Francia On The Road – agosto 2011 – Loira-Normandia-Bretagna
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Inviato: 3 Ott 2011 11:03
Ohi... ci siamo arenati sulle spiagge bretoni?
Su, su, che qui non vediamo di leggere/vedere altre storie/immagini del viaggio e scoprire se Phil McGyver ha dovuto ancora sfoderare qualche invenzione
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Admin2
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Inviato: 3 Ott 2011 17:23
Su su, fate i bravi. Ormai ci siamo affezionati al vostro racconto e attendiamo il resto.
Nei lunghi mesi invernali, almeno sognare.
asterix55
Senza Targa
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Inviato: 3 Ott 2011 18:07
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Mercoledì 17 agosto 2011 – Locronan – Carnac – km 144
La mattina del mercoledì rifacciamo i bagagli… c’è un’umidità pazzesca, borse e bauletti esternamente sono tutti bagnati.
Oggi tocca la Bretagna del sud, fino a Carnac, sito di reperti megalitici risalenti alla preistoria. Mi aspettavo un luogo oscuro, impervio, di difficile accesso, un po’ isolato dal mondo… e invece scopro che Carnac è una specie di Jesolo di Bretagna, con spiagge, stabilimenti balneari, villaggi-vacanze…e tanto, tanto traffico di vacanzieri! Un luogo caotico, dove tra l’altro fa parecchio caldo (bè, almeno rispetto alle fresche coste del nord a cui ci eravamo acclimatati). Campeggi ce ne sono parecchi, anche troppi. Per cercare quello che possa essere più adatto alle nostre esigenze, ci viene l’idea di andare all’Ufficio del turismo a chiedere informazioni. Qui ci danno un bel depliant con la lista di tutti i campeggi in zona, così possiamo scegliere senza vagare a vuoto. Ne individuiamo uno, che si chiama Kerbus, che non è lontano dal centro della cittadina ma è fuori dal caotico traffico delle spiagge. Quando arriviamo però la reception è chiusa per la pausa pranzo, riapre alle 14. Un po’ indispettiti pensiamo di andare intanto a mangiare qualcosa, ma proprio in quel momento arriva il gestore, che ci vede e ci fa entrare. Il prezzo: 18 euro a notte. Fa un sacco di complimenti a Fil per il Bandit: ne aveva uno pure lui, ma il 600. Chiedo dove si trovano i megaliti e mi risponde: cento metri. Cento metri? Ho capito bene? Sì, sì, cento metri… alla faccia del luogo impervio e inaccessibile!
Piantiamo la tenda piccola
e poi usciamo subito alla scoperta dei misteri delle pietre di Carnac.
La cosa che desta maggiore impressione sono le dimensioni del sito: si tratta di decine e decine di km lungo i quali sono disposti i grandi pietroni in lunghissime file parallele.
Il sito è recintato: si entra solo con la visita guidata (questo per evitare che la gente vada a scriverci su l’autografo a pennarello o peggio). Le uniche creature che vi circolano liberamente sono pecore e capre incaricate della “manutenzione” del tappeto erboso.
Ogni tanto le linee si interrompono (qualcuno probabilmente aveva pensato di “liberare” il terreno da quegli scomodi pietroni in tempi relativamente recenti. Ci sono anche delle composizioni che si staccano dagli allineamenti: quadrilateri, dolmen, o grandi megaliti isolati, e tumuli di grandi proporzioni.
La datazione dei reperti è tra il 6500 e il 5000 avanti Cristo, in età neolitica. Camminiamo a piedi in lungo e in largo per diverse ore esplorando le varie zone del sito, che portano nomi oscuri: Ménec (luogo del ricordo), Kermario (luogo dei morti), Kerlescan (luogo dell' incendio).
Una così lunga passeggiata però ci ha messo decisamente fame (anche perché non abbiamo pranzato). Per fortuna in mezzo ai megaliti si trovano anche posti di ristoro, come la creperie “chez Céline”
dove ci facciamo servire un paio di galettes… un paio a testa, s’intende!
Infine rientriamo al Kerbus, dove terminiamo la giornata con una doccia rinfrescente e una buona tisana.
continua....
lilit
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Inviato: 3 Ott 2011 20:18
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Giovedì 18 agosto 2011 – Carnac – Josselin – Poitiers – Chauvigny – 439 km
Il giovedì inizia il viaggio di avvicinamento verso casa. Prima però facciamo una deviazione verso nord, per visitare il castello di Josselin, il principale castello della Bretagna, con le sue nove maestose torri che si specchiano nel fiume Oust.
Mentre attendiamo la guida passeggiamo per le viuzze del piccolo borgo medievale
e scopriamo la chiesa di Notre Dame du Roncier, così chiamata perché ebbe origine da una statua della Vergine trovata da un contadino in un roveto, e interpretata come segno “miracoloso”.
