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Fari per moto anni '30 [cerco informazioni]
10759102
10759102 Inviato: 13 Ott 2010 12:14
Oggetto: Fari per moto anni '30 [cerco informazioni]
 

chi di voi mi sa dare notizie su questo faro???
il corpo è tutto in ottone, è marchiato "ASTRA", il devio dietro è un 4 posizioni tipo il Bosch, la ghiera chiude a baionetta tipo i Lucas, Marelli ecc.
il foro sul corpo credo sia per alloggiarci un piccolo amperometro.
ora, a voi esperti la parola, io, dopo molte ricerche, non ho trovato lo straccio di un documento, immagini, pubblicità notizie ecc ecc

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10762294
10762294 Inviato: 13 Ott 2010 19:43
 

Guarda è un cattiva imitazione di qlc faro. Non te ne fai nulla. Non ti disturbare, dammelo che te lo butto via io.
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10762874
10762874 Inviato: 13 Ott 2010 20:35
 

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che simpatico amico
Di Astra conosco solo una marca di moto fotocopia dell'ariel , ma fari con quel nome mai sentiti, provo a cercare nelle mie scartoffie
 
10762938
10762938 Inviato: 13 Ott 2010 20:41
 

e dimmi se non è amicizia spassionata questa.... icon_cool.gif
 
10764406
10764406 Inviato: 14 Ott 2010 6:42
 

guarda che se fai il furbo metto una brutta parola sul tuo lucas icon_asd.gif

a cosa ne so, la moto Astra dovrebbe montare fari bosch ... secondo me è un piccolo costruttore italiano, sui vecchi motociclismo si trovano pubblicità di marche mai viste che producevano impianti per moto, ma questa non la trovo.
se mi trovate uno straccio di documentazione mi fate una cortesia..

sicuramente, non penso proprio che si costruissero i componenti, credo che devio, amperometro ecc fossero di produzione, può essere che li assemblassero e li marchiassero Astra, come faceva la Marelli coi fari Lucas...

se mi trovate qualcosa mi fate una grossa cortesia, io di motociclismo di quell'epoca ho davvero poca roba...
 
10764469
10764469 Inviato: 14 Ott 2010 7:19
 
 
10764895
10764895 Inviato: 14 Ott 2010 9:36
 

ci assomiglia ma non mi sembra, non mi pare una produzione lucas, non riporta scritte all'interno del corpo in inglese (il mio marelli riporta internamente la scritta made in england con tutte le diciture in inglese, comprese le istruzioni per rimuovere la lampada).
se ci fai caso, il devioluci dell'astra è diverso, il corpo è in ottone invece che in plastica (lucas), inoltre, l'amperometro è più piccolo del classico 2" lucas, ad occhio dovrebbe starci l'amperometro piccolo dei vecchi miller... oggi ci do due misure e metto le quote..
 
10766696
10766696 Inviato: 14 Ott 2010 14:37
 

No una produzione Lucas no, ma una copia con piccole differenze. Il corpo poi se noti gli attacchi mi paiono identici al tuo Lucas.

Il diametreo consente l'istallazione di una parabola e ghiera come il tuo Marelli / Lucas?
 
11123727
11123727 Inviato: 23 Dic 2010 13:13
 

up

nessuno ne sa nulla? marca ancora sconosciuta?
 
12973395
12973395 Inviato: 6 Feb 2012 9:15
 

riporto su il topic...
 
12974489
12974489 Inviato: 6 Feb 2012 14:42
 

ma buttalo... icon_xd_2.gif
 
12974981
12974981 Inviato: 6 Feb 2012 16:28
 

Ciao a tutti.
Un faro identico l'ho già visto in vendita molti anni addietro ad un mercatino e confermo che nel foro c'era montato un amperometro.
Non ho idea di cosa fosse ma penso anche io che si tratti di una copia autarchica di un faro inglese. C'era anche un rarissimo Marelli simile a questo.
Nella mia documentazione non ho trovato notizie, comunque c'erano diverse ditte minori che in quel periodo replicavano accessori di marche famose come ad esempio la ditta Rabatti che negli anni trenta ha fornito persino la Guzzi o la ditta Leone di Torino.
Comunque sarà difficile montarlo su qualche moto se non si trova documentazione in merito.
Non dico di buttarlo come ha scritto qualcuno ma può darsi che nel tempo .... chissà.
In bocca al lupo.
 
