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Tutorial - Funzionamento motori
11210
11210 Inviato: 2 Giu 2005 21:19
Oggetto: Tutorial - Funzionamento motori
 



Ragazzi, spero di essere il più comprensibile possibile…

Ecco la regola base del funzionamento del motore sia a 2 sia a 4 tempi:

Il motore brucia benzina per produrre calore ed estrarre da essa energia meccanica.

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Il funzionamento d’entrambi i motori si basano sull'effettuazione, a ritmi velocissimi, di un ciclo composto da quattro fasi: aspirazione, compressione, espansione (scoppio) e scarico.
L'accensione del combustibile (benzina), detta impropriamente scoppio, che dà luogo all'espansione avviene tramite una scintilla generata dalla singola o dalla doppia candela presente sulla testa del motore.
La differenza fondamentale fra il 4 ed il 2 tempi è che nel primo, la fase utile (scoppio) avviene in 4 corse del pistone e quindi a due giri dell'albero motore corrisponde una sola fase utile; nel secondo, la fase utile si ha invece con 2 corse del pistone (compressione-aspirazione, espansione-scarico) e quindi con un solo giro dell'albero motore. Teoricamente, dunque, un motore 2 tempi, a parità di giri dell'albero, è in grado di fornire una potenza doppia di un 4 tempi. Com’è facilmente intuibile, la realtà è diversa…
Il quattro tempi è dotato di valvole ed è alimentato con una miscela aria-benzina, la lubrificazione è separata. Il due tempi è invece privo di valvole sulla testata ed è alimentato da una miscela aria-benzina-olio (lubrificazione a perdere).


Motori 4 tempi:
Sono i motori “evoluti” della nostra generazione, con una gran dose di elettronica, il funzionamento di questi gingilli è riassumibile in 4 fasi, da cui deriva anche il termine 4 tempi, in altre parole aspirazione, compressione, espansione (scoppio) e scarico. Vediamo di analizzare in maniera accurata le varie fasi.

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Aspirazione: è la fase più importante poiché è questa che fornisce alla benzina la capacità di bruciare, tanta più aria entra e tanto più sarà densa e compatta, creando una specie di effetto turbo, infatti, a parità di benzina avere una quantità di aria più o meno compressa può far aumentare anche di 10 cavalli la potenza massima. Ecco perché molte volte sentire parlare di potenza normale e di potenza con airbox in pressione. Quindi per riassumere, l’aria entra da una presa d’aria, che di solito si trova o sotto il cupolino o integrato in esso; passa in un condotto che tende ad avere una forma ad imbuto, ed arriva al famoso airbox, dove va in pressione, qui viene mischiata alla miscela tramite degli iniettori e passa nel condotto di aspirazione della testa del motore pronta per essere bruciata. La miscela viene fatta entrare nel cilindro, che sta scendendo verso il pmi (punto morto inferiore), tramite le valvole di iniezione che quindi sono aperte mentre quelle di aspirazione sono chiuse.

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- Compressione: Le valvole di iniezione si chiudono e il pistone comincia a salire verso il pms (punto morto superiore) comprimendo la miscela aria – benzina che è così pronta per essere fatta bruciare.

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- Espansione: Questa è la fase più critica del motore, perché è adesso che la candela tramite una scintilla fa scoppiare la miscela che per effetto detonante fa tornare il pistone verso il pmi. Con questo passaggio si crea l’energia che spinge la nostra amata moto verso folli velocità.

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- Scarico: In quest’ultima fase si aprono le valvole di aspirazione che puliscono il cilindro dalla miscela già bruciata. Da notare che le valvole si aprono solo dopo che il pistone ha raggiunge il pmi e comincia la risalita verso il pms, in modo tale da aiutare la fuoriuscita dei gas e della miscela esplosa ed inesplosa.

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- Il ciclo riprende.


