1000risorse ha scritto:
ecco...
ottimo lavoro, senz'altro più preciso del mio..-
ad ogni modo, al di là delle nostre disquisizioni teoriche, all'atto pratico non è da sottovalutare anche ciò che consiglia
Bawe: ASCOLTA !!!
o, meglio: SENTI !
mi spiego:
a meno di non istallare un accelerometro sul cruscotto (esiste: si tratta di un dispositivo che misura le accelerazioni in G) non c'è altro sistema, per individuare il momento giusto per la cambiata che affidarsi alla propria sensibilità (a meno di non annotarsi il regime di cambiata e partire tenendo d'occhio il contagiri, cosa invero un pò pericolosa...)
ma più che ascoltare il suono emesso dal motore, come dice Bawe, percepire proprio il calo di spinta, ovvero precederlo di un attimo quando si comincia a conoscere a fondo la moto.
perché dico questo?
finché si effettua una partenza da solo ok, ci si può basare anche sul suono emesso dal motore ma quando si parte in gruppo (competizioni) è praticamente impossibile distinguere il suono del proprio motore da quello degli altri e allora non rimane che affidarsi alla percezione del calo di spinta.
in TUTTE le gare che ho disputato, qualunque sia stato il risultato finale (buono o cattivo) ho tratto sempre vantaggio, anche consistente, dalle partenze perché intorno a me c'era un sacco di gente - anche più bravi ed esperti di me - che non aveva proprio idea di come ottenere la massima accelerazione!
e cambiavano tutti a limitatore (
ma a pensarci bene, all'epoca non erano tanto diffusi i limitatori...)
e continuo a stupirmi ancor oggi di quanti piloti bravi e professionisti siano incapaci di fare una buona partenza...!
infatti una consuetudine delle mie gare era che mi ritrovavo più o meno in testa al primo giro e poi passavo il resto del tempo a fare la chicane mobile per chi era più veloce di me...
un'altra cosa:
con le moto (perché non ho corso solo in moto) e di cilindrata sostanziosa, una misura dell'accelerazione istantanea può essere data dalla tendenza ad impennare:
non è vero, come dicono tanti speaker, che un'impennata in uscita di curva faccia per forza perdere accelerazione
perché si è costretti a chiudere per non ribaltarsi!!!
il punto è proprio questo: se si fa in modo che l'impennata avvienga all'inizio dell'accelerazione è ovvio che con l'aumentare dei CV a disposizione si finirebbe per ribaltarsi se non si pela il gas...
...MA:
se l'impennata la "si porta" verso la FINE dell'accelerazione, un momento prima di cambiare,
e magari rimane anche costante, è proprio quella la misura della massima accelerazione ottenibile!
le mie migliori partenze le ho fatte tenendo su la moto, con la ruota a pochi centimetri da terra, fino al momento d'inserire la 4a: quando non mi ero qualificato bene, riuscivo sempre a risalire due o tre file, in partenza!
con i 125 il discorso cambia perché non sono abbastanza potenti da generare un'impennata "pura" ovvero di sola accelerazione, a meno che non si stia parlando di motocross.
...il problema, come dicevo prima, è che con queste partenze a razzo mi mettevo dietro gente che poi si dimostrava più veloce di me...
...comunque quei secondi che si guadagnano in partenza sono preziosissimi e costituiscono un piccolo patrimonio, utile fino a sotto la bandiera a scacchi!