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Inviato: 16 Mar 2015 10:39
Eccoci Enrico ,
provo a raccontarti come faccio: ormai faccio molto prima a fare che non a dire .
Ti chiedo di considerare questo post ed i successivi solo come racconto di una mia esperienza personale; se pensi di fare qualcosa di analogo sappi che lo fai a tuo rischio e pericolo anche nei confronti di terzi.
Questo è un campione dei pezzi bruniti a caldo con il processo che seguo:immagini visibili ai soli utenti registrati
Come vedi, la brunitura chimica a caldo si presta sia per pezzi non proprio piccoli che per le molle; analizzando il processo, poi, capirai perchè. Premetto che non sono un chimico e quindi, se ne sai di più ti prego di suggerirmi miglioramenti e correggere i miei probabili errori.
Innanzitutto la brunitura è un trattamento superficiale dell' acciaio (non inox) consistente in una ossidazione che trasforma un leggero strato del metallo in ossido di ferro trivalente (nero e stabile) invece della normale ruggine che è ossido di ferro bivalente (rosso ed instabile).
Veniva praticata nel passato, soprattutto nei periodi di carenza di cromo, ma è stata superata da procedimenti di protezione superficiale molto più efficaci (cadmiatura, zincatura). Oggi non viene generalmente fatta e, per ragioni estetiche, in galvanica puo' essere sostituita dalla zincatura nera che ha un aspetto abbastanza simile.
In alternativa al procedimento chimico a caldo, ho provato a praticare la brunitura su piccoli pezzi (viteria, levette, tiranti) tramite riscaldamento al rosso ed immersione nell'olio esausto; in questo caso il pezzo perde le caratteristiche meccaniche e quindi non va applicata a molle e pezzi elastici. Ho anche provato la brunitura chimica a freddo con prodotti che si vendono soprattutto in armeria, ma è molto meno resistente e mi soddisfa unicamente per ritocchi.
Ultima modifica di bonneville il 16 Mar 2015 14:26, modificato 4 volte in totale