Ecco cosa si può dedurre da questa breve premessa, prima di tutto, avrete capito che sono in gioco pressioni di vario tipo, l’aria che viene introdotta nell’airbox, la miscela che viene compressa nel cilindro e i gas di scarico che vengono espulsi dal terminale. Il tutto è calcolato per avere una resa ottimale a tutti i regimi, ecco perché se si sostituisce un terminale con uno più aperto è logico aspettarsi una diminuzione della potenza ai bassi giri mentre agli alti ci sarà una maggiore potenza, questo perché la contropressione prodotta dai gas di scarico è minore dato che il punto di uscita è stato aumentato di dimensioni. Ndr cavolo quanto c’è da scrivere!!!

Seconda, interessante osservazione, potrebbe essere quella di mettere a confronto un motore di pari cilindrata ma frazionato in 2 poi in 3 e poi in 4 cilindri. Come tutti sanno, un motore più è frazionato più è potente, poiché più è piccolo il cilindro (motore più frazionato) tanto più migliora il rendimento termico perché il diametro piccolo permette di aumentare il rapporto di compressione, dal momento che allontana la detonazione.
Aumenta, inoltre, la potenza specifica perché si può salire con i giri, il raffreddamento è facilitato, inoltre è più uniforme la coppia motrice che viene prodotta da un numero di scoppi al giro più elevato e per concludere migliora l’equilibramento delle masse. Per contro, riducendo la cilindrata unitaria si peggiora il rendimento meccanico per l’aumento degli attriti; aumenta il costo di produzione, l’ingombro e la massa.

Motore 2 Tempi:
Come dice il termine, si differenzia dal 4 tempi per avere unito in 2 coppie le 4 fasi del motore, ovvero compressione-aspirazione la prima ed espansione-scarico la seconda.

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iniezione miscela

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la miscela comincia a salire verso l'alto tramite il travaso.

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la miscela occupa il posto dei gas di scarico che vengono spinti fuori dal cilindro.

- Compressione-Aspirazione: tramite una valvola a lamelle viene introdotta la miscela aria-benzina nel basamento inferiore del motore dove tramite dei travasi viene poi aspirata dal pistone che scende verso il pmi facendo passare la miscela dal punto basso al punto alto. Una volta che il pistone raggiunge il pmi, il travaso viene scoperto quindi la miscela passa dal travaso al cilindro.

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il pistone chiuede i condotti, da notare che un pò di miscela viene persa (a sinistra)

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la miscela brucia

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il condotto dei gas di scarico si apre prima di quello della miscela

- Espansione-Scarico: una volta che il pistone comincia la sua risalita il travaso viene coperto e quindi la miscela non può più entrare mentre il condotto di uscita è posizionato più in alto e quindi una minima parte della miscela viene sprecata. Una volta coperti entrambi i condotti, la candela brucia la miscela che per effetto detonante fa scendere il pistone verso il pmi. Come detto prima, il condotto d’uscita è più in alto rispetto al travaso d’entrata quindi i gas di scarico liberano il cilindro prima che la miscela possa entrare.

Un'altra piccola considerazione, un motore scalda, questo è logico, ma è proprio il calore prodotto (come detto all'inizio) che muove la moto, ma voi pensate che il 100% di questo calore venga usato per tale scopo?

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Per concludere una perla di saggezza.....

Giusto per darvi un’idea dell’impressionante perfezione che hanno le moto odierne, prendere un 600 sportivo, come regime massimo di utilizzo possiamo arrivare anche a 15.000 giri/minuto, che equivalgono a 250 giri al secondo, poiché il motore a 4 tempi a bisogno di 2 giri completi dell’albero motore per concludere un ciclo dividiamo 250 per 2 che ci danno 125 cicli al secondo. Il che già mi sembra impressionante come risultato, ma dato che un secondo è troppo lungo, dividiamo i 125 cicli per 100 che ci danno come risultato 1 e qualcosa, quindi in un centesimo di secondo si completa un giro e un quarto. Avete idea di quanto è un centesimo di secondo????? Senza contare che in quel centesimo, la miscela deve entrare nel cilindro, deve essere compressa, deve bruciare e deve essere scaricata..... icon_eek.gif icon_eek.gif
 
232211
232211 Inviato: 25 Feb 2006 10:46
 

Kresh-1000 non ha propriamente centrato alcuni aspetti del funzionamento dei motori a benzina a moto alterno...

invece di riprendere antipaticamente punto per punto provo a riassumere con parole mie i principali argomenti:
------------------------------------------

Nei 4 tempi a benzina abbiamo le fasi che si succedono nell'arco di quattro corse, per due giri dell'albero motore, in modo abbastanza definito una dall'altra.

