Lario650 ha scritto:
Non penso che tutti gli stabilimenti italiani dove adesso si producono auto o parti di esse verranno riconvertiti all'elettrico: nella transizione molte persone rimarranno a casa. Quello che conta è il segnale, cioè che tra 12 anni finisce l'era del motore a scoppio, le rivoluzioni industriali non si fanno per decreto.
Prendo spunto da questo commento di Lario650 per dire che, come spesso accade, si sta creando un inutile allarme.
Come prima cosa, in questi giorni è stato deciso che dal 2035 - stiamo parlando di ancora 12 anni - non si potranno più vendere auto con motori termici, non che le auto/moto benzina e diesel non potranno più circolare in Europa.
Poi, bisognerà vedere se l'elettrico sarà veramente LA soluzione per l'inquinamento dovuto alla mobilità. Già oggi, persone qualificate, penso all'AD di Toyota o all'ex ministro Cingolani, ma anche altri, dichiarano che in virtù dell'intero ciclo di vita del prodotto, le auto elettriche non sono meno inquinanti delle auto "tradizionali". Il problema sta nella produzione e nello smaltimento delle batterie, fattori che comportano una alta produzione di CO2.
Giorni fa ho potuto vedere un interessante servizio proprio sulla mobilità sostenibile. Si tratta della puntata di Presadiretta del 20 settembre scorso intitolata "La rivoluzione elettrica" dove alla fine l'elettrico viene messo in discussione da persone del settore. Vi consiglio la visione, molto interessante!
La soluzione sarà data molto probabilmente dall'idrogeno, tecnologia pronta da almeno un decennio. Proprio in questi mesi si stanno realizzando, in alcune parti del nostro Paese, le prime stazioni di idrogeno. Ma ci vorrà tempo per la mobilità da idrogeno.
Nel frattempo le Case Automobilistiche dovranno rientrare degli enormi capitali investiti in una tecnologia che non ha dato le risposte sperate. Una volta rientrati degli investimenti e guadagnato qualcosa, si darà spazio all'idrogeno. Non è da escludere, secondo me, un ritorno alle auto con motore termico, magari grazie a combustibili "naturali" o additivi speciali.
Insomma, come diciamo a Roma, da qui al 2023 beato chi c'ha 'n occhio. Quindi godiamoci i nostri mezzi a quattro e a due ruote e non facciamoci condizionare da notizie allarmistiche che vogliono solo spingere certi consumi a scapito di altri. In 12 anni tante cose potranno cambiare!