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Inviato: 30 Mag 2012 18:42
I giorni successivi furono di relax e serenità: compatibilmente con gli impegni lavorativi di ciascuno, Mario, Carlo e Giuseppe riuscirono a vedersi spesso per brevissimi giretti in moto ma soprattutto insegnamento dei fondamentali all'inesperto compagno. Alla prima uscita non partecipò Yama ché Mario prese la motona e Giuseppe si caricò dietro il carabiniere per dirigersi verso il parcheggio dello stadio della vicina C. Là c'era spazio in abbondanza per i primi esercizi che vennero eseguiti con precisione e puntualità. Il possente Leonida si comportava come una bicicletta ubbidiente e mai Carlo ebbe la sensazione di trovarsi in pericolo. Frenate, accelerazioni, curve, le prime cambiate: dopo pochi minuti sembrò che Carlo guidasse la moto da anni e Mario si ritrovò a pensare che tale doveva essere il controllo di Yama che la moto sarebbe potuta andare anche da sola. Dati i buoni risultati decisero di incontrarsi nei giorni successivi, anche solo per un'oretta per gironzolare subito fuori dalla città, raggiungere un qualche bar non troppo distante e rilassarsi.
Naturalmente Yama aveva ripreso il suo inesorabile countdown, con evidente sollievo di Mario. Al momento segnava 368061, naturalmente con recupero degli arretrati, ché la riparazione di Giuseppe era durata giusto qualche ora. Un fine settimana decisero di farsi un giro come Dio comanda. Mario, avendo abbondanti esperienze pregresse si dedicò anima e corpo alla pianificazione: grazie a Maps d'altro canto era diventato una passeggiata il farlo. Un giro non troppo lungo né troppo breve: una cosetta sui 300 Km con un bel po' di curve, bei panorami e un paio di punti di sosta, per permettere a Carlo, non ancora esperto di prendere maggiore confidenza con Leonida.
Partirono il sabato verso le 9 per non trovare troppo caldo ma neanche scapicollarsi con la sveglia. Carlo non stava più nella pelle e si comportava come un ragazzino tanto che più volte, sia Mario che Giuseppe, dovettero dirgli di darsi una calmata.
Ma alla fine il fattaccio accadde.
Stavano percorrendo una splendida serie di curve quando Carlo, improvvisamente accelerò invitando i compagni a seguirli. La faceva facile lui. Mario scalò un paio di marce per salire di giri ma in un attimo Carlo era scomparso dietro una curva. Cercò di seguirlo come meglio poteva ma andava come una fucilata finché, da dietro una curva sentì un disperato stridere di gomme e poi il silenzio. Un paio di secondi dopo arrivò nel punto incriminato. Dopo la curva c'era un consistente gregge di pecore che attraversava la strada e un paralizzato Carlo, in mezzo a loro, ancora in sella alla moto.
Faticosamente, nonostante le proteste degli ovini, gli si affiancò e si tolse il casco.
“Carlo, che è successo?” ma l'amico non rispose..
Spense il motore e tirò giù il cavalletto laterale.
“Carlo... Carlo...” Niente, il maresciallo non rispondeva ma si accorse che stava tremando.
Gli girò intorno e lo guardò: aveva la visiera aperta e gli occhi sbarrati..
Gli si avvicinò ulteriormente, gli slacciò il soggolo e gli levò il casco.
“Carlo, che ti succede?”
“Credo di aver visto la morte in faccia.”
“Ascolta: non dire niente di Yama a Giuseppe.”
“Va... va bene.”
“Eccolo che arriva. In fretta: che è successo?”
“Sono arrivato sparato in curva e all'uscita c'era il gregge. Ho inchiodato con l'anteriore e la moto si è raddrizzata dalla piega e stavo finendo contro quell'albero: ero morto... ero morto... e di colpo mi sono ritrovato con la moto in mezzo al gregge, dritta e ferma. Yama m'ha salvato la vita... mi ha salvato la vita.”
“Chi ti ha salvato la vita?” chiese Giuseppe, sfilandosi a sua volta il casco.
“Il freno anteriore della moto” gli rispose Mario.
“Altro che freno”
controbatté Giuseppe, guardando le pecore che sfilavano proprio in uscita di curva.
“Ti ha salvato il culo, altro che storie”
quindi guardando i segni dello pneumatico sull'asfalto riprese
“Ah Marescià... tu sei stato fortunato, molto fortunato: c'hai un culo che fa provincia autonoma, lasciatelo dire. Ma guarda che la prossima volta...”
“Buono Giuseppe, credo che Carlo l'abbia capito da solo. Gli sarà di lezione.”
To be continued...
Ultima modifica di Iskander66 il 30 Mag 2012 21:36, modificato 1 volta in totale