Chiedo ai Moderatori di non cancellare questa recensione sulla Ybr ma se lo ritengano necessario spostarla in un luogo più appropriato.
Questa recensione sarà in aggiornamento almeno fino a quando non cambierò moto!
YBR 125
Ho deciso di aprire questa guida sulla YBR 125 perché dopo averne sentite tante, ma proprio tante, sono giunto alla considerazione che molti non la ritengono abbastanza “moto”e la sottovalutano.
Si presenta come un naked dallo stile retrò, e non c’è molto altro da dire, dipende poi dai gusti della persona…
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Adesso passiamo all’ aspetto che tutti ma proprio tutti evidenziano: le prestazioni.
Iniziamo col dire che questa non è una moto da corsa, il telaio del tipo tubolare in acciaio a diamante che grazie anche al ridotto peso della moto che si aggira intorno ai 106 kg garantisce una facile guida.
Le forcelle: è chiaro che non si può pretendere freni Brembo e forcelle Ohlins, infatti conta su una forcella telescopica con escursione di 120mm. Sì, questo è vero, sono piccole e impostate su una guida confortevole, infatti tendono a sprofondare nelle frenate più violente, per chi invece cerca qualcosa di più sportivo potrà sfilarle di circa 1 cm e/o cambiare l’ olio all’ interno per irrigidirle. ( ringraziate 3emezzo per queste dritte)
Comunque non mettono in crisi ( del tipo botte secche) durante le frenate da panic-stop.
Le sospensioni posteriori: Forcellone oscillante con escursione di 105mm, sono classiche e ormai supercollaudate, si possono regolare in 5 posizioni diverse a seconda del tipo di guida preferito, si va dalle sospensioni morbide a quelle più rigide.
I Freni: sull’ anteriore non c’è molto da dire, freno a disco da 245mm con pinza a singolo pistone, passiamo al posteriore, classico oggetto di critiche e malocchio, il classico freno a tamburo da 130mm.
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Fermiamoci un attimo e spendiamo qualche parola su questo tipo di freno.
Per chi afferma che un freno a tamburo frena meno di quello a disco si sbaglia.
( Tratto da Wikipedia ):” Contrariamente a quello che si pensa, i freni a tamburo, raggiungono livelli di decelerazione assai più elevata rispetto a quella raggiungibile da un impianto con pinze e dischi.
Inoltre tali impianti frenanti una volta diseccitati non generano attrito, cosa che si ha negli impianti a disco, dove nei primi istanti del disinnesco le pastiglie rimangono leggermente premute sul disco, dato che le pompe frenanti non hanno la capacità di richiamare i pistoncini della pinza frenante alla loro sede, quindi un minimo di pressione rimane sulle pastiglie che rimangono premute sul disco, anche se per poco tempo”.
Pro: Affidabile, dura letteralmente una vita, non risente delle condizioni atmosferiche avverse ( come pioggia ) e viene “nascosto” da un lato dalla catena di trasmissione e dall’ altro dalla marmitta.
Inoltre ha una tacca di riferimento che segnala l' usura delle ganasce.
Contro: Meno modulabile rispetto al disco e quando si surriscalda tende a diminuire la forza frenante e a fischiare.
I pneumatici: ecco qua il clou delle critiche.
Dimensioni del pneumatico anteriore 2,75-18 42P pneumatico post. 90/90-18 M/C 57P, passiamo al dunque, molti sostengono che con queste ruote non si possa fare grandi pieghe, per carità non possiamo dargli torto, in effetti l’ angolo di piega è limitato ma quanto basta per far grattare le pedane, già successo ve lo garantisco io e non sono caduto, dunque è fattibile.
La qualità bisogna che lo sappiate non è delle migliori, soprattutto le Sakura ( quelle che monto io).
Come fare allora? Sul mercato esistono varie marche ma vi citerò le migliori,Pirelli City Demon,Michelin Pilot Power oppure delle Metzeler M22, non appena ne avrò l’ occasione le cambierò anch’io.
