Notizia battuta oggi su molti quotidiani..
Allarme Aci-Censis: "Moto troppo pericolose"
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Il Rapporto Aci Censis ha diffuso dati agghiaccianti: gli automobilisti italiani ormai sono quasi tutti motociclisti, ma quando viaggiano su due ruote diventano incredibilmente trasgressivi (il 60% infrange il Codice della Strada) e possessivi (nella stragrande maggioranza dei casi il proprietario è anche l’utilizzatore unico del mezzo).
Il numero degli incidenti degli ultimi 10 anni fa venire la pelle d’oca: il numero dei morti è aumentato del 31,9 per cento e quello dei feriti del 46,9% secondo i dati dell’ottavo rapporto Aci-Censi che come consuetudine fotografa il sistema mobilità italiano.
Il Rapporto Aci Censis fotografa una situazione tutt’altro che positiva: il sistema trasporto non funziona e l’interazione fra auto e moto diventa sempre più pericoloso.
“Non possiamo continuare così - spiega Franco Lucchesi, presidente dell’Aci - non possiamo continuare a pagare un tributo di sangue così importante. Dobbiamo fare assolutamente qualcosa.”
“Crescono le moto - spiega Lucchesi - diminuiscono i cinquantini, ma in tutti i casi si va verso un atteggiamento di irrinunciabilità della moto, che oggi viene vista come molto più importante dell’auto e come uno strumento fondamentale per l’esigenza della mobilità cittadina. Addirittura, racconta ancora Lucchesi, il 76% della mobilità delle due ruote avviene in città e chi ha le due ruote non si converte ai mezzi pubblici in nessun modo: addirittura 9 su 10 non rinuncerebbe mai a lasciare la moto anche se il mezzo pubblico avesse un servizio efficientissimo.”
Nei risultati delle ricerca vengono specificati i dati relativi alle infrazioni diventate una consuetudine per i motociclisti: sorpasso a destra, passaggio con il rosso, mancato uso del casco, mancato uso della freccia, sono le infrazioni più frequenti. Napoli è risultata la città più trasgressiva: appena l’11,4% degli intervistati ha ammesso di non aver mai commesso nessuna infrazione. Verona la città più virtuosa, il 79,6% dichiara di non commettere infrazioni. Al secondo posto Roma, al terzo Palermo.
Il problema più grave, però riguarda la sicurezza ed è lo stesso Paolo Sesti, presidente della Federazione Motociclisti ha rispondere al grido di allarme di Franco Lucchesi.
“Oggi - spiega Sesti - in Italia abbiamo 9,8 milioni di moto e siamo il primo mercato europeo. Ma i 34 milioni di automobilisti sono all’origine del 50% della mortalità sulle strade, mentre meno di 10 milioni di motociclisti sono all’origine del 26,2 per cento del totale delle vittime.
Muoversi in moto, insomma, è 7/8 volte più pericoloso che muoversi in auto”.
Paolo Sesti conclude poi con le promesse per il futuro: “Tutto quello che facciamo non basta. Così in visto del traguardo imposto dalla Ue (ridurre del 50% il numero dei morti entro il 2010) vogliamo aprire un tavolo tecnico con i costruttori di moto e scooter per dare vita a nuove iniziative.”
Fonte
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pubblicato: martedì 11 luglio 2006 da Gianluca V.
Il Tinga è molto sensibile al tema della sicurezza stradale e con maggior attenzione riguardo alla nostra categoria, promuovendo alcune importanti iniziative:
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