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Un po' di tecnica sulla lavorazione del TITANIO.
6961987
6961987 Inviato: 12 Feb 2009 23:42
 

Per risalire alla valore della resistenza si potrebbe usare un durometro
 
6962366
6962366 Inviato: 13 Feb 2009 2:02
 

snowstorm ha scritto:
Per risalire alla valore della resistenza si potrebbe usare un durometro


mmm si e no, si può trovare un indicazione di massima, ma a meno di non trattare adeguatamente il materiale, i dati possono essere abbastanza fuorvianti, a seconda del tipo di processo realizzativo del semilavorato, dallo stato di ossidazione, da eventuali trattamenti termici.
Però in ogni caso può aiutare.

per distinguere due materiali simili (tipo due acciai), c'è poco da fare, o li tratti tutti i giorni, o puoi fare delle prove poco accurate (per dirne una stupida, lo immergi in acqua e vedi se si arrugginisce... così scopri se è inox o no icon_razz.gif)

l'unico modo per sapere con relativa precisione di cosa si tratta è "misurare" il materiale.. trazione, flessione, durezza, ecc...

per i dati, non saprei dirti con precisione, us google si trovano abbastnza, o se no credo che in qualche libro di tecnologia o ancor meglio di metallurgia, (anzi più che libri dei manuali) siano riportati,almeno i più famosi.
 
6963019
6963019 Inviato: 13 Feb 2009 10:08
 

Effettivamente non e' un sistema molto preciso ,
pero' se sai che tipo di materiale e' ( ghisa , acciaio , lega leggere)
si puo' risalire alla resistenza approssimativa ma abbastanza precisa ,
questo sistema lo usano alcuni preparatori per sapere se la qualita' dei materiali e' sufficiente per una certa elaborazione .
Se invece vuoi avere la certezza del materiale che usi , devi per forza contattare il costruttore del pezzo ( e' molto piu' semplice)
 
6964087
6964087 Inviato: 13 Feb 2009 13:15
 
 
6967261
6967261 Inviato: 13 Feb 2009 20:15
 

grande Paolo, davvero degni di nota qusti link "enciclopedici" peccato che richiedano uno sforzo ulteriore per la traduzione... 0509_up.gif
 
7164698
7164698 Inviato: 13 Mar 2009 17:56
 

Ciao ragazzi,
sono nuovo del forum sono interessato alla vostra discussione sul Titanio io conosco un azienda delle mie parti che si occupa di Lavorazione titanio ho fatto anche io il lavoro al motore non sulle bielle sarebbe una follia ...... icon_eek.gif
ho fatto rifare le sedi delle valvole dalla mia toyota yaris dopo l'istallazione di un impianto GPL e la conseguente usura
 
11268436
11268436 Inviato: 24 Gen 2011 11:46
 

Maurolive ha scritto:
figo!!!
è un libro... dev'essere una tesi o qualcosa del genere.

giusto per farvi venire l'acquolina in bocca... ho estratto l'indice (non copiamo tutto per motivi di spazio e diritti d'autore):


INTRODUZIONE

SEZIONE PRIMA: breve caratterizzazione del titanio
1.1. cenni storici
1.2. PROPRIETà TECNOLOGICHE del titanio
1.3. riferimenti normativi
1.4. METALLURGIA del titanio
Leghe alfa
Leghe beta
Leghe alfa+beta
1.5. PRODUZIONE DEL TITANIO
Processi Kroll e Hunter
1.6. FORNITURA DEL TITANIO
1.7.LAVORAZIONI DEL TITANIO
Saldatura (welding)
Lavorazione con utensile (machining)
Forgiatura (forging)
Formatura (forming)
Formatura superplastica (SPF/DB)
Fusione (casting)
Sinterizzazione (sintering)
1.8.TRATTAMENTI TERMICI e rivestimenti DEL TITANIO
Ricristallizzazione (Recrystallization annealing)
Ricottura di distensione (Stress relieving)
Ricottura (annealing)
Solubilizzazione e invecchiamento STA (solution treatment aged)
Rivestimenti PVD
Rivestimenti antiossidazione


SEZIONE SECONDA: il titanio nel motociclismo

2.1. POGGIPOLINI S.P.A.
2.2. NCR
2.3. COMPONENTISTICA MOTORE
Bielle
Valvole
Frizione
Radiatore
Impianto di scarico
Carter motore e accessori
2.4. COMPONENTISTICA CICLISTICA

Telaio e accessori
Forcellone
Piastre forcella
Aste forcella
Molla ammortizzatori
Mozzo ruota posteriore
Raggi ruote
Bulloneria
Raccorderia

SEZIONE TERZA: La lega Ti6Al4V

3.1. La lega Ti6Al4V
3.2. Principali caratteristiche DELLA LEGA tI6AL4V
Resistenza a trazione
Resistenza a compressione
Comportamento a fatica
Tenacità a frattura
Resistenza all’impatto
Resistenza alle alte temperature
Resistenza a creep
Modulo di Young
Modulo elastico di compressione
Coefficiente di Poisson
Deformazione a rottura:
Conducibilità termica
Coefficiente di dilatazione termica
Calore specifico
Resistenza a corrosione

BIBLIOGRAFIA


Ma dove posso troare questo testo o similare ?
Ciao Grazie
Andrea ** icon_biggrin.gif
 
11314899
11314899 Inviato: 2 Feb 2011 11:14
Oggetto: corretto, ma...
 