12975032
12975032 Inviato: 6 Feb 2012 16:38
 

ti ringrazio molto per la risposta...

il rarissimo marelli intendi l'SS47 ?
qui vedi il mio con a fianco quello "astra"
Link a pagina di Postimage.org
Link a pagina di Postimage.org
Link a pagina di Postimage.org
è lui?

ti ricordi mica se quell'astra che hai visto montava un amperometro miller? perchè credo sia l'unico che ci sta dentro come dimensioni.... magari però aveva il quadrante marchiato astra... bo?

secondo me, se trovo documentazone dove salta fuori che è un faro prodotto da un qualche artigiano tipo questi:
Link a pagina di Postimage.org
Link a pagina di Postimage.org
potrei montarlo su una qualsiasi moto del periodo del faro, che usciva di serie senza impianto elettrico, come ad esempio quasi tutte le motoleggere di fine anni '20 inizio '30
eusa_think.gif
 
12975637
12975637 Inviato: 6 Feb 2012 18:56
 

Lucifer e Alternamoto erano ditte francesi che producevano fari
Migliardi importava fari alternamoto e contakm E.D. sempre francesi
 
12977158
12977158 Inviato: 7 Feb 2012 0:09
 

Il Marelli che hai pubblicato è esattamente quello che intendevo. A parte la posizione dell'amperometro non ti sembra simile?

Il faro che ho visto io montava un amperometro arrugginito e non si leggeva più nulla.

Da qualche parte ho una foto dello stand Garelli di un motosalone che ospitava l'intera produzione della Lucifer. In Italia erano commercializzati anche i contachilometri OS e Jaeger (francesi), tanto per citare altre ditte.

Mi è capitato di vedere tre fari ad acetilene identici con impresse tre marche differenti.
La scopiazzatura, nonchè cambiare ragione sociale è una pratica che esiste da sempre.

Quindi anche se salta fuori che non è un faro di produzione nazionale o trovi documentazione di un faro identico marcato in maniera differente non importa. Secondo il mio modesto parere lo puoi tranquillamente montare su una moto che veniva commercializzata senza impianto elettrico. La cosa importante è stabilire la data per non creare un falso storico.

E' un bel faro. un bellissimo faro. Io a suo tempo non l'ho comprato perchè chi lo vendeva pensava di avere l'oro.

Pensi sia così difficile trovare un amperometro di quelle dimensioni che non riporta la marca del fabbricante? Io credo di no.
 
12977526
12977526 Inviato: 7 Feb 2012 9:43
 

anche il marelli comunque in realtà non è un marelli, era solo commercializzato dalla marelli, in realtà è un LUCAS SS47, la marelli levava semplicemente il badge lucas ed apponeva quello marelli, difatti, se lo smonti, nella parte interna riporta le stampigliature in lingua inglese con la scritta "made in england".
diciamo che i due fari come fattura son simili, ma quello astra, invece di avere l'amperometro ha un devioluci, un po come il bosch...
sicuramente si trova all'estero (in francia o in inghilterra) un faro di produzione identico, credo che astra lo commercializzassero in italia e lo marchiassero solamente, solo che ad oggi non ho mai trovato il corrispettivo estero, nè dal vero e nè su depliant o cataloghi...
da come è fatto, io credo che sia di manifattura inglese..
l'amperometro a mio avviso ci sta dentro quello del miller, devo verificare!
 
15155754
15155754 Inviato: 15 Ott 2014 10:48
Oggetto: Fari Bosch tipologie e sigle
 

Nota automatica: questo messaggio proviene dalla fusione di un altro topic.
______________

Gippi non so dove accodarmi ci pensi tu al trasferimento? thank you!

