornata, poi vi spiegherò il perché.
Dal mio albergo erano circa 4 km













il bazar



al mattino presto prendono posto per alcune ore i venditori, diciamo “abusivi”,persone che vengono a vendere direttamente le loro mercanzie (per la maggior parte alimentari), senza però avere la licenza per occupare un determinato punto: come nei nostri mercati. I poliziotti ovviamente tollerano, anche perché mi sembra di aver capito l’esistenza di una regola non scritta, che a una certa ora devono sloggiare, come è infatti accaduto. Comunque è un caos estremamente organizzato: persone che appoggiano ovunque le mercanzie, poliziotti che continuamente gliela spostano per permettere la circolazione e la gente che subito dopo le rimette in mezzo ai piedi. Sono stato per un’oretta a guardare questa marea umana che si muoveva in tutte le direzioni, guardando, indicando, scegliendo e contrattando sul prezzo.





questa foto per me è uno dei ricordi più divertenti, ma vi devo spiegare la situazione. Se notate, la signora piegata ha una bilancia a dinamometro con cui pesa i quantitativi che vende. Era un po’ che discuteva col signore anziano in bicicletta, parzialmente coperto nella foto. Li avevo notati e visto che il vecchietto continuava evidentemente a contestare qualcosa alla donna, sono rimasto a guardare. Lei indicava la tacca della pesata e lui scuoteva la testa e lei gli mostrava nuovamente la bilancia. Ad un certo punto l’omino ha tirato fuori dalla giacca la sua bilancia personale ! Ha pesato lui la merce e poi l’ha fatta vedere alla donna: lei ha spalancato gli occhi come me dalla sorpresa e poi alla fine gli ha aggiunto qualcosa nel sacchetto e lui se ne è andato soddisfatto… fantastico !







verso le dieci mi sono incamminato verso l’università, che doveva essere a occhio e croce a un paio di km…in realtà era più croce, visto che alla fine erano 5 (controllato con la moto), comunque gambe in spalla e pedalare















dall’università c’era davvero tantissima gente: venivano pubblicati i risultati degli esami, persino la televisione che faceva delle interviste. Una ragazza, cui evidentemente era andata male, si è buttata in ginocchio urlando dalla disperazione e piangendo a più non posso !









sono andato a fare un giretto dentro, giusto per vedere un’aula



la televisione che riprendeva l’evento




Dall’università, mi sono fatto un’altra discreta sgambata fino all’albergo: se non manca una cosa in queste ex città sovietiche sono le grandi distanze fra qualunque punto di esse. Era pomeriggio, ma gli uomini della famiglia stavano mangiando in una stanza e mi hanno invitato, perché un muezzin voleva conoscermi. Non era permesso fotografarlo, così l’ho fatta al piatto



dopo sono uscito per gironzolare un poco con la moto





verso le cinque sono tornato dalla mia piazza preferita: avevo con me la guida da leggere e le mappe, per fare il riassunto del percorso fatto. Inoltre dovevo programmare cosa vedere e dove dormire una volta tornato a Tashkent.



davanti alla moschea tutti i giorni c’erano dei bambini, che essendo in vacanza dalla scuola, fermavano tutti i turisti, per vendere cartoline, souvenir o altro. Sono stati molto incuriositi dalla mia mappa



questa è Samira: lei vendeva degli acquarelli e visto che non c’erano molte persone in giro, mi ha dato una lezione di russo e abbiamo scritto e ripetuto i nomi dei famigliari, papà , mamma, fratello, figlio ecc…


in cambio le ho fatto usare il mio frasario italiano-russo: a lei, come a tanti in quei paesi piaceva tantissimo il suono della nostra lingua e lei se l’è cavata discretamente

