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Caricare l'anteriore per avere più attrito??
3579202
3579202 Inviato: 3 Feb 2008 21:22
 

La cosa è più complessa di come la rappresenta De_corsa.
Non ho ben capito se le teorie scritte da te sono da considerare DOPO il limite di saturazione dello pneumatico o PRIMA!
Perchè se è DOPO, allora hai perfettamente ragione, se è PRIMA, per me, sbagli.

L'aderenza del contatto dipende, oltre che dal tipo di pneumatico e dalle caratteristiche della pavimentazione, anche da altri fattori quali:

• le condizioni climatiche: è sicuramente esperienza comune che l’aderenza
garantita da una qualunque pavimentazione dipende fortemente
dalla presenza di contaminanti esterni quali per esempio acqua, neve o
fango;

• lo stato di usura della strada: le sollecitazioni trasmesse dal traffico
sono responsabili del progressivo disgregamento e della levigatura degli
inerti che costituiscono una pavimentazione con conseguente modifica
della tessitura della superficie. Se si pensa ad esempio a due tratti di
una stessa strada, sottoposti a volumi di traffico diversi, si può facilmente
intuire come dopo un certo tempo questi presentino un aspetto
superficiale differente e quindi anche diversi livelli di aderenza;

• la velocità del veicolo: si può notare sperimentalmente che l’aderenza
diminuisce all’aumentare della velocità: nel caso di pavimentazione
asciutta in realtà tale diminuzione è molto piccola; nel caso di presenza
di velo idrico sulla pavimentazione invece tale fenomeno può diventare
molto più importante;

• le variazioni climatiche: l’aderenza varia anche al variare del periodo
dell’anno in cui viene valutata, in genere il suo valore è minore nei
periodi caldi;

• lo stato di pulizia della pavimentazione: nel caso in cui sulla pavimentazione
sia presente una certa quantità di sabbia, terra o altri contaminanti
simili le prestazioni di aderenza ottenibili ne risentono. Questo è
confermato dal fatto che dopo un periodo di forti piogge una qualunque
pavimentazione risulta più performante in termini di aderenza;

il carico verticale agente sulle ruote: a parità di altre condizioni un
aumento del suo valore consente il raggiungimento di forze di aderenza
più grandi;

• la pressione di gonfiaggio dei pneumatici : un valore di pressione non
corretto può comportare un contatto non ottimale fra pneumatico e strada con conseguenze oltre che sui valori di aderenza, anche sul
riscaldamento dei fianchi della ruota e sull’usura di questa;

• la temperatura: la quale ha effetti rilevanti su alcune delle caratteristiche
fondamentali della gomma che costituisce il battistrada, quali ad
esempio il modulo di Young;

• la geometria di battistrada e il suo stato di usura: fattore determinante,
specie nel caso di presenza di velo idrico sulla pavimentazione.

Per quanto riguarda l'aderenza in caso di "bagnato" il discorso si complica ulteriormente.

Fino a 0.1 mm di umido, valgono le stesse leggi (piuttosto complicate) dell'asciutto, con un umido > di 0.1 mm le cose si complicano e non di poco.

Oltre alla perdita dell’adesione molecolare,
infatti, è necessario tenere conto del fatto che il liquido che si trova
nella parte anteriore all’impronta, per effetto dell’impatto con il pneumatico che avanza su di esso, subisce un aumento di pressione. Questa pressione chiaramente esercita una forza verticale sulla ruota che causa una riduzione della pressione di interfaccia gomma-pavimentazione e quindi del valore massimo che le azioni tangenziali possono qui assumere.

Un ultimo meccanismo da tenere presente nello studio del bagnato è
che l’acqua tende a penetrare fra pneumatico e pavimentazione impedendo, almeno nella prima parte dell’impronta, il contatto fra i due, e quindi anche lo scambio di azioni tangenziali. Inoltre, poiché anche in questa zona il fluido si trova in pressione, esso provoca un’ulteriore riduzione della pressione di interfaccia nella zona di contatto effettivo.

In più nel discorso generale ci sarebbe da introdurre il fattore AVANCORSA che complica ancora di più le cose.

Insomma non è facile dare una risposta al post iniziale!

In generale, molto generale, a maggior carico corrisponde maggior grip, sempre non superando il punto di saturazione dello pneumatico.
 
3626776
3626776 Inviato: 8 Feb 2008 21:15
 

stefano1960 ha scritto:


A) grazie De-corsa ma la risposta alla domanda del forum non e' NO! ma neanche SI' non perche' tu non abbia ragione ma solo perche' la domanda e' incompleta !!!! la risposta e' DIPENDE

B) "la domanda è la seguente:

per evitare di perdere l'anteriore è meglio caricare con tutto il peso possibile o togliere e dargli meno peso?

la domanda semplificata a quello che vorrei sapere è:

C) una maggiore forza peso sul pneumatico determina maggiore attrito tra gomma e asfalto come mamma fisica comanda o in moto la troppa forza applicata (già presente peso della moto e del passeggero-pilota più l'eventuale aggiunta ) determina "la goccia che fa traboccare il vaso" ovvero la goccia che ci fa perdere l'anteriore?

D) seconda domanda:
in condizioni di poca aderenza-bagnato valgono le stesse regole (se asciutto devo caricare,quando è bagnato devo caricare?)? "


...


nell'ordine:

A) ho già riportato nei mie post le dovute eccezioni alla regola che comunque in linea generale fa si che la risposta all'interrogativo proposto sia NO.
quindi ne consegue che:

B) in linea di massima se si vuole che l'avantreno "entri" bene in curva e che non "prenda sotto" sopraffato dalla forza centrifuga è bene tenerlo "leggero": nessun pilota si sognerebbe mai di spingere VERSO L'ESTERNO sul manubrio alla ricerca di una reazione che dovrebbe spingerlo verso l'interno, così come per spostare un armadio lo si spinge... nella direzione voluta, non in quella opposta!
abbiamo già visto che facendo parte di un sistema in movimento centripeto non abbiamo la possiblità di aggiungere peso "puro" ovvero verticale su di un asse senza aggiungere altrettanta forza centrifuga.
e chi ha il sopravvento è sempre quest'ultima:
se così non fosse un TIR da 180q.li andrebbe più forte di un kart, in curva icon_smile.gif

C) tutt'e due.
dipende dalla curva del coefficiente d'attrito in funzione del carico VERTICALE applicato, fino alla famosa "saturazione" ovvero alla totale compenetrazione delle superfici di pneumatico e asfalto.
icon_arrow.gif le considerazioni sull'aderenza in funzione del carico VERTICALE rimangono valide però solo a veicolo fermo soggetto ad una spinta laterale, in quanto col veicolo in movimento circolare non è più possibile applicare carico puro ma solo una componente della risultante di forza peso + forza centrifuga.
l'unica sarebbe, come sai, utilizzare un carico aerodinamico che, essendo privo di massa, può andare effettivamente ad incrementare l'aderenza senza provocare un aumento dela centrifuga: ma ciò è possibile solo su veicoli ad assetto costante (da 3 ruote in su) e quindi, come sappiamo, non può funzionare sulle moto (v. ad assetto variabile)


D) come già detto, dipende sempre dalle caratteristiche di elasticità di gomme&sospensioni.

condivido il senso generale di tutte le osservazioni fatte nella successiva parte del tuo messaggio, che per questo non riporto né commento.
 
3626885
3626885 Inviato: 8 Feb 2008 21:24
 

Matrix7117 ha scritto:
..

L'aderenza del contatto dipende, oltre che dal tipo di pneumatico e dalle caratteristiche della pavimentazione, anche da altri fattori quali:

...

1) • il carico verticale agente sulle ruote: a parità di altre condizioni un
aumento del suo valore consente il raggiungimento di forze di aderenza
più grandi;

...

2) In più nel discorso generale ci sarebbe da introdurre il fattore AVANCORSA che complica ancora di più le cose.

3) Insomma non è facile dare una risposta al post iniziale!



riporto per semplicità solo ciò che voglio commentare, per il resto tutto ok 0509_up.gif

nell'ordine:

1) carico VERTICALE, appunto...

2) l'avancorsa ai fini dell'aderenza (e non della guidabilità o "handling") c'entra solo in quanto legata (ma non del tutto) all'inclinazione della focella e quindi alla componente verticale che può ricevere la ruota in caso di trasferimento di carico dinamico (positivo in curva ed in frenata, negativo in accelerazione)

3) ma si, è facilissimo: la risposta è NO! icon_mrgreen.gif
 
3626953
3626953 Inviato: 8 Feb 2008 21:31
 

de_corsa ha scritto:


riporto per semplicità solo ciò che voglio commentare, per il resto tutto ok 0509_up.gif

nell'ordine:

1) carico VERTICALE, appunto...

