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13355778
13355778 Inviato: 15 Mag 2012 20:30
 

Appoggiò il cellulare sul tavolo, incurante che suonasse e andò in camera da letto a prendersi una sigaretta.
Tornò in cucina ma il maledetto continuava a suonare. Si accese la sigaretta e niente: bastardo! Infine prese la chiamata.
“Pronti?”
“Ciao Mario, sono Carlo. Ma stavi dormendo? Nel caso scusami.”
“No, no Carlo. Stavo in un'altra stanza e al principio non ho sentito la suoneria. Dimmi tutto.”
“Beh, t'ho chiamato per farti le mie congratulazioni.”
“Perché: che ho fatto?”
“Ma come: non hai comprato il giornale?”
“Ma quale l'U S? No, non l'ho compro mai a meno che non ci siano in ballo funerali. Carta per pulire il camino o il pesce.”
“Vabbeh, ma non sei uscito di casa?”
“No, ho passato una nottataccia. Alla fine mi sono svegliato a mezzogiorno.”
“Radio, televisione... niente?”
“Un po' di televisione... il TG7, i Simpson. Perché?”
“Ma allora non sai niente... veramente?”
“Ma che cosa dovrei sapere?”
Fu assordato dalla risata clamorosa di Righetti quindi, dopo un po' di singhiozzi...
“Niente, niente. Senti, hai intenzione di passare in caserma?”
“Si, pensavo di venire ma prima devo passare a prendere la moto.”
“Yama vero? Non l'hai ancora ritirata?”
“No, avevo deciso di passare a prenderla stamattina presto ma poi mi sono svegliato tardi e così sto andando a prenderla questo pomeriggio.”
“Mmmh. Ascolta, fai una cosa: vai a prenderla subito. Non troverai Giuseppe perché al momento è ospite qui da noi. Ritira la moto e vieni subito qui.” e giù risatine.
“Non capisco proprio. Cosa mi stai nascondendo?”
“Oh Mario: non c'è niente che devi capire: fallo e basta. Vieni e saprai tutto.”
“Bel c***o di modo di fare: anticipare un minimo?”
“Ma sei ancora lììììììì? Ma ti vuoi muovere? E piantala di perdere tempo! Ecccheccazzo!!!”
“Mi ricordo di un tempo in cui i Marescialli del CC erano più educati.”
“È vero: erano più educati ma molto più s*****i quindi schiavarda il culo da dove l'hai inchiodato e vieni qui subito. Se non arrivi entro mezz'ora ti mando una Pantera con un ordine di cattura” e via risate e singulti.
“Oh Carlo, e vedi di darti una calmata: ricordati che sono a piedi.”
“Appunto: muoviti, ritira quella moto e vieni.” e Righetti chiuse la comunicazione.
Strano, molto strano pensò Mario. Chissà cosa faceva friggere tanto Carlo Righetti. In ogni caso si prese i suoi tempi; si lavò i denti con calma, si risedette al tavolo di cucina per fumarsi una sigaretta post dentifricio quindi, con addosso una stanchezza mortale andò a prendere il giubbotto tecnico e il casco con i guanti al suo interno.
“Che palle, che palle, che palleeeeeeee” ruggì verso il lampadario.
Uscì di casa e svoltato l'angolo ecco il Pollicino arrivare.
“Che culo. Proprio adesso che avevo voglia di fumarmi un'altra sigaretta.” biascicò amaro.
Fu particolarmente fortunato; a bordo c'erano le stesse ziette dell'altra volta per cui poté rifarsi le orecchie con discorsi degni dell'Accademia Reale Svedese preposta all'assegnazione dei Premi Nobel.
“Ma l'ha sentito che a C stanno facendo le piste per le biciclette.”
“E certo che quello scalzacani comunista fa le piste. Così i giovinastri possono correre e scipparci meglio.”
“Ma ci pensa. Che peccato però. Così bellino, mi sembrava un bravo figliolo.”
“Macché bravo figliolo: ma non lo sa che la Madonna piange perché questo Z è sindaco.”
“Hiiii, che cosa brutta. Ma sta dicendo sul serio?”
“Glielo giuro: me l'ha detto Don P che l'ha sentito a Radio M. Ma non l'ascolta?”
“No, no, per carità: io ascolto solo Radio Sant'E e Radio B Queste radio straniere non mi piacciono.”
“Ma che straniere e straniere: Radio M sta in L.”
“Perché la L non è straniera? Sta in P dove ci sono quei legati.”
“Ma quali: quelli ce l'hanno sempre duro?”
“Non lo so: questa cosa non l'ho mai capita però fossero anche qui come lassù. Ho sentito che il figlio di B si è laureato prima di diplomarsi.”
“E va bene. Ma lì è facile, sono moderni. Hanno i denari. Lì sono bravi non come qui che per laurearsi... pensi, mia nipote è bravina ma è al quarto anno a prendersi la Laura. Troppo, troppo.”
“Ho sentito che quel R ha fatto molto in fretta.”
“Gliel'ho detto: sono moderni e qui siamo arretrati. Ohi, Nostrassignorammia.”
“Ma lo sente questo rumore, che cosa brutta.”
“Si girarono e videro che Mario stava dando delle formidabili testate al palo di sostegno, pur di non sentirle.”
“Eh no, questa è una cosa troppo brutta. Adesso ne parlo col guidatore.”
La zietta si avvicino al guidatore che si stava allineando alla fermata col capolinea.
“Sentaaa, là in fondo c'è un giovinastro, drogato che sta dando colpi al palo.”
La risposta fu lapidaria.
“Lo so Signora: è fortunato. Se potessi lo imiterei ma devo guidare.”