Aspirazione - nella prima corsa verso il basso, il pistone crea una depressone che aspira nel cilindro la miscela formata dal carburatore.
La valvola di aspirazione è già aperta prima che il pistone cominci a scendere e rimane aperta ancora un pò anche dopo il Punto Morto Inferiore. Ciò avviene per meglio sfruttare l'inerzia della colonna gassosa.

Da notare che con gli impianti a iniezione il cilindro richiama solo aria mentre la benzina viene iniettata forzatamente solo durante la fase successiva, dopo che la valvola di asp. si è richiusa.

Compressione - nel suo ritorno verso il Punto Morto Superiore, il pistone, a valvole chiuse, comprime la miscela per ottenere ancora più energia dalla successiva fase di espansione.

Combustione/Espansione - prima ancora che il pistone giunga al PMS scocca la scintilla che fa incendiare la miscela.
Questo Anticipo di Accensione è necessario per sincronizzare la massima pressione col PMS in modo da sfruttare appieno la successiva fase di Espansione dei gas combusti che si protrae per tutta la successiva discesa del pistone.
La fase di espansione è l'unica fase utile del ciclo, l'unica nella quale si produca energia: tutte le altre fasi si compiono solo grazie all'inerzia accumulata dalla massa volanica, che contribuisce anche alla regolarizzazione dell'erogazione della coppia senza alterarne i valori medi.

Scarico - In prossimità del PMI si apre la valvola di scarico che permette il drenaggio dei gas combusti spinti fuori dal pistone durante la sua risalita e dalla loro stessa pressione residua accumulata durante il riscaldamento.
La valvola di scarico rimane aperta anche un pò oltre il PMS, quando la valvola di aspirazione è già aperta (fase d'incrocio o incrocio di fasi) in modo da completare la fuoriuscita dei gas combusti perché, anche loro, hanno una certa inerzia che ne rallenta il deflusso.
----------------------------------------------------------

nei motori a 2 tempi le stesse fasi si sovrappongono nell'arco di un solo giro dell'albero motore. vediamo come:

Durante la corsa verso il basso il pistone, spinto dall'espansione dei gas combusti, scopre prima la luce di scarico dando luogo all'inizio della fase di scarico, poi quelle di aspirazione dalle quali comincia a entrare miscela fresca.
Contemporaneamente il volume del carter-pompa diminuisce (a causa della discesa del pistone) spingendo la miscela formata attraverso i travasi verso le luci di aspirazione.

Combustione ed espansione hanno luogo in modalità identiche al 4 tempi.

Nella corsa verso l'alto la fase di compressione comincia quando il pistone copre del tutto la luce di scarico.
Nello stesso momento la risalita del pistone crea una depressione nel carter-pompa che risucchia miscela fresca attraverso la valvola a lamelle (ove presente).

Quindi nel due tempi abbiamo una fase utile ogni giro ma i motivi per cui questo ciclo non fornisce una potenza doppia rispetto al 4 tempi risiedono principalmente nel parziale sfruttamento della fase di espansione, interrotta dall'apertura della luce di scarico, e nell'imperfetta fase di lavaggio (ovvero la fase in cui i gas freschi sostituiscono quelli combusti). La qual cosa provoca un certo rimescolamento delle due cariche inquinando (e diminuendo il suo potenziale termico) la carica fresca con gas combusti e favorendone perfino la perdita di una certa quota attraverso la luce di scarico.

