anche immaginando un pilota perfettamente in carena, i coefficienti di forma delle moto non potranno mai avvicinare quelli delle auto: un Cx di 0,40 è ritenuto già buono per una moto mentre per le auto è un valore alla portata di una tranquilla utilitaria.
il motivi sono molteplici e, senza fare un'analisi aerodinamica della quale non sarei capace, basta dire che le moto:
- sono avvolte da molti di flussi turbolenti (che ne peggiorano la penetrazione) sopratutto a causa della pessima chiusura del flusso uscente, della discontinuità delle superfici di (mancato) raccordo tra veicolo e pilota, per la quantità di flussi che ATTRAVERSANO la moto da prua a poppa, per le forme articolate in molteplici figure geometriche che vanno a formare sporgenze, deviazioni di flusso, altre turbolenze localizzate che hanno l'ulteriore svantaggio di andare a rovinare i (pochi) flussi laminari che possono verificarsi attorno ad una moto;
- hanno un rapporto sezione frontale/lunghezza sfavorevole (quello ideale dovrebbe essere attorno a 1:3, come dire: una moto lunga quasi 4metri)
- hanno dei volumi poco penetranti, proporzionalmente più importanti di quelli presenti in un auto (ruote, radiatori, specchietti, ecc.)
il succo del discorso sarebbe subito più chiaro pensando alle carenature dei veicoli da record, che somigliano più a dei missili che a delle moto: quelli si che sono aerodinamici!!
una volta (per un breve periodo nel dopoguerra) anche le carene delle moto da Gran Premio erano realizzate con criteri aeronautici ma furono vietate dopo poco sia perché snaturavano i veicoli allontanandoli troppo dalla fisionomia delle moto stradali (all'epoca erano TUTTE "naked"...) sia perché, sopratutto, erano pericolose per i piloti che rischiavano di rimanervi imprigionati in caso di caduta, tanto che erano avvolgenti.
questa Guzzi 500 da Gran Premio, ad esempio, era nettamente più penetrante della evolutissima HRC guidata da Pedrosa:
infatti con soli 80CV raggiungeva i 285Km/h
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