To be continued... eusa_wall.gif
 
13355810
13355810 Inviato: 15 Mag 2012 20:36
 

ma quanta suspance......cavolo e ora che succedrà??mah.....aspettiamo domani
 
13355940
13355940 Inviato: 15 Mag 2012 20:55
 

mariolino89 ha scritto:
ma quanta suspance......cavolo e ora che succedrà??mah.....aspettiamo domani


È del poeta il fin la meraviglia...

e io, che poeta non sono mi sforzo di soddisfarvi perché in fondo un cammino s'è intrapreso tutti insieme e insieme bisogna percorrerlo, con le sue pause e le sue accelerazioni, secondo l'estro di quel neurone impazzito che si dibatte nel vuoto spinto della mia scatola cranica quindi pazientiamo ché poi, da qualche parte andremo pur a finire. Magari per riniziare, come un Ouroboros dall'appetito inestinguibile... 0510_saluto.gif
 
13359340
13359340 Inviato: 16 Mag 2012 18:53
 

E' la prima volta che posto qui dentro, ma mi sono letto tutti quanti i pezzi anche più volte!
Adesso ho una mezza teoria su cosa sia successo a mario, e sono stra-ansioso di vedere la prossima!
 
13359511
13359511 Inviato: 16 Mag 2012 19:31
 

Mi dispiace ma sono appena tornato a casa e dopo 9 ore di corso di aggiornamento ho il neurone spento. Domani dovrebbe andare meglio e non vi deluderò... 0510_saluto.gif

In compenso, più tempo ho per pensarci, più mi vengono idee maligne quindi... icon_wink.gif

Buona serata a tutti... 0510_saluto.gif 0510_abbraccio.gif 0510_five.gif
 
13360745
13360745 Inviato: 16 Mag 2012 23:35
 

Fremo dall'impazienza...ma capisco che l'ispirazione sia fondamentale per scrivere e comunque vedo che l'immaginazione non manca!! 0510_inchino.gif
 
13361739
13361739 Inviato: 17 Mag 2012 12:16
 

Iskander66 ha scritto:
Mi dispiace ma sono appena tornato a casa e dopo 9 ore di corso di aggiornamento ho il neurone spento. Domani dovrebbe andare meglio e non vi deluderò... 0510_saluto.gif

In compenso, più tempo ho per pensarci, più mi vengono idee maligne quindi... icon_wink.gif

Buona serata a tutti... 0510_saluto.gif 0510_abbraccio.gif 0510_five.gif


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13362038
13362038 Inviato: 17 Mag 2012 13:33
 

Ti amo e adoro iskander, questa è da nobel!!!!!

“Lo so Signora: è fortunato. Se potessi lo imiterei ma devo guidare.”
 
13363636
13363636 Inviato: 17 Mag 2012 19:40
 

Una volta sceso si diresse verso la carrozzeria. Mentre percorreva il viale dello shopping di Q si fermò ad un bar: gli era venuta voglia di un caffè e soprattutto di farsi una pisciatina. Sbrigate queste impellenti necessità riprese la passeggiata e dopo pochi minuti raggiunse l'officina.
Sembrava non ci fosse nessuno ma una volta entrato s'accorse che c'era un ragazzino intento a mettere in ordine gli attrezzi sopra il bancone.
Rimase un attimo a guardarlo e scommise con se stesso che Giuseppe avrebbe fatto un cazziatone a questo ragazzo. Non ripuliva gli attrezzi riappendendoli sporchi e per di più li disponeva ad minchiam. Alla fine il genio della meccanica si accorse della presenza di Mario e si girò.
“Buongiorno, desidera?”
“Salve, sono Mario e devo ritirare la mia moto.”
“Però zio Giuseppe non m'ha detto nulla.”
“Eeeh, mi dispiace che lo zio non t'abbia detto niente: ce ne sono di cose che deve dirti e sono sicuro che inizierà stasera stessa. Nel frattempo io mi prendo la moto.”
“Ma non può, io non ne so niente di questa moto.”
“Tu non preoccuparti che so tutto io.” e senza più degnarlo di uno sguardo si diresse verso la stanza ove riposava Yama, di nuovo accuratamente coperta. La scoprì, prese le chiavi dal blocchetto e aprì il bauletto per verificare che ci fossero i documenti. C'erano. Si sedette sulla moto, chiuse il giubbotto e mentre si stava infilando il casco sentì il deficiente, uscito in strada, strillare:
“Al ladroooo... stanno rubando la moto di mio zio...”
“Ma tu guarda questo c******e” - pensò Mario. Indossò il casco e i guanti e mise in moto.
Yama ronfava che era una meraviglia, regolare e tranquillo.
Inserì la prima ed usci in strada proprio mentre arrivava gente dal bar vicino, apparentemente animata di cattive intenzioni. Fortunatamente guidava il gruppo Tore.
Mise in folle e appoggiò la moto sul cavalletto laterale quindi si alzò la visiera del modulare.
“Ciao Tore” salutò allegramente l'oste.
“Ciao Mario. Ma cos'è questa storia, dov'è il ladro?”
“Secondo quel c******e sarei io.”
“Tu? E da quando in qua ti rubi la moto?”
“Da mai ma vallo a spiegare a quel figlio di un goldone rotto.”
“Ma che cretino. Ma glielo hai spiegato?”
“Certo, ma pende come un tarzanello dalle labbra dello zio e siccome zietto è fuori... Tra l'altro sto andando proprio in caserma dove c'è anche Giuseppe. Senti, sono anche un po' in ritardo: puoi spiegarglielo tu a quel fesso come stanno le cose ché non vorrei trovarmi le FdO che mi danno la caccia.”
“Non preoccuparti Mario: adesso ci parlo io. Ho giusto un manico di scopa alla bisogna...”
Rimise in moto e si diresse verso la caserma. Pensò che gli avrebbero permesso di parcheggiare dentro il cortile così si fermò davanti al cancello e lasciata la moto lì davanti andò verso il portoncino ove suonò al videocitofono.
Dopo un minuto, con molta calma, gli rispose il piantone.
“L'ufficio è chiuso: deve rivolgersi alla vicina sede della Polizia.”
“Non sono venuto per l'ufficio: sono atteso dal Maresciallo Righetti.”
“Oh, è il signor M?”
“Per l'appunto.”
“Le apro subito il cancello così può entrare con la moto.”
“La ringrazio.”
Bene, ci aveva azzeccato. Tornò alla moto che il cancello iniziava a scorrere sul proprio binario. Mise in moto ed ecco, all'interno del cortile apparire Leonida. Inserì la prima e parcheggiò Yama a fianco della splendida motona verde, superba come sempre.
Si svestì di casco e guanti e si stava aprendo il giubbotto per respirare un po' quando ecco arrivare il Maresciallo seguito da Giuseppe.
“Oooh, ben tornato Mario” esordì Righetti. “Bello vedere le due moto l'una a fianco dell'altra.”
“Grazie Carlo. Ma Giuseppe che ci fa qui: l'hai finalmente arrestato?”
“Guarda Mario che prima di arrestare me carcerano di sicuro te...”
“E perché mai? Io sono un informatico, onesto e specchiato. Tu sei un carrozziere e lo sanno tutti che i carrozzieri sono dei farabutti...” gli rispose ridendo.
“Buoni, state buoni e torniamo in ufficio così parliamo un po'.”
Dopo un paio di minuti, comodamente seduti sulle poltroncine ripresero a parlare. Nel frattempo, mentre aspettavano il caffè preparato al solito dal piantone, si accesero una sigaretta. Chiacchieravano del più e del meno in attesa dell'arrivo della bevanda e conduceva la conversazione Righetti. Era ovvio che non voleva entrare nel vivo fino a quando il piantone non avesse fatto il suo dovere, il tutto per evitare interruzioni.
Finalmente il carabiniere arrivò col suo carico di tazzine e caffettiera napoletana. Righetti gli disse di lasciare tutto sulla scrivania e di uscire chiudendosi la porta alle spalle. Specificò anche che non voleva essere disturbato per alcun motivo, neanche se avesse chiamato il Presidente della Repubblica.
Si servirono il caffè e lo sorbirono in silenzio. Era veramente buono quindi Righetti prese la parola.