Olivier de Clisson e sua moglie Marguerite de Rohan, che abitarono e diedero lustro al castello
Parte la visita guidata del castello, in francese.
Eravamo un po’ preoccupati, pensavamo: riusciremo a capire qualcosa? Ma niente paura, la guida è una signora di mezza età che parla un francese “per turisti”: con le parole ben scandite e comprensibilissimo. Apprendiamo che le origini del castello risalgono addirittura al IX secolo, ma da allora ha subito vicende molto altalenanti: danneggiamenti, distruzioni, ricostruzioni e modifiche. Da severa fortezza militare qual era nel rinascimento fu trasformato in residenza raffinata e lussuosa, nella quale i castellani conducevano una vita molto elegante. Il castello soffrì particolarmente durante le guerre di religione, perché i conti di Rohan, i proprietari, militavano attivamente nelle file ugonotte.
Oggi, riportato agli antichi splendori dopo un meticoloso restauro, è ancora abitato dai discendenti dei Rohan, per cui non tutte le stanze si possono visitare.
"à plus"... il motto della famiglia di Rohan
A Josselin sorge anche un curioso “museo delle bambole”, che però non abbiamo visitato.
Dopo Josselin lasciamo la Bretagna e iniziamo il lungo viaggio di rientro, che sarà spezzato in più tappe.
Man mano che ci allontaniamo dal nord e ci inoltriamo verso le regioni centrali del Paese cresce decisamente la temperatura, e anche l’afa. Urge un cambio d’abito: via il giubbetto in pelle e su la giacchetta in cordura traforata.
Urge anche un rifornimento di benzina, in particolare per la Bandita, visto che abbiamo passato i 300 km dall’ultimo pieno, ed è in riserva da un pezzo. Ma sulla superstrada che va verso Nantes non c’è nemmeno l’ombra di un distributore. Un paio di giravolte a vuoto per imboccare la direzione giusta non hanno di certo aiutato. La situazione comincia a farsi preoccupante. La Bandita accosta a bordo strada: non ne ha proprio più. Decidiamo che non valga la pena tirar fuori benzina dalla CB, che peraltro, pur non essendo ancora in riserva, non ne ha più moltissima nemmeno lei. Dopo un paio di minuti e soprattutto dopo aver scosso per bene il serbatoio, la Bandita riparte... piano piano piano... usciamo dalla superstrada, verso una specie di zona industriale... piano piano, un po’ sfrizionando… evviva, c’è un distributore a 200 metri! Fil ci entra a motore spento, arrivandoci per abbrivio, stabilendo il nuovo record di autonomia della sua Banditona: 346 km.
(Io sul CB non avevo ancora aperto il rubinetto della riserva )
La città designata per la sosta notturna è Poitiers, ci arriviamo quando sono quasi le 7 di sera.. Attraversandola tutta però non troviamo tracce di campeggi, decidiamo quindi di passare oltre. A circa 20 km sorge un piccolo, grazioso borgo medievale, Chauvigny, dove troviamo un bel campeggio al costo di 11,30 a notte.
Ci accampiamo (da Locronan in poi abbiamo usato sempre la tenda piccola) e subito ci fiondiamo in paese a caccia di una creperie. Ci facciamo servire un paio di galettes a testa da una cameriera in abito medievale, acqua e sidro per un totale di 37 euro.
E poi una passeggiata tra le mura fortificate del borgo, prima di andarcene a dormire.
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lilit
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Inviato: 8 Ott 2011 12:53
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Venerdì 19 agosto 2011 – Chauvigny – Lapalisse – Lione – Grenoble – Vizille – km 581
La mattina del venerdì partiamo da Chauvigny intorno alle 10. Non sappiamo bene dove ci fermeremo per la notte, forse a Lapalisse, ma anche più avanti se è possibile. Il viaggio fila tranquillo fino a mattina inoltrata. Decidiamo di fermarci lungo la strada per mangiare qualcosa, e capitiamo in un posto un po’ sfigato, una specie di bettola per camionisti, la roba che ci portano è visibilmente surgelata, e non particolarmente gustosa. la zona che abbiamo attraversato ci è apparsa molto meno gradevole nell’aspetto, quasi degradata, le case anonime, le rotonde incolte senza le tipiche composizioni floreali. Non ricordo il nome della località (era non distante da Montluçon), ma comunque non era particolarmente meritevole di menzione.
Un peccato, perché subito dopo c’erano paesi molto più carini e d’aspetto più curato. A poca distanza c’è Lapalisse, il paese reso celebre dalle sue famose “verità”, quelle che sono così ovvie da rasentare il ridicolo.
In realtà il signore di Lapalisse, valoroso condottiero e maresciallo di Francia sotto Francesco I, morto combattendo a Pavia, ebbe il solo torto di vedersi dedicata un’ode celebrativa, i cui versi vennero poi storpiati dai posteri… e oggi è per tutti quello che “se non fosse morto sarebbe ancora vivo”.
