Mancinho ha scritto:
No fermo un attimo.
Qui sempre ti abbiamo risposto basandoci sul prezzo e adesso tiri in ballo in "valore"?
Se parliamo di valore affettivo allora il mio 50 che mi ha permesso di allontanarmi le prime volte da casa ha un valore che neanche la mia V7 che costa 20 volte potrà mai avere.
Se invece chiedi "ma quella moto li vale tutti quei denari?" allora la risposta è scontata, no.
Una moto con una tecnologia anni 70 o precedente, con motori enormi con basse potenze specifiche e telai e sospensioni su progetti vecchi non potrà mai in nessun caso avere la stesso "valore" di una RSV4, ma neanche di striscio.
Che poi a qualcuno possano piacere (me compreso) niente discutere ma da li a valutare la Indian come la Aprilia, anche se costano simili il valore è agli antipodi.
Mi piacerebbe trovare una tabella in cui facciano vedere i ricavi che una casa produce dalla vendita delle proprie moto, mi sbilancio ma credo che una Indian ricavi decisamente più dell'Aprilia a parità di prezzo della moto...
Pensiero libero: la nostra amata Guzzi ha rispolverato il V7 aggiornandolo e migliorandolo fino a diventare una grandissima moto spendendo molto poco, usando progetti di motore vecchi, telaio storico da sempre e componentistica relativamente economica, i ricavi sono più elevati rispetto a fare una moto da zero, giusto? La logica direbbe di si, tanto è vero che i vertici Piaggio stanno usando la V7 per far ripartire la Guzzi e iniziare timidamente a investire.
La V7 vale quello che costa? Probabilmente no, ma a costo di ripetermi, la comprerei ancora 100 volte rispetto ad una Z900 o simili, perchè per me rimane la scelta migliore.
Non puoi dare un "valore" della moto che sia legato al prezzo, altrimenti si chiamano gusti ed emozioni.
Scusate se mi sono dilungato.
Quoto. La questione mito vale solo se si pensa già al valore di rivendita o se si crede che, in qualche maniera, se ne possa entrare a far parte (del mito, intendo) semplicemente staccando un assegno sufficientemente corposo: al ché, imho, va bene se prendi un oggetto veramente esclusivo (che so, una Ferrari, magari di quelle fatte in piccola serie), non un prodotto industriale e di serie, personalizzabile quanto vuoi ma attingendo ad un catalogo di accessori fatti a loro volta in serie e che sicuramente non valgono il prezzo a cui vengono venduti.
Concordo sul fatto che nessun mezzo vale il prezzo a cui viene venduto e che il valore che si dà alle cose è influenzato da fattori che prescindono l'oggetto: Pirsig ne lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta avrebbe parlato di qualità, ossia di qualcosa a metà strada tra il soggettivo e l'oggettivo. Si tratta però di una questione molto soggettiva per la quale è impossibile dare un'unica ricetta e che è tutto tranne che razionale.
Quello che vorrei dire a chi vede il valore aggiunto che giustifica certi prezzi, parafrasando un vecchio proverbio, è che il valore è negli occhi di chi guarda e sarà impossibile convincere chi ha un'altra scala di valori e di interessi del contrario, ossia che quel valore sia un fatto oggettivo.
Non biasimo chi si compera una Indian a 27k euro, tutt'altro: dico solo che oggettivamente ci vengono su due moto equivalenti (o, al contrario, due mezzi complementari) costruiti altrettanto bene (se non meglio ) e con qualità ciclistiche e stradali superiori (e magari più facili da rialzare se cadono in terra). Biasimo solo chi arriva a dirmi che se non vedo quel valore, sono io che non ci capisco nulla di moto. Il ché può anche essere vero, ma non rende più oggettivo il valore che si vuole attribuire a certe cose.