Parziale rimedio a questo fenomeno è fornito dall'onda di contropressione che si genera in uno scarico ad espansione.
Quando quest'onda è sincronizzata con l'apertura della luce di scarico, permette di prolungare ancora un pò la fase di espansione, recuperando energia e permette di arginare in parte la perdita di gas freschi.

Con questo sistema il 2 tempi riesce a fornire circa il 40% di potenza in più rispetto ad un 4 tempi di simili caratteristiche.
Ma questo ventaggio si va assottigliando dopo che la ricerca sul 2 tempi si è praticamente fermata mentre ricerca e innovazioni sul 4 tempi continuano a migliorare il suo rendimento.
 
643530
643530 Inviato: 13 Set 2006 22:57
Oggetto: funzionamento motori a benzina
 

scusate...
ma vorrei fare UNA sola precisazione....
nessuno di voi due (se ho letto correttamente) ha detto una cosa basilare...
I motori a benzina (ovvero a ciclo OTTO), ma anche a gasolio (ciclo DIESEL) si definiscono motori ENDOTERMICI avvero dove la combustione avviene all'INTERNO del cilindro. i motori endotermici sono MACCHINE COMPLESSE, composte di vari sotto-insiemi, il primo, che TRASFORMA l'energia CHIMICA (calore e pressione) della combustione in energia MECCANICA (ovvero il moto rettilineo alternato del pistone nel cilindro). Il secondo trasforma il moto rettilineo alternato del pistone in moto CONTINUO ROTATORIO tramite l'albero a biella-manovella. Tutto questo è vero per tutti i motori endotermici non rotativi (ciclo otto, diesel, sia 2 che 4 tempi) che, almeno a quanto ne so io, sulle moto non sono nemmeno mai stati presi in considerazione (forse sbagliando....)
Comunque propongo una cosa....
perchè non mettere insieme tutte le conoscenza specifiche di ognuno e pubblicare una guida per chi si avvicina alla splendida tecnica motoristica???

Fatemi Sapere
P.S. ho scritto un post nella sez. honda... leggetelo....
 
643613
643613 Inviato: 13 Set 2006 23:23
Oggetto: Re: funzionamento motori a benzina
 

solorider ha scritto:
scusate...
ma vorrei fare UNA sola precisazione....
nessuno di voi due (se ho letto correttamente) ha detto una cosa basilare...
I motori a benzina (ovvero a ciclo OTTO), ma anche a gasolio (ciclo DIESEL) si definiscono motori ENDOTERMICI avvero dove la combustione avviene all'INTERNO del cilindro. i motori endotermici sono MACCHINE COMPLESSE, composte di vari sotto-insiemi, il primo, che TRASFORMA l'energia CHIMICA (calore e pressione) della combustione in energia MECCANICA (ovvero il moto rettilineo alternato del pistone nel cilindro). Il secondo trasforma il moto rettilineo alternato del pistone in moto CONTINUO ROTATORIO tramite l'albero a biella-manovella. Tutto questo è vero per tutti i motori endotermici non rotativi (ciclo otto, diesel, sia 2 che 4 tempi) che, almeno a quanto ne so io, sulle moto non sono nemmeno mai stati presi in considerazione (forse sbagliando....)
Comunque propongo una cosa....
perchè non mettere insieme tutte le conoscenza specifiche di ognuno e pubblicare una guida per chi si avvicina alla splendida tecnica motoristica???

Fatemi Sapere
P.S. ho scritto un post nella sez. honda... leggetelo....


Questa è la ciliegina sulla torta di un perito aeronautico! Correggimi se sbaglio! Grandi ragazzi1 Questo ci stava bene come articolo in home page!!!
 