2) l'avancorsa ai fini dell'aderenza (e non della guidabilità o "handling") c'entra solo in quanto legata (ma non del tutto) all'inclinazione della focella e quindi alla componente verticale che può ricevere la ruota in caso di trasferimento di carico dinamico (positivo in curva ed in frenata, negativo in accelerazione)

3) ma si, è facilissimo: la risposta è NO! icon_mrgreen.gif


Non ho capito il discorso del carico VERTICALE, spiegami.

Credo ancora che non sia facile dare una risposta, troppe variabili in gioco!
 
3627205
3627205 Inviato: 8 Feb 2008 22:00
 

Matrix7117 ha scritto:


Non ho capito il discorso del carico VERTICALE, spiegami.

Credo ancora che non sia facile dare una risposta, troppe variabili in gioco!


le variabili sul'aderenza ci sono e le condivido, ma la tendenza generale di una massa accelerata sarà sempre quella di conservare il suo moto (inerzia) che si opporrà con forza tanto maggiore (tale forza in fisica si definisce: "quantità di moto") a qualsiasi cambiamento di velocità e di traiettoria quanto maggiore è la massa stessa (e ovviamente la sua velocità)

l'aspetto della verticalità è quello sul quale sto insistendo dall'inizio dei miei commenti in questo topic:
è possibile caricare di più un asse ottenendo più aderenza ma solo a veicolo fermo (l'esempio della gomma appoggiata sul tavolo alla quale si applica un carico verticale ed essa offre sempre più aderenza)
mentre col veicolo in movimento in curva, credere di applicare più carico significa in realtà applicare più carico e più centrifuga che non può che peggiorare la capacità del veicolo di perseverare nella stessa traiettoria.

a riguardo, tuttavia, ci sarebbe un altro aspetto di cui non ho parlato per non complicare ulteriormente i concetti da esplicare:
una parte dell'angolo di deriva della gomma anteriore può essere in certi casi recuperato applicando un maggior angolo di sterzo, ove la manovra sia resa possibile da un sufficiente margine di aderenza.
ciò - sempre se l'aderenza risulta sufficiente - può bastare per conservare la traiettoria impostata anche nel caso di un aumento dell'angolo di deriva dovuto ad esempio ad una maggiore spinta laterale applicata (sotto forma di carico aggiunto o velocità).

ovvio che anche se la manovra va a buon fine, ciò avviene a discapito della sicurezza, cioè assottigliando il margine di aderenza residua offerto dalla stessa ruota anteriore.
 
3627284
3627284 Inviato: 8 Feb 2008 22:11
 

de_corsa ha scritto:


le variabili sul'aderenza ci sono e le condivido, ma la tendenza generale di una massa accelerata sarà sempre quella di conservare il suo moto (inerzia) che si opporrà con forza tanto maggiore (tale forza in fisica si definisce: "quantità di moto") a qualsiasi cambiamento di velocità e di traiettoria quanto maggiore è la massa stessa (e ovviamente la sua velocità)

l'aspetto della verticalità è quello sul quale sto insistendo dall'inizio dei miei commenti in questo topic:
è possibile caricare di più un asse ottenendo più aderenza ma solo a veicolo fermo (l'esempio della gomma appoggiata sul tavolo alla quale si applica un carico verticale ed essa offre sempre più aderenza)
mentre col veicolo in movimento in curva, credere di applicare più carico significa in realtà applicare più carico e più centrifuga che non può che peggiorare la capacità del veicolo di perseverare nella stessa traiettoria.

a riguardo, tuttavia, ci sarebbe un altro aspetto di cui non ho parlato per non complicare ulteriormente i concetti da esplicare:
una parte dell'angolo di deriva della gomma anteriore può essere in certi casi recuperato applicando un maggior angolo di sterzo, ove la manovra sia resa possibile da un sufficiente margine di aderenza.
ciò - sempre se l'aderenza risulta sufficiente - può bastare per conservare la traiettoria impostata anche nel caso di un aumento dell'angolo di deriva dovuto ad esempio ad una maggiore spinta laterale applicata (sotto forma di carico aggiunto o velocità).

ovvio che anche se la manovra va a buon fine, ciò avviene a discapito della sicurezza, cioè assottigliando il margine di aderenza residua offerto dalla stessa ruota anteriore.


Che ne pensi del discorso sulla "saturazione" dello pneumatico?
 
3630359
3630359 Inviato: 9 Feb 2008 15:03
 

Matrix7117 ha scritto:


Che ne pensi del discorso sulla "saturazione" dello pneumatico?


non ho niente da aggiungere sull'argomento, che fa parte della fisica del lavoro passivo o resistente, oltre a quanto già esposto da tutti noi a riguardo.

posso solo ricapitolare a grandi linee che tale definizione descrive la condizione di totale (in teoria, mentre in pratica dipende dall'unità di misura adottata) compenetrazione tra le due superfici (elastica la prima, irregolare la seconda) di pneumatico e asfalto.
superato questo limite l'attrito non subisce ulteriore aumento pur continuando ad applicare altro carico normale (cioè perpendicolare) alle due superfici.

icon_exclaim.gif e ATTENZIONE: non è "necessario" superare questo limite per scivolare tanto da perdere l'avantreno e... tutta la moto!
si può finire per terra molto prima!!

comunque, anche prima di questo limite la reazione al suolo non cresce in maniera perfettamente proporzionale al carico, viste le caratteristiche elastiche di mescola e carcassa:
IMPORTANTE: esiste una variazione del coefficiente di attrito legata al carico applicato e dipendente unicamente dalle caratteristiche dei materiali.
il coefficiente così variato, va poi moltiplicato per il carico specifico (per unità di superficie) in modo da ottenere il valore finale della resistenza passiva (attrito)
in altre parole: variando il carico, varia sia il coefficiente d'attrito assoluto che l'attrito totale proporzionale al carico.
ciò è valido quando si parla di matariali come la gomma,
mentre è molto meno valido quando si considerano materiali rigidi come metalli o pietra che si comportano in modo molto più lineare (esempio, spingere un cubo di pietra su di una superficie di marmo: la sua resistenza passiva sarà quasi perfettamente proporzionale al suo peso)

abbiamo visto anche che oltre all'entità dell'attrito statico bisogna tener conto delle variabili dinamiche dovute alla volvenza del sistema, ovvero il famoso angolo di deriva che non dipende solo dall'attrito disponibile ma anche dalla deformazione della carcassa e dal comportamento delle sospensioni in generale > vedi note 1 e 2:

Nota 1) in questo ambito risiedono le dovute eccezioni alla regola, che possono portare effettivamente ad un miglioramento dell'aderenza NONOSTANTE l'aumento di massa/peso su di un asse.

Nota 2)
- la variazione dell'angolo di deriva influenza la traiettoria ANCHE indipendentemente dall'attrito disponibile,
- mentre l'aderenza disponibile influisce SEMPRE sull'angolo di deriva.
(icon_rolleyes.gif spero che questo concetto sia chiaro;
in caso contrario lo illustrerò più dettagliatamente)
 
3631198
3631198 Inviato: 9 Feb 2008 17:22
 

de_corsa ha scritto:






IMPORTANTE: esiste una variazione del coefficiente di attrito legata al carico applicato e dipendente unicamente dalle caratteristiche dei materiali.
il coefficiente così variato, va poi moltiplicato per il carico specifico (per unità di superficie) in modo da ottenere il valore finale della resistenza passiva (attrito)
in altre parole: variando il carico, varia sia il coefficiente d'attrito assoluto che l'attrito totale proporzionale al carico.



Nota 1) in questo ambito risiedono le dovute eccezioni alla regola, che possono portare effettivamente ad un miglioramento dell'aderenza NONOSTANTE l'aumento di massa/peso su di un asse.




e no de-corsa!!
se al variare del carico aumenta entro certi limiti il il coefficiente di attrito allora le cose sono piu' complesse e dobbiamo chiedere scusa a
Matrix7117 perchè questa non è un eccezione alla regola , ma e' la regola
questo vuol dire che se aumento il carico di una certa quantita' che mi aumenta il coefficente di attrito (che quindi non è piu' una costante) questo porta effettivamente ad un miglioramento dell'aderenza NONOSTANTE l'aumento di massa/peso su di un asse. poi solo dopo il superamento del coefficiente d'attrito cosi' modificato e aumentato succede quello che finora hai detto ed e' esattamente il contrario di quello che hai asserito finora ( cioe' che un aumento di carico non migliora l'aderenza) ed e' esattamente quello che sostiene Matrix7117!!
quel che e' giusto e' giusto!!
 
