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Inviato: 4 Lug 2017 17:30
Oggetto: MV Agusta Turismo Veloce [prova MY 2017]
Ai primi di marzo ho provato la Turismo Veloce al concessionario di Richmond (unico concessionario di tutta Londra). Richmond è una ricca zona residenziale a sud-ovest di Londra, considerata ancora “Londra interna”, non periferia sperduta. È una buona zona per provare una moto, perché da lì si possono fare tratti di superstrada, di traffico cittadino, di parco, etc, mentre da altri concessionari più centrali si ha il tempo solo di un giro nel traffico, come ad esempio quando ho provato la Triumph Tiger Sport.
Il concessionario MV è l’unico, che io sappia, che fa pagare (£40) per provare una moto. È un po’ fastidioso, ma posso capire che, essendo prodotti di nicchia, vogliono eliminare il rischio di perditempo, come ad esempio quelli che postano i video delle prove su youtube ma non hanno nessuna intenzione di comprare la moto.
Ovviamente valgono i soliti caveat che io non sono un collaudatore esperto, queste sono solo impressioni, sono soggettive, etc. …
In sintesi: moto bella, bellissima, stupenda, probabilmente la più bella in circolazione, ma... scalda troppo. Scalda dannatamente troppo.
In dettaglio:
Linea: come dicevo, semplicemente stupenda. Ovviamente è soggettivo, ma per me la F4 e la TV sono tra le moto più belle in circolazione. La moto che ho provato non aveva bauletti, ma ne ho visto un’altra in concessionario con le borse laterali, e devo dire che si integrano davvero bene, sporgendo relativamente poco. La mancanza di bauletto laterale non è il massimo; può essere un problema, più che per la capacità di carico, per il trasporto di zavorre che preferirebbero sapere che un bauletto impedisce loro di volare all’indietro! Ho sentito che un concessionario di Gavirate si è fatto fare delle piastre da un fabbro locale per agganciare i bauletti Givi, ma sono non omologate e le si usa a proprio rischio.
Posizione di guida: Bella posizione eretta, da cui si domina bene la strada, soprattutto il traffico, e che dà una buona visibilità laterale quando si gira la testolina prima di cambiare corsia.
La sella mi è sembrata un po’ alta; sono alto 179cm, e toccavo a terra con entrambi i piedi, ma non poggiandoli di piatto. Preferisco poggiare meglio i piedi, perché mi dà più sicurezza in caso di una frenata d’emergenza con terreno disastrato, affossamenti nella strada, etc. Non è solo una questione di altezza di sella, ma anche di larghezza e di sospensioni, perché l’Africa Twin in posizione ribassata dovrebbe avere la stessa altezza, eppure ci toccavo meglio.
Dopo un’ora di giretti vari, mi facevano male i gomiti, forse perché la posizione di guida mi sembrava abbastanza vicina alla ruota anteriore. Non so mai come interpretare questi fastidi quando provo una moto per la prima volta, perché penso sempre che potrebbero semplicemente essere questione di abitudine; ad esempio, i primi giorni in sella alla mia F800R non furono una passeggiata di salute, ma poi mi ci sono abituato e ora non ho più fastidi di alcun tipo.
Strumentazione: il display si leggeva chiaramente anche in una giornata di sole; riuscivo a leggerlo senza problemi pur avendo occhiali da sole polarizzati, con cui ad esempio il telefono lo vedo solo se in verticale – in orizzontale vedo solo nero. Probabilmente ci vuole un po’ prima di acquisire padronanza con tutte le funzioni.
