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Regime massimo di rotazione di un motore desmodromico
12430758
12430758 Inviato: 19 Set 2011 8:55
 



Anni addietro ricostruii quei parametri per ricavarne un foglio di calcolo, mi sembravano corretti...

Per lavoro specifico si intende il lavoro sviluppato ad ogni ciclo dall'unità di cilindrata quindi ne risulta un lavoro espresso in [Joule] in rapporto ad un volume espresso in [litri] da cui la grandezza [Joule/litro]. Il tempo non c'entra, giacché Il lavoro per unità di tempo è altrimenti definito Potenza. La potenza dipende dal rapporto tra quantità di lavoro (ovvero energia) scambiato ed il tempo in cui avviene il processo, è una grandezza derivata da quelle di tempo ed energia e non viceversa. Noterai che nella formula si parte da potenza e numero di giri per risalire al lavoro sviluppato in un ciclo, poi si divide per la cilindrata.

Il numero di giri specifico, come è spiegato nell'articolo, si costruisce col prodotto del numero di giri [1/min] per l'alesaggio [m], quindi l'unità di misura non può risultare che [m/min] che contiene indubbiamente 'i giri' ma ospita pure un'altra grandezza che li rende specifici.

Il risultato [spazio/tempo] è solitamente indicato come l'unità di misura della velocità, ma è solo abitudine... pure il lavoro specifico ha la medesima unità di misura della pressione, anche se concettualmente lavoro e pressione non sono la stessa cosa. Il lavoro peraltro è definito come Forza*Spostamento = Newton*metro, che è la medesima unità di misura della coppia!

Detto ciò, concordo sul fatto che l'articolo non sia dei più chiari, anch'io faccio fatica a seguire con spiegazioni così succinte e spesso carenti di dettagli. Tuttavia non ho trovato in rete un altro articolo che ponga in modo così rigoroso il problema del confronto tra motori, e data la mole di presupposti che richiede sarebbe troppo lungo esplicitarli tutti.
 
12441630
12441630 Inviato: 21 Set 2011 12:07
 

il lavoro specifico ha quindi un limite temporale, quello del ciclo......

per misurare una energia devi misurare la potenza e vedere per quanto tempo si sviluppa quella potenza, quindi non si può dire che non è legata al tempo

inoltre la potenza moltiplicata un tempo da una energia, tant'è vero che l'unità di misura dell'energia negli impianti domestici di elettricità è kwh che sarebbe la energia prodotta dalla potenza di un kw per una durata di un'ora.

in questo caso i joule del lavoro specifico sono dati dalla potenza espressa durante il ciclo per il tempo del ciclo, quindi il tempo c'entra eccome.

per quello che riguarda i giri specifici........... avrebbe potuto chiamarla velocità specifica, visto che si va a analizzare un numero la cui grandezza fisica è una velocità.....

non sono un ingegnere, ma solo un perito meccanico, però non posso non criticare queste formule espresse in quel modo.....

innanzitutto partendo dai nomi, che non rispecchiano le grandezze fisiche che si avano ad analizzare, successivamente critico l'espressione del tutto nel sistem atecnico con numero di giri, metri al minuto, calorie all'etto.......... insomma, lascia molto a desiderare.

per non parlare poi del fatto che effettivemente questi confronti non si capisce neppure bene cosa confrontino......
alcuni confrontano la velocità medi adel pistone per dare un'idea dello stress meccanico, altri misurano la potenza specifica, altri invece, misurano i metri al minuto del bottone di manovella................. ma alla fine non è un dato molto simile alla velocità media del pistone?

potremmo anche dividere i motori calcolandoli in base alla velocità media della benzina negli iniettori o al "pieno specifico" però mi sembrano complicazioni inutili e paragoni senza troppo valore......
 
12442915
12442915 Inviato: 21 Set 2011 16:13
 

Riguardo al legame tra lavoro, potenza e tempo credo che, una volta d'accordo sull'equivalenza:
potenza = lavoro / tempo
non ci sia che da girar attorno a questi concetti.
Nel caso di un motore c.i. alternativo non si misura la potenza ma una forza frenante, il suo braccio ed una velocità di rotazione, da questi si ricavano coppia, potenza e lavoro erogati.

Riguardo alle unità di misura, temo siano quelle che ancora si vedono nella datata letteratura universitaria. Tuttavia non sono fuor di luogo a mio avviso, dato che nel gergo comune si ragiona ancora in Cavalli, cm^3, litri, giri al minuto, km/h e via dicendo... moltissimi dati si trovano in questa forma, in primis quelli delle (orrende) schede tecniche accessibili al vasto pubblico. Cambiando le costanti si ottengono facilmente le unita S.I.