Sono in stato confusionale AS ES AES ecc. ecc. ecc. non ho chiare le sigle relative i vari fari Bosch dei primi anni 30' .... qualche anima santa ha voglia di illuminarmi? 0510_five.gif
 
15155781
15155781 Inviato: 15 Ott 2014 11:12
 

Fatto........ 0509_up.gif

Ti avviso che siamo nel Forum Generale.
Varie marche motociclistiche montavano fari analoghi, argomento quindi d'interesse comune.

doppio_lamp_naked.gif doppio_lamp_naked.gif
 
15155969
15155969 Inviato: 15 Ott 2014 14:30
 

io per ora ho trovato questo
(mi scuso per la qualità dell'immagine)

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15156465
15156465 Inviato: 15 Ott 2014 22:29
 

I fari ES150 ed ES170 che ha postato Renato sono Dei Bosch ES secondo tipo.

Mi spiego meglio:

Il Bosch ES150 compare per la prima volta nel 1931 (perlomeno in Italia) ed ha un interruttore più piccolo di quelli postati da Renato.

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Questi fari erano disponibili in 4 versioni:
La prima variante era costituita dall'attacco che poteva essere singolo e centrale come quello che ho postato io oppure potevano avere due attacchi laterali.
I modelli con l'attacco centrale generalmente erano usati in altri paesi come ad es. la Germania e la Francia mentre in Italia generalmente venivano utilizzati i fari con gli attacchi laterali che più facilmente siamo abituati a vedere.
L'altra variante dipendeva dal tipo di impianto elettrico della moto.
Se la moto aveva il magnete ed era priva di batteria veniva utilizzato il modello che ho postato mentre in caso contrario il faro era praticamente uguale ma aveva la chiavetta di contatto al centro dell'interruttore e la ghiera che copriva il meccanismo era dotata di una piccola spia rossa che quando si accendeva segnalava che la dinamo stava caricando.
Generalmente i Bosch ES di primo tipo li ho visti accoppiati all'interruttore meccanico per il comando abbaglianti/anabbaglianti in alluminio:

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Il Bosch ES di secondo tipo (quello postato da Renato) nella nostra documentazione compare per la prima volta a Marzo del 1932 anche se in Italia è stato usato in maniera massiccia a partire dal 1933.
Anche il Bosch ES150 di secondo tipo era disponibile con l'attacco centrale o con gli attacchi laterali.
Per quello che mi risulta c'erano 3 modelli di ES:
Il primo modello era l' ES150 normale (quello in alto dei due postati da Renato) ossia il modello più comune che in Italia era montato per la maggiore (Guzzi comprese),
Il secondo modello aveva una carcassa allungata ed era dotato di contakm,

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Questo faro generalmente era montato su moto di grossa cilindrata (in Italia 500cc) con un supplemento di prezzo di circa 300 Lire e compare per la prima volta nel 1934.
Il terzo modello era l' ES170 (quello in basso dei due postati da Renato).

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Anche questa variante come il modello con il contakm compare per la prima volta nel 1934 (per quello che mi risulta). Oltre alle maggiori dimensioni del vetro, e quindi della carcassa, rispetto all' ES150 si differenzia da quest'ultimo per due particolari:
Il cerchietto in questo caso non aveva il bordino cromato riportato ma era cromato il cerchietto stesso.
L'altro particolare differente rispetto all' ES 150 era il tubicino metallico da dove usciva il cavo tipo Bowden del devio luci meccanico perché in questo caso era dotato di un registro (tipo il registro del cavo del freno anteriore).
L' ES 170 molto difficilmente veniva utilizzato, a parte rari casi come le Benelli 500 del 1934 e del 1935, ed è quindi molto difficile da trovare e di conseguenza molto caro.

