Faccio prima una breve premessa sul funzionamento di questi fari.
I fari allo xeno non sono altro che ampolle dentro le quali si trova lo xeno, che è un gas. All’interno di queste ampolle ha luogo una scarica elettrica ad alta tensione (circa 20000V),
per questo motivo è necessario un circuito elevatore di tensione.
I fari allo Xeno hanno una luce bianca che permette una visibilità ottimale, migliore rispetto a quella dei normali fari, soprattutto in relazione ad ampiezza e profondità.
Sono un po’ più lenti rispetto ai fari normali nel raggiungimento del riscaldamento e questo comporta ovviamente all’atto dell’accensione un maggior consumo, quasi il doppio, rispetto a quello delle lampade alogene e quindi bisogna prestare un po’ di attenzione al collegamento. Ma permettono anche di avere una migliore visione della segnaletica orizzontale in quanto la rendono più evidente e migliorano anche la visibilità in condizioni di asfalto bagnato.
Di contro, se i fari allo xeno migliorano la visibilità di chi guida auto/moto con tali fari, però spesso la luce bianca è mal tollerata dai guidatori che sopraggiungono in senso contrario.
Un altro punto a sfavore dei fari allo xeno è il costo ancora un po’ elevato proprio per la necessità di avere un particolare circuito per il funzionamento degli stessi.