Link a pagina di It.youtube.com

poi sono rimasto lì ed è arrivato Rustan, ha guardato i miei appunti delle lezioni di russo che avevo preso a Modena e me ne ha fatta una anche lui, sulle parti del corpo, curando particolarmente accento e pronuncia dei vocaboli. Dopo si sono uniti a noi anche 3 ragazzi che erano arrivati da Tashkent in bici ! Uno era francese, uno ucraino e uno uzbeko della capitale. Si erano conosciuti a Tashkent e avevano deciso di venire assieme a Bukara. L’ucraino era in giro per l’Asia da 6 mesi.. aveva fatto in bici il confine Kazakistan – Kirghigistan come me ! Io avevo fatto fatica in moto, lui aveva pedalato. Il ragazzo uzbeko era giovane, 19 anni ed era partito per alcuni giorni, dopo che si era salutato con la sua fidanzata statunitense. Gli ho chiesto se l’aveva conosciuta a Tashkent e lui mi ha detto che si erano trovati on line con un programma di dating di cui non ricordo il nome e dopo aver chattato per mesi scambiandosi foto e altro lei era andata a trovarlo. Che cosa romantica ho pensato subito. Aveva una foto e mi ha detto però di non ridere quando me la mostrava. L’ha tirata fuori e ho capito: bella donna indubbiamente, ma aveva 40 anni. In effetti essendo solo 5 anni più giovane della madre c’erano stati alcuni problemi per farla dormire a casa sua, ma alla fine era stato dato il permesso. Lei (una consulente finanziaria) era in grado di aiutarlo a trovare un lavoro immediatamente negli USA, ma per lui non era facile riuscire ad avere il permesso per l’estero ( il presidente Karimov è un padre premuroso, ma un poco possessivo )
Per la cena sono tornato al mio ristorante dei tassisti, di fronte all’albergo: la piazzetta era il punto di arrivo più vicino alla zona storica e i taxi arrivavano tutti lì



volevo andare subito a letto, ma aimhè il tavolo vicino al mio mi ha invitato (come rifiutare ?) e alla fine è venuta mezzanotte, dopo vari giri di vodka uzbeka (come rifiutare ?) e un po’ di marijuana locale (qui ho rifiutato ) allegramente fumata dai commensali.

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6294621
6294621 Inviato: 14 Nov 2008 9:26
 

icon_arrow.gif hai una capacità di "legare" con le persone del posto fuori dal comune... vero che di turisti forse non ce n'erano molti a giro, ma hai ricevuto + inviti tu di Brad Pitt... hehehehe!!!
icon_asd.gif

icon_arrow.gif bisognerebbe assimilare un po' del loro spirito di accoglienza e condivisione... o forse è semplicemente un mondo a parte che a noi non appartiene più!!!
icon_rolleyes.gif

icon_arrow.gif comunque come periodo di viaggio consiglieresti quello usato da te e da Daniele?! icon_question.gif
 
6302818
6302818 Inviato: 14 Nov 2008 23:58
 

non hai finito vero???
dai dai vai avanti icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif
 
6303222
6303222 Inviato: 15 Nov 2008 8:03
 

floydoz ha scritto:
icon_arrow.gif hai una capacità di "legare" con le persone del posto fuori dal comune... vero che di turisti forse non ce n'erano molti a giro, ma hai ricevuto + inviti tu di Brad Pitt... hehehehe!!!
icon_asd.gif

Credo che dipenda anche dalla maniera in cui si viaggia. Scegliendo alloggi economici e spendendo del tempo oltre che nei punti artistici, anche in un bazar, dove le persone vanno a fare la spesa di tutti i giorni, si viene inevitabilmente a contatto con la popolazione locale. Tieni conto che già con 60 euro inizi ad andare a dormire in posti con tutti i servizi, ma la maggior parte delle persone che incontri sono turisti. Intendiamoci, non voglio fare lo snob del tipo " Ahh che posto orribile era pieno di turisti" Per forza che a Samarcanda ci sono comitive di turisti, come a Venezia o Roma. La parte artistica è una meta comune, ma poi l'altra parte della giornata può essere un poco differente. Dove ho alloggiato, ogni tanto c'era qualche turista giovane che cercava di risparmiare, ma perlopiù delle volte ero l'unico: il resto erano persone che si stavano spostando per lavoro, commercianti, camionisti o altro. Inevitabile socializzare: spesso alla sera prima di andare a letto, erano gli stessi proprietari a tenermi a parlare, perlopiù a gesticolare e usare il mio libretto russo italiano. Poi spesso io mi sono fermato dove arrivavo quando iniziava a fare buio, perciò non è che in quei posti capitino spesso dei turisti