3632858
3632858 Inviato: 9 Feb 2008 21:05
 

stefano1960 ha scritto:
de_corsa ha scritto:






IMPORTANTE: esiste una variazione del coefficiente di attrito legata al carico applicato e dipendente unicamente dalle caratteristiche dei materiali.
il coefficiente così variato, va poi moltiplicato per il carico specifico (per unità di superficie) in modo da ottenere il valore finale della resistenza passiva (attrito)
in altre parole: variando il carico, varia sia il coefficiente d'attrito assoluto che l'attrito totale proporzionale al carico.



Nota 1) in questo ambito risiedono le dovute eccezioni alla regola, che possono portare effettivamente ad un miglioramento dell'aderenza NONOSTANTE l'aumento di massa/peso su di un asse.




e no de-corsa!!
se al variare del carico aumenta entro certi limiti il il coefficiente di attrito allora le cose sono piu' complesse e dobbiamo chiedere scusa a
Matrix7117 perchè questa non è un eccezione alla regola , ma e' la regola
questo vuol dire che se aumento il carico di una certa quantita' che mi aumenta il coefficente di attrito (che quindi non è piu' una costante) questo porta effettivamente ad un miglioramento dell'aderenza NONOSTANTE l'aumento di massa/peso su di un asse. poi solo dopo il superamento del coefficiente d'attrito cosi' modificato e aumentato succede quello che finora hai detto ed e' esattamente il contrario di quello che hai asserito finora ( cioe' che un aumento di carico non migliora l'aderenza) ed e' esattamente quello che sostiene Matrix7117!!
quel che e' giusto e' giusto!!


no assolutamente! la tua deduzione presuppone un AUMENTO del coefficiente d'attrito in funzione del carico ma io non ho detto questo: ho detto che può variare per via delle caratteristiche elastiche della gomma e per i suoi attriti interni (isteresi)
e questa variazione è generalmente "a diminuire" e costituisce la motivazione stessa della non linearità della reazione al suolo in base al carico VERTICALE esistente.

il discorso di base non cambia di una virgola, comprende solo le eccezioni alla regola di cui ho parlato subito affrontando il quesito.

anzi, ad analizzare il succo della mia precisazione sopra riportata, essa conferma ulteriormente la realtà, in quanto giustifica e sottoscrive la non linearità dell'aumento di aderenza dovuto al maggior carico VERTICALE.
icon_arrow.gif se il coefficiente d'attrito fosse costante anche l'aumento di aderenza sarebbe lineare, cioè direttamente proporzionale al carico e non esisterebbe neanche un limite di saturazione.

ma anche se così non fosse, è inutile (?) precisare ancora una volta che non è fisicamente possibile applicare un "carico" puro* su di un asse di un veicolo in moto centripeto semplicemente spostando il suo baricentro.
il motivo risiede nel fatto che assieme al peso (diretto inevitabilmente solo verso il centro della Terra) si sposta un'egual misura di massa (accelerata verso l'interno della curva) la cui inerzia a perseverare nel suo moto rettilineo uniforme (1a legge della dinamica) causa direttamente, inesorabilmente, logicamente un peggioramento dell'aderenza.

tieni sempre ben presenti gli esempi del TIR e del kart in curva oppure, in maniera meno evidente ma ben assodata e dimostrabile, la maggior velocità in curva possibile ad una 125 rispetto ad una 800.
gli esempi "per estremo" o "per assurdo" sono sempre i più chiarificatori: anche senza conoscere le motivazioni fisiche, la mente stessa si rifiuta di prendere in considerazione la possibilità che un veicolo più pesante possa mai percorrere una curva più velocemente di un veicolo più leggero!
allo sesso modo, un asse più pesante di un altro determinerà il comportamento sottosterzante o sovrasterzante di un veicolo trascinando verso l'esterno l'avantreno o il retrotreno.

*)...se non, come già detto, ricorrendo a forze unicamente verticali, esterne al sistema in moto centripeto, come nel caso di un carico aerodinamico al quale purtroppo non è possibile ricorrere nel caso di una moto, mentre sappiamo bene quali vantaggi può offrire su veicoli da ruote in su.
 
3633980
3633980 Inviato: 10 Feb 2008 3:15
 

de_corsa ha scritto:


no assolutamente! la tua deduzione presuppone un AUMENTO del coefficiente d'attrito in funzione del carico ma io non ho detto questo: ho detto che può variare per via delle caratteristiche elastiche della gomma e per i suoi attriti interni (isteresi).......................


ah ok.
comunque , tenendo presente che nell'equilibrio forza verticale/forza centrifuga le masse si annullano .......
e' lecito dire che esiste un carico "ottimale" dove il coeff d'attrito e' massimo (per via delle caratteristiche elastiche della gomma) al disopra del quale la forza centrifuga prende il sopravvento e al disotto del quale non si ha l'aderenza massima perche' ,appunto,non si raggiunge il coeff. d'attrito max?
anche se, poi in pratica il problema e' sempre dovuto all'eccesso di carico che il povero pneumatico subisce

infine, ti (vi) ringrazio per le varie spiegazioni ricevute che mi hanno chiarito le idee . nella realta' in sbk e altre discipline si scannano per tre chili in piu' o in meno! e nella realta' continuero' sempre a spingere come un disperato sulla pedana (interna in entrata esterna in uscita) nell' illusione che ci sia una forza misteriosa che mi tenga incollato al terreno! chiamiamola forza scaramanzia! icon_lol.gif

ps. ho anche provato a vedere se la forza muscolare avesse qualche effetto sulla componente verticale spingendo con le ginocchia piegate su un cuscino (chiuso a chiave per non farmi vedere da nessuno icon_eek.gif ) ma non mi e' parso che il cuscino subisse una pressione maggiore!!
 
3634221
3634221 Inviato: 10 Feb 2008 10:02
 

stefano1960 ha scritto:



1)... comunque , tenendo presente che nell'equilibrio forza verticale/forza centrifuga le masse si annullano .......
e' lecito dire che esiste un carico "ottimale" dove il coeff d'attrito e' massimo (per via delle caratteristiche elastiche della gomma) al disopra del quale la forza centrifuga prende il sopravvento e al disotto del quale non si ha l'aderenza massima perche' ,appunto,non si raggiunge il coeff. d'attrito max?


2) ... nella realta' in sbk e altre discipline si scannano per tre chili in piu' o in meno! e nella realta' continuero' sempre a spingere come un disperato sulla pedana (interna in entrata esterna in uscita) nell' illusione che ci sia una forza misteriosa che mi tenga incollato al terreno! chiamiamola forza scaramanzia! icon_lol.gif

3) ps. ho anche provato a vedere se la forza muscolare avesse qualche effetto sulla componente verticale spingendo con le ginocchia piegate su un cuscino (chiuso a chiave per non farmi vedere da nessuno icon_eek.gif ) ma non mi e' parso che il cuscino subisse una pressione maggiore!!


nell'ordine:

1) la risposta è si se si ragiona in termini di coerenza di traiettoria, ovvero di inevitabile differenza tra la traiettoria impostata e quella efettivamente percorsa.
- la traiettoria impostata è quella deducibile dall'angolazione del veicolo rispetto alla perpendicolare che lo congiunge al centro di rotazione della curva e l'angolo di rotazione del sistema di sterzo;
- la traiettoria effettivamente percorsa è il risultato combinato dei due fattori appena descritti più l'effetto (distinto e reciprocamente influenzante) degli angoli di deriva delle gomme anteriori e di quelle posteriori: infatti se l'angolo di deriva di uno dei due assi risulta superiore all'altro, il veicolo varia la sua angolazione rispetto al centro curva ed il sistema si riparametra,
oltre al fatto che se un solo asse allarga la traiettoria, l'altro si trova parzialmente scaricato dalla forza centrifuga e migliora la sua aderenza al suolo: l'effetto visibile di questo fenomeno è facilmente apprezzabile nei rallyes automobilistici, nel motard e sopratutto nello speedway, specialità che si corrono su fondi a bassa aderenza e per le quali conviene sacrificare aderenza al posteriore per permettere all'avantreno, alleggerito dalla sua funzione di sterzatura, di stringere la traiettoria.
icon_exclaim.gif Nota importante: prima che qualcuno obietti che per ottenere la sbandata col motard e con lo speedway ci si sposta in avanti, preciso che è vero ma non perché così facendo il retrotreno scarico sbanda di suo ma solo perché, scaricando il retrotreno, la perdita di aderenza dovuta ad una variazione di velocità della ruota posteriore, diventa più marcata.
fatto interessante, la tecnica di guida delle motard è esattamente opposta a quella necessaria per le speedway che, ricordo, sono prive di freni:
infatti per ottenere la perdita di aderenza controllata del retro con le motard si frena sfruttando l'azione combinata di freno motore e freno posteriore
mentre con le speedway si sfrutta inizialmente il solo (marcatissimo) freno motore e poi si percorre tutta la curva in accelerazione dimostrando il principo che qualsiasi variazione di velocità di una ruota rispetto al sistema in movimento peggiora la sua aderenza al suolo.