L'ES di secondo tipo oltre alla forma ed alla maggiore grandezza dell'interruttore si differenziava dall'ES di primo tipo per altri particolari:
L'interruttore era di alluminio (o zama) mentre il primo tipo aveva l'interruttore di ottone nichelato.
La ghiera che copre il meccanismo è fissata ad incastro a baionetta mediante 3 mollette mentre il primo tipo ha la ghiera fissata con tre nipple particolari che si avvitano ai tre perni filettati che fissano anche il meccanismo (quindi i tre perni del meccanismo nel primo tipo sono più lunghi).
L'apertura della ghiera dalla quale escono i cavi nel secondo tipo è più grande ed è contornata da un bordino.
Il secondo tipo in prossimità dell'uscita dei cavi sulla carcassa ha una fascetta fissata con 2 rivetti.
l'interruttore del devio luci meccanico del secondo tipo generalmente è di lamiera in luogo del modello in alluminio ed è verniciato di nero

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Se tenete a mente i vari particolari che ho descritto e osservate bene i Bosch ES150 replicati (gli ES 170 non sono stati replicati), molto probabilmente non prenderete più in considerazione l'acquisto di un ES replicato indipendentemente dal fatto che serve per una moto restaurata o conservata (a meno che non volete venderla) perché i Bosch ES replicati fino ad ora fanno veramente pena (per non parlare del meccanismo interno).

Per quanto riguarda l'EAS150 e l'EAS170 non penso sia il caso di aggiungere molto perché ne abbiamo già parlato in abbondanza. Giusto Alessandro?

Saluti
 
15156552
15156552 Inviato: 16 Ott 2014 1:07
 

Interessante spiegazione jack e grazie anche a renpag, domani approfondirò' sul campo i suggerimenti sperando di non combinare qualche guaio!
 
15156588
15156588 Inviato: 16 Ott 2014 7:11
 

Colgo l'occasione di tanta "sapienza" per farvi vedere un faretto acquistato tempo fa ad un mercatino, diametro parabola 10 cm. sapreste marcarmelo, datarmelo e collocarmelo?
Il pomello posteriore, in legno, ruotato funge da interruttore.
Mi manca la ghiera cromata attualmente sostituita da un osceno giro di nastro per tenere il vetro bombato, ho cercato la ghiera che ha forma a C avvolgente lamiera-vetro e suppongo con due asole nella parte inferiore, tirabili da vite e dado per il bloccaggio. ... non la trovo!

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15156593
15156593 Inviato: 16 Ott 2014 7:22
 

Un enorme GRAZIE a jack72 per la sua spiegazione 0509_up.gif
per il faro di Matitrial si tratta di un modello in uso sulle auto come faro aggiuntivo e applicato a lato guida manovrabile dall'autista (alcuni avevano anche uno specchietto posteriore in uso come retrovisore)
 
15156601
15156601 Inviato: 16 Ott 2014 7:34
 

fari del genere non venivano anche montati sui sidecar?
 
15157078
15157078 Inviato: 16 Ott 2014 15:38
 

jack72 ha scritto:

Per quanto riguarda l'EAS150 e l'EAS170 non penso sia il caso di aggiungere molto perché ne abbiamo già parlato in abbondanza. Giusto Alessandro?


Ciao Jack
Bella trattazione !! grazie !!
A proposito di EAS 150 aggiungo solo quattro esempi di Similbosch o concorrenza....che ad uno sguardo veloce possono tradire....foto già messe sul Tinga ma in pianerottoli Guzzi .

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Saluti
 
15157637
15157637 Inviato: 16 Ott 2014 23:45
 

matitrial ha scritto:
Colgo l'occasione di tanta "sapienza" per farvi vedere un faretto acquistato tempo fa ad un mercatino, diametro parabola 10 cm. sapreste marcarmelo, datarmelo e collocarmelo?
Il pomello posteriore, in legno, ruotato funge da interruttore.
Mi manca la ghiera cromata attualmente sostituita da un osceno giro di nastro per tenere il vetro bombato, ho cercato la ghiera che ha forma a C avvolgente lamiera-vetro e suppongo con due asole nella parte inferiore, tirabili da vite e dado per il bloccaggio. ... non la trovo!


motori49 ha scritto:
. . . per il faro di Matitrial si tratta di un modello in uso sulle auto come faro aggiuntivo e applicato a lato guida manovrabile dall'autista (alcuni avevano anche uno specchietto posteriore in uso come retrovisore)


In effetti in Italia questi faretti supplementari in genere erano per lo più usati sulle automobili negli anni '20 e nella prima metà degli anni '30.
Come dice Motori49 erano quasi sempre dotati di uno specchietto retrovisore sull'impugnatura che serviva per orientarli.

