beta92 ha scritto:
dico che per potersi spingere a inventare nuovi stili di guida bisogna conoscere bene la tecnica già esistente. non per niente la gente che va ai corsi di guida sicura/sportiva, e che ha sempre guidato "a sensazione", ne esce che va molto più sicura e veloce (io mi metto per primo).
senza offesa, ma se quando vai forte con la tua 1000 supersport non esci col sedere non si può dire che tu la sappia guidare sportivamente, men che meno in pista (è proprio il segmento di moto in cui è più importante uscire bene col corpo per andare decentemente).
spostare il baricentro il più possibile a interno curva fa piegare meno a parità di velocità, quindi più aderenza e sicurezza. questa è fisica, se riesci ad andare VERAMENTE forte senza farlo è perchè stai rischiando la pelle e hai già strisciato più volte il manubrio per terra.
per andare forte ci vuole la tecnica, che si evolve secono l'esperienza maturata dai piloti negli anni (che ci mettono del loro solo dopo aver imparato dai loro predecessori), per il piacere di guida è tutto in un altro discorso, è soggettivo e si può guidare anche con un piede dietro alla nuca
personalmente dopo un primo anno a fare il criminale per passi alpini (con una normale z750) sono passato al turismo e al godermi il viaggio, forte anche della tecnica che mi ero sforzato di imparare per andare allegro con la moto precedente (da poco ho un kawasaki gtr 1000).
i primi mesi dopo averci preso la mano con la zeta guidavo senza uscire col corpo e limavo tranquillamente le pedane e chiudevo le gomme, evidentemente perchè la mia tecnica era insufficiente e metteva in crisi la moto. poi ho fatto il gsss, ho imparato ad uscire col corpo e altre cosucce, e a parità di velocità avevo mooolto più margine di piega, e la sensazione era di una maggiore consapevolezza di ciò che stava accadendo.
Quanto è vero quello che dici, e nella totalità delle considerazioni che hai fatto. Però posso aggiungere che, nelle tue verità, (dove per fortuna dai spazio anche ai diversi modi di essere e di guidare) confermi che il concetto del pilotare una moto transige ad un diverso uso che non l'utilizzarla prevalentemente in circuito o in gara.
Guidare una mille è nuovo ed impegnativo credo per tanti. Normalmente ci si arriva per gradi, ma, oggi che le medie cilindrate commercializzate sono pochine, anche il salto da scooter 125 ad una 600 sportiva, non è un gioco. La scuola aiuta meglio, spiega le forze in gioco, come utilizzarle e quando assecondarle, ma, a differenza di un auto (dove la cosa è meno avvertibile) le forze in questione debbono esistere, debbono essere provocate, questo lo si può fare solo con l'esercizio in velocità, e quindi in un circuito.
Molti piloti non sono nati da una scuola ma da un esperienza che, distruttiva prima si è affinata poi, magari personalizzandosi. Questi sono quelli che in genere ti modificano o reinventano uno stile. Ma loro hanno sviluppato le loro esperienze sulle piste e non in strada. Il corso lo consiglio, anzi, non avendone mai fatto uno di moto, vorrei anche farlo.
Parlando poi di me e del mio modo poco canonico posso aggiungere delle cose: 1 la moto tende ad allargare, e con quanto precedentemente descritto domino meglio l'arco di traiettoria ed anche l'entità della piega, 2 non guido su pista (per paura di scassarla) quindi non sono sottoposto a condizioni maggiormente esasperate, forse, se lo fossi, muterebbero esigenze e soluzioni, 3 mi sono rotto la spalla destra in sette punti e l'articolazione in quattro 6/7 mesi fa, (non in moto) il dolore che anche attualmente mi accompagna mi condiziona un pochino in alcuni comportamenti, mi piacerebbe provare uno stile più canonicamente giusto, ma una volta che mi sporsi non fui lesto a ritornare in posizione ed andai fuori traiettoria (forse scimmiottai il giusto comportamento in una curva non adatta ad uscire col corpo o forse andavo semplicemente troppo piano).
Da questo però capii che in moto è anche giusto ascoltare se stessi dando retta a quelle sensazioni che ti preavvertono del raggiungimento del limite. Che magari quello sia un tuo limite e lo supererai, quello è un altro discorso, e bisogna avere l'umiltà di riconoscere la validità della maggiore esperienza di istruttori e veri piloti che potrebbero all'uopo incoraggiarti. Si, il corso non sarà una strada obbligatoriamente percorribile, ma è indubbiamente utile con le potenze oggi in gioco.