A Lapalisse comunque ci scherzano abbastanza sopra (si definisce il paese delle “verità”)… e si può ancora ammirare il bellissimo castello del nobile guerriero.
Lapalisse doveva essere la nostra destinazione serale… ma sono appena le due del pomeriggio. Decidiamo di proseguire in direzione Lione, in modo da avvantaggiarci per il giorno seguente.
Quando arriviamo a Lione è pomeriggio inoltrato, e la temperatura, ad andatura urbana, è davvero insopportabile. Lione è una città enorme, tentacolare, dove tutti guidano malissimo e hanno molta fretta. Inoltre le indicazioni stradali (dobbiamo tenere per Grenoble) sono di non facile interpretazione. Facciamo un pezzo di tangenziale a pedaggio, e poi passiamo circa un’ora a cercare la strada. Quando finalmente ci lasciamo alle spalle la metropoli è già ora di metterci a cercare un campeggio.
Ma tra Lione e Grenoble praticamente non c’è nulla, non è zona di turismo, o almeno da turismo da campeggio. Il cielo va decisamente verso l’imbrunire, si riaffaccia l’incubo di Deauville. Nella zone di Grenoble però troviamo indicazioni per un camping, verso Vizille. Speranzosi imbocchiamo quella strada. Il camping c’è, e anche molto bello, si chiama “Le bois du cornage”. Il problema è che sono le otto passate, quindi facilmente sarà chiuso. E invece no: chiude alle otto e mezza: ce l’abbiamo fatta! La signora della reception parla italiano, ci dice che possiamo metterci dove vogliamo, tanto di posto ce n’è parecchio. Il prezzo: 14,90. Una cena veloce, con tonno e piselli in scatola, una doccia rigeneratrice… c’è anche il bar, e concludiamo la serata in bellezza con due belle birre (a testa).
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lilit
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Inviato: 8 Ott 2011 13:02
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Sabato 20 agosto 2011 – Vizille – Monginevro – Castiglione Mantovano – km 566
Ultimo giorno della nostra motovacanza. Alle 9.30 lasciamo le bois du cornage. Dirigiamo verso Briançon, e poi verso il passo del Monginevro, per rientrare in patria. Da lì al Sestrière, per non farci mancare le belle curve di montagna, visto che per due settimane abbiamo visto solo pianura o quasi.
Scesi dal Sestrière la brutta sorpresa: in pianura ci attendono temperature davvero africane. Nel cuneese una breve sosta per un panino, ma soprattutto per godere per qualche minuto dell’aria condizionata di un centro commerciale. Poi verso Asti, da dove imboccheremo la SS 10, che ci porta a Mantova, a casa.
L’attraversamento della pianura padana è davvero un supplizio atroce: sono le ore più calde della giornata e ci saranno 40 gradi. Scopriamo con piacere la nuova tangenziale sud di Piacenza: finalmente non dobbiamo più passare dal centro della città. E poi finalmente Mantova, e poi Castiglione Mantovano.
Sono le 19, e dal primo giorno di viaggio ad ora i km percorsi sono stati in totale 4564.
lilit
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Inviato: 9 Ott 2011 22:11
lilit ha scritto:
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Sabato 20 agosto 2011 – Vizille – Monginevro – Castiglione Mantovano – km 566
Ulla... siete passati davvero vicini al sottoscritto... lieto di sapere che la val di susa attira anche due super-mototuristi come te e fil...
Gran viaggio e grandissimo report
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Admin2
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Inviato: 10 Ott 2011 21:23
42 ha scritto:
Ulla... siete passati davvero vicini al sottoscritto... lieto di sapere che la val di susa attira anche due super-mototuristi come te e fil...
Gran viaggio e grandissimo report
Lorenzo, a sapere che eri là ci saremmo fermati di sicuro.... a scroccarti qualche bibita mooooolto fresca
lilit
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Inviato: 10 Ott 2011 21:45
42 ha scritto:
Gran viaggio e grandissimo report
Non posso che essere pienamente d'accordo.
Viaggio di tutto rispetto ed un report pieno zeppo di notizie storico/culturali.
Many compliments...!!
JO74
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Inviato: 10 Ott 2011 21:59
lilit ha scritto:
Lorenzo, a sapere che eri là ci saremmo fermati di sicuro.... a scroccarti qualche bibita mooooolto fresca
Avvisando prima, pero'... non so se il bar del campeggio avrebbe avuto abbastanza birra
Guardavo il tracciato dell'ultima tappa... siete passati dal Col du Lautaret, penso...
Una bella "alternativa" poteva essere la salita al Galibier, per poi scendere a St. Michel e da li' il Moncenisio (ma per passare da Sestriere dovevate poi tornare "su")... oppure, da Briancon, Nevache-Colle della Scala-Bardonecchia-Cesana-Sestriere.
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