Spompata nel senso di "senza pompa..."?
E allora che considerazioni siano...
Mi sia consentito,
questa è una grandissima baggianata. Tutte le pompe benzina Kawasaki sono strutturate allo stesso modo e funzionano con tutti i tipi di carburanti comunemente in commercio e praticamente nessuna ha di questi problemi. I problemi (quelli veri) sorgono nel momento in cui intervengono fattori esterni (acqua e impurità che si depositano nel fondo del serbatoio) o per difetti congeniti (e fra poco vi spiego il perchè). Ne ho viste di pompe danneggiate, e ne ho riparate (pur non essendo teoricamente possibile) in caso di problemi dovuti ad ossidazione/sporcizia mentre in caso di difetti congeniti ho il buon senso di lasciar perdere.
Dunque da quanto affermano i transalpini gli additivi (gli ADDITIVI???) rovinerebbero i filtri provocando il problema? (e come di grazia? li intaserebbero?...). Ma se ciò fosse vero (dubito proprio che lo sia) questo accadrebbe anche per tutte le altre moto che hanno filtri simili (e se guardate le pompe Yamaha e Suzuki, ad esempio, sono molto ma molto simili, anche nei filtri, il principio costruttivo è lo stesso) ma non si verifica. Allora perchè il problema si presenta solo su questa moto? Lo capirete a breve.
Bisognerebbe ricordare un paio di cosette a chi ha fatto quella affermazione:
- da quando è stato bandito l'utilizzo del piombo come additivo, sia in Italia che anche in tutti gli altri paesi dell'Unione Europea (la Francia non è forse Europa?...) vige l'obbligo di adottare benzine con numero di ottano 95 (è una normativa comunitaria) dunque le benzine non dico che siano tutte uguali ma devono essere tutte allineate su un certo standard qualitativo (obbligatorio);
- che le benzine più o meno raffinate lo sono (e la persona che ha parlato si sarebbe risposta da sola...) proprio in misura di una maggiore o minore raffinazione della "benzina base" (che di per se, nel suo stato, non è ancora utilizzabile per lo scopo per cui è prevista, l'autotrazione) e che il maggior numero di ottani che si ottiene è determinato dalla miscelazione di altre benzine, ottenute con altri processi ("cracking" e "reforming") e in cui variano le proporzioni percentuali di idrocarburi che le compongono
e non dipende affatto da additivi che peraltro a livello basilare sono gli stessi ma che sono presenti in numero maggiore proprio in quelle maggiormente raffinate, non il contrario...
(*); se poi vogliamo considerare queste altre benzine come additivi è un altro paio di maniche (volendo fare giochetti di semantica sarebbe anche plausibile);
- che il maggior numero di ottani (che individua e caratterizza le benzine "più raffinate") serve solo per diminuire il potere autodetonate (intrinsenco di questi carburanti) quando devono essere utilizzati in motori ad elevato rapporto di compressione e che questa caratteristica ha influenza nulla sull'efficienza della pompa.
L'inefficienza dipende da ben altro. E vi spiego perchè si guastano (ne ho parlato ampiamente in un altro topic).
(*) Dunque, se fosse vero quanto affermano, ovvero che sono gli additivi la causa, in base a quanto ho appena esposto sarebbero le benzine più raffinate, che ne contengono di più, ad essere problematiche... allora come la mettiamo? Preferisco non commentare...
Torniamo al difetto che molti lamentano: l'impossibilità di spingersi oltre un certo regime di giri o addirittura lo spegnimento del motore. Dipende, come ho ribadito in più occasioni, da una caduta di pressione nel circuito di alimentazione del carburante. Ora, considerato che le uniche cause di una caduta di pressione dipendono da una perdita nel circuito o da una defaillance della pompa (ridotta efficacia) e considerato che non mi risulta che nessuno (né qui, né altrove) abbia mai parlato di perdite o ne abbia rilevate sia visivamente che all'olfatto (correggetemi se sbaglio) non rimane che una possibilità (indovinate quale?).
