Scusate ragazzi ma sono appena tornato ed oggi è stata dura...
Ho tutto in testa ma zero voglia di scrivere e correggere.
Domani mi farò perdonare - anche perché... - e se riesco, doppia porzione...
Buona serata...
Ma no!
edge
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Inviato: 4 Apr 2012 19:41
edge ha scritto:
Ma no!
Su Edo... l'attesa renderà più saporita la pietanza e ti assicuro che sarà gustosa... oltretutto, non avendo in questo momento incombenze scriptorie, sto sviluppando simpatiche varianti... vedrai che ti rifarai. Comunque grazie per l'attaccamento...
Iskander66
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Inviato: 4 Apr 2012 19:42
Iskander66 ha scritto:
Su Edo... l'attesa renderà più saporita la pietanza e ti assicuro che sarà gustosa... oltretutto, non avendo in questo momento incombenze scriptorie, sto sviluppando simpatiche varianti... vedrai che ti rifarai. Comunque grazie per l'attaccamento...
Mi hai convinto..
per stavolta
edge
Minimoto Champ
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Inviato: 4 Apr 2012 20:16
Mi avete convinto a scrivere un pochino, giusto per cattiveria. Il resto a domani...
O almeno, al principio credette così.
"Ben trovato Mario" - gli disse - "Io sono Yama."
Yama era il nome che aveva dato alla propria motina... il nome del Dio della Morte Indù. Quando spiegava in giro la natura del nome dato alla moto la gente lo prendeva un po' per svitato ma poi spiegava loro che era in funzione apotropaica: una specie di inganno giocoso per ingannare la morte stessa. Da sempre appassionato di storia delle religioni, non si lasciava certo intimorire dai nomi e in un impeto di originalità era andato a ripescare il buon vecchio Yama, Dio dei morti del Pantheon induista; niente di troppo scontato come la Trimurti ma qualcuno con una bella personalità, un nome non troppo ingombrante, breve e facile da pronunciare. Fosse andato a pescare nei pantheon sudamericani non ne sarebbe uscito vivo.
"Ciao Yama, io sono Mario e tu sei la mia moto. Mi sento un po' strano a parlarti: dovresti essere un oggetto inanimato ma dato che me ne stai facendo passare di tutti i colori, dopo quello che mi è successo, suppongo che anche questo possa rientrare nella "normalità", posto che questo concetto abbia ancora un senso per me."
Era bello dialogare in sogno; la comunicazione avveniva istantaneamente senza la mediazione di primitivi organi di fonazione, aria e balle varie.
"No Mario, vedo che non hai capito; io sono Yama: il Dio cui ti sei ispirato per dare il nome alla tua motocicletta. Sai, non sono un Dio crudele anzi, sono noto come il Giusto. Prima o poi tutti venite a me e tutti io tratto allo stesso modo. A tutti dono il riposo e nessuno rifiuta il mio abbraccio."
Ecco... questo gli parve strano... anche per il suo subconscio pletorico. Provò a concentrarsi su quello che vedeva: prima gli era sembrato il faro della propria moto ma adesso era solo una luce accecante che pulsava al ritmo delle parole o meglio, dei pensieri. Non era intimorito però anzi, massimamente curioso.
"Se sei il Dio della Morte, suppongo mi stia per comunicare che la mia vita è giunta al termine, o sbaglio?"
"Ti sbagli Mario, non stai per morire perché sei già morto... ieri."
To be continued...
Iskander66
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Inviato: 4 Apr 2012 20:19
NO
Alex adesso ti odio davvero!
Scriverò alla tua casa editrice per lamentarmi di quest tuo comportamento irrispettoso di noi lettori
ah, un'ultima cosa..
edge
Minimoto Champ
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Inviato: 4 Apr 2012 20:55
Iskander66
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Inviato: 4 Apr 2012 21:19
grandeee
ziowilly
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Inviato: 5 Apr 2012 20:52
Ecco, questa affermazione riuscì a scuoterlo un poco anche perché istantaneamente formulò un pensiero agghiacciante e ne fu atterrito.
"Vuoi dire che io sono morto e che trascorrerò l'eternità in un ospedale?"
Non si era mai chiesto se gli dei, anche ammettendo che esistessero, cosa di cui in quel momento non aveva il minimo dubbio, ridessero ma percepì chiaramente una variazione di flusso, una vibrazione, anche se tutti questi termini erano sostanzialmente impropri, che gli diede l'idea che Yama se la stesse facendo sotto dalle risate.
Quello che disse tuttavia fu estremamente serio.