2) infatti più si è leggeri e maggiori saranno le accelerazioni, sia positive che negative, sia in rettilineo sia considerando un moto centripeto.
spingere sulle pedane non è affatto inutile: così facendo, a meno che non si tratti di un custom dalle pedane poste più avanti del baricentro, si sposta il baricentro un pò più in alto e un pò più indietro:
- un baricentro un pò più alto permette di piegare meno la moto a parità degli altri fattori, migliorando le condizioni di lavoro delle gomme;
- un baricentro un pò più arretrato migliora la capacità sterzante del veicolo rendendolo più "sovrasterzante" incidendo direttamente sugli angoli di deriva: infatti spostando il carico verso dietro l'aderenza della gomma anteriore migliora e quella dela gomma posteriore peggiora nella stessa misura: un esempio per tutti, l'incredibile capacità di svolta che hanno gli scooter da competizione che, pur svantaggiati da un baricentro eccessivamente basso (sono costretti infatti a piegare più di una moto), beneficiano della sua posizione molto arretrata per cambiare direzione in tempi incredibilmente rapidi.

inoltre, spingendo sulle pedane in modo asimmetrico, si può influenzare e correggere l'angolo di piega:
- se si spinge più sulla pedana interna (tecnica stradale) la moto s'inclina meno, in quanto il baricentro si sposta verso l'interno della curva e si guadagna in margine di tenuta,
- se si spinge più su quella esterna (tecnica off-road) la moto s'inclina di più permetendo di migliorare la coppia sterzante e svoltare più stretti alleggerendo di un pò il lavoro di sterzatura compiuto dalla ruota anteriore.
vi sarà d'interesse considerare il risultato finale di questa pratica:
nel primo caso (baricentro all'interno) è più facile (ma non è tassativo) che la moto, raggiunti i limiti di aderenza, cominci a scivolare prima con l'anteriore
mentre nel caso opposto (baricentro all'esterno) cominci a scivolare prima col posteriore

3) icon_biggrin.gif di questa... letteratura ci sono parecchi esempi:
nei Racconti del Barone di Munchausen c'è un episodio nel quale lui solleva sé stesso afferrandosi per il codino,
mentre nei cartoni di Braccio di Ferro, nelle strisce di Superpippo, ecc. si trova la classica scena degli occupanti di una barca a vela che soffiano sulla vela per far avanzare la barca...

Colgo l'occasione per sottolineare due aspetti della meccanica delle forze che possono essere illuminanti quando si ragiona sulla dinamica di un veicolo in movimento:
- la forza resistente (attrito) svolge un lavoro negativo che in ogni caso non si può trasformare in forza motrice (ovvero non potrà mai essere superiore alla forza applicata): ecco perché non è fisicamente possibile migliorare la tenuta di strada applicando un vettore inclinato verso l'esterno curva come una massa supplementare sottoposta a centripeta;
- una forza può essere spostata a piacimento lungo la sua retta d'azione senza che il suo effetto sul sistema cambi di una virgola: ecco perché salendo sulla bilancia con le ginocchia piegate il peso rilevato è sempre lo stesso... icon_wink.gif
 
3638103
3638103 Inviato: 10 Feb 2008 19:46
 

l'ottava e la nona pag le ho lette più di una volta ma la cosa sta diventando troppo complicata per me icon_lol.gif anche se molto interessante.
 
3671568
3671568 Inviato: 14 Feb 2008 11:30
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

wol ha scritto:
la domanda è la seguente:

per evitare di perdere l'anteriore è meglio caricare con tutto il peso possibile o togliere e dargli meno peso?


Se:

N è il peso gravante sul pneumatico (o meglio, la componente perpendicolare al piano d'attrito del peso apparente)

µ è il coefficiente d'attrito tra il pneumatico e il terreno

Allora la forza d'attrito (ossia l'aderenza) che la ruota riesce a sviluppare è

Fa = - µ N

Ora, se la matematica non è un pignone, appare evidente che aumentando il peso gravante sulla ruota, aumenta l'aderenza, punto.

Và ricordato ovviamente che la gomma ha un limite di forza che riesce ad applicare al terreno oltre il quale le molecole di gomma non riescono a rimanere attaccate tra loro evengono "strappate" dallo pneumatico e restano a terra (striscia nera a terra e per noi umani capitombolo, per i piloti derapata) non riuscendo piu a sviluppare aderenza.

Per cui la risposta non è ne si ne no, ma è "si, fino ad arrivare un pelo sotto al limite".
La capacità di individuare quel limite si chiama manico.

In caso di bagnato, è tutto identico (e quindi anche la risposta) tranne che il coefficiente d'attrito diminuisce anche di parecchio a seconda del tipo di asfalto e di mescola dello pneumatico.
 
3673691
3673691 Inviato: 14 Feb 2008 14:51
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

Tu parli di coefficiente d'attrito radente, consideri il peso esercitato in maniera normale (nel senso di perpendicolare) al suolo, ma non l'accelerazione laterale... quando la moto è piegata, oggetto di 9/10 di questo topic, spostando il peso in avanti non lo applichi in maniera normale rispetto al suolo...
 
3673796
3673796 Inviato: 14 Feb 2008 14:58
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

Calimar ha scritto:
Tu parli di coefficiente d'attrito radente, consideri il peso esercitato in maniera normale (nel senso di perpendicolare) al suolo, ma non l'accelerazione laterale... quando la moto è piegata, oggetto di 9/10 di questo topic, spostando il peso in avanti non lo applichi in maniera normale rispetto al suolo...

Per calcolare il valore dell'aderenza si utilizza la componente normale, questo è un dato di fatto.
Chiaro che essendo la moto inclinata, aumenta anche la componente parallela (per via della forza centrifuga però, perché il tuo peso sempre verso il basso è icon_wink.gif ).
Le due componenti sono comunque proporzionali tra loro, e alla loro risultante.
Il ragionamento è il medesimo, l'andamento anche, sarebbe sbagliato solo il risultato come valore numerico di Fa se utilizzassi la componente parallela o la risultante per il calcolo.
 
3674031
3674031 Inviato: 14 Feb 2008 15:14
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

Petrus ha scritto:

Per calcolare il valore dell'aderenza si utilizza la componente normale, questo è un dato di fatto.
Chiaro che essendo la moto inclinata, aumenta anche la componente parallela (per via della forza centrifuga però, perché il tuo peso sempre verso il basso è icon_wink.gif ).
Le due componenti sono comunque proporzionali tra loro, e alla loro risultante.
Il ragionamento è il medesimo, l'andamento anche, sarebbe sbagliato solo il risultato come valore numerico di Fa se utilizzassi la componente parallela o la risultante per il calcolo.


Uff... sono 9 pagine che ne parliamo... il de_corsa è stato molto più chiaro di quanto potrei mai essere io icon_smile.gif

Mi limito a dire questo: se premi sulle manopole come è stato consigliato, non premi in maniera normale. Se sposti in avanti il peso soltanto sì (e ho scritto una boiata qui sopra!! icon_lol.gif).

icon_wink.gif
 
3674067
3674067 Inviato: 14 Feb 2008 15:17
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

Calimar ha scritto:

Mi limito a dire questo: se premi sulle manopole come è stato consigliato, non premi in maniera normale. Se sposti in avanti il peso soltanto sì

Giustissimo 0509_up.gif
 
3678036
3678036 Inviato: 14 Feb 2008 21:16
Oggetto: Re: caricare l´anteriore per avere più attrito???
 