L'articolo è lungo e denso di concetti, se lo leggi con attenzione sono sicuro che troverai molte risposte. In generale questi calcoli sono utili per capire come funziona e come è stato progettato un propulsore, a prescindere dalle prestazioni assolute... dal numero in se, che non dice nulla. Servono anche a chi progetta per decidere come costruire praticamente il motore, a partire dalle prestazioni che sono richieste.
Se consideri i motori suzuki ad esempio, noterai che hanno un C/D alto rispetto ai concorrenti, per un migliore rendimento termico, pur avendo anche un'alta velocità media stantuffo per le prestazioni. Ne deduco che quel che c'è è sfruttato meglio degli altri insomma... Bisogna stabilire dei criteri ogni volta che si procede ad un confronto, come avere altrimenti un confronto oggettivo delle prestazioni di due motori che non siano identici?

Potremmo dividere i motori (e si fa) secondo decine di criteri, ognuno valido per una specifica valutazione... ma credo che valga per qualsiasi cosa, dai pesci ai tetti delle case, no?!
 
12445624
12445624 Inviato: 22 Set 2011 8:19
 

bravo, infatti il primo dato che hai preso è il rapporto alesaggio/corsa, e poi aggiungendoci la velocità media del pistone hai tutto quello che ti serve.....

comunque sebbene il motore suzuki1000 abbia una corsa lunga e una velcità elevatissima, ha una coppia in basso non proprio entusiasmante e un allungo molto dolce, forse è ben gestibile, ma di sicuro non ha quelle caratteristiche che ci si attenderebbero da un motore con la corsa così lunga.....

forse tu intendi sfruttato in termini di stress meccanico....


comunque
 
12445827
12445827 Inviato: 22 Set 2011 9:11
 

In realtà non bastano affatto C/D e la velocità media stantuffo (vms) per esprimere un giudizio, era solo un esempio... senza dei parametri di rendimento potremmo benissimo avere davanti un motore inefficiente.
Se guardi i dati dell'articolo, e fai i conti per altri propulsori, noterai che i suzuki hanno sempre alto lavoro specifico ed alta potenza specifica. Il significato che vi attribuisco è un buon rendimento totale del propulsore, dovuto ad un buon rendimento termico, meccanico, volumetrico ed uno sfruttamento consistente della resistenza dei materiali.

Attenzione però... considerazioni come la coppia ai bassi regimi, l'allungo, la dolcezza, la gestibilità sono discorsi (quasi) da bar come parlare della potenza e coppia massime. E' la classica discussione interminabile...
"L'R1 è più potente!"
"Si, ma è ingestibile!"
I dati dell'articolo sono tutti considerati al regime di potenza massima (cioè quello di progetto), nulla dicono di altre condizioni di lavoro. Sarebbe possibile fare interessantissimi confronti, e molto più utili all'acquirente forse, se fossero pubblicate le curve di coppia e potenza massime, se poi ci fossero quelle ai carichi parziali allora potremmo veramente capire come funziona un propulsore.

Bisognerebbe tenere conto poi che particolari quali i condotti di scarico ed aspirazione possono cambiare notevolmente il 'carattere' del motore, e sono probabilmente messi a punto per una condizione d'utilizzo media del cliente medio.
 
12456562
12456562 Inviato: 24 Set 2011 12:38
 

il rendimento non dipende dai dati di potenza specifica e lavoro specifico........ quelli potresti averli anche con un rendimento inferiore......

dovresti tenere in considerazione quanta energia hai in ingresso nel sistema...... lavoro in ingresso/lavoro in uscita=rendimento.

quello che indicano i vari numeretti espletati dal l'ing. è lo stress meccanico , ma lo stress meccanico cui sono sottoposti i materiali ha poco a che fare con il rendimento, è indice di sfruttamento della resistenza, ma nient'altro.

io al contrario potrei dire che a parità di potenza erogata preferirei quei motori che hanno dei valori di vms e meno alti, il che porterebbe ad avere un motore meno stressato meccanicamente.

significa che il lavoro specifico e la potenza specifica non indica nessun rendimento, ma la caratteristica esterna del motore, non l aqualità di trasformazione che avviene in essa.

non sono discorsi da bar quelli che facevo, era per indicare come analizzando la struttura del motore potresti attenderti un comportamento, che poi in raltà non è quello.
 
12456658
12456658 Inviato: 24 Set 2011 12:55
 

Forse non l'hai notato, ma la formula 2.2.2 dell'articolo illustra l'opposto eusa_wall.gif
La medesima grandezza (lavoro specifico), espressa per via termodinamica, indica proprio come sia direttamente connessa ai rendimenti del motore.
 
12463488
12463488 Inviato: 26 Set 2011 9:57
 

hai ragione, infatti il lavoro specifico indica un valore importante per la qualità di un motore, la p.m.e.


non avevo fatto caso a questo piccolo particolare...
 
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