To be continued... 0510_grattacapo.gif
 
13365461
13365461 Inviato: 18 Mag 2012 11:02
 

Noooooooooooooooo eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif
 
13365636
13365636 Inviato: 18 Mag 2012 12:04
 

Dimelius ha scritto:
Noooooooooooooooo eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif


icon_eek.gif Cosa ti turba? eusa_think.gif
 
13365703
13365703 Inviato: 18 Mag 2012 12:25
 

Dimelius ha scritto:
Noooooooooooooooo eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif


quoto

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif
 
13365845
13365845 Inviato: 18 Mag 2012 12:57
 

icon_eek.gif Non capisco... mi volete forse comunicare qualcosa... vi siete stufati? eusa_think.gif
 
13365918
13365918 Inviato: 18 Mag 2012 13:15
 

Mi associo al non capire, cosa significa quel noooooooooo?
 
13365925
13365925 Inviato: 18 Mag 2012 13:18
 

iskander66 ha scritto:
icon_eek.gif non capisco... mi volete forse comunicare qualcosa... vi siete stufati? eusa_think.gif


per quanto mi riguarda:
tutta una puntata e ancora non so cosa vuole dire righetti!!!!! eusa_wall.gif eusa_wall.gif
 
13366724
13366724 Inviato: 18 Mag 2012 16:59
 

Aaron111 ha scritto:


per quanto mi riguarda:
tutta una puntata e ancora non so cosa vuole dire righetti!!!!! eusa_wall.gif eusa_wall.gif