Petrus ha scritto:


Se:

N è il peso gravante sul pneumatico (o meglio, la componente perpendicolare al piano d'attrito del peso apparente)

µ è il coefficiente d'attrito tra il pneumatico e il terreno

Allora la forza d'attrito (ossia l'aderenza) che la ruota riesce a sviluppare è

Fa = - µ N

Ora, se la matematica non è un pignone, appare evidente che aumentando il peso gravante sulla ruota, aumenta l'aderenza, punto.


icon_rolleyes.gif punto e virgola: il discorso fila perfettamente,
ma solo quando il sistema in esame è FERMO e la forza trasversale che imita la centrifuga è esterna al sistema.

in caso di percorrenza di una traiettoria curva, è noto che la "quantità di moto" (o spinta centrifuga) cresce in funzione del quadrato della velocità, mentre il peso gravante sulla ruota è sempre lo stesso.

per cui sia "spingendo sul manubrio" che spostando realmente peso in avanti, l'effetto non può essere altro che peggiorare l'aderenza dell'avantreno costringendo il veicolo a percorrere una traiettoria più larga, a parità di tutti gli altri parametri.

se spingi verso l'esterno non puoi costringere il veicolo (il suo asse anteriore) a girare più stretto!!!

icon_exclaim.gif altro equivoco di fondo: stiamo parlando dell'aderenza che ci permette di perseverare nella stessa traiettoria, non della sola forza di attrito in assoluto, rilevabile solo provando a spingere lateralmente un veicolo FERMO!

SE - ALL'AUMENTARE DEL CARICO - LA REAZIONE AL SUOLO NON AUMENTA IN MANIERA SUPERIORE DI QUANTO AUMENTI LA SPINTA CENTRIFUGA, NON E' POSSIBILE OTTENERE NESSUNA ADERENZA IN PIU'
di regola se ne ottiene meno.

perché la reazione al suolo, o aderenza, restituita all'aumentare del carico su di un asse non può che diminuire.

icon_sad.gif ho cercato di spiegarlo in tutti i modi: si tratta adesso solo di liberare la mente da idee sostenute solo da inganni sensoriali, non da riscontri oggettivi.

il discorso è molto semplice anche senza tirare il ballo la fisica come ho fatto io: ci sono valanghe di esempi e dimostrazioni sperimentali e sportive che confermano - ove si ritenessero fallaci delle leggi fisiche - che più peso in generale significa curva più lenta
oppure
più peso su di un asse, significa che quell'asse allargherà la traiettoria più dell'asse scarico.

ma avete mai guidato auto col motore dietro e poi una col motore davanti?

e vi siete mai chiesti quel'è la spiegazione fisica per cui l'auto col motore davanti tende ad allargare la traiettoria mentre quella col motore dietro a partire in testa-coda (anche a folle)? (*)

con la logica del "caricare l'avantreno per ottenere più aderenza" dovrebbe succedere esattamente il contrario,
e invece non è così!!

ripeto per l'ennesima volta che esistono le dovute eccezioni alla regola dipendenti unicamente da una relativa durezza di molle e/o mescole, e da temperature molto basse;
eccezioni che non cambiano di una virgola la regola del
più leggero = più veloce in curva (perché più aderente al suolo)

la meccanica è la medesima sia che il confronto vienga effettuato tra due veicoli che tra due assi di uno stesso veicolo.

esempi facilmente riscontrabili in curva:

icon_arrow.gif 125 più veloce di 800

icon_arrow.gif kart più veloce di TIR

icon_arrow.gif motore davanti: sottosterza (allarga curva)

icon_arrow.gif motore dietro: sovrasterza (tende al testa-coda)

icon_arrow.gif ecc. ecc.

e infine un ultimo monito: non confondete la stabilità con la tenuta di strada perché se no si apre un altro abisso di incomprensione!

*) come già citato, la spiegazione risiede nel principio fisico che una qualsiasi accelerazione/decelerazione di un corpo, lineare o centripeta che sia, a tutti gli effetti dinamici va considerata applicata al baricentro del corpo: così come un giavellotto percorrre la sua traiettoria con la parte pesante che precede quella più leggera, un veicolo più pesante davanti tende ad allargare di più la traiettoria: non è neanche immaginabile il contrario!
 
3679699
3679699 Inviato: 15 Feb 2008 2:11
 

Ma ancora non vi siete stufati? icon_asd.gif
 
3683073
3683073 Inviato: 15 Feb 2008 15:02
 

io continuo a essere d'accordo con de_Corsa icon_exclaim.gif
 
3685844
3685844 Inviato: 15 Feb 2008 19:41
 

Io continuo ad essere d'accordo con la prima tesi e cioè con Petrus! Non è vero che si parla di leggi "da fermi" ma in moto!
Non ho nessun problema a dare credito alla tesi di De_corsa ma ovunque è scritto il contrario, ovvero: Più carico (in moto) più aderenza, fino al limite dello pneumatico, dopo di che aumentare peso/carico peggiora la situazione!

Dal sito driving-school:

Il problema basilare è semplicemente questo: la gomma non può deformarsi indefinitamente. Fino ad un certo punto, la reazione è lineare, ovvero tanto più io la "carico" (cioè tanto più cerco di sfruttarne l'aderenza), tanto più la gomma, sotto lo sforzo imposto, si deforma e naturalmente più "tiene".

Attenzione: a parità di pneumatico e sospensioni un veicolo (auto/moto) più pesante porta la gomma al limite di aderenza più velocemente, ma questo è un altro paio di maniche e in questo senso ha pienamente ragione De_corsa!

Conclusioni (sempre dal sito citato):

Il pneumatico segue essenzialmente due regole:

-Angolo di Deriva. L'aderenza è proporzionale (non linearmente) alla deformazione del battistrada. Più premo sulla gomma in curva è più ho aderenza (ma non linearmente). Questo però fino a un limite che è proprio del pneumatico. Di qui in poi si va fuori strada

-Forza di attrito. Proporzionale al carico in modo lineare. Si ottiene moltiplicando il carico Più premo e più ho aderenza.

-Posso però uscire di pista per entrambi questi fenomeni, per esempio:

-Caricando troppo il pneumatico sull'asfalto lo deformo troppo ed esco di pista (deriva).

-Caricando il pneumatico sulla terra che, essendo sdrucciolevole, non ce la fa a "tenere" ed esco di pista (attrito).

Aggiungo che la cosa è molto più complessa di come sembra, non è così semplice dire si o no!

Ancora, dal sito Specialmag:

L'ADERENZA.

L’aderenza offerta da un pneumatico aumenta man mano che su quest’ultimo grava più peso. Ciò è vero fino ad un carico limite, oltre il quale, questa condizione non si verifica più.

Anche se l’impronta della gomma a terra cresce di dimensione, non è questo il solo motivo per cui il grip cresce all’aumentare del carico. Per averne un riscontro, basta fare una semplice prova: prendete una gomma per cancellare, appoggiatela su un tavolo e spingetela da un lato con un dito per spostarla. Si muove facilmente, vero? Ripetete l’esperimento esercitando contemporaneamente una forza dall’alto con un dito dell’altra mano… Noterete all’istante che, maggiore è la spinta che grava sulla gomma, più fatica farete a farla scivolare. Estremizziamo il concetto: impugnandola come si fa per cancellare, noterete che spingendo sempre con maggior vigore, riuscirete lo stesso a muoverla, ma la gomma perderà dei “pezzi”.

I riccioli che si staccano (gli stessi che troverete sui pneumatici quando girate in pista), stanno ad indicare che siete ai limiti dell’aderenza, cioè, siete arrivati a rompere i legami molecolari della mescola che compone la gomma! Sfruttare tutto il grip che le coperture possono offrire, comporta dunque, un rapido degrado. Se passate una gomma da cancellare sul tavolo ovviamente non rischiate di cadere, ma se cercate di sondare il limite di un pneumatico, le cose potrebbero andare diversamente. Quanto detto è riportato nel disegno 3; attenzione però, la formula indica il coefficiente di aderenza tra due corpi solidi a contatto, mentre la gomma si comporta in maniera un po’ diversa, anche se la sostanza del discorso resta valida! Il suddetto coefficiente, al massimo può arrivare a 0,8-0,9 (su un buon asfalto asciutto e con pneumatici al top dell’efficienza), ma se il fondo è più viscido, sdrucciolevole o bagnato, questo valore può scendere a 0,3 o anche meno...... continua...