Salve,
sono inciampato su questo forum cercando una ditta che lavorasse Titanio in provincia di Bolzano.
Premetto che mi occupo di trattamenti superficiali sui metalli, soprattutto per quanto riguarda la corrosione: prevenzione ed eliminazione di fenomeni ossidativi.

Sono rimasto piacevolmente colpito dalla preparazione di quanti han risposto prima di me, tuttavia (e probabilmente dipende dal fatto che, dopo tutto, guardiamo al problema partendo dal ns. vissuto e dal ns. background accademico), non ho potuto fare a meno di notare come l'argomento sia stato trattato da un punto di vista *istantaneo*: ovvero, non mi pare che si sia dato il giusto peso al comportamento del materiale *nel tempo* (al di là, ovviamente, delle resistenze a fatica).

Il Titanio, come correttamente indicato precedentemente, è *inerte chimicamente*. Ovvero, in termini semplicistici, non si corrode. E' dotato di caratteristiche di autopassivazione notevolmente superiori a quelle degli acciai inossidabili (che sono tali solo di nome, ma a questo arriveremo dopo): ovvero, una superficie in Titanio esposta ad azione ossidante formerà spontaneamente e in tempi brevissimi (minuti), uno strato di Ossido di Titanio, che proteggerà il materiale sottostante dalla corrosione.
La cosa carina è che è possibile *indurre* per via elettrochimica questa ossidazione, *colorando* il materiale per interferenza (ovvero, si formano "strati" di ossido sovrapposti che alterano la lunghezza d'onda percepita dal nostro occhio - sono coperti tutti i colori dello spettro, eccezion fatta per il Rosso Ferrari: il Ti proprio non vuol saperne di colorarsi così).

Gli Acciai, per contro, sono molto più "delicati".
Gli acciai FeC (ghise, acciai legati, ecc.) hanno una resistenza alla corrosione pressoché nulla.
Gli Acciai Inossidabili (AISI serie 200, 300, 400, duplex, superduplex, ecc.) hanno una resistenza alla corrosione superiore *fintanto che vengono trattati come si deve*! Ogni volta che saldo, piego, taglio, ungo, maneggio il pezzo, vado ad alterare (fino ad eliminare del tutto) la resistenza alla corrosione del materiale (l'entità del danno sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà l'invasività dell'azione). Fondamentalmente quel comportamento di autopassivazione che mostra il Titanio viene mostrato anche dagli acciai inossidabili - solo che in questo caso lo strato di ossido protettivo è dato principalmente da Ossido di Cromo (con un certo contributo del Nichel e, se presente, del Molibdeno - che anzi, ha potenzialmente un contributo persino più rilevante del Cromo, che pure è in lega in percentuali molto maggiori). Tale Ossido di Cromo viene letteralmente distrutto in fase di trattamento termico (fusione, forgiatura, saldatura, ossitaglio, taglio laser, taglio plasma), spezzato da trattamenti meccanici (piega) e viene eroso da ambienti aggressivi (tipicamente in presenza di solfuri e alogenuri - i più comuni sono i Cloruri).
L'effetto finale è che il Ferro in lega rimane senza protezione, e reagisce all'aria... arrugginendo.
Basta fare un salto al mare, o in piscina, e dare un'occhiata alle ringhiere in inox: presentano tutte, qualcuna più qualcuna meno, evidenti segni di corrosione.

Ora, consideriamo un motore come un circuito, e consideriamo tutti gli stressi coinvolti: meccanici, *termici* e *chimici* (formazione di fumi e condense acide, ecc.)... insomma, l'ambiente ideale perché si inneschino fenomeni di corrosione, che partono come puntinare (pitting), per sviluppare vere e proprie "carie" (cavities) all'interno dello spessore del pezzo.

Quindi, tutte le resistenze meccaniche, calcolate secondo una sezione nominale "sana" vengono drasticamente ridotte *nel tempo*, perché lo spessore *reale* del pezzo tende a diminuire.

Dalla proposizione precedente segue direttamente che
i) diventa FONDAMENTALE un corretto ciclo di trattamento in fase di produzione, ma soprattutto di MANUTENZIONE per gli acciai inossidabili, e
2) c'è un *ulteriore* ottimo motivo per scegliere il Titanio là dove sia possibile: la certezza che (al di là di fenomeni quali incrudimento e altri stress meccanici) le sue proprietà rimarranno sostanzialmente invariate *nel tempo*.

Per qualsiasi necessità, Ricerca Chimica Group (che annovera tra i propri clienti, tra le altre, le aziende Ducati e Akrapovic) è sempre a disposizione per fornire informazioni, supporto tecnico concreto e approfondimenti in merito a questi ed altri argomenti.

Ricercachimica.it

Saluti,
M. "Lothan Steelbeast" P.
 
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