647631
647631 Inviato: 15 Set 2006 8:20
Oggetto: Re: funzionamento motori a benzina
 

solorider ha scritto:
scusate...
ma vorrei fare UNA sola precisazione....
nessuno di voi due (se ho letto correttamente) ha detto una cosa basilare...
I motori a benzina (ovvero a ciclo OTTO), ma anche a gasolio (ciclo DIESEL) si definiscono motori ENDOTERMICI avvero dove la combustione avviene all'INTERNO del cilindro. i motori endotermici sono MACCHINE COMPLESSE, composte di vari sotto-insiemi, il primo, che TRASFORMA l'energia CHIMICA (calore e pressione) della combustione in energia MECCANICA (ovvero il moto rettilineo alternato del pistone nel cilindro). Il secondo trasforma il moto rettilineo alternato del pistone in moto CONTINUO ROTATORIO tramite l'albero a biella-manovella. Tutto questo è vero per tutti i motori endotermici non rotativi (ciclo otto, diesel, sia 2 che 4 tempi) che, almeno a quanto ne so io, sulle moto non sono nemmeno mai stati presi in considerazione (forse sbagliando....)
Comunque propongo una cosa....
perchè non mettere insieme tutte le conoscenza specifiche di ognuno e pubblicare una guida per chi si avvicina alla splendida tecnica motoristica???


beh, nell'ordine:

- mi sembrava superfluo specificare questa classificazione visto che per la normale autotrazione non vengono, al momento, usati motori esotermici come quelli a vapore o a turbina...

- calore e pressione saranno allora energie chimico-FISICHE... e valgono per tutti i tipi di motore, compresi quelli rotativi, peraltro già utilizzati anche sulle moto: ne ricordo alcune regolarmente in produzione per un certo periodo come alcuni modelli Hercules, Sachs, Van Veen ed un tentativo della Norton di utilizzarlo in gara (perfettamente riuscito, anche troppo visto che poi questo motore fu bandito dalle competizioni... icon_rolleyes.gif )

- questo è un forum e ognuno apporta la sua conoscenza "open source" tutta da verificare fino a che non arriva qualcuno a correggerne il tiro... icon_wink.gif
 
650676
650676 Inviato: 15 Set 2006 21:32
 

Citazione:

beh, nell'ordine:

- mi sembrava superfluo specificare questa classificazione visto che per la normale autotrazione non vengono, al momento, usati motori esotermici come quelli a vapore o a turbina...

- calore e pressione saranno allora energie chimico-FISICHE... e valgono per tutti i tipi di motore, compresi quelli rotativi, peraltro già utilizzati anche sulle moto: ne ricordo alcune regolarmente in produzione per un certo periodo come alcuni modelli Hercules, Sachs, Van Veen ed un tentativo della Norton di utilizzarlo in gara (perfettamente riuscito, anche troppo visto che poi questo motore fu bandito dalle competizioni... icon_rolleyes.gif )

- questo è un forum e ognuno apporta la sua conoscenza "open source" tutta da verificare fino a che non arriva qualcuno a correggerne il tiro... icon_wink.gif


hai ragione ma la mia precisazione è dovuta al fatto che non tutti conoscono le esatte definizioni e personalmente penso che usarle aiuti parecchio ad evitare confusione...deformazione professionale (sai in un'officina se tu chiami una cosa con un nome che non è il suo non ti capisci più con i colleghi icon_wink.gif ...);
parlando di calore e pressione nei motori non rotativi mi riferivo all'albero a gomiti....per questo ho escluso i motori tipo Wankel...che GIURO non sapevo fossero stati utilizzati sulle moto....faccio penitenza icon_redface.gif
 
650718
650718 Inviato: 15 Set 2006 21:50
 

solorider ha scritto:
...per questo ho escluso i motori tipo Wankel...che GIURO non sapevo fossero stati utilizzati sulle moto....faccio penitenza


icon_confused.gif vedi,
in questo caso è proprio una questione di anni, non di chilometri... icon_rolleyes.gif icon_cool.gif
 
653734
653734 Inviato: 16 Set 2006 23:09
 

Scusate l'off topic ma volevo postare questi link riguardante la mitica
Van Veen, non la ricordavo piu è stato un piccolo salto nel tempo.
Link a pagina di Bikez.com
 
654039
654039 Inviato: 17 Set 2006 4:09
 

rimba ha scritto:
Scusate l'off topic ma volevo postare questi link riguardante la mitica
Van Veen, non la ricordavo piu è stato un piccolo salto nel tempo.
Link a pagina di Bikez.com


peccato sul sito indicato non siano pubblicate foto anche della Hercules alla quale mi riferivo.