floydoz ha scritto:
icon_arrow.gif bisognerebbe assimilare un po' del loro spirito di accoglienza e condivisione... o forse è semplicemente un mondo a parte che a noi non appartiene più!!!
icon_rolleyes.gif

Io francamente ho sempre avuto l'impressione di incontrare persone come mio padre o mia madre: penso che loro (e io) darebbero aiuto o consigli ad una persona in difficoltà che sta viaggiando. Io una sera stavo rientrando in casa (sopra alla mia azienda) e si fermò un camionista greco che con un fogliettino chiedeva informazioni per una ceramica vicino a Modena: sono risalito in macchina e l'ho accompagnato.[/quote]

floydoz ha scritto:
icon_arrow.gif comunque come periodo di viaggio consiglieresti quello usato da te e da Daniele?! icon_question.gif


Mi sembra di aver capito che il periodo sia lo stesso

Continuo

Il mattino dopo mi alzo presto e preparo tutto per il ritorno a Tashkent. Non voglio tirare il collo troppo al mio DR e gli oltre 600 km li vorrei fare in 2 giorni. Oggi è venerdi, usando anche sabato, arriverei nel primo pomeriggio a Tashkent. Il volo è martedì mattina: avrei domenica per preparare i bagagli e lunedì per spedire la moto. Martedì non esiste in quanto il volo è alle 07,00 am.
Ho caricato tutto, quando non so perché accendo il cellulare. Normalmente lo accendevo solo alla sera per pochi minuti, il tempo di mandare un sms a casa; tra l’altro non ho mai telefonato. Ho preferito mandare un sms ogni giorno con la posizione e delle foto via mail. Bhè accendo e dopo un po’ arriva un sms di Pacchia e Sanzio, stanno arrivando col treno a Buhara. Decisione di un’attimo li chiamo e ci mettiamo d’accordo per trovarci in stazione. Ho già deciso che mi fermerò un altro giorno a Bukara e vado in stazione.





hanno viaggiato col treno notturno. Andiamo all’hotel, che però è chiuso: io ero l’unico cliente, me ne ero andato e così non c’era nessuno. Dopo un po’ arriva la signora e risitemo la roba nella stessa stanza, tanto è da 3 posti letto. Dopo usciamo per il giro della città e io mi rivedo tutti i monumenti, ma lo faccio volentieri: fantastico è la seconda volta che riusciamo a trovarci.











metto solo le foto della cittadella fortificata, io avevo solo fatto una foto davanti con la moto, ma con loro entro per la visita, poi dentro sgattaioliamo anche sulle mura e riusciamo a fare delle bellissime foto dall’alto











quando inizia a finire il pomeriggio ci dirigiamo dalla piazza: loro devono andare sul minareto e io gli ho detto che è il posto perfetto per passare la serata



passa anche una coppia di sposi per le foto



siamo rimasti lì e lo spettacolo del cambiamento di colori della piazza ha affascinato anche loro due. Come tutte le sere è arrivato Rustan (lo conoscono tutti) e quando è venuto buio, alla fine è scattata una sfida calcistica vecchi contro bambini ed io Pacchia e Rustan siamo riusciti a strappare un ‘onesto pareggio



per cena ci siamo avviati verso il ristorante..ovviamente il mio







Sabato mattina partenza per Tashkent: devo fare tutto in una giornata



passa una specie di maga e mi vorrebbe benedire coi fumi di incenso, ma io le faccio cenno di benedire la moto, che ho già calcolato percorrerà oltre 11.000 km invece degli 8500 programmati: lei si che ne ha bisogno