Beh, un po' di suspance ci vuole, no? icon_asd.gif
 
13367253
13367253 Inviato: 18 Mag 2012 19:14
 

“Bene ragazzi, sono contento di avervi tutti e due qui. Siete proprio due persone simpatiche e, sapete, sono qui da poco e non mi sono ancora fatto molti amici quindi spero che continueremo a vederci.”
Si versò un bicchiere d'acqua da una caraffa che teneva sulla scrivania, bevve e riprese.
“Allora Mario, la novità è questa: oggi Leonida ha cambiato padrone.”
“Bene, l'ha presa il tuo tecnico. È contento?”
“No, no...” e giù a ridacchiare “non è per niente contento. A dirla tutta e proprio incazzato.”
“Ma perché” disse Mario preoccupato “è successo qualcosa alla moto?”
E rivolgendosi verso Giuseppe.
“Le hai fatto qualcosa?”
“Io non le ho fatto un accidente di niente a parte pulirla e lucidarla. Al solito non hai capito una mazza.”
“No, no Mario... vedi... sono impazzito e l'ho comprata io.”
“Tu? E i tuoi discorsi sul fatto che sei un tipo da quattro ruote, che avevi paura che ti piacesse e tutte le altre balle?”
“Lo so, lo so... non stare a dirmelo. Mi sono stupito io per primo.”
“E a cosa si deve questo repentino cambiamento nelle tue decisioni?”
“Beh, piacere mi piaceva: te l'avevo detto che la trovavo molto bella e l'impressione che mi ha fatto deve essere andata più a fondo del previsto. In questi giorni sono tornato spesso col pensiero alla tua moto ma stanotte l'ho sognata. Pensa... ti sembrerà folle... mi ha parlato e mi ha ingiunto di acquistarla. Il sogno più strano della mia vita... ma penso tu non possa capire.”
Mario proruppe in una risata da spostare i quadri.
“Oh, non sai quello che dici: se c'è una persona che può capirti, quello sono io.”
“Bene, sono contento che tu mi capisca. Adesso il problema grosso è che io non so portare questa benedetta moto e avrò bisogno dell'aiuto tuo e di Giuseppe.”
“Per me non c'è problema” disse Mario “sono a tua disposizione.”
“Neanche per me; da ragazzo sono stato bravino e qualche trucchetto lo posso insegnare a tutti e due.” aggiunse Giuseppe.
“Magnifico amici. Sapete: stamattina, dopo aver preso la mia decisione, in coincidenza con l'ora della ricreazione, ho chiamato la mia compagna, Elena e le ho comunicato la notizia. Vi dico solo che le donne possono essere particolarmente insopportabili, soprattutto al telefono. Mi ha aggredito, accusandomi di... essere un irresponsabile, che mi ci sarei ammazzato, che l'avrei trascurata per uscire con le bande di Teddy Boys... io, un rispettato Maresciallo dei Carabinieri. E mi ha sbattuto il telefono in faccia. Ero già rassegnato ad un bel litigio; sapete: le vostre donne hanno un caratterino niente male...”
“Spesso proprio un caratteraccio di m***a” disse Giuseppe.
“Lo so ma l'adoro. Comunque verso mezzogiorno Giuseppe è venuto qui in caserma portandomi Leonida e 40 minuti dopo è arrivata Elena, furiosa come una Erinni...”
“Una che?” interruppe Giuseppe.
“Te lo spiego dopo” gli disse Mario. “Prego Carlo, continua.”
“Dopo aver trattato come una m***a il mio piantone, colpevole di esistere, mi ha raggiunto qui in cortile dove io e Giuseppe guardavamo Leonida e ci accordavamo sulle pratiche per il passaggio di proprietà. Appena ha visto la moto però è cambiata da così a così... si è acquietata...”
“Come una delle Eumenidi...” ridacchio Mario.
“Eu... che?” chiese Giuseppe.
“Non preoccuparti Giuseppe, poi ti spiego. Si Mario, proprio una delle Eumenidi. Ha iniziato ad ammirarla emettendo gridolini e accarezzandola. Quindi è voluta montare sopra, prima al posto di guida quindi nel posto del passeggero. Sembrava impazzita e alla fine non voleva più scendere. Si è fatta pure fotografare varie volte per potersi vedere.”
“Insomma, è zavorrina dentro” commentò Mario.
“Zavorrina?” lo guardò interrogativo Righetti.
“Poi te lo spiego io Marescia'...” sghignazzò Giuseppe, felice di potersi prendere una piccola rivincita.
“Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Excelsior. Sei contento Carlo?”
“Molto perché temevo tanto la reazione di Elena e invece adesso sono felice per la sua entusiastica ancorché strabiliante approvazione. Ma sono anche molto preoccupato perché ha iniziato subito a parlare di uscite e io non la so guidare questa benedetta moto. Ho assolutamente bisogno di voi.”
“Fidati, è come andare in bicicletta. Imparerai in quattro e quattro otto. Magari le prime volte, per spiegarti i fondamentali e farteli mettere in pratica, ti presterò Yama: è più piccola, più leggera, meno potente e poi... sono sicurissimo che anche a lui, da quanto mi hai raccontato, farà piacere darti una mano... o una ruota.”
“Grazie Mario, ti ringrazio veramente tanto.”
“A questo punto dovrò tirare fuori la mia endurona. Da tanto che non la uso...”
“Hai un'endurona? Non lo sapevo.”
“E scommetto che non sai che ci ho fatto anche alcune tappe della Parigi-Dakar...” la buttò lì Giuseppe.
“'sti c***i!!!” commentarono all'unisono Mario e Carlo.
Passò un minuto di assordante silenzio fino a quando Giuseppe si alzò.
“Oh ragazzi, io ho da lavorare, mica come voi statali che vi grattate le palle tutto il giorno. Me ne torno in officina.”
Si alzarono anche Mario e Carlo e quest'ultimo tese la mano a Giuseppe e lo ringraziò calorosamente.
“Grazie Giuseppe, grazie di tutto. Sei stato veramente gentile Anzi, aspetta un attimo...”
Prese il telefono e confabulò un attimo con uno dei suoi uomini quindi appoggiata la cornetta sorrise agli amici.
“Bene Giuseppe, ho una autopattuglia nelle vicinanze: l'ho richiamata e fra un minuto sarà qui così ti faccio accompagnare in officina.”
“Ma non ce n'è bisogno Marescia'... sono due passi a piedi.” si schernì Giuseppe.
“No, no, no... ormai stanno venendo. Torni a casa con la Pantera...”
“A proposito” gli disse Mario “occhio che tuo nipote ha bisogno di una bella registrata.”
“Perché? Che ha combinato quel degno figlio di quell'idiota di mia sorella?”
“E privarti della sorpresa? Giammai. Una volta arrivato, passa a farti una birra da Tore, dammi retta...”
In quel mentre suonò un campanello col quale il piantone segnalava l'avvenuto arrivo dell'autopattuglia. Giuseppe si accomiatò da Mario e Carlo e li lasciò soli.
Si risedettero e Carlo, guardando Mario, con fare sibillino disse:
“Bene Mario, e adesso veniamo a noi.”