In cantina di mio padre ho trovato un po' di roba:
Questo è il tipico faretto applicato lateralmente sulle automobili negli anni '20. Purtroppo lo specchietto retrovisore ha perso l'argentatura

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Questo è un modello più lussuoso. Come si può notare ha il tipico attacco per fissarlo al montante del parabrezza

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Se qualcuno si sta chiedendo perché ha quella specie di palla sul fondo, il mistero è subito svelato.

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Quella specie di palla serviva a contenere un cavo elettrico con avvolgimento automatico cos' se si svitava la ghiera zigrinata era possibile usare il faretto come luce di soccorso.

In America faretti molto simili a quello di Mati erano molto utilizzati anche sui motocicli, specialmente se quest'ultimi avevano il sidecar.
Nel caso dei motocicli americani in genere veniva applicato un tubo sul manubrio dove non era raro vedere applicati addirittura due di questi faretti.
Anche in Germania tutto sommato venivano utilizzati questi faretti sui motocicli mentre in Italia il fenomeno non era molto comune anche perché questo accessorio era tipico del periodo a cavallo tra gli anni '20 e gli anni '30 e nel 1931 nel nostro paese erano ancora molti i motocicli privi di impianto d'illuminazione, figuriamoci quelli dotati di un accessorio così futile e tutto sommato costoso.
Fino alla prima metà degli anni '30 in ogni caso questi accessori compaiono in diversi cataloghi e pubblicità anche in Italia.
Un esempio è questa pagina del catalogo di accessori e ricambi generici della Boston per gli anni 1934/1935

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Un altro esempio è questa foto tratta da un numero di Motociclismo del 1934 (la stessa compare su un numero di Motociclismo di Gennaio del 1933)

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Eh si lo so . . . . molti di voi lo vorrebbero vedere sul manubrio della loro Sport15
D'altronde un accessorio così particolare, poco usato e costoso sarebbe perfetto per "Sua Maestà" (una moto da lavoro destinata ad un uso tutto sommato utilitario)

Questo è un tipico esempio di fanalino americano degli anni '20.

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come si può notare ha un attacco destinato al fissaggio su un montante del parabrezza di piccole dimensioni (probabilmente una Ford T).
Ovviamente sostituendo l'attacco con uno simile a quello di Mati il faretto sarebbe perfetto per una moto.
In effetti a giudicare dall tipo di fissaggio penso che quasi sicuramente il faretto di Mati sia un faretto per motocicli.

Questi sono altri esempi di faretti per motocicli provenienti sempre dalla cantina di mio padre

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Per concludere penso che il faretto di Mati sia un accessorio per motocicli dei primi anni '30 adatto ad una moto turistica, anche se in realtà ci sono stati dei rari casi di motoleggere della fine degli anni '20 che utilizzavano questi faretti come illuminazione principale.

Visto il gran numero di produttori di questi accessori è quasi impossibile stabilire la marca, la nazionalità e l'anno esatto di produzione a meno che non si abbia la fortuna di trovare una pubblicità dell'epoca.

Saluti

_________________
Cerco notizie utili, articoli, foto e quant'altro relative alle moto SIMPLEX realizzate a Torino negli anni '20 e '30
 
15157732
15157732 Inviato: 17 Ott 2014 7:27
 

Scusate l'O.T.

Bè .... non vorrei apparire adulatore ma propongo di conferire una patacca da esperto a jack72.
Lo considero un elemento importante e di valore per la conoscenza dimostrata, voi sicuramente lo sapevate già ma io no.

Grazie jack 0509_up.gif per la evidente conoscenza, per farci condividere la tua bella documentazione e non da ultimo, per l'ottima capacità di esposizione!!

