giadem ha scritto:
Sono scettico sul fatto dell'umidità e dell'aderenza: credo si sia fatto un esempio improprio perchè il fenomeno della "capillarità" (forza tensioattiva o interazione che si instaura fra molecole di un mezzo liquido e quelle di un mezzo solido) presuppone che le superfici siano perfettamente lisce (e superficialmente inerti e coibentate) per permettere alle forze elettrostatiche dei due materiali di interagire (e non di trasformarsi in altra forma di energia come l'attrito, il peso od il calore). E' ovvio che questa situazione non è trasferibile sull'asfalto (porosità presente, caratteristiche chimico-fisiche dello stesso, assorbibilità del bitume, ecc). L'esempio delle mani è facilmente spiegabile: esse possiedono un velo lipidico che garantisce la impermeabilità quindi la perfetta coibentazione e "neutralità" con i materiali esterni (entro certi limiti, ovvio). Esempio, buttate una monetina od oggetto simile per terra, inumidite un polpastrello e appoggiatelo sulla moneta: se non è troppo pesante, vi rimarrà attaccata sul dito per capillarità... l'asfalto per sua natura DEVE interagire con la gomma o sono guai (aderenza)... in generale, quanto più sono coibentati i materiali che interagiscono fra di loro, tanto maggiori sono le interazioni elettrostatiche e minore la dispersione dell'energia interna del sistema per attrito, calore, ecc. Sull'asfalto, dunque, venendo a mancare la sufficiente interazione elettrostatica per l'estrema diversità dei due mezzi, un velo di umidità andrebbe ad inficiare