Qui si dice tutto il contrario, vorrei chiarimenti, qualcuno sbaglia!
 
3687825
3687825 Inviato: 15 Feb 2008 23:16
 

Matrix7117 ha scritto:
1) Io continuo ad essere d'accordo con la prima tesi e cioè con Petrus! Non è vero che si parla di leggi "da fermi" ma in moto!
Non ho nessun problema a dare credito alla tesi di De_corsa ma ovunque è scritto il contrario, ovvero: Più carico (in moto) più aderenza, fino al limite dello pneumatico, dopo di che aumentare peso/carico peggiora la situazione!

Dal sito driving-school:

2) Il problema basilare è semplicemente questo: la gomma non può deformarsi indefinitamente. Fino ad un certo punto, la reazione è lineare, ovvero tanto più io la "carico" (cioè tanto più cerco di sfruttarne l'aderenza), tanto più la gomma, sotto lo sforzo imposto, si deforma e naturalmente più "tiene".

3) Attenzione: a parità di pneumatico e sospensioni un veicolo (auto/moto) più pesante porta la gomma al limite di aderenza più velocemente, ma questo è un altro paio di maniche e in questo senso ha pienamente ragione De_corsa!

Conclusioni (sempre dal sito citato):

Il pneumatico segue essenzialmente due regole:

4) -Angolo di Deriva. L'aderenza è proporzionale (non linearmente) alla deformazione del battistrada. Più premo sulla gomma in curva è più ho aderenza (ma non linearmente). Questo però fino a un limite che è proprio del pneumatico. Di qui in poi si va fuori strada

5) -Forza di attrito. Proporzionale al carico in modo lineare. Si ottiene moltiplicando il carico Più premo e più ho aderenza.

-Posso però uscire di pista per entrambi questi fenomeni, per esempio:

6) -Caricando troppo il pneumatico sull'asfalto lo deformo troppo ed esco di pista (deriva).

-Caricando il pneumatico sulla terra che, essendo sdrucciolevole, non ce la fa a "tenere" ed esco di pista (attrito).

Aggiungo che la cosa è molto più complessa di come sembra, non è così semplice dire si o no!

Ancora, dal sito Specialmag:

L'ADERENZA.

7) L’aderenza offerta da un pneumatico aumenta man mano che su quest’ultimo grava più peso. Ciò è vero fino ad un carico limite, oltre il quale, questa condizione non si verifica più.

Anche se l’impronta della gomma a terra cresce di dimensione, non è questo il solo motivo per cui il grip cresce all’aumentare del carico. Per averne un riscontro, basta fare una semplice prova: prendete una gomma per cancellare, appoggiatela su un tavolo e spingetela da un lato con un dito per spostarla. Si muove facilmente, vero? Ripetete l’esperimento esercitando contemporaneamente una forza dall’alto con un dito dell’altra mano… Noterete all’istante che, maggiore è la spinta che grava sulla gomma, più fatica farete a farla scivolare. Estremizziamo il concetto: impugnandola come si fa per cancellare, noterete che spingendo sempre con maggior vigore, riuscirete lo stesso a muoverla, ma la gomma perderà dei “pezzi”.

I riccioli che si staccano (gli stessi che troverete sui pneumatici quando girate in pista), stanno ad indicare che siete ai limiti dell’aderenza, cioè, siete arrivati a rompere i legami molecolari della mescola che compone la gomma! Sfruttare tutto il grip che le coperture possono offrire, comporta dunque, un rapido degrado. Se passate una gomma da cancellare sul tavolo ovviamente non rischiate di cadere, ma se cercate di sondare il limite di un pneumatico, le cose potrebbero andare diversamente. Quanto detto è riportato nel disegno 3; attenzione però, la formula indica il coefficiente di aderenza tra due corpi solidi a contatto, mentre la gomma si comporta in maniera un po’ diversa, anche se la sostanza del discorso resta valida! Il suddetto coefficiente, al massimo può arrivare a 0,8-0,9 (su un buon asfalto asciutto e con pneumatici al top dell’efficienza), ma se il fondo è più viscido, sdrucciolevole o bagnato, questo valore può scendere a 0,3 o anche meno...... continua...


1) Qui si dice tutto il contrario, vorrei chiarimenti, qualcuno sbaglia!


1) le citazioni riportate sono semplicistiche ed inesatte ma non mi pare dicano il contrario di quello che sostengo io: sono solo incomplete.
ancora tu e qualcun'altro non siete emersi dall'equivoco.
attenzione a quel che leggete e alle conclusioni che ne traete: è facile andare... fuori strada se si danno per scontate delle cose che non sono scritte da nessuna parte

2) ho detto la stessa cosa estendendo ulteriormente il concetto.
attenzione: la citazione è corretta se si riferisce alla sola mescola, ovvero alla sua compenetrazione con l'asfalto, non alla deformazione della carcassa.
così come esposto il concetto, potrebbe portare a conclusioni inesatte.

3) no: è esattamente lo stesso paio di maniche, non vedo dove risieda la differenza di concetto.

4) evidenziata l'omissione che genera l'equivoco: "...più premo sulla gomma IN SENSO VERTICALE, PERPENDICOLARE AL SUOLO e più ho aderenza..."
peccato che la maggiore forza centrifuga dovuta alla massa accelerata vada ad invertire l'effetto della maggiore forza peso:
se non capite questo continuerete a sguazzare nell'errore.

5) semplicistico ed incompleto ma corretto se si riferisce alla pura teoria dell'attrito che si verifica tra due corpi rigidi che non s'ingranino tra di loro in maniera macroscopica.

6) i due discorsi che seguono il punto della citazione hanno poco senso, per non dire che ne sono privi...

7) il discorso riportato non fa una piega.
nel senso che non può proprio farla:
è valido solo per una ruota FERMA come una libreria in un salotto: più libri ci metti e più è difficile spostarla.

l'esempio della gomma da cancellare non è pertinente, in quanto la forza trasversale che cerca di spingerla non è certo dovuta alla sua centripeta ma è ESTERNA AL SISTEMA: sarebbe come fornire più aderenza ad una moto in curva soffiando dall'esterno della curva un vento da uragano.
e, altro esempio, sarebbe come compensare la centrifuga legando la moto con una corda fissata al centro della curva.

è su questo punto che casca l'asino, e per non farlo cadere serve qualcuno (una forza) che intervenga dall'esterno.
e se questa forza (il vento, o la corda) non c'è, l'asino leggero riuscirà a percorrere la curva più velocemente di un suo collega più pesante.
e se avrà la testa più pesante della coda, arrivato al limite scivolerà prima con gli zoccoli davanti...
 
3688685
3688685 Inviato: 16 Feb 2008 9:01
 

In una moto in piega maggior carico su una ruota fa' aumentare solo la tensione nelle molecole della gomma stessa, questo non vuol dire che avremo più grip utile o meno grip utile, vuol dire che la gomma rimarrà attaccata al suolo comunque almeno fino a quando questo aumento di tensione non arriverà a strappare le molecole stesse della gomma.
Penso che a molti che fanno pista sarà capitato di uscire dopo un turno con le gomme strappate. Al di la' del fatto che le cause possono essere molteplici... non per questo hanno goduto di più grip o meno grip. Se le quote ciclistiche sono ben bilanciate le gomme non si strappano e questo non porta un peggioramento del grip utile... anzi... porta semplicemente ad avere un consumo più omogeneo delle gomme senza arrivare a portarle al limite del carico da loro tollerato (ovviamente le gomme non si strappano solo per le quote sbagliate... ci sono un sacco di altri fattori, ma questa è un'altra storia).