Tutto sommato non sono male, anzi in relazione alla moto sono molto pratici e consentono di muoversi in tutta agilità.
Durante la pioggia si può andare tranquilli ( sempre però con due occhi di riguardo!), la sagoma del battistrada permette bene all’ acqua di defluire.
Piccola curiosità, la gomma della Ybr ha la stessa larghezza di quella anteriore del KTM 990 Adventure, cioè un 1000 cc , mica scherziamo!
Il motore: nelle versioni fino al 2007 si trovava a carburatori mentre adesso è ad iniezione elettronica.
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Ciò che contraddistingue questo motore da molti altri sono proprio i consumi ridotti all’ osso ( la casa dichiara oltre 30Km/l, alcuni utenti del sito (maclauter e anch'io) hanno affermato che si riescono a percorrere fino a 45km/l,in scia dei camion a velocità fissa anche 55km/l!! ) è anche un motore molto robusto, se volete distruggerlo dovete prenderlo a cannonate, e la poca manutenzione che richiede.
Il consumo dell’ olio è ridottissimo, dovete solo ricordarvi di cambiarlo ogni tanto perché rabboccarlo quando finisce è pressoché impossibile.
La potenza non è esuberante ma permette di affrontare comunque lunghi viaggi e perché no, ogni tanto qualche tiratina.
Per esperienza personale posso dirvi che la Ybr non ha un accelerazione bruciante, ma riesce ad arrivare ai 90-95 km/h in tutta tranquillità ( la velocità di crociera è infatti intorno ai 85 Km/h) per poi crescere più lentamente fino ai 110 Km/h, raggiungendo infine i 120Km/h circa.
Guardate questo video su Youtube per avere un’ idea: Link a pagina di Youtube.com
Finiture: molto buone, la classica cura maniacale della Yamaha, le plastiche sono ben raccordate tra loro e di buona qualità.
La sella è ben imbottita e molto comoda, si macinano chilometri senza dolori e una volta scesi dalla moto si cammina dritti, comoda la seduta anche per l’ eventuale passeggero abbssando le apposite pedane, sono anche comode per il pilote se cerca qualcosa di diverso, fa tanto alla racing.
Nel fianchetto a sinistra si trova un alloggio dove vi è di serie una piccola trousse con gli attrezzi d’ emergenza ( non si sa mai).
Il manubrio cromato così come lo scarico (in alcune versioni) e il portapacchi valorizzano l’ immagine estetica della moto stessa.
Il faro anteriore produce una buona illuminazione ed è facilmente regolabile il fascio di luce.
Unica pecca sono le lampadine che quando arrivano al termine della loro vita iniziano a spegnersi per poi riaccendersi, a causa del filamento andato.
Cambiando la lampadina il problema sparisce ( ci vorrebbe altro! )
La strumentazione include il contachilometri, i giri del motore, le solite spie e il livello di indicazione del carburante.
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Personalizzazione: Sebbene non vi sia una scelta vastissima per personalizzare la vostra Ybr, si può ricorrere ai cupolini aftermarket universali oppure a quelli offerti dalla Yamaha stessa, che commercia anche barre paramotore, si possono poi applicare paramani, e visto che ha la predisposizione per le valigie laterali anche quelle.
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Varianti: La Yamaha ha commercializzato 6 principali varianti della Ybr data la sua famosità soprattutto all’ estero:
Quella che io definisco la Standard (fino al 2009 )
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La Ybr Standard con cupolino
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La Ybr 125 Diversion
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La Ybr 125 Custom
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La Ybr 125 G, in stile fuoristrada.
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La Nuova Ybr 125 Factor (2009)
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Siamo giunti al dunque, spero di non avervi annoiato con questa lunga descrizione ma che ritengo necessaria per dare definitive conferme ai più incerti.
Ciao e alla prossima!