Come va: Le mappe motore sono facili da cambiare, senza allontanare la mano dal manubrio destro. Non come la Tiger Sport, dove il pulsante è sulla strumentazione ( perché, Triumph, perché???). Il motore ha un suono roco, direi graffiante, che o si ama o si odia. In modalità rain si può domare abbastanza facilmente nel traffico; non quanto altre moto (la Tiger Sport, o addirittura la più potente belva BMW S1000XR mi sono sembrate più docili nel traffico), ma comunque gestibile. Alla fine il ride-by-wire fa quasi miracoli e rende l’erogazione delle belve moderne fin troppo fluida e facile da gestire. Come dicevo prima, siccome il concessionario è a Richmond, con la TV sono passato per superstrada, traffico, parco e periferia in generale. Ovviamente non ho potuto “tirare” più di tanto, ma anche solo in modalità road la TV ha un bell’effetto calcione-nella-schiena già oltre i 3mila giri. In generale direi che mi è piaciuto molto il tipo di risposta di questo tricilindrico, ma su questo ammetto di essere un po’ parziale, perché mi piacciono i tricilindrici in generale. Per restare in tema di tricilindrici, direi che ho trovato la Tracer 900 e la Tiger Sport più adatte ad un uso a 360 gradi, mentre la TV è quella che soffre di più alle basse velocità.
Calore: questa è la nota dolente. Ho provato la TV ad inizio marzo; c’erano circa 16-17 gradi. Insomma, una bella giornata di fine inverno in Nord Europa, ma non certo il caldo che può fare a Milano o Palermo a luglio. Ero uscito con dei jeans da moto Knox e dei sovrapantaloni impermeabili, sottilissimi, antipioggia, che poi ho tolto perché sentivo caldo. Ho capito che non avrei mai potuto comprare la TV nel primo quarto d’ora in sella: avevo fatto giusto 15 minuti di strade in periferia, non veloci ma con zero traffico, quando ho cominciato a sentire una fastidiosa zaffata di calore alle gambe, roba che sulla mia F800R sento solo quando di gradi ce ne sono una decina in più e sto nel traffico a passo d’uomo. La moto è una passione, come tutte le passioni non è completamente razionale, etc. , ma c’è un limite a tutto: se l’ho trovata scomoda a marzo significa che in estate, nella pur timida estate londinese, mi sarei probabilmente sciolto. Poi, per carità, tutto è soggettivo: ho visto gente girare in centro a Milano a luglio in sella a delle Brutale, e indossando solo bermuda; tralasciando considerazioni di sicurezza, in quella situazione lì la carne delle mie gambe si sarebbe sciolta e fusa al motore, ma quei “Brutalisti” invece riuscivano in qualche modo a sopravvivere.
Per inciso, la mia esperienza più o meno conferma i risultati della comparativa di Motociclismo (che si può comprare dalla sezione prove del loro sito), in cui hanno testato una serie di moto con uno scanner termico, per simulare il calore generato fermi al semaforo. La TV e la BMW S1000XR sono risultate le più calde, mentre la BMW R1200RS è risultata la più fresca, con la Tiger Sport al terzo posto di ‘freschezza’.
Affidabilità: non ho mai avuto una MV, quindi non posso parlare per esperienza diretta. È sempre difficile farsi un’idea dell’affidabilità di una marca, perché la persona che ha una brutta esperienza sarà sempre più propensa a lamentarsene con amici, su forum, etc, di quella cui tutto va bene. Sicuramente le difficoltà finanziare della MV, di cui si è ampliamente parlato nel forum, non aiutano, e altrettanto sicuramente sarà più difficile e lungo avere pezzi di ricambio per una MV che per una qualunque altra marca. Ad esempio, gli indicatori laterali integrati negli specchietti sono bellissimi, ma non mi sorprenderebbe se, in caso di urto o caduta, dovessi aspettare molto di più per avere il ricambio, rispetto a quanto aspetterei per una BMW, Triumph o giapponese.
Assicurazione: altra nota dolente. Forse in Italia è diverso, ma qui assicurare una MV sarebbe stato un salasso; mi sarebbe costato di più che assicurare una BMW S1000XR pluriaccessoriata, cioè una moto più costosa e più potente. Le MV sono così rare qui che dubito fortemente che gli assicuratori abbiano potuto stabilire che le MV sono davvero statisticamente più a rischio. Mi chiedo se sia un’anomalia dei modelli ‘a scatola chiusa’ adottati dagli assicuratori, o se, più semplicemente, considerano le MV un prodotto di nicchia e di lusso, e quindi provano a spennarti di conseguenza.