poi parto con una sola paura, la benzina. Mi ero scordato di dirvi cosa era successo a Samarcanda. Recandomi a fare il pieno mi era stato detto che la benzina era finita, ma era così in tutta la città, in tutto l’Uzbekistan. Ogni tanto le fluttuazioni del costo del carburante, fanno si che il paese rimanga un poco a corto. Così durante il viaggio verso Tashkent ogni volta che vedevo un distributore con della benzina, mi fermavo anche se avevo usato solo 3 litri.



la mia moto era sempre guardata con curiosità da tutti ad ogni sosta



in questo “autogrill” menù non troppo vario: uova sode, pane e yogurt (buonissimo) fatto in casa. Mi erano state proposte 4 uova, mi sono limitato a 3.



il gestore e un amico: hanno voluto vedere il percorso che avevo fatto





ho preso un vasetto di miele



a sx il venditore di miele, a dx un camionista



sono a meno di 100 km da Tashkent




Sono arrivato, dopo 650 km, a Tashkent verso le 19,00 e mi sono diretto verso l’albergo Russia, ma come ho già detto la mia guida era di 5 o 6 anni prima: l’avevano ribaltato evidentemente come un calzino. D ahotel economico è diventato un hotel di lusso: quando vedi i posteggiatori davanti all’ingresso è sempre un brutto segnale. Allora ho ripiegato sull’altro indirizzo Hotel Hadra: questo non lo avevano ristrutturato. Erano quasi le nove di sera: davanti erano parcheggiate le moto di due ragazzi lituani. Notate le intelaiature laterali ? Dentro ci tenevano infilati dei frigo box che fungevano da borse rigide per gli attrezzi: geniali !







a gesti (tanti) e parole (poche) sono riuscito a capire che al terzo piano c’era la reception: a piedi perché l’ascensore funzionava solo fra pianterreno e sesto piano. In una stanza con l’aria condizionata c’era un donnone: stabilito il prezzo (7,5$) mi ha anche cambiato i dollari ad un tasso onesto in moneta locale. La stanza era al sesto piano: che fortuna non dovevo portare su i bagagli per le scale.





poi ho capito perché l’ascensore era funzionante per il sesto piano: c’era una università per anziani. Le camere erano solo al sesto piano, il resto dell’edificio erano appartamenti privati.
L’università



l’albergo



una veduta dalla finestra della mia camera



comunque era pur sempre sabato sera. Alle dieci e mezza, dopo la doccia sono uscito con la moto e mi sono diretto verso una zona in cui c’erano parecchi locali. Il fatto è che quando sono arrivato ho capito che erano tutte discoteche inserite nei grand hotel. Non è che mi andava molto di andare in un posto pieno di inglesi, americani o che altro. Così mi sono messo a gironzolare per la città, cosa che in moto mi diverte ancora più che a piedi o coi mezzi pubblici: la libertà di un mezzo proprio e di una moto nello specifico è inarrivabile. Esiste però sicuramente un santo di noi viaggiatori su due ruote: improvvisamente sento dela musica e vedo un posto con un’ingresso che mi ispira.



sento dai ragazzi della security il prezzo anche perché non avevo cambiato molti dollari ed entro. Davvero un bel posto, con una pista non grande, ma tutti i tavoli in legno pesante attorno. Età media dai venti ai trenta.