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Ultima modifica di Iskander66 il 18 Mag 2012 21:33, modificato 1 volta in totale
 
13367985
13367985 Inviato: 18 Mag 2012 21:25
 

Di solito i Carabinieri mi stanno simpatici, ma sto maresciallo mi mette un ansia....

Rinnovo i complimenti a Iskander eusa_clap.gif e aspetto impaziente la prossima puntata!
 
13368446
13368446 Inviato: 18 Mag 2012 23:28
 

Non c'è miglior modo di finire la serata leggendo il tuo racconto! 0509_up.gif 0509_up.gif

doppio_lamp.gif
 
13368464
13368464 Inviato: 18 Mag 2012 23:45
 

Finalmente la prossima puntata immagino che sarà il tanto atteso (da me) confronto tra Mario e il Righetti sulla faccenda Yama...non stò più nella pelle! eusa_drool.gif

Piccolo OT, alle 14 su D-Max nella replica di Top Gear ci sarà un servizio sulle Lancia, io ne ho visto metà e mi è piaciuto parecchio...domani la vedrò dall'inizio per vedere finalmente gli inglesi elogiare a cuore aperto una casa italiana! icon_twisted.gif icon_asd.gif
 
13370207
13370207 Inviato: 19 Mag 2012 18:04
 

“Sono qui che aspetto, tutto orecchi come...”
“Fermo Mario, se osi solo nominare Dumbo ti faccio arrestare seduta stante.”
“Ok, ok...”
“Partiamo dal principio. Ho iniziato la mattinata come al solito: una buona colazione e la lettura del mattinale. Tra i fatti e le persone degni di nota di stanotte, indovina chi ti trovo?”
“Non lo so... come potrei saperlo?”
“C'eri tu Mario, assieme a Giuseppe.”
“Ma come? Non abbiamo fatto niente di male.”
“No, a parte frequentare il bar più malfamato di Q.”
“Vuoi dire che...”
“Voglio dire, è questo rimanga tra di noi, che teniamo sotto controllo il Millionaire da mesi. Veniva utilizzato dalla banda di H per riunirsi e pianificare le proprie malefatte. Come saprai abbiamo arrestato H e tutta la sua organizzazione un paio di mesi fa. Fu una gran bella operazione, durata un sacco di tempo durante la quale abbiamo installato videocamere e microfoni nel bar. Una volta sistemato tutto e tutti abbiamo pensato che sarebbe stato più prudente lasciare quegli utili strumenti di controllo sul posto. Un paio di settimane fa abbiamo fatto irruzione e in un retrobottega abbiamo pizzicato quattro gentiluomini che giocavano d'azzardo e abbiamo fatto sospendere la licenza al barista per 10 giorni. Insomma, quel bar ha la capacità di attirare i farabutti della zona. Immagina come sono rimasto stupito a leggere nel rapporto che tra gli avventori c'eravate tu e Giuseppe.”
“Ma che c'entra: siamo andati in quel bar perché era ancora aperto e Giuseppe aveva ancora voglia di bere. Mica tutti quelli che ci vanno, magari a comprare le sigarette o a giocare sono farabutti.”
“Lo so sennò non vi chiamerei amici e non vi offrirei il caffè. A proposito, m'è giunta notizia che in quel bar ieri sera sia stata realizzata una grossa vincita. 1.000.000 di euro se non sbaglio.”
“Che palle... Non ti sbagli. Giuseppe è un maniaco di quel gioco e si è fatto portare un mazzo di cartelle ma non vinceva niente così ne ho presa una io, l'ho grattata e ho vinto. Ti dico subito che l'ho regalata a Giuseppe. Sono già pieno di soldi e non me ne faccio niente di un altro milione e poi...”
“E poi sei sicuro che se volessi potresti vincere quello che vuoi, non è così?”
“Non è proprio così ma...”
“E sei riuscito a convincere Giuseppe ad accettarlo? Lo facevo un tipo orgoglioso.”
“Lo è, lo è ma era anche molto sbronzo e alla fine ci sono riuscito. Si è messo a piangere e a chiamarmi fratello. E ha preteso che diventassi per metà contitolare della sua carrozzeria.”
“E com'è che stamattina, alle mie allusioni hai fatto lo gnorri e che Giuseppe non ha menzionato per nulla questo mirabile evento?”
“Non volevo che ne sapessi niente e fuori dal bar ho chiesto a Giuseppe di tenere la bocca chiusa.”
“Ma perché? Mi sembra di averti dimostrato tutto il mio favore e in ogni caso non c'è niente di male a vincere ai concorsi nazionali.”
“Hai ragione, come sempre: tu ragioni fin troppo bene.”
“Altra cosa che mi stupisce è come voi siate riusciti a tornare a casa sulle vostre gambe senza che vi aggredissero per rubarvi il tagliando.”
“Sono ragionevolmente sicuro che niente mi possa arrecare danno.”
“Me ne sono reso conto: intorno a te accadono fatti straordinari che uno basterebbe nella vita di un uomo ma tu li accetti come se fossero del tutto naturali.”
“Understatement...”
“Understatement una cippa... tu non sei sorpreso perché certe cose le dai per scontate. Ti ricordi che avevo parlato di un'aura di irrealtà che ti avvolge?”
“Le tue parole le ho stampate a fuoco nel cervello: dicesti esattamente Su di te insiste una cappa che non esiterei a definire di irrealtà che mi lascia del tutto spiazzato e sono sicuro che tu sai tutto, hai la chiave per spiegarmi tutto ma so anche che non mi dirai mai come stanno le cose. E sia chiaro che io rispetterò la tua riservatezza
“Complimenti per la memoria, notevole...”
“Purtroppo mi ricordo solo delle cazzate...”
“Ah, bene, grazie tante...”
“Non offenderti, per cazzata io intendo solo le cose non utili ai miei scopi: lo studio, il lavoro... poi uno pronuncia una frase e me la ricordo a macchinetta. Rilevo però che ti eri fatto sicuro che non ti avrei mai rivelato come stanno le cose e che tu avresti rispettato la mia riservatezza. Già cambiato idea?”
“Solo i fessi non cambiano idea. Nella fattispecie ho cambiato idea quando mi sono reso conto che la cappa di irrealtà non insiste più solo su di te ma anche su Giuseppe che all'uscita dal Millionaire non è stato aggredito nonostante fosse in possesso del tagliando vincente.”
“Ma tu non puoi sapere che non l'avessi io.”
“Certo che lo so. Te l'ho detto che quel bar è pieno di videocamere e microfoni. Se vuoi ascoltare quello che tu e Giuseppe vi siete detti ieri sera posso far portare i nastri.”
“Lascia perdere, lascia perdere...”
“Non posso lasciar perdere perché adesso nell'irrealtà ci sono finito pure io.”

