Ogni scooter possiede una centralina, che, in caso di modello a carburatore, si occupa di gestire l’anticipo di accensione e la trasmissione di corrente elettrica alla bobina, che la invierà alla candela per lo scoppio. In caso di iniezione elettronica, la centralina invece possiederà anche la funzione di “carburazione” (intesa come trovare il giusto rapporto aria/miscela), tramite la pompa della benzina. Analizziamo nel dettaglio le centraline che sono state per ora usate sui più famosi modelli di blocchi motore. Partiamo da Piaggio:
- Modello “euro 0”. Per tutti i ciclomotori immatricolati prima del 16/6/1999. È la centralina più adattabile ad una elaborazione: non possiede alcun limitatore, e inoltre il motorino stesso è privo di catalizzatore. Si consiglia comunque di cambiarla da una elaborazione intermedia, dato che ad alti regimi l’anticipo fisso della suddetta centralina tende ad essere troppo poco.
- Modello “euro 1”. Molto simile alla euro 0, per tutti i ciclomotori immatricolati dopo il 17/6/1999. Anche qui non abbiamo nessun tipo di limitazione, per quanto riguarda i giri motore (rpm). La normativa euro 1 infatti sui ciclomotori obbligava solo all’aggiunta della marmitta catalitica su tutti i veicoli. Come con la precedente, è consigliato cambiarla da elaborazione intermedia per problemi legati all’anticipo fisso di accensione.
- Modello “euro 2”:
N.B.: Nella foto è ben visibile l'incisione per l'esclusione del limitatore.
Qui abbiamo uno stravolgimento rispetto alle precedenti centraline: per ciclomotori immatricolati dopo il 17/6/2002. In questo modello, infatti, è stato posto un limitatore di giri, anche per rispettare la legge, che impone una velocità massima di 45 km/h. Il limitatore è escludibile, praticando un taglio sulla suddetta centralina. Questa operazione, pericolosa, dato che se si sbaglia anche di 1 cm si rischia di dover comprare il ricambio nuovo, elimina completamente la limitazione, però porta anche a dei problemi all’anticipo, settato per funzionare correttamente in quel “range” di rpm entro il blocco (generalmente attorno ai 7500-8000 giri per minuto). Ne è quindi strettamente consigliata la sostituzione da elaborazioni intermedie scarse in su.
Passiamo ora alle centraline usate da Motori Minarelli. Non mi soffermo sulle “euro 0” - “euro 1”, dato che sono uguali alle corrispettive piaggio.
- Modello “euro 2”:
Per ciclomotori immatricolati dopo il 17/6/2002. Rispetto alla “euro 2” Piaggio, qui abbiamo due limitatori: uno, come la centralina più recente della casa di Pontedera, a circa 6500-7000 rpm, per limitare la velocità del ciclomotore alle norme di legge, come il precedente escludibile tramite un taglio, l’altro, a 9000-9500 rpm, impostato di fabbrica e non evitabile. Si consiglia pertanto di sostituire la centralina già da una elaborazione base spinta (come per esempio lo Streetrace Stage 6, oppure il Polini Corsa).
- Modello “euro 2,3”:
N.B.: La centralina euro 2.3 è SOLO questa, verde con un led rosso. Non confondetevi.
Ecco che arriviamo al nocciolo del problema. Questa centralina, montata di serie su motori Minarelli dopo il 2007, è corredata di un dispositivo, chiamato TPS (Throttle Position Sensor/System, sensore di posizione dell’acceleratore). Questo dispositivo in realtà è sul carburatore originale, un 12mm, però tramite cavo elettrico le informazioni del sensore vengono spedite alla centralina che le analizza e agisce di conseguenza.
In poche parole, questo sensore invia, in tempo reale, alla centralina l’apertura della valvola di accelerazione (ghigliottina) nel carburatore. In base a questa apertura, il motore svilupperà un certo numero di giri, e secondo questi dati la centralina gestirà l’anticipo (variabile) nel modo migliore possibile per il range di rpm al momento.