Da buon solitario riesco a sedermi al bancone e coi miei soldi ci sta anche una birra: cosa chiedere di più? Oltre a tutto i due ragazzi del bar sono molto in gamba ed uno in particolare da spettacolo.





guardate che bravo

Link a pagina di Youtube.com

Vicino al bancone c’era un tavolo con la scritta riservato. Poi si è venuto a sedere un ragazzo sui 35 anni e ho notato che tutti lo salutavano, un paio di ragazze da un tavolo coi loro fidanzati sono andate a salutarlo, gli hanno subito portato un cestone di frutta e il narghilè già acceso. Poi è andato dal dj, insomma un VIP. Verso mezzanotte la pista è stata sgombrata e si sono esibite delle ballerine in costumi tradizionali. Io ero uscito un’attimo ed un ragazzo che parlava inglese si è avvicinato alla moto e ha iniziato a chiedere chie ero ecc…mentre parlavo con lui è venuto fuori anche il ragazzo del tavolo, che non parlando inglese si è fatto tradurre tutto. Alè invitato immediatamente al suo tavolo, dove poco dopo è arrivato un suo amico con la nipote…bhè insomma si dice così quando lei è molto più giovane no ?



Sono iniziati i giri di vodka e di tutto il resto. Poi la nipote è voluta andare a ballare, parlava inglese e le ho chiesto se andava bene anche allo zio, ma lei ha detto che non c’era problema. Alla fine ci siamo fatti un’oretta in pista…come testimonia la chiazza della mia maglietta grigia da sera



sono andato a prendere un po’ d’aria e dei ragazzi mi hanno chiamato ad un tavolo apparecchiato: parlavano in inglese e uno mi ha detto che avevano saputo del mio viaggio e dopo tutta quella vodka avevano pensato che era meglio se avessi mangiato qualcosa. Colpo di fortuna il plov, il piatto tradizionale uzbeko a base di riso: non mi sono fatto pregare







sono tornato dentro e la ragazza era un poco arrabbiata. Il fatto è che mentre usciva dal bagno un ragazzo le aveva chiesto se lei lavorava per il locale e se le andava finita la serata di andare al suo albergo. “Capisci - mi ha detto in inglese – pensava che ero una prostituta !” Pur comprendendo perfettamente il ragionamento del ragazzo, mi sono arrampicato sugli specchi parlando della solita stupida mentalità maschile che appena vede una ragazza con gonna ascellare, in compagnia di uno che potrebbe essere suo zio e che si dimena come un’ossessa in pista, pensa subito male. Che mondo ! Gli ultimi giri di vodka sanciscono la vittoria per 2 a 0 dell’Italia sull’Uzbekistan: i miei compagni di tavolo alzano bandiera bianca, anche perché ormai sono le 5 del mattino. Dopo che i ragazzi della security mi hanno chiesto 20 volte se voglio un taxi, salgo in sella e rientro in albergo.
 
6310538
6310538 Inviato: 16 Nov 2008 11:35
 

Fantastico Viaggio!
Davvero bellissimo; ti invidio davvero molto!

Sicuramente sarà stata una esperienza davvero unica e stupenda!

Appena divento maggiorenne e riesco a comprarmi una moto come si deve li farò anche io questi viaggi! icon_wink.gif
 
6312694
6312694 Inviato: 16 Nov 2008 17:22
 

Enrico_zip ha scritto:
Fantastico Viaggio!
Davvero bellissimo; ti invidio davvero molto!

Sicuramente sarà stata una esperienza davvero unica e stupenda!

Appena divento maggiorenne e riesco a comprarmi una moto come si deve li farò anche io questi viaggi! icon_wink.gif


Un ottima idea: non aspettare troppo per andare a viaggiare. Inoltre non metterti in testa che per forza devi trovare qualcuno: se c'è un amico bene, altrimenti parti lo stesso. Non hai idea di quanta gente riesci a conoscere viaggiando e sai una cosa ? Tutti aiutano ed hanno più comprensione per un ragazzo in viaggio: più invecchi e peggio è.
L'unico suggerimento è comunque di informarsi il più possibile, senza però fissare delle tappe da raggiungere a tutti i costi. Una volta che hai messo giù un itinerario di massima inizia, poi deviazioni, soste non previste capitano sempre. Io ho incrociato due ragazzi che con 2 Zundapp penso 150cc stavano andando a Ulan Bataar. Quando vedi una strada segnata su una cartina, puoi stare tranquillo che arriverai nelle città segnate.
In bocca al lupo
 