To be continued... eusa_whistle.gif
 
13372832
13372832 Inviato: 20 Mag 2012 16:09
 

hehe! icon_biggrin.gif

sono appena le 5 ma io stasera passerò puntuale per le 9/10 per la razioncina giornaliera, con la speranza che non abbia avuto impegni che ti possono sviare dalla scrittura!

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13373342
13373342 Inviato: 20 Mag 2012 18:34
 

“Cosa vuoi dire?”
“Andiamo Mario, lo sai benissimo. Prova a pensare la prima volta che ci siamo visti.”
“Intendi il tentato furto?”
“No, intendo il tentato fritto di ladruncolo grazie alla tua moto... anzi... no... grazie alla mia moto. Ecco, anche questo... io non ho mai avuto una moto ma di colpo impazzisco e mi prendo una moto superpotente, per di più una moto da elettrocuzione. Ma oggi ho avuto la prova definitiva: Elena e il...”
“Tu mi sembri del tutto matto, Carlo. Vuoi convincermi che stanno capitando cose strane intorno a te perché un ladro s'è beccato una scarica elettrica, magari dal palo della luce vicino? Oppure che un tuo desiderio, represso da chissà quanti anni, di colpo è tornato a farsi sentire più prepotente che mai? Ma vivaddio che sei anche tu un essere umano normale. Non parliamo poi di Elena. Mario: Elena è una donna... hai presente il Rigoletto? La donna è mobile qual piuma al vento... ha cambiato idea, tutto qui... non cambiare idea è da fessi, l'hai detto tu. Secondo me ha visto la moto: s'era fatta un'idea sbagliata, chissà su quali schifezze s'era fatta l'idea di moto, magari quei custom all'americana portati da balordi in canottiera e frange di cuoio e ha avuto paura che tu ti tramutassi in uno di quei grezzi. Poi ha visto Leonida, moto di gran classe e se ne è innamorata. Tutto qui.”
Carlo emise un lungo sospirone, prolungato, interminabile
“Bravo Mario, hai mai pensato di studiare Giurisprudenza... potresti fare l'avvocato delle cause perse.”
Un altro sospirone e un gesto imperioso per tacitare Mario quindi riprese:
“Primo: abbiamo controllato tutto. La scarica è venuta dalla moto o da un fulmine ma non è stato segnalato alcun fulmine su Q, a quell'ora, dal Servizio Meteorologico quindi rimane la moto che però sappiamo benissimo, al netto delle nostre conoscenze, essere innocente; Secondo: io non ho mai desiderato avere né una moto né un motorino; fin da bambino sono stato un patito di auto, punto e basta; Terzo: tu non conosci Elena. Ha sempre odiato le moto fin da quando suo fratello, alla guida di una moto, una di quelle che voi definite naked, ci si è ammazzato contro un platano. Il solo fatto che io, a conoscenza del fatto, per quanto la ami, nonostante tutto abbia deciso di prendermi una moto la dice lunga ma che lei si sia esibita in una danza che non esiterei a definire sensuale per quella moto la dice tutta. In ogni caso, se non mi avessi interrotto ti avrei citato una prova ancor più definitiva. Anzi, te l'avrei mostrata.”
“Avanti: mostrami questa prova definitiva.”
“Eccola. Stamattina, dopo che Elena se ne è andata, sono andato al bar qui vicino e ho comprato 5 tagliandini, di quelli a vincita immediata, si gratta e il gioco è fatto. Una volta tornato mi sono chiuso nel mio ufficio dopo aver chiesto a Giuseppe di andare a parlare col mio tecnico relativamente al passaggio di proprietà, ho preso un gettone e ho iniziato a giocare. Ecco il risultato.”
Aprì il cassetto e buttò sulla scrivania 4 talloncini accuratamente grattati.
“Controllali Mario e dimmi cosa vedi.”
Mario li prese e li studiò per bene, controllando la legenda per orientarsi con le vincite.
“Dunque, con questo hai vinto 2.000 €, con quest'altro 1.000 €, poi 5.000 € e 500 €... che dire Carlo, complimenti...”
“Ma quanto mi fai incazzare Mario... Non è normale Mario, non è normale! Te lo vuoi mettere in testa?”
“Quanti tagliandi hai comprato? Magari è capitata qui a Q una partita fallata come successe a B anni fa...”
“Bravo Mario ché me l'hai chiesto. Quanti tagliandi ho comprato? Ne ho comprato 5 e... questo è il quinto. Che dici, lo grattiamo?”
“Se vuoi te lo gratto io...”
“Ma per carità... ci manchi solo tu... lo faccio io.”
Il Maresciallo si chinò un secondo sul cassetto e prese un gettone telefonico, di quelli vecchi e scanalati, color del bronzo e principiò a grattare la patina argentata dal tagliandino quindi dopo un paio di secondi lanciò una bestemmia terribile ed articolata che fece tremare i vetri e lo passò a Mario.
“Ecco, guarda anche tu.”
“Complimenti Carlo, questo è da 10.000 €. In tutto, se non erro, hai racimolato 18.500 €”
Carlo lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite quindi raccattò tutti i tagliandini e iniziò a farli a pezzi, uno per uno, metodicamente.
“Non capisco perché tu lo faccia Carlo. Quei soldi li hai vinti onestamente, te li sei meritati.”
“E no che non me li sono meritati” gridò Righetti dando una manata sulla scrivania.
“Porca p*****a, questa situazione è intollerabile! Persino la fortuna è sotto controllo intorno a te. Io sto rischiando di uscire pazzo per questa storia. Mario, capiscimi, io sono una persona razionale e per il lavoro che faccio, per le responsabilità che porto devo continuare ad esserlo. Pretendo, esigo che tu mi dica come stanno le cose o avrai sulla coscienza la vita di un Maresciallo dei Carabinieri.”
“Va bene Carlo, stai tranquillo. Non avrei mai voluto che qualcuno fosse coinvolto con questa storia ma dato che sembra così importante per te, ti dirò la verità... spero solo che qualcuno non si arrabbi...”
Al pronunciare queste parole Mario avvertì un forte disagio, lo stesso che stava evidentemente provando Carlo.
“Cosa sta succedendo” disse quest'ultimo, la luce ambientale essendosi subitaneamente attenuata nella stanza tanto da costringerlo ad accendere un abat-jour anche se con scarsi risultati.
Erano quasi al buio ed entrambi rabbrividivano per il gran freddo, un freddo irreale.