De Corsa, il concetto mi pare sia stato sviscerato in maniera piuttosto esemplare, da ogni punto di vista... probabilmente per far entrare in testa un concetto di questo tipo bisognerebbe che fosse elargito da qualche voce autorevole piuttosto che da dei pinco pallini qualsiasi come noi (non si sa perchè ma le voci autorevoli hanno sempre credibilità anche senza dare motivazioni) , personalmente getto la spugna... chi ha la mente sufficentemente aperta ha tutti gli elementi per capire, chi invece prende come dato di fatto una teoria letta da qualche parte, la da' per scontata(magari presa singolarmente può anche essere vera) senza porsi mai gli interrogativi giusti che portino a capire a fondo le cose... a questo punto ognuno rimane della sua e amici come prima... andare oltre non porta a nulla.

icon_wink.gif
 
3688692
3688692 Inviato: 16 Feb 2008 9:04
 

[quote="de_corsa"#3687825]

......................................


quote]

evviva prof. de-corsa............ si ricomincia!! icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif
scherzo ovviamente.
Le tue spiegazioni sono logiche, credibili, matematiche e riscontrabili nella realta' . si riferiscono pero' alla domanda : caricare l´anteriore per avere più attrito??? IN PERCORRENZA DI CURVA A VELOCITA' COSTANTE.

sarebbe carino a questo punto completare l'argomento e vedere cosa succede "caricare l´anteriore per avere più attrito" in frenata, in inserimento , in percorrenza (gia' ampiamente ed esaurientemente descritto) e ,forse, in uscita. su asciutto e su bagnato

grazie
 
3689322
3689322 Inviato: 16 Feb 2008 11:30
 

sandro76 ha scritto:
In una moto in piega maggior carico su una ruota fa' aumentare solo la tensione nelle molecole della gomma stessa, questo non vuol dire che avremo più grip utile o meno grip utile, vuol dire che la gomma rimarrà attaccata al suolo comunque almeno fino a quando questo aumento di tensione non arriverà a strappare le molecole stesse della gomma.
Penso che a molti che fanno pista sarà capitato di uscire dopo un turno con le gomme strappate. Al di la' del fatto che le cause possono essere molteplici... non per questo hanno goduto di più grip o meno grip. Se le quote ciclistiche sono ben bilanciate le gomme non si strappano e questo non porta un peggioramento del grip utile... anzi... porta semplicemente ad avere un consumo più omogeneo delle gomme senza arrivare a portarle al limite del carico da loro tollerato (ovviamente le gomme non si strappano solo per le quote sbagliate... ci sono un sacco di altri fattori, ma questa è un'altra storia).



De Corsa, il concetto mi pare sia stato sviscerato in maniera piuttosto esemplare, da ogni punto di vista... probabilmente per far entrare in testa un concetto di questo tipo bisognerebbe che fosse elargito da qualche voce autorevole piuttosto che da dei pinco pallini qualsiasi come noi (non si sa perchè ma le voci autorevoli hanno sempre credibilità anche senza dare motivazioni) , personalmente getto la spugna... chi ha la mente sufficentemente aperta ha tutti gli elementi per capire, chi invece prende come dato di fatto una teoria letta da qualche parte, la da' per scontata(magari presa singolarmente può anche essere vera) senza porsi mai gli interrogativi giusti che portino a capire a fondo le cose... a questo punto ognuno rimane della sua e amici come prima... andare oltre non porta a nulla.

icon_wink.gif


Sandro76, dal mio punto di vista, stai prendendo la cosa male, mi spiego!
Non è una gara, non stiamo litigando, non c'è un migliore o un peggiore.
E' evidente che il discorso, secondo me, è un po' più complesso di come sembra.
Si sta cercando, civilmente, di fare chiarezza.
Può essere benissimo che io e altri non riusciamo a capire, il che non sarebbe un reato, forse ci vuole più tempo.
Sta di fatto, e questo è comunque un problema, che in rete si trovano spiegazioni discordanti! E' vero che in giro ci sono tante boiate, è vero che non si deve credere a tutto quelo che viene scritto, ma rimane il fatto che ci sono "descrizioni" completamente opposte.
La mia è solo voglia di sapere, mettendo in conto anche eventuali miei errori di comprensione, ma sinceramente ancora non sono convinto.
A volte mi sembra di essere d'accordo con quello che scrive De_corsa ma subito dopo magari dice cose che non tornano (per me).

Direi di semplificare le cose.

1) In curva lo spostamento di carico può aumentare il grip?

2) la relazione secondo cui, più carico, aumenta il grip fino ad un certo punto (dovuto al pneumatico) dopo di che si ha un ovvio peggioramento rispecchia la realtà?

3) spingere con pedaline e manubrio (+spostamento del corpo e quindi spostando un po' il carico all'interno della curva) può dare migliormenti di aderenza?
 
3691079
3691079 Inviato: 16 Feb 2008 15:05
 

sandro76 ha scritto:
...
De Corsa, il concetto mi pare sia stato sviscerato in maniera piuttosto esemplare, da ogni punto di vista...


icon_rolleyes.gif Sandro non prenderla così, siamo qui per confrontare pacificamente le nostre opinioni e Matrix è animato dal sacro spirito dell'analisi: non gli va giù di accettare una nozione che non ha capito solo perché qualcuno glie l'ha spiattellata calda calda. Vuole CAPIRE e sta solo esponendo i suoi punti di vista che meritano risposte che, evidentemente, noi non siamo stati in grado di dargli.
icon_smile.gif adesso però ci riprovo icon_wink.gif

%%%

nell'ordine:

stefano ha scritto:
...
sarebbe carino a questo punto completare l'argomento e vedere cosa succede "caricare l´anteriore per avere più attrito" in frenata, in inserimento , in percorrenza (gia' ampiamente ed esaurientemente descritto) e ,forse, in uscita. su asciutto e su bagnato


per rispondere (anche) a tutte queste domande, proprio ieri sera ho scritto ed inviato un articolo ("Effetti del baricentro sulla dinamica della moto") che adesso è in attesa di approvazione, e quindi vorrei evitare di redarre un doppione dello stesso: non appena sarà approvato ne fornirò il link

--------------------------------------

Matrix ha scritto:
...
0) A volte mi sembra di essere d'accordo con quello che scrive De_corsa ma subito dopo magari dice cose che non tornano (per me).

Direi di semplificare le cose.

1) In curva lo spostamento di carico può aumentare il grip?

2) la relazione secondo cui, più carico, aumenta il grip fino ad un certo punto (dovuto al pneumatico) dopo di che si ha un ovvio peggioramento rispecchia la realtà?

3) spingere con pedaline e manubrio (+spostamento del corpo e quindi spostando un po' il carico all'interno della curva) può dare migliormenti di aderenza?


0) Questo succede perché non hai una base teorica che ti permetta di giungere SUBITO a conclusioni fisicamente corrette
con la sola intelligenza, ma senza nozioni di base, ci vuole un pò di più... icon_wink.gif

1) rispostra chiara a domanda ambigua: dipende
icon_biggrin.gif
SE PARLIAMO DI UNA TRAIETTORIA CURVA,
certo che uno spostamento di carico può aumentare il grip: l'aumenta sulla ruota che scarichi!
ricordati degli esempi delle auto col motore davanti o dietro ecc...
e considera ogni effetto - per evitare di aggiungere altre variabili - su di un veicolo lanciato NON sottoposto ad accelerazioni lineari ma solo centripete: cioè in curva a folle!!
ho parlato anche di questo nell'articolo citato, variabili comprese.

2) si, purché si consideri la ruota ferma oppure in moto rettilineo uniforme.
con l'aumentare della piega (e quindi della velocità angolare) ciò è sempre meno vero fino a quando la spinta centrifuga prevale sulla maggiore aderenza dovuta al carico e finisce per aumentare gli angoli di deriva delle gomme posizionando il veicolo su di una traiettoria più esterna di quella impostata, traiettoria sulla quale la velocità periferica rimane identica ma quella angolare diminuisce facendo diminuire anche la spinta centrifuga
QUESTO EVIDENZIATO E' UN CONCETTO MOLTO IMPORTANTE SUL QUALE RIFLETTERE
ciò vale sopratutto nella guida sportiva e su fondi di grande aderenza, situazioni nelle quali si tende a sfruttare gran parte dell'aderenza disponibile, se non tutta..., e gli angoli di piega sono molto accentuati (prossimi ai 45°)
con angoli di piega minori, molto minori (<30°) e utilizzando gomme molto dure, con basse temperature ambientali, bagnato, ecc. è anche possibile che con un maggior carico si riesca ad ottenere più aderenza: sono le famose eccezioni di cui ho parlato in precedenza.
eccezioni che non cambiano la meccanica di base.