6312714
6312714 Inviato: 16 Nov 2008 17:26
Oggetto: Si torna a casa
 

Domenica 17 agosto: mi alzo un poco tardi alle 11, un leggero cerchio alla testa, che però è comprensibile. Comunque ho la giornata a disposizione e metto in programma il Chorsu bazar, vicinissimo al mio albergo, e la piazza della città vecchia.












questa signora stava vivacemente protestando mentre la polizia arrestava il marito: non so però il motivo















succo di mirtillo: mhhh…

















poi mi sono diretto verso la città vecchia, risalente al XV e XVI secolo







poi si apre la piazza di Khast Imom ( ha ha è Momi al contrario, il mio soprannome) che ufficialmente è il cuore religioso uffciale della repubblica dell’Uzbekistan.



qui sono entrato nella madrasa di Barak Khan, il cui mufti (autorità religiosa) è l’equivalente islamico di un arcivescovo per Uzbekistan, Kirghigistan, Tajikistan e Turkmenistan











dopo sono andato alla moschea Telyashayakh





qui sono con un gruppo di turisti italiani





farà caldo, ma come ti gusti i luoghi dei monumenti quando non c’è ressa…



questa è l’istituto islamico Imam Ismail at-Bukhari, una specie di accademia di post-specializzazione: la più importante madrasa della regione







il mausoleo di Abu Bakr Zaffai Shoshi, uno studioso islamico









lo scivolo dei bambini








Link a pagina di Youtube.com

nel pomeriggio sono tornato nella zona dei parchi: in questo ci sono una miriade di pittori e caricaturisti



alla sera, considerando che sarebbe stata la mia penultima notte, dopo aver mangiato qualcosa sono tornato alla piazza della città vecchia: piena di famiglie e bambini. Si stava davvero tranquilli ed i colori erano come al solito fantastici: quando vengono illuminati di notte sono davvero magici…la mia abilità di fotografo non rende giustizia.





ha ha e io che pensavo non mi avrebbero chiesto di fare una foto assieme











Serata di domenica: passeggiata al parco dove parecchie coppie si recano per fare le foto dello sposalizio









Lunedì: e questo davvero è l’ultimo giorno. Tutto il tempo è dedicato alla spedizione della moto. Qui foto ricordo col “custode” del parcheggio dell’albergo: su un divano messo appena dentro l’ingresso, dormiva per tutta la notte, sorvegliando i veicoli a 2 e 4 ruote parcheggiati davanti. A lui ho sempre lasciato la mancia tutti i giorni.



il personale della Ahler mi ha accompagnato all’aeroporto







la moto viene spedita su un pianale d’acciaio legata con fasce, assieme a borse che riempio il più possibile e casco: peso totale 180 kg, ma tanto pago a volume





una delle impiegate e un autista mi hanno portato all’ufficio postale a comprare i francobolli: le cartoline da alcuni anni me le faccio da solo stampando le mie foto su cartoncini rigidi, che poi ritaglio e spedisco. Oltre a tutto evito anche di dover stare a cercare dei ricordini: è una cartolina/souvenir



poi mi hanno portato a pranzo..cavoli dopo un mese riabituarsi a bicchieri tovaglioli posate e altro non è stato facile