To be continued... 0509_lucarelli.gif
 
13373905
13373905 Inviato: 20 Mag 2012 20:32
 

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13374682 Inviato: 21 Mag 2012 8:51
 

Noooo era perchè mi lasci sempre con la bava e poi to be continued.... eusa_wall.gif eusa_wall.gif eusa_wall.gif

Iska sei un grande!
 
13375280
13375280 Inviato: 21 Mag 2012 12:26
 

Ho scoperto questo topic solo ieri. Non l'avessi mai fatto!!! Adesso mi tocca aspettare eusa_wall.gif
Complimeti! Grane beracconto! icon_biggrin.gif
 
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13375360 Inviato: 21 Mag 2012 12:42
 

rinnovo ancora una volta i miei più sinceri complimenti... 0509_up.gif

ma non puoi prenderti un mese di ferie e scrivere e basta??? 0509_pernacchia.gif 0509_pernacchia.gif
 
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13375410 Inviato: 21 Mag 2012 12:51
 

Aaron111 ha scritto:
rinnovo ancora una volta i miei più sinceri complimenti... 0509_up.gif

ma non puoi prenderti un mese di ferie e scrivere e basta??? 0509_pernacchia.gif 0509_pernacchia.gif


Se mi dessero un mese di ferie non le passerei certo a scrivere ma mi farei il giro d'Italia in moto e poi mi annoia scrivere troppo a lungo, preferisco brevi puntate improvvisate al momento... per intenderci, non so che cosa scriverò stasera, se la scrivero... 0509_lucarelli.gif 0509_pernacchia.gif 0510_five.gif
 