3) indirettamente si, ma non è una regola
- spingere su pedaline a manubrio significa alzare un pò il baricentro, così come se ti rannicchi o ti alzi in punta di piedi su di una bilancia sposti il tuo baricentro ma pesi sempre uguale;
- posizionare il corpo verso il centro della curva significa aumentare il braccio di leva sul quale agisce il PESO lasciando invariato l'effetto delle centrifuga (che agisce sulla massa e non sul peso)
questi due effetti combinati permettono di percorrere la stessa curva con una minore inclinazione che potrebbe essere utile alle gomme per conservare un più ampio margine di direzionalità o, in alternativa, sfruttare il margine allo stesso modo ma andando più veloci!

inoltre, al di fuori delle considerazioni sull'aderenza, sbilanciarsi verso l'interno permette di realizzare una coppia sterzante (di origine per lo più aerodinamica) che favorisce la svolta della moto collaborando al compito svolto dalla ruota anteriore in curva: quello di fornire una spinta centripeta per cambiare direzione di marcia.
tale coppia raggiunge valori "interessanti" una volta superati, così per dare una cifra, i 110km/h
 
3694857
3694857 Inviato: 17 Feb 2008 1:59
 

de_corsa ha scritto:


0) Questo succede perché non hai una base teorica che ti permetta di giungere SUBITO a conclusioni fisicamente corrette
con la sola intelligenza, ma senza nozioni di base, ci vuole un pò di più... icon_wink.gif

1) rispostra chiara a domanda ambigua: dipende
icon_biggrin.gif
SE PARLIAMO DI UNA TRAIETTORIA CURVA,
certo che uno spostamento di carico può aumentare il grip: l'aumenta sulla ruota che scarichi!
ricordati degli esempi delle auto col motore davanti o dietro ecc...
e considera ogni effetto - per evitare di aggiungere altre variabili - su di un veicolo lanciato NON sottoposto ad accelerazioni lineari ma solo centripete: cioè in curva a folle!!
ho parlato anche di questo nell'articolo citato, variabili comprese.

2) si, purché si consideri la ruota ferma oppure in moto rettilineo uniforme.
con l'aumentare della piega (e quindi della velocità angolare) ciò è sempre meno vero fino a quando la spinta centrifuga prevale sulla maggiore aderenza dovuta al carico e finisce per aumentare gli angoli di deriva delle gomme posizionando il veicolo su di una traiettoria più esterna di quella impostata, traiettoria sulla quale la velocità periferica rimane identica ma quella angolare diminuisce facendo diminuire anche la spinta centrifuga
QUESTO EVIDENZIATO E' UN CONCETTO MOLTO IMPORTANTE SUL QUALE RIFLETTERE
ciò vale sopratutto nella guida sportiva e su fondi di grande aderenza, situazioni nelle quali si tende a sfruttare gran parte dell'aderenza disponibile, se non tutta..., e gli angoli di piega sono molto accentuati (prossimi ai 45°)
con angoli di piega minori, molto minori (<30°) e utilizzando gomme molto dure, con basse temperature ambientali, bagnato, ecc. è anche possibile che con un maggior carico si riesca ad ottenere più aderenza: sono le famose eccezioni di cui ho parlato in precedenza.
eccezioni che non cambiano la meccanica di base.

3) indirettamente si, ma non è una regola
- spingere su pedaline a manubrio significa alzare un pò il baricentro, così come se ti rannicchi o ti alzi in punta di piedi su di una bilancia sposti il tuo baricentro ma pesi sempre uguale;
- posizionare il corpo verso il centro della curva significa aumentare il braccio di leva sul quale agisce il PESO lasciando invariato l'effetto delle centrifuga (che agisce sulla massa e non sul peso)
questi due effetti combinati permettono di percorrere la stessa curva con una minore inclinazione che potrebbe essere utile alle gomme per conservare un più ampio margine di direzionalità o, in alternativa, sfruttare il margine allo stesso modo ma andando più veloci!

inoltre, al di fuori delle considerazioni sull'aderenza, sbilanciarsi verso l'interno permette di realizzare una coppia sterzante (di origine per lo più aerodinamica) che favorisce la svolta della moto collaborando al compito svolto dalla ruota anteriore in curva: quello di fornire una spinta centripeta per cambiare direzione di marcia.
tale coppia raggiunge valori "interessanti" una volta superati, così per dare una cifra, i 110km/h



Vediamo un po', con la mia sola intelligenza, senza nozioni di base ho recepito: 1 dipende e 2 si (o quasi).
Mi domando, dov'è che sbaglio dato che le mie risposte alle 3 domande sarebbero stati 3 si?

P.S. De_corsa cos'è sta storia del "veicolo fermo"? Che c'interessa di un veicolo "fermo"? Non credo che le teorie che si trovano in rete riguardino una moto ferma, non capisco.
 
3695487
3695487 Inviato: 17 Feb 2008 10:55
 

Matrix7117 ha scritto:



Vediamo un po', con la mia sola intelligenza, senza nozioni di base ho recepito: 1 dipende e 2 si (o quasi).
Mi domando, dov'è che sbaglio dato che le mie risposte alle 3 domande sarebbero stati 3 si?

P.S. De_corsa cos'è sta storia del "veicolo fermo"? Che c'interessa di un veicolo "fermo"? Non credo che le teorie che si trovano in rete riguardino una moto ferma, non capisco.


la risposta alle tue domande non può essere solo "si" perché sono poste in un modo troppo generico e quindi rispondere solo "si" sarebbe inesatto.
nel nostro caso stiamo parlando di una meccanica "viva" ovvero ricca di variabili che sono rappresentate da inerzie, accelerazioni, angoli d'inclinazione, coefficienti d'aderenza che aumentano e diminuiscono in modo non lineare, variazioni del baricentro, trasferimento dei carichi, coefficienti di primo distacco, attriti del tipo volvente e/o radente, angoli di sterzo e angoli di deriva: capisci che con questa mole di variabili nessuna domanda ha una risposta univoca.
a queste variabili poi si aggiungono le risposte di carcasse, mescole e sospensioni che vanno a costituire le eccezioni alla regola!
icon_rolleyes.gif e poi ci sarebbero anche delle variabili aerodinamiche...

la storia del veicolo fermo è l'unica che conferma l'equazione: " + carico = + aderenza "
icon_smile.gif e mi pare che l'hai evocata proprio tu, con l'esempio della gomma da cancellare
esempio che, come ho chiarito, non è pertinente al caso che c'interessa in quanto prevede una spinta laterale esterna al sistema, invece di essere costituita dalla forza centrifuga come nel caso di una moto in curva.
ci si avvale di questo esempio solo per dimostrare sperimentalmente l'equazione di cui sopra
MA quando si considera un veicolo in moto con tutte le sue inerzie, l'aderenza necessaria ad accelerare, decelerare e cambiare direzione è facilmente sopraffatta dall'inerzia (vedi in meccanica la definizione di "quantità di moto") che come abbiamo visto cresce col quadrato della velocità, mentre l'attrito cresce in modo direttamente proporzionale al carico VERTICALE applicato (cresce cioè con una progressione molto MINORE!)
e abbiamo anche visto che in una situazione di accelerazione (come lo è, verso il centro, una traiettoria curva percorsa a velocità costante) è fisicamente impossibile applicare SOLO un carico VERTICALE semplicemente spostando un peso.
icon_arrow.gif Nota: su veicoli ad assetto costante (sidecar, auto, ecc.) diversamente dalle moto, è invece possibile ricorrere ad una forza ESTERNA AL SISTEMA (ovvero non influenzata da spinte centrifughe) esattamente come per l'esempio della gomma da cancellare, utilizzando alettoni e superfici deportanti in genere,
forza che così va ad aumentare l'aderenza disponibile senza influenzare di una virgola la spinta centrifuga.
questo spiega gli enormi coefficienti d'aderenza che le auto da corsa riescono a realizzare (anche 2,4 : 1) mentre con le moto (da corsa) si è fermi, e solo grazie all'evoluzione delle mescole, a coefficienti che di poco superano l'unità (1,1- 1,2 : 1)
---:- nei rapporti citati leggi:
- primo termine = aderenza TRASVERSALE restituita dalla gomma
- secondo termine = carico VERTICALE applicato alla gomma
ovvero: per ogni kg di PESO, forza ESCLUSIVAMENTE VERTICALE al suolo, applicato sulla gomma otteniamo da 1,1 a 2,4 kg di reazione trasversale al suolo, sfruttabile in opposizione alla spinta centrifuga
 
3695658
3695658 Inviato: 17 Feb 2008 11:22
Oggetto: Articolo
 
 
3698704
3698704 Inviato: 17 Feb 2008 17:52
 

non mi è molto chiaro come mai spingendo sulla pedana interna il baricentro si alzi icon_rolleyes.gif
non avete un disegno che spieghi come sono distribuite le forze in una moto inclinata in curva per chiarirmi sta cosa?
 
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