il mattino dopo (martedì 19 agosto) il taxi è sotto al mio albergo alle 4 precise. Sveglio il tassista che stava giustamente dormendo e arrivo all’aeroporto. Volo puntuale, scalo a Riga e coincidenza per Milano: alle 4 pm sono tornato in Italia. Dopo un po’ riesco ad avere le informazioni necessarie e mi reco alla dogana. Lì purtroppo mi confermano che la moto è partita, ma il volo dell’Uzbekistan Airlines arriverà a malpensa solo alle 08,00 pm, troppo tardi per sdoganarla: devo farlo il mattino dopo. Con filosofia cinese, mi piego agli eventi e torno col mio zaino all’aeroporto e ad un’ufficio chiedo per una camera. Sono ormai le 7 di sera e quindi mi rivolgo all’information point. Una singola ? Si nessun problema, vicino all’aeroporto, visto che il mattino dopo devo essere alle 8 dagli uffici. Quanto costa ? 90 €. Chiedo se c’è qualcosa da meno e la ragazza mi risponde “ Sa, cosa vuole, siamo all’aeroporto di Milano !”, il tutto con l’espressione di chi ti guarda come se avessi fatto una richiesta dell’altro mondo. Ehh già sono in una delle più belle località turistico/artistiche d’Italia, Malpensa: addirittura chiedo di spendere meno di 90 € ! Vecchia maniera, tanto non è la prima e non sarà l’ultima volta che dormo in aeroporto: al piano dei ristoranti, quando chiudono la calma è totale ed io conosco un posto anche in ombra.



nel caso vi capitasse di dover trascorrere una notte in aeroporto vi consiglio questo sito Sleepinginairports.net oltre a tutto ogni anno votano il miglior areporto in cui dormire. Per scegliere i posti sull’aereo invece andate a Seatguru.com

h 08,00 del 20/08/2008 sono già dalla dogana



in meno di un’ora e mezza sbrigo tutte le formalità



arrivo a Modena verso la mezza, mangio coi miei poi riporto la moto in officina per scaricare la roba e scrivere ora e data di arrivo





è fatta, adesso sono davvero arrivato.

Il 26 agosto dovevo andare a prendere del materiale a Milano, visto che ero lì nel pomeriggio sono andato in aeroporto, dove arrivavano Pacchia e Sanzio. Sanzio proseguiva per Torino dove lavora e io ho riaccompagnato Pacchia a Modena



dopo un paio di settimane trattamento rigenerante per il mio povero DR 350



ahh, dimenticavo: in Kirghigistan la catena l’avevano tirata bene !
 
6317934
6317934 Inviato: 17 Nov 2008 11:11
 

GRANDIOSO !!! 0509_up.gif

Ho passato un po' di tempo in Russia (Georgia, tra Krasnodarr e le rive del Mar Nero) e in Kazakhstan (tra Atyrau e la piana di Tengiz) per lavoro; sono posti che ti prendono l'anima, nella loro semplicità e diversità icon_wink.gif


Complimentissimi per il viaggio.

Poka, drug !! icon_wink.gif
 
6320793
6320793 Inviato: 17 Nov 2008 15:55
 

Dr_Ergal ha scritto:
GRANDIOSO !!! 0509_up.gif

Ho passato un po' di tempo in Russia (Georgia, tra Krasnodarr e le rive del Mar Nero) e in Kazakhstan (tra Atyrau e la piana di Tengiz) per lavoro; sono posti che ti prendono l'anima, nella loro semplicità e diversità icon_wink.gif


Complimentissimi per il viaggio.

Poka, drug !! icon_wink.gif


grazie....sempre nuovi amici sui forum delle due ruote.
 
6326335
6326335 Inviato: 18 Nov 2008 0:18
 

non uso mai il maiuscolo però...STUPENDO!!!!!!!!grande maurizio.......bellissimo il tuo viaggio hai unito la grande passione dei viaggi con le moto!!!!!!!!!!!!
 
6328637
6328637 Inviato: 18 Nov 2008 13:02
 

Complimenti per i viaggio e per il racconto davvero coinvolgente 0509_up.gif
 
6338961
6338961 Inviato: 19 Nov 2008 14:47
 

Maurizio, ho letto il tuo report dalla prima all'ultima riga e guardato le stupende foto fatte lungo il percorso... le prime parole sono di ammirazione per un'impresa così grandiosa portata a temine con il vero spirito del viaggiatore!
Complimenti per quello che hai fatto, sei stato davvero grande!

Alla prossima avventura!
 
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