Normalmente il problema della pompa che non fornisce adeguata pressione dipende principalmente da una sua tendenza al grippaggio, dovuto ad un deterioramento delle parti in movimento/rotazione. Ne sono causa un surriscaldamento, o, in taluni casi, anche la presenza di ruggine/ossidazione. So che l'idea del surriscaldamento sembra paradossale considerato che la pompa lavora immersa nella benzina e che questa dovrebbe raffreddarla e che il passaggio continuo di benzina dovrebbe tenerla pulita ma questa è la realtà.
Dove sta il punto? La pompa vera e propria è costituita da un motorino con integrato un "impeller" (girante) che aspira, spinge e "comprime" la benzina da una estremità verso l'altra ove si trova una valvola di non ritorno (che serve a non avere pressioni negative che farebbero decadere le prestazioni) anch'essa integrata. Essa è montata su una flangia a cui sono fissati altri componenti quali il filtro, il sistema di mantenimento del flusso (che serve a non far lavorare la pompa a secco a causa degli sbattimenti del carburante nel serbatoio) e del sistema di rilevamento della riserva e i relativi cablaggi elettrici.
A causa delle necessità di alta pressione e volume di carburante richieste dai sistemi ad iniezione attuali, queste pompe, per raggiungere le specifiche richieste, hanno motorini che possono raggiungere regimi di rotazione anche di 10.000 giri/min ed
hanno tolleranze di fabbricazione tra le parti estremamente ridotte (anche dell'ordine di pochi micron tra gli elementi di pompaggio). Se si considera che il motorino ha delle dimensioni che si aggirano sui 40 mm di diametro per circa 100 mm di lunghezza (per raggiungere le pressioni richieste non è necessario che i dispositivi preposti abbiano grosse dimensioni), è facile immaginare e comprendere quanto tali tolleranze siano critiche e quanto possa essere pericoloso che venga a mancare anche una sola delle condizioni in cui esse devono funzionare, come il flusso di carburante che deve mantenere un velo di fluido tra le parti in movimento. La mancanza di fluido fa lavorare la pompa a secco e questo, considerate le alte velocità di rotazione, significa il rapido consumo delle parti in movimento/rotazione o, peggio, il loro grippaggio. La conseguenza è la diminuzione della velocità, e, guarda caso, la caduta di portata (e quindi di pressione).
Tolleranze eccessivamente ridotte non permettono l'adeguata "insinuazione" di fluido tra le parti in movimento e fanno quindi lavorare i meccanismi a secco, è questo il punto.
L'unica eventualità che sia la benzina (più o meno indirettamente) ad avere conseguenze nefaste si verifica quando vi è presenza di acqua o sporcizia al suo interno.
Considerata la particolare conformazione/struttura del gruppo-pompa (che vi risparmio) ciò è possibile perchè, una volta che il carburante scende al di sotto di un livello prestabilito la pompa smette di aspirare dalla parte superiore (quando va in riserva) ed inizia ad aspirare dalla parte inferiore ovvero dal fondo del serbatoio (il gruppo-pompa è fissato nella sua parte più bassa).
Il problema è che detriti, impurità ed acqua, essendo più pesanti della benzina, vanno a depositarsi proprio sul fondo. Camminare a lungo o spesso in riserva costringe la pompa ad aspirare tutta la sporcizia portandola in circolo e creando problemi nei passaggi e meccanismi della pompa che sono minuscoli. Solo in questo caso il filtro (che non è "onnipotente", anch'esso ha dei limiti) col tempo e la mancata manutenzione si intasa
ma qui parliamo di ordini di grandezza delle molecole ben differenti rispetto a quelle degli additivi presenti nelle benzine (parliamo di macromolecole e micromolecole...). La presenza di acqua fa anche ossidare il motorino/meccanismo di aspirazione (specie in concomitanza e a seguito di eventuali periodi di fermo che accentuano il problema). Ma questa è un'altra questione.
Questo è quanto.
Detto ciò, non nascondiamoci la verità, il fatto è che hanno sbagliato (può succedere) i progettisti della casa madre, tutto il resto sono chiacchiere.