Avrei mezza idea di applicarlo sul P250, ovviamente quando trovassi la cornice cromata, farò delle prove a tempo debito ....
 
15159780
15159780 Inviato: 19 Ott 2014 16:46
 

Ringrazio sentitamente Mati per i complimenti che mi hanno fatto arrossire.

Mi fa molto piacere dividere le mie conoscenze e la mia documentazione con gli altri anche perché quello che sono riuscito, e che riuscirò a dare, non sarà mai abbastanza rispetto a quello che il forum mi ha dato, mi sta dando e mi darà.

Per quanto riguarda la "patacca" da esperto secondo me io, a differenza di Mati, non la merito e spiego il perché:
Mati dopo circa 68 mesi e mezzo (è il tempo passato da quando è iscritto) ha 1292 ranking mentre io dopo circa 32 mesi e mezzo ho 198 ranking.
Questo vuol dire che Mati ha scritto circa 19 volte al mese mentre io 6. Inoltre io frequento il forum in maniera molto discontinua e scrivo solo sui topic che mi stimolano particolarmente.

Quindi ringrazio e apprezzo molto la proposta di Mati ma obiettivamente non mi sembra il caso.

Per quanto riguarda il cerchietto del faretto scrivo su questo topic (scusa Mati se non ti rispondo in MP) perché penso che possa interessare anche ad altri:
Purtroppo questo particolare generalmente era realizzato in ottone, un materiale che con gli anni tende a cristallizzarsi fino a creparsi ed in ogni caso, come anche il vetro, è il particolare più soggetto a rotture in caso di urti.
Ovviamente io non ho questo ricambio e penso che molto, ma molto, difficilmente si possa trovare.

In alcuni casi questi faretti (specialmente i modelli più economici) non avevano alcun cerchietto ed il vetro era fissato con un fil di ferro circolare che fungeva da molla di tenuta, tipo alcuni porta bolli ed alcuni specchietti retrovisori per capirsi.

In altri casi (la maggior parte) era presente questo cerchietto che visto in sezione poteva essere tondeggiante oppure spigoloso con un profilo simile ad una "U".

Pertanto Mati ti consiglio di provare a fartelo da solo.
Potresti provare ad andare da una ditta che piega le lamiere e farti fare una listarella di lamiera piegata due volte longitudinalmente fino ad avere una sorta di profilo ad "U".
Successivamente puoi provare ad inserire un disco metallico dello stesso diametro del faretto in questo profilo e, aiutandoti con il cannello, puoi far girare il profilo intorno al disco metallico.
Una volta curvato e tagliato a misura il profilo puoi saldare alle estremità due cilindretti che attraversati da una vite costituiranno la chiusura del cerchietto.

Per quanto riguarda il vetro, che generalmente era curvo, è possibile trovare dei vetrini concavi che vengono commercializzati dalle ditte che forniscono materiali ed attrezzature per i laboratori chimici.
Se non si trova il vetrino dello stesso diametro di cui uno ha bisogno si può sempre acquistare un vetrino di diametro maggiore per poi farlo rimpicciolire da una vetreria.

Saluti e in bocca al lupo.
 
15161540
15161540 Inviato: 21 Ott 2014 9:27
 

Il faro supplementare "giusto" per moto è quello che si vede nella pagina di Motociclismo postata da jack72.
Questo il codice da listino BOSCH :

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15474791
15474791 Inviato: 18 Ott 2015 11:55
 

salve a tutti! ho alcune domande da fare per chiarirmi alcuni dubbi.
possengo un Guzzi sport 14 e sport 15, entrambe con impianto bosch. ora i fari a mia disposizione sono due ed ho notato che nonostante siano "simili" hanno delle diversità.
vorrei sapere se posso montarli indiferentemente sulla 14 e 15.
il faro 1 non so se sia a cordicella oppure elettrco.. all'interno manca il meccaniscmo, ma ce il pirolino do ve andrebbe agganciato il sistema di cambio.
il faro due differisce dalla chiave e dal fatto che a ruotare, oltre la chiave e anche al chiera che si trova appena sotto di essa

Link a pagina di Imgur.com
 
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