Cambiando carburatore (sostituzione necessaria per l’elaborazione, anche soft, dello scooter) si verrà a perdere questo sensore, e quindi il dato inviato alla centralina sarà nullo. Dato che però è interpretato come “motore al minimo”, e quindi l’anticipo verrà gestito di conseguenza. Questo però provoca molti problemi salendo di giri, dato che risulterà troppo basso, mandando il motore a battere in testa, e, a lungo andare, alla foratura del cielo del pistone.
Ne è perciò fortemente consigliata la sostituzione in caso di elaborazione, soprattutto se è previsto un cambio di carburatore. La centralina è facilmente riconoscibile, dato che è verde, con un led rosso.
Occorre però specificare alcune cose:
- Non tutte le centraline Piaggio euro 2 posseggono il limitatore,
ho visto infatti ciclomotori arrivare tranquillamente a 11000 rpm senza
taglio e altri (come il mio) non superare 8000.
- La famosa centralina 2,3 Minarelli, che la casa da per montata dopo il 2007 su ogni scooter, non risulta effettivamente presente in TUTTI i modelli. Difatti spesso ho visto Malaguti Phantom f12r, modello post-2007, montare centralina euro 2.
Passando invece alle soluzioni, purtroppo la cosa da fare è solo sostituirla, in quanto rimapparla sarebbe rischioso e terribilmente costoso. La sostituzione si può articolare in due modi:
- sostituzione dell'impianto elettrico (per impianto elettrico si
intende: centralina, bobina, pipetta, statore, volano. Si intendono le
stesse cose anche in seguito) completo, con uno di classe "euro"
inferiore (da fare solo con centralina "euro 2" o "euro 2,3"),
eliminando così i due (o il) limitatore. Attenzione, con questa
procedura si potrebbero riscontrare difficoltà con il
collegamento del resto dell'impianto, ovvero luci e regolatore di
tensione (e quindi l'impianto in CC). Abbastanza economico,
però, dato che un impianto vecchio lo si trova facilmente ad uno
sfascio per pochi soldi. Richiede una certa abilità, dato che i
collegamenti e il montaggio sono tutt'altro che facili.
- acquisto di una centralina "aftermarket", come ad esempio la TOP
ad anticipo variabile (volgarmente detta TOP rossa). Questo metodo
costa di più, però se si riesce a comprare il modello
adatto per il proprio motore (ovvero euro 0-1 e 2 Piaggio; euro 0-1, 2
e 2,3 Motori Minarelli) sicuramente andrà meglio dell'impianto
di classe inferiore, soprattutto in caso di elaborazione spinta (anche
se magari ad un certo livello si cambia tutta l'accensione, ma
limitiamoci alle centraline) C'è da dire che ci si potrebbe
trovare di fonte allo sfavorevole caso di dover regolare il volano, ma
si fa come da istruzioni, è abbastanza chiaro. All'interno delle
centraline aftermarket ci sono due distinzioni:
- centraline ad anticipo fisso (Malossi, TOP gialla): queste,
di cui ricordo la TOP gialla essere disponibile solo per motorizzazioni
euro 0-1, generalmente sono impostate su un anticipo di accensione che
va bene per tutto il "range" di giri del motore.
- centraline ad anticipo variabile (TOP rossa): A mio avviso
migliori, gestiscono autonomamente l'anticipo (digitalmente o
analogicamente, dipende dal modello), che varia per ogni giro del
motore, per fare in modo che la miscela aria/benzina scoppi sempre al
momento giusto, per dare la massima potenza possibile e per evitare
spiacevoli danni al gruppo termico.
- centraline ad anticipo fisso (Malossi, TOP gialla): queste,
di cui ricordo la TOP gialla essere disponibile solo per motorizzazioni
euro 0-1, generalmente sono impostate su un anticipo di accensione che
va bene per tutto il "range" di giri del motore.
Alcuni cenni sulla Legge:
Ricordo che per l'uso stradale, cambiare centralina con una diversa dall'originale, allo scopo di eliminare il limitatore, incorre nella violazione dell'articolo 78 C.d.S., che comporta, in caso di contravvenzione, 398€ di multa, fermo amministrativo del mezzo per 30 giorni (in caso di recidiva entro i due anni il fermo è di 90 giorni), e obbligo di revisione in MCTC alla fine del fermo.