"No Mario, tu sei stato morto. Ieri sei morto ma io ti ho rifiutato il mio abbraccio e non ti ho accolto nelle mie schiere. Sei rimasto in uno stato intermedio, non vita e non morte fino a quando i medici non hanno ripristinato le condizioni minime di sussistenza. Ho agito in maniera tale affinché i danni fossero minimi ché senza il mio intervento saresti ora una povera creatura senza mente."
"Ma perché hai fatto tutto questo per me: solo perché ho chiamato la mia moto come te?"
"Nei tempi antichi, moltitudini di uomini mi adoravano e mi onoravano: spesso chiamavano il primogenito maschio col mio nome e io elargivo loro onori, fortuna e lunga vita. Ora in pochi si ricordano di me ma tu, uomo dell'Occidente l'hai fatto ed hai formulato un desiderio che io esaudirò. Molte strade nella tua vita dovrai percorrere prima che io ti conceda il mio abbraccio. Tempo ti occorrerà e beni e io ti garantirò l'uno e gli altri e la buona salute. Ma anche tu dovrai onorare la tua parte del patto e cavalcare solo Yama."
"Vuoi dire che devo percorrere più di 300.000 km sulla motina e solo su quella?"
"Dovrai percorrere 369.802 chilometri per poterti accostare a me. Ti avviso però: non prendere sottogamba questo patto. Io sono un Dio Giusto ma all'occorrenza posso essere assai crudele. Non credere di potertene infischiare e di poter morire di morte naturale. Se divenissi troppo vecchio per onorare il patto, rinsecchirai ma non morirai. Diventerai una larva umana e i mortali ti crederanno deceduto e ti seppelliranno ma io non ti darò sollievo e la tua eternità sarà solo orrore."
"Ma il mio non era un vero e proprio desiderio" - protestò debolmente - "erano solo parole..."
Yama non rispose e Mario di colpò si svegliò. Intorno a lui c'era grande agitazione... Era circondato da medici ed infermieri che lo guardavano, controllavano le flebo, armeggiavano con i monitor.
Aveva la gola decisamente asciutta e un po' a fatica chiese: "Che succede, qualcosa che non va?"
Al suo fianco c'era il dottor A, Direttore del Pronto Soccorso e OBI che lo guardava sbalordito.
Si girò verso la coordinatrice S del reparto e gli sibilò un ordine: "Prendi gli stampati dell'ECG e dell'EEG e mettili nella cassaforte degli oppiacei e portami la chiave. Immediatamente."
Quindi si girò verso Mario: "Diciamo che abbiamo visto qualche dato insolito nei tuoi tracciati ma non preoccuparti: adesso va tutto bene... credo."
Strano pensò Mario, il dottor A era un uomo tutto d'un pezzo; d'altro canto per essere il Direttore di un reparto convulso come quello bisognava avere per forza di cose nervi di ghiaccio. Eppure in quel momento gli parve insolitamente scosso.
Il dottor A si girò e si diresse verso la propria stanza e Mario chiese all'infermiera che gli stava accanto se poteva dare uno sguardo ai monitor. Una ragazza deliziosa che non gli negò il piacere.
Non ci capiva niente a parte i dati pressori e il battito cardiaco e quelli andavano più che bene: 120/80 - 60.
Si rifiutò di pensare a tutto quello che gli aveva detto Yama anche perché sentì un rumore conosciuto: la carrozza con i cibi per i pazienti, spinta da un paio di ausiliari.
Si sbracciò versò la coordinatrice S che era seduta al centro del tavolo a forma di mezzaluna e compilava moduli informatici: "Per cortesia, non voglio scocciarvi ma io... ho fame."
S si alzò e corse verso di lui. "Eccomi Mario, scusa ma questo pomeriggio, mentre tu dormivi beato, qui è stato un casino: per colpa tua" - aggiunse ridacchiando - "Il problema è che non abbiamo chiesto un pasto anche per te ma ci arrangeremo in qualche modo."
E così fu: ogni paziente, inconsapevolmente, cedette parte del proprio pasto e Mario si ritrovò a mangiare una quantità smodata di cibo. Era decisamente impedito nei movimenti da tutti gli strumenti che gli stavano attaccati ma si gustò tutto quanto, massimamente le patate in verde, sua storica passione.
Dopo aver cenato si ritrovò a pensare che avrebbe ceduto un pezzettino d'anima per poter fumare una bella sigaretta ma decise che era meglio lasciar perdere con i desideri: troppa "gente" pronta ad accontentarti e si rassegnò alla forzata astinenza.
Dopo poco, non avendo niente da fare, si assopì. Si risvegliò verso le 23:45 come gli disse poi S.
S, una giovane donna di origini nordiche era una persona tendenzialmente calma e compassata, doti che Mario aveva sempre apprezzato ogni qualvolta veniva chiamato in OBI per risolvere magagne informatiche. Coordinatrice pratica ed organizzata, in quel momento si stava scornando su un Sudoku per esperti, scaricato e stampato da un importante quotidiano nazionale. Quando vide che Mario si era svegliato, depose foglio e matita.
