La moto è pericolosa intrinsecamente, per via dell'equilibrio instabile rispetto ai veicoli a quattro ruote.
E' inoltre pericolosa per il livello di sviluppo raggiunto e per quello concretamente raggiungibile senza snaturarne le sue caratteristiche: ad esempio per l'assenza di una cellula di protezione (come quella dell'automobile o di veicoli tipo BMW C1) con connessi sistemi di ritenzione (cinture di sicurezza) e relativi aggiornamenti (pretensionamento).
Non beneficia inoltre (a parte Honda Goldwing) di airbags frontali e tantomeno laterali, né di altri sistemi quali il collasso dello sterzo (tipo Procon-Ten o similari nelle auto), che causa molto spesso traumi mortali al torace fin dalle primissime fasi di impatto.
Non sono di norma condotti in sede di progettazione crash-tests che valutino la deformazione programmata di alcuni elementi frontali, posteriori o laterali che consentano di assorbire parte dell'energia degli impatti (avete mai visto una moto con i paraurti, o con forcella o forcellone a collassamento programmato in caso di tamponamento?) né la dinamica della caduta del motociclista, né le conseguenze di investimento dei pedoni (queste ultime ormai considerate in tutti i crash-test dei costruttori di auto, soprattutto da quando le associazioni di consumatori hanno cominciato a esaminarle nel corso dei propri test indipendenti).
Molto spesso non è presente neppure il taglio dell'alimentazione automatico in caso di caduta. Anche nelle semplici appoggiate da fermo, le moto causano fratture e ferite - soprattutto agli arti inferiori - più gravi di quanto non sarebbero se viti, bulloni o altre parti sporgenti fossero assenti o almeno rivestiti da coperture.
L'ambiente in cui si muove la motocicletta è pensato soprattutto per la circolazione di mezzi a quattro ruote. Per questo un guardrail rappresenta un potenziale pericolo di vita per il motociclista, anche nel caso di una caduta a bassissima velocità (ben al di sotto dei limiti imposti su qualunque tratto di strada e anche in caso di condotta di guida impeccabile) e, paradossalmente, restano pericolosi perfino in caso di caduta da fermo a bordo strada.
La moto è pericolosa. Forse lo sarà meno in futuro. Godiamocela fin d'ora, con passione e cervello. Pretendiamo dai costruttori maggiore attenzione alla sicurezza attiva e passiva, dagli automobilisti maggiore consapevolezza dei rischi per la nostra incolumità dei loro comportamenti scorretti,
e dai nostri colleghi motociclisti e scooteristi l'assoluto rispetto di tutte le norme di guida, scritte e non scritte. Perché è assurdo che, ancora oggi e sempre di più, chi va su due ruote sia considerato un delinquente che se la va a cercare, piuttosto che un semplice utente della strada.