13377001
13377001 Inviato: 21 Mag 2012 19:27
 

“Ma che c***o sta succedendo” - reiterò Righetti e si rivolse a Mario ma Mario non poteva rispondere. A quella vista il Maresciallo rabbrividì ancora di più.
Era del tutto inarcato all'indietro sulla poltroncina, le mani stringevano spasmodicamente i braccioli e tutto il corpo sussultava come in preda a spasmi terribili, quasi fosse seduto su una sedia elettrica. Carlo pensò subito al ladruncolo fulminato e si avvicinò con cautela all'amico, non prima di aver preso un lungo righello di bachelite anche se, non avrebbe saputo per cosa usarlo: per staccare Mario da una poltroncina in pelle? I brividi divennero ancora più intensi quando si rese conto che Mario aveva gli occhi spalancati e completamente rovesciati e si vedeva solo il bianco dei globi oculari.
Non poté sopportare quello spettacolo che per un paio di istanti e con un balzo raggiunse la porta. Doveva chiamare aiuto, aveva paura, una fottutissima paura e Mario aveva disperatamente bisogno d'aiuto.
Provò ad aprire la porta ma senza esito. La porta sembrava sigillata ermeticamente, peggio che chiusa a chiave.
“Non mi farò fermare da una c***o di porta chiusa” ruggì Righetti più che altro per darsi coraggio.
Aprì il primo cassetto della scrivania ed estrasse la propria pistola, una Beretta 92FS Parabellum che teneva con curia maniacale. La puntò verso la serratura della porta con l'intenzione di farla saltare ma non poté sparare: l'arma era diventata incandescente e dovette lasciarla cadere a terra con un urlo belluino. Piegato in due sulle ginocchia ansimava e stava per farsi cadere a terra quando sentì una voce cavernosa provenire da dove stava seduto Mario.
“Calmati Carlo e vai a sederti al tuo posto.”
Si girò e vide che Mario lo stava guardando ma... non era Mario.
Alla flebile luce, tra i vapori di condensa dei propri fiati vedeva gli occhi bianchi e la posizione innaturalmente rigida assunta dall'amico. Ora non tremava più e questo gli permise di riacquistare una certa sicurezza. Almeno Mario sembrava stare bene per quel che bene volesse significare. Percepì che non erano in pericolo di vita.
Con una stanchezza degna di Sisifo si mise ritto e si lasciò cadere sulla propria poltroncina.
“Calmati Carlo, non hai nulla da temere.”
“Chi sei tu? Non sei Mario, vero?”
“Molto perspicace Carlo. No, non sono Mario.”
“E chi sei tu?”
“I nomi sono importanti e non devono essere pronunciati con leggerezza. Il nome da potere a chi lo pronuncia. Tu sai chi io sia.”
“Tu sei Yama?”
“Tu l'hai detto. Così mi appellate ma non è il mio nome.”
“Cosa vuoi da me?”
“Hai posto domande: se lo vorrai potrò darti risposte, nella misura in cui lo riterrò opportuno: molte cose vi sono che non ti sarà dato sapere, altre è giusto che tu sappia.”
Spese un minuto a pensarci su... era meglio stare cauto ma, in anni di esperienza maturata, sapeva come sciogliere le lingue più riottose. Qui però non aveva a che fare con un comune malfattore ma con un dio. Un dio? Un presunto dio, fino a prova contraria. Comunque meglio prenderla alla larga.
“Mi sembra di parlare con un Mario pomposo” provò a scherzare Carlo, fingendo più sicurezza di quanta detenesse.
“In questo momento sono in Mario e ne utilizzo gli schemi linguistici. Vuoi conoscermi? Vuoi essere da me posseduto?”
“No grazie Signore, preferisco farne a meno.”
“Bene, allora parla e se possibile ti risponderò.”
“Perché a Mario sta succedendo tutto questo?”
“Perché lui l'ha voluto.”
“In che modo?”
“Ha espresso un desiderio.”
“Capisco... bisogna stare attenti ai desideri. Quindi se io desiderassi di far sparire la fame nel mondo tu esaudiresti questo desiderio?”
“No! Perché dovrei farlo?”
“Non capisco bene. Cosa ha fatto Mario perché tu esaudissi il suo desiderio?”
“Ha onorato il mio appellativo.”
“Il tuo appellativo? Yama? Ha chiamato la sua motocicletta Yama e per questo tu hai esaudito il suo desiderio?”
“Si, secondo una antica tradizione, persasi nei secoli, un patto in uso tra me e i miei adoratori, gli ho concesso il mio favore.”
“Bene, vediamo se ho capito: Mario gode del tuo favore quindi, se lui ti chiedesse di debellare la fame nel mondo tu esaudiresti questo desiderio?”
“No! C'è un equilibrio che non deve essere turbato. Gli uomini si devono guadagnare il proprio destino e non deve essere rotto il patto del libero arbitrio. Mario ha espresso un solo desiderio.”
“Posso sapere quale?”
“Non ti è dato saperlo. Mario non gradisce che tu lo sappia.”
“Ha chiesto onori, fortuna, ricchezza, belle donne, potere?”
“Niente di tutto questo ché non mi sarei abbassato ad accogliere simili umane miserie.”
“Deve aver fatto una ben strana richiesta.”
“La sua richiesta è stata motivata dall'amore e questo è quanto saprai, non una parola di più.”
“Quando Mario mi ha detto che aveva chiamato la propria moto Yama, sono andato a cercare qualche informazione su di te: secondo le tradizioni tu saresti un dio infernale. Come mai elargisci doni e prebende e non orrori e punizioni.”
“L'inadeguatezza delle vostre menti vi rende incapaci di comprendere che non esiste un bene o un male assoluto ma che tutto è relativo. Posso donare quello che voglio, l'orrore quanto l'onore.”
“Ricapitoliamo: Mario ha chiamato la moto col tuo appellativo e in virtù di questo fatto tu hai deciso di esaudirne un desiderio, che io non posso conoscere. Ora, io conosco la storia recente di Mario: ha acquisito sicurezza lavorativa ed economica ma tu mi dici che non ha desiderato questo. So però che ha anche acquisito una sorta di immortalità. Ha chiesto forse di diventare immortale?”
“No perché una simile scelta sarebbe basata sull'egoismo, non sull'amore.”
“Ma allora tutto quanto gli è capitato di contorno: l'incidente, l'assunzione, i risarcimenti, le vincite?”
“L'incidente è avvenuto ché il patto non era ancora saldo ma io ho rimediato affinché Mario potesse onorare quel patto derivato dal suo desiderio. Tutto il resto è funzionale affinché Mario possa onorare il patto.”
“E la moto che va come la luce: di questo cosa mi dici, anche quello è stato necessario perché Mario possa onorare questo benedetto patto?”
“No, quello no ma, a volte, anche gli dei giocano.” rispose Yama emettendo una profonda risata gutturale.

To be continued... icon_asd.gif

Ultima modifica di Iskander66 il 21 Mag 2012 22:15, modificato 1 volta in totale
 
13377113
13377113 Inviato: 21 Mag 2012 19:50
 

Uffa con sto To be continued... sempre sul più bello eusa_wall.gif E va be, aspettiamo domani......domani è! 0509_doppio_ok.gif
 
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