"Ciao Mario, hai fatto un bel sonnellino, eh? È mezzanotte meno un quarto, se ti interessa."
"Grazie S, potrei avere un bicchier d'acqua?"
"Certo Mario te lo porto subito."
Dissetatosi Mario decise che voleva vederci chiaro: "Scusa S, ma tu cosa ci fai qui? Mi sa che il tuo turno è finito da un pezzo."
"Lo so ma B è in ferie e gli ordini non si discutono." B era l'altra coordinatrice della Struttura Complessa.
"Scusa S, non per romperti ma... vorrei sapere cosa è successo questo pomeriggio. So per certo che deve essere successo qualcosa: non ho mai visto il dottor A così. Potresti essere così gentile da farmi sapere qualcosa?"
"Guarda, non dovrei dirtelo ma penso che dovresti saperlo e te lo dirò."
Fece una pausa, tirò un sospirone e poi attaccò.
"Questo pomeriggio, sei stato portato in OBI che dormivi come un bambino. Ti abbiamo collegato al monitor pressorio e all'ECG. Non abbiamo avuto il cuore di svegliarti per farti un EEG tanto di lì a poco t'avremmo svegliato. Stavo sbrigando un po' di ordini alla farmacia quando i tuoi allarmi hanno iniziato a suonare. L'attività elettrica cardiaca era praticamente inesistente, i valori pressori pure, il cuore quasi non batteva ma il respiro era tranquillo e profondo e tu eri calmo. Gli strumenti ci dicevano che stavi morendo ma a non considerarli sembravi del tutto normale. Eri caldo e roseo. Ti ho preso il polso ma non percepivo niente o quasi. Con i medici, prima di intraprendere qualunque decisione ti abbiamo collegato immediatamente all'EEG e qui sono arrivate le vere sorprese: tutti i tracciati di tutte le onde cerebrali erano fuori scala. Nessuno di noi aveva mai visto niente di simile. I potenziali registrati in quei tracciati sono incredibili. Ho fatto qualche ricerca in Internet e non ho trovato niente di paragonabile. Abbiamo chiamato dottor A e anche lui è rimasto sconvolto e ha chiamato subito dottor M da Neurologia. Sei andato avanti così per un bel pezzo: il tuo corpo sembrava in premorienza ma il tuo cervello stava facendo i fuochi d'artificio. Non sapevamo che pesci pigliare se non guardare i monitor quando, ad un certo punto tutto è tornato a posto: pressione, ECG, EEG... tutto normale. Poco dopo ti sei svegliato come se niente fosse. Dottor A ha fatto mettere al sicuro i tracciati in cassaforte e ha ordinato che tu sia seguito H24 ed eccomi qui. Domani verranno i tecnici da T per analizzare la strumentazione. Nel frattempo è stata posizionata anche una videocamera per riprendere i monitor e registrare tutto. Da quell'episodio non è più successo niente e i tuoi valori sono del tutto normali e speriamo che rimangano tali anche se penso che dottor A speri che qualcosa riaccada. Qui c'è materiale per publicazioni internazionali."
"Mi dispiace per dottor A ma sono sicuro che non accadrà più niente" biascicò Mario prima di riaddormentarsi.
To be continued...
Iskander66
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Inviato: 5 Apr 2012 21:15
Qui servirebbe l'emoticon con gli occhioni sbrilluccicosi!!!
bigsen
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Inviato: 5 Apr 2012 21:16
GodlikeRX
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Inviato: 5 Apr 2012 21:19
GodlikeRX ha scritto:
Esatto!
Ora me le salvo su pc...anche se spero di trovare quella che avevo in msn che era grandiosa!
bigsen
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Inviato: 7 Apr 2012 19:04
Al risveglio si sentiva una favola. Gli capitava di rado di dormire in maniera soddisfacente e quel riposo forzato gli aveva fatto un gran bene. Era veramente pieno di energia.
Durante la notte era andato tutto bene, gli disse S, un poco sfatta per la nottataccia, e consumò un'ottima colazione. Dovette solo imporsi un poco per avere un caffè, minacciando di staccarsi tutto e andarselo a prendere al bar, personalmente.
Decise di rimanersene buono per tutta la giornata ma l'indomani avrebbe posto le cose in chiaro: non gli era sfuggito l'interesse nei suoi confronti e non intendeva comportarsi da bravo paziente.
La mattina passarono a trovarlo tutti i colleghi dell'Ufficio Informatico cui chiese di portargli il portatile aziendale che collegò in pochi secondi alla rete wireless della OBI. Si sentì molto meglio a poter avere di nuovo un computer tra le mani. Avrebbe preferito avere i libri che l'aspettavano a casa ma non si può avere tutto dalla vita.
