Scusate, ragazzi, ma non resisto...
'Sta cosa del 50 che può tirare un TIR potrebbe essere vera in un mondo ideale e completamente inesistente. Un mondo cioè in cui non esistessero gli
attriti, le
inerzie, i
rendimenti, in cui tutto fosse regolato solo dalla
cinematica. Infatti, volendo perdere tempo per costruire un accrocchio che trasmetta il moto dal 50-ino alla ruote di un TIR, rapportandolo come numero di giri, il tutto non andrebbe nemmeno in moto per il semplice fatto che tutti i componenti avrebbero inerzie ed attriti tali da non riuscire ad essere mosse dalla potenza e coppie erogate dal misero motorino. Questo in linea generale, è ovvio che andrebbero fatti 2 conti con dati reali.
Tornando alla domanda del topic, in qche maniera è già venuta fuori. Ovvero un motore automobilistico non arriva ai regimi di uno motociclistico per una questione di
masse. Non è che le case vi mettono un motore che potrebbe fare 20000 giri e poi vi piazza il limitatore a 6000 per dispetto. Il limitatore serve a non fare danni e se portaste quel motore tipo a 10000 rpm, per esempio trascinandolo, fareste una frittata, partendo probabilmente dalla distribuzione fino ad arrivare all'albero motore. A quel regime di rotazione le masse e quindi le forze d'inerzia agenti sui componenti supererebbero i valori ammissibili di progetto, portando a rottura. Occorre dire che una certa inerzia nei vari componenti e soprattutto nelle masse volaniche, è ricercata per conferire un comportamento più docile e meno scorbutico, con erogazioni più fruibili dal guidatore medio.
Va considerato, poi, che un motore motociclistico ha anche la prerogativa della leggerezza, che in un auto è solo relativa. Il motore deve essere quindi più o meno prestante, in base alla tipologia, ma nel contempo pesare anche poco, proprio perchè rappresenta già di per sè una fetta consistente del peso totale del mezzo. Per questo si cerca la potenza coi giri. La tecnologia investita nel progetto di questi motori porta poi ad avere anche coppie specifiche di tutto rispetto, nonostante le cilindrate siano ridotte. Anche se valori di coppia veramente "maschi" si hanno solamente su motori grossi (dai 1000 in su).
Ultimamente, per tentare di ridurre i consumi, si stanno perseguendo la logica del
down-sizing, ovvero dell'utilizzo di motori relativamente piccoli di cilindrata, ma con elevate potenze specifiche. Questo perchè un motore piccolo, se si va piano consuma in generale meno di uno più grosso; ma, per quanto detto poco sopra, è anche vero che per cavarci potenza va fatto "cantare", con tutte le complicazioni necessarie per avere un motore che gira relativamente alto. In realtà ne esistono, perchè un 1.4 che tira fuori più di 100 CV non è così male, ma li fornisce, appunto, tutti in alto e la coppia è in ogni caso scarsina. Entra in gioco a questo punto la sovralimentazione, nello specifico mediante turbocompressori (più economici dei compressori volumetrici). In questo modo è possibile tirar fuori molta coppia, a bassi giri e con andamento piatto anche da motori di piccola cilindrata. Ecco quindi che un 1.8 benzina può arrivare tranquillamente a 300/350 Nm di coppia costante dai 2000 giri, valore consono normalmente ad un 3000 aspirato.
[Per inciso, il turbo serve per ottenere molta coppia, non per far girare più in alto un motore...]
Ovviamente se qcuno ha da aggiungere qcosa, è benvenuto, come sempre.
PS: un prof di Fisica, anche se non appassionato in termini di motori, dovrebbe quantomeno giungere alle stesse conclusioni, ragionando in termini di forze in gioco, secondo me...