ci penso io:

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si tratta della W2000, una monorotore (la Van Veen era birotore) da 300cc calcolati col metodo "fiscale" (l'equivalenza della cilindrata tra rotativi ed alternativi è sempre stato un argomento molto controverso)

ricordo di averla vista e sentita dal vivo: il suo suono ricordava molto quello delle contemporanee tricilindriche 2T giapponesi.

c'è questo articolo postato da Barone, che parla del Wankel sulle moto, corredato di foto ed immagini anche della Van Veen, Norton, ecc.:
Motori rivoluzionari: il Wankel
 
656791
656791 Inviato: 17 Set 2006 20:09
 

...effettivamente pensandoci il motore wankel si presta particolarmente bene all'utilizzo motociclistico... forse varrebbe la pena ragionarci su... considerato che un motore mazda r13/b (quello della rx-7) pesa solo 74 kg....a quanto sostiene il costruttore... icon_rolleyes.gif
 
656845
656845 Inviato: 17 Set 2006 20:30
 

solorider ha scritto:
...effettivamente pensandoci il motore wankel si presta particolarmente bene all'utilizzo motociclistico... forse varrebbe la pena ragionarci su... considerato che un motore mazda r13/b (quello della rx-7) pesa solo 74 kg....a quanto sostiene il costruttore...


infatti, questo è uno dei suoi vantaggi: l'assenza di manovellismo (e di organi della distribuzione!) lo rende molto più leggero di un alternativo che sviluppi la stessa potenza (un parametro più indicativo della cilindrata)
 
659858
659858 Inviato: 18 Set 2006 19:00
 

...e inoltre coniuga i vantaggi di un allungo formidabile con la relativa scarsità di coppia che lo renderebbe abbastanza tranquillo in termini di erogazione...l'unico problema sarebbe la totale mancanza di freno motore... icon_rolleyes.gif
mr. discacciati ci sei?????
 
660441
660441 Inviato: 18 Set 2006 21:08
 
 
660542
660542 Inviato: 18 Set 2006 21:32
 

maurolive ha scritto:
scusate, ma di wankel si parla qui:

Motore Wankel [e motori rivoluzionari]


icon_biggrin.gif guarda che l'ho detto prima io...:

de_corsa ha scritto:
c'è questo articolo postato da Barone, che parla del Wankel sulle moto, corredato di foto ed immagini anche della Van Veen, Norton, ecc.:
Motori rivoluzionari: il Wankel


(ho indicato l'articolo invece del topic)

icon_confused.gif ...forse è meglio che tu faccia un pò di pulizia, visto che si tratta di un tutorial!
 
661054
661054 Inviato: 19 Set 2006 8:08
 

Veramente complimenti ragazzi una spiegazione coi fiocchi mi sento troppo ignorante in materia...
 
11254559
11254559 Inviato: 21 Gen 2011 8:52
 

salve a tutti! volevo sapere se conoscete un libro (o un sito) che spieghi il funzionamento del motore e della moto in generale, e che si interessi anche del lato fisico (differenziali e tutto il resto)....
vi ringrazio in anticipo icon_smile.gif
 
11260929
11260929 Inviato: 22 Gen 2011 15:18
 

per il 2 tempi:

elaboriamo il 2 tempi, di facchinelli 0509_up.gif
 
12500483
12500483 Inviato: 3 Ott 2011 20:54
 

Ciao ragazzi! Non avevo mai capito come funzionasse un motore precisamente prima anche perchè su internet difficilmente si trovano immagini riguardanti il suo funzionamento o la sua costituzione. Questo Topic mi è stato di grande aiuto!
 
12501554
12501554 Inviato: 4 Ott 2011 7:52
 

Si pèotrebbe anche parlare del cicl miller ... ed altri cicli
dove il ciclo miller ad ogni giro ha uno scoppio ma non ha un rendimento elevato
 
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