Il giorno dopo mise in atto il proprio piano: si era preparato e sapeva quanto poteva tirare la corda.
Appena arrivata B, la coordinatrice tornata fresca fresca dalle ferie, le chiarì che non intendeva rimanere a letto tutto il giorno. B, meno pacata di S e opportunamente istruita dal dottor A fu irremovibile ma Mario, senza dire nulla iniziò a staccarsi sensori. Scoppiò un casino mai visto e, sentite le voci, uscì dalla sua tana il dottor A.
Fu uno spettacolo memorabile: se il dottor A avesse avuto la coda avrebbe fatto il pavone. Si inalberò per quanto gli era possibile; provò anche ad incantarlo con la terminologià medico-scientifica ma lì cadde rovinosamente ché Mario, allenato da anni e anni di frequentazione ospedaliera non si fece incantare. Alla fine il dottor A, scuro in volto, si ritirò nella propria stanza.
Un quarto d'ora dopo le porte automatiche della OBI si aprirono deferentemente per far entrare un augusto personaggio: il Direttore Generale G.
G fu un altro spettacolo, assolutamente mellifluo e Dio sa se gli dovessero fumare le palle. Come suo solito fu però concreto e non ingeneroso e il patto fu presto stilato e accettato. In ballo c'erano concrete possibilità di portare all'attenzione del mondo l'Azienda Ospedaliera che dirigeva, cosa che equivaleva ad un fiume di denaro nelle casse; in cambio Mario avrebbe ottenuto l'aggiunta di due lettere alla denominazione del proprio contratto a tempo determinato: per l'esattezza in.
Dato che si sentiva proprio in forma Mario ottenne di potersi muovere liberamente all'interno della Struttura Complessa ma dovette accettare le condizioni del dottor A.
Fu così che il giorno dopo potè alzarsi finalmente da letto e vagare liberamente per la Struttura Complessa, appesantito però da ben tre Holter che lo monitoravano in tutto e per tutto. S, avvisata telefonicamente fu così gentile da passare in un centro commerciale per acquistargli, a spese dall'Azienda, una ottima tuta da ginnastica di gran marca dato che i suoi vestiti erano stati fatti a pezzi da quelli del 118.
Mario si sentiva proprio bene e l'idea di poter lavorare lo gasava non poco per cui decise di passare al pettine stretto tutto il sistema informatico della SC e così fece per il resto della settimana.
Del resto la settimana non concesse più alcuna sorpresa: nonostante tutti i monitoraggi e i prelievi di sangue, la salute di Mario continuò ad essere perfetta e alla fine, il dottor A lo dovette dimettere col patto che si sarebbero rivisti ad intervalli regolari per ulteriori esami.
Fu così che, dopo otto giorni di lontananza dalla propria magione, Mario tornò a casa, un po' scombussolato ma felice.
To be continued...
Iskander66
Ospite
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13214986
13214986
Inviato: 7 Apr 2012 19:50
Che bel racconto Iskander, complimenti!
Nick992
Ginocchio a Terra
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13215129
13215129
Inviato: 7 Apr 2012 20:20
Nick992 ha scritto:
Che bel racconto Iskander, complimenti!
Graziegrazie...
Iskander66
Ospite
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13215582
13215582
Inviato: 7 Apr 2012 23:29
Tanti auguri di Buona Pasqua ai miei 25 lettori...
Qui sto facendo lo sborone paragonandomi a Manzoni ma dato che ci chiamiamo allo stesso modo...
Ps. non faccio Manzoni di cognome...
Pps. chissà se siete in 25...
Iskander66
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13215706
13215706
Inviato: 8 Apr 2012 3:21
Di certo il racconto ha un fedelissimo, ovvero me...puoi iniziare a contare da me!
Aspetto sempre con impazienza i nuovi paragrafi!
bigsen
Very Important Tinga
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13216129
13216129
Inviato: 8 Apr 2012 10:09
bigsen ha scritto:
Di certo il racconto ha un fedelissimo, ovvero me...puoi iniziare a contare da me!
Aspetto sempre con impazienza i nuovi paragrafi!
Quoto per non faticare a scrivere le stesse cose
Ricambio gli auguri di Buona Pasqua
edge
Minimoto Champ
Ranking: 1541
13216264
13216264
Inviato: 8 Apr 2012 10:53
Iskander66 ha scritto:
Pps. chissà se siete in 25...
Secondo me, siamo in molti di più...
JO74
Global Mod
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Inviato: 8 Apr 2012 19:33
Tornare a casa fu veramente strano... casa: così incasinata rispetto all'ordine ospedaliero; casa: così piena di roba, rispetto al vuoto essenziale del reparto...
Si sedette davanti alla scrivania ed emise un sospirò di... finalmente "Back Home Again".
Accese il computer ed andò su youtube, cerco John Denver e mise proprio quella canzone quindi afferrò una delle tre chitarre che periodicamente martoriava, la classica e, partito il video iniziò a seguirlo con quella specie di finger picking dei poveri che negli anni s'era inventato e che raramente gli dava qualche soddisfazione, ma solo quando le unghie erano della lunghezza giusta.
Più suonava e più sentiva dentro di sé qualcosa sciogliersi ed infine la realtà di quello che gli era accaduto lo travolse con la grazia della frana del Vajont e finì il pezzo che singhiozzava.
"Ma che c***o mi sta succedendo... come faccio a razionalizzare una cosa così? Non ce la posso fare..."
E non potendo razionalizzare la valanga che gli era arrivata addosso decise che il modo migliore di affrontare la cosa era di non farlo.
Si alzò, malfermo... buttò in malo modo sul letto la chitarra e si diresse verso il pensile delle emergenze da cui estrasse una specie di anforetta. La guardò con rispetto e ci si attaccò con voluttà. A sorsi e sigarette si bevve tutto il Platte Valley che aveva, un whisky del Missouri che pareva prodotto dagli angeli per quanto era buono e leggero e che gli permise di perdere i sensi sulla poltroncina, davanti al computer.
Si svegliò tutto indolenzito: il computer segnava le 04:32 del mattino.
Non riusciva a capire se stava troppo male per essere vivo o che ma era sicuro di poter fare solo una cosa e si tuffò sul letto, mancando di poco la chitarra.
Si svegliò intorno alle dieci con un pensiero fisso: devo rientrare in possesso della moto.
To be continued...
Iskander66
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13219712
Inviato: 9 Apr 2012 19:45
Per il resto della giornata non fece niente se non leggere e bighellonare per i dintorni fino a quando, verso le 18:00 non tornò il coinquilino, il buon amico nel garage della cui madre era stata depositata la motina.
"Ciao R, ti devo chiedere un favore."
"Ciao Mario, come ti senti? Dimmi tutto."
"Mah, che vuoi che ti dica... un po' spallato. Ci sto male a non fare niente. Senti piuttosto, domani è sabato: mi accompagneresti a casa di tua madre a ritirare la motina?"
"Certo che sei pazzo: hai appena rischiato di ammazzarti e vuoi risalire subito in sella, su quel catorcio poi..." disse scuotendo la testa.
"Anche tu hai ragione ma, sai come si dice: dopo un incidente è più salutare riprendere subito la moto, anche per esorcizzare la paura."
"Guarda Mario, adulto sei adulto e non sta a me farti la predica: se domani vuoi andare a prendere la moto ti accompagno volentieri; cerca di stare attento però ché l'altra volta mi hai fatto venire un colpo."
"Oh, non preoccuparti R, sono convinto che quello è stato l'ultimo incidente della mia vita."
"Se lo dici tu... e dell'altra moto che ne vuoi fare? Ha qualche danno ma niente di irreparabile. A parer mio, spendendoci qualche euro può tornare meglio di prima."
"Non lo so, ci devo pensare. Forse è troppo per me. Mi volevo levare la soddisfazione della millona e me la sono levata ma in fondo è uno spreco per come la guido io. A me la velocità interessa relativamente... mi basta la motina ma non lo so... ci devo pensare."
In realtà, in quella lunga giornata ci aveva già pensato e aspettava solo di ricevere il preventivo di riparazione dalla concessionaria presso la quale la motona era stata ricoverata per decidere il da farsi.
La sera, mentre guardava un film d'azione Zen del solito Steven Seagal, fece qualche acconcia ricerca sui alcuni siti per verificare un'eventuale disponibilità di pezzi di ricambio e potè constatare che non c'erano grossi problemi.
La mattina dopo, con calma ché nessuno correva dietro, uscì con l'amico R per il recupero motina. Un quarto d'ora di blando traffico e arrivarono davanti alla villetta, fedelmente protetta da un cagnone nero, grande e grosso ma con l'animo assai gentile.
Entrò, i soliti convenevoli con i genitori di R ed eccola lì la motina, un bel po' impolverata e con, sulla sella, una cassetta di mele.
Sorrise vedendola anche se, per un attimo si preoccupò di trovare la sella lorda.
Fortunatamente la cassetta era lì da poco e i frutti freschi e la sella intonsa. Con uno straccio diede una sommaria spolverata e ci si mise a cavalcioni.
Girò la chiavetta che in tutto quel tempo era rimasta nel blocchetto e il quadro si accese subito. Tiro l'aria e premette il pulsantino e la motina si mise subito in moto col consueto rombo.
Chiuse subito l'aria e smontò dalla moto lasciandola riscaldare un paio di minuti.
R lo guardava: "Sicuro di sentirtela? Se vuoi tu prendi la macchina e te la porto io a casa."
"Grazie R ma è una cosa che devo fare io, subito così non ci penso più."
Risalì in sella, si chiuse il giubbotto, si allacciò uno scassatissimo casco Jet, vecchio come il cucco e rispolverato per l'occasione, un paio di guantini e fece scendere la moto dal cavalletto centrale quindi partì piano piano tenendo le gambe larghe a mo' di bilanciere.
I primi metri furono i peggiori: abituato alla stabilità della motona ritrovarsi su quel trabiccolo fu un autentico shock. Gli pareva di poter cadere ad ogni metro e poi, che dura la frizione, per non parlar del cambio... "no, no" - pensò - "se devo guidare questa moto la devo far ricontrollare fino all'ultimo bullone."
Ad ogni modo, come Dio volle, riuscì a riguadagnare casa e parcheggiare senza danni cosa che non aveva dato per scontata, prima di partire.
To be continued...
Iskander66
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13219784
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Inviato: 9 Apr 2012 20:03
Temevo che in occasione del Lunedì dell'Angelo tu saltassi la puntata quotidiana, per fortuna mi sono sbagliato!
GodlikeRX
Very Important Tinga
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Inviato: 10 Apr 2012 13:35
Ora però aspettiamo la razione di oggi
MattJD7
Senza Freni
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Inviato: 10 Apr 2012 20:58
La mattina dopo si risvegliò come se non gli tornasse qualcosa: non gli tornava un particolare; non era proprio un fastidio ma qualcosa di non pienamente compreso. Come al solito ebbe l'illuminazione mentre si faceva la doccia: che ci sia qualcosa di maieutico nell'acqua calda?
Il giorno passato, quando aveva preso la motina, non aveva degnato di uno sguardo il contachilometri!!!
Come sempre, in questi casi mantenne la calma; si convinse pure a fare colazione: un saccottino alla nutella e una banana così, per avere un po' di energia quindi, dopo essersi meticolosamente vestito e aver preso il GPS scese in cortile dove la motina l'aspettava.
Chissà cosa si aspettava: 369784 di chilometraggio. Giusti giusti i 18 km percorsi.
Non si sentì deluso ma rassicurato: voleva dire che tutto quello che Yama gli aveva detto su Yama era reale... parola difficile da utilizzare in quella situazione, reale ma con una certa solidità fittizia che gli bastava...
Partì e subito si sentì la moto molto meglio del giorno prima: il corpo si ricordava tutti gli antichi equilibri e non si sentì più in bilico... decise di salire su per le colline e dirigere verso i tre laghetti che fornivano acqua potabile alla città. Una bella zona, boschiva, poche auto. C'era andato almeno cento volte con la MTB e una volta all'anno non gli dispiaceva farci un salto con la moto. Si sentiva al sicuro ad andarci... conosceva ogni crepa dell'asfalto, ogni albero... non poteva capitargli alcun male e infatti arrivò tranquillamente. Il sole sorgeva allegro al di sopra delle vicine montagne e sembrava voler apparecchiare una magnifica giornata. Si scoprì a pensare di voler tentare di fare lo sterratone: come dal nome, una strada sterrata, in salita, con una notevole pendenza che, con molte difficoltà l'avrebbe portato su di un picco, a 1050 mt. di quota dove erano stati installati i ripetitori che trasmettevano i segnali radiotelevisivi alle città sottostanti.
Anni fa aveva provato a farlo in bicicletta, ad agosto: con l'incoscenza di chi si sente troppo in forma era arrivato alla base della salita alle 10 del mattino. Dopo 2 ore di salita inenarrabile, del tutto disidratato, s'era fermato a rifiatare. Al passaggio di un villano aveva chiesto se mancasse molto ai ripetitori. La risposta era stata tanto sintetica quanto lapidaria.
"Hai voglia: non sei nemmeno a metà strada. Torna giù che è meglio."
E lui era tornato giù e poi s'era sbolognato altri venti chilometri per tornare a casa. Morto. Il giorno ebbe precisa cognizione di quanto poteva essere c******e quando ci si metteva.
Niente sterratone comunque quella mattina, non ne aveva voglia. Si fermò invece sul ponticello che sovrastava quello che rimaneva del rio dopo il triplice sbarramento che lo impaniava. Attraverso gli alberi la luce filtrava in una maniera che aveva sempre il potere di commuoverlo. Scese e si accese una sigaretta e in quel momento pensò che la vita, in fondo era bella.
La sensazione durò esattamente tre minuti: come per Fantozzi una nuvola nera ma nera nera gli si pose sulla verticale e iniziò a perdere. Inutile dire che l'antipioggia non se l'era portato.
Rimontò subito in sella e partì fin troppo veloce mentre la nuvola impiegatizia non lo perdeva di vista. Avrebbe potuto incazzarsi ma in fondo era contento. S'era sempre trovato a suo agio con la pioggia e poi non aveva niente da fare. Si apri anche il casco modulare per godere appieno della pioggia. Non fu una grande idea: gli occhialini si ricoprirono subito di pioggia e non vedeva più niente ma chi se ne frega... era vivo, era in moto e tutto andava bene.
Tornò a casa con le idee più chiare, bagnato fradicio ma soddisfatto.
To be continued...
Iskander66
Ospite
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13225018
13225018
Inviato: 11 Apr 2012 6:09
Ok, adesso sei riuscito a farmi convertire da lettore silente in utente incazzato e iperattivo per la puntata di oggi: che aspetti? .
Bravissimo
FiltroMan
S. Stock 600 Champ
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13228203
13228203
Inviato: 11 Apr 2012 19:01
Il lunedì tornò a lavoro e fu soddisfatto nel vedere le feste tributategli: piccole soddisfazioni che fanno sempre piacere. Avrebbe dovuto fare il rientro ma chiese al collega la cortesia di sostituirlo; l'avrebbe coperto il giorno dopo. Incredibilmente non ci fu molto da fare e se la prese comoda. Alle 14:00, finito il turno se ne andò in mensa e si diede ai piaceri della tavola quindi si stravaccò su una panchina, nel prato antistante all'ospedale, per godersi il tiepido sole autunnale. Complici il cibo ed il tepore la testa iniziò a caracollare per un sopore incoercibile e così continuo per più di un'ora. Si riscosse fresco e aitante cosa che lo stupì non poco dacché il pisolo pomeridiano postprandiale aveva sempre avuto il potere di rincoglionirlo, anzichenò.
Dopo aver constatato che nessuno aveva approfittato del suo stato di incoscenza per fregargli il monospalla o il casco, si diresse verso lo stallo in cui l'aspettava la motina e da lì guido verso la concessionaria presso la quale era ricoverata la motona.
Fu una tristezza infinita vederla là, in un angolo, ferita.
Parlò col capo meccanico, con la fiducia di chi sa di avere una malattia ma che questa non è grave e che si può scapottare la sfortuna con poco danno. Non si aspettava invece quelle parole, il sunto delle quali era: "C'è un sacco di lavoro da fare, non ti conviene ripararla, ti costa di meno comprarne un'altra usata."
"Ma come" - gli disse - "non mi sembra così malridotta."
Il capo non lo degnò di ulteriore risposta ma lo portò da un meccanico semplice che sedeva davanti ad un computer e, come se Mario non esistesse, gli disse:
"Stampa un po' il preventivo per quella moto e spiega al signore qui come stanno le cose." quindi montò su uno scooterone e lo portò fuori dall'officina salendo per una rampa.
Il meccanico si mise subito a lavorare su un applicativo in stile DOS e dopo un po' di incerte digitazioni mandò un documento alla stampa e di lì a poco la stampante, con tutta l'inerzia cui la sua vetustà la costringeva iniziò a sputare fogli: 3 per l'esattezza.
"Ecco il suo preventivo."
Lo prese ed iniziò a spulciare una lista interminabile di pezzi da cambiare fino a quando non arrivò alla voce manodopera sotto la quale c'era il totale: un numero tanto ridicolo da parere incomprensibile... quasi il costo della moto nuova... di quell'anno!
Lesse e rilesse il preventivo capendoci sempre di meno anche perché erano segnati i singoli bulloni, gli adesivi, il cartellino con le avvertenze riportate sul motore e tutte le balle varie.
"Scusi, io non capisco: possiamo andare a vedere la moto così mi spiega qualcosa di questa lista?"
"Certo, ci mancherebbe: sono qui per questo."
Ed ecco iniziare lo show.
"Dunque: vedo chiaramente quali pezzi sono rotti ma, mi dica: il serbatoio cos'ha?"
"Beh, vede, qua c'è una piccola ammaccatura." un minuscolo avvallamento che si notava solo se la luce batteva con la giusta angolazione.
"E della ruota anteriore, cosa mi dice?"
"Guardi, qui si vede chiaramente che il cerchione si è graffiato." Vero, il cerchione si era graffiato ma pensò subito "chi se ne fotte..."
"Il terminale?"
"Anche questo si è graffiato e c'è anche questa ammaccatura." Verissimo anche questo ma di nuovo, chi se ne fotte.
Si fece dare le chiavi della moto e con una certa emozione la mise in moto e la motona, col rombo cupo e basso dei suoi 4 cilindri non lo deluse ed iniziò subito a suonare quella sinfonia che l'aveva tanto ammaliato.
Per farla breve si fece convinto che la maggior parte di quei presunti danni era presente solo nella mente calcolatrice del capomeccanico.
"Mi scusi: da quel che leggo qui sembra che la moto sia distrutta ma a me sembra che stia abbastanza in forma. Ma il prezzo di questi pezzi di ricambio è reale? A me sembrano un tantino esagerati."
"È sempre così" - rispose - "una moto a pezzi costa dalle 3 alle 5 volte la moto assemblata."
"Guardi, non offendetevi: vi ringrazio per il preventivo ma io mi porto la moto via e me la riparo da solo" grande e clamorosa balla perché da solo non cambiava nemmeno l'olio motore.
"Non si preoccupi, la capisco benissimo, farei anche io come lei. Comunque non è detto che le vada male: stamattina è venuto un messo del Comune e si è fatto consegnare una copia del preventivo."
"Veramente? E perché?" chiese incuriosito.
"Non so che dirle, ha parlato col capo meccanico. Senta, quando intende passare a ritirare la moto? Sa, abbiamo poco spazio in officina."
Si diedero appuntamento per il dopodomani e un ben pensieroso Mario partì dalla concessionaria col cervello assediato da 3 domande precise: cosa voleva il messo del Comune; a chi portare la motona per le riparazioni... Pasquale o Massimo; ce l'avrebbe fatta a guidare la motona da officina a officina?
Rimuginando su questi dubbi tornò a casa fresco e pronto per la dose quotidiana di Simpson.
To be continued...
Iskander66
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Inviato: 12 Apr 2012 14:19
nella puntata di dragon ball di oggi (si sono infantile ) c'era una specie di guardiano del regno dei morti che si chiamava Yama
ziowilly
Super Sport
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Inviato: 12 Apr 2012 20:57
La notte sognò e fu un sogno sereno.
Non chiaro ma pieno di pace e si svegliò colmo di ottimismo e di fiducia nel mondo.
Mentre era al lavoro ricevette una telefonata da un numero riservato. Di norma in questi casi si rifiutava di rispondere ma quella volta il pollice andò dritto dritto verso il tastino verde.
"Pronto, sono Mario M"
"Salve Mario, sono P dell'Ufficio Legale del Comune."
"Ho saputo che un vostro messo è passato in officina e mi chiedevo giusto il perché."
"È molto semplice Mario" - disse P con una voce che faceva intendere di avere dall'altro capo un uomo con non più di trent'anni - "la nuova Giunta del Sindaco Z ha adottato una politica molto precisa nei casi come i suoi. Dopo il suo spiacevole incidente, il Comandante della Polizia Locale ha accertato che lei è incorso in una macchia d'olio perso da un mezzo della raccolta rifiuti municipale. È stato molto sfortunato perché eravamo stati già allertati e avevamo mandato il mezzo idoneo per ripulire la sede stradale ma, quando il nostro mezzo è arrivato, lei aveva già avuto l'incidente. Le dirò anzi che è stato proprio il nostro operatore a chiamare il 118. Pensi un po'... pensava che lei fosse morto ed era talmente sconvolto che ha ottenuto un mese di malattia per riprendersi dallo shock subito."
"Capisco, mi premurerò di contattare il vostro operatore per ringraziarlo personalmente."
"Oh, sono sicuro che lo potrà fare qui al Comune, per quando la pratica sarà pronta, sarà sicuramente tornato al lavoro."
"Mi scusi ma non capisco: quale pratica?"
"Ma la pratica risarcitoria: lei ha avuto un incidente le cui cause sono direttamente riconducibili al Comune quindi noi la risarciremo: prima i danni riportati dalla moto; in seguito i danni fisici, dopo che sarà stata eseguita adeguata perizia in base ai rapporti dell'Azienda Ospedaliera B. Se non si sentirà soddisfatto o se riterrà sussistenti danni morali, non dovrà fare altro che rivolgersi a questo Ufficio Legale ove la istruiremo su come condurre la faccenda."
Non riusciva a credere alle proprie orecchie; aveva posto, come molti cittadini, molta fiducia sulla nuova giunta, su una ventata di cambiamento ma da qui a questo... Riuscì solo a balbettare un ringraziamento.
"Si figuri Mario... è nostro dovere fare quanto è possibile per risarcirla."
Chiuse la telefonata e si sentì come in un sogno, soddisfatto, rilassato, in pace: come quando s'era svegliato la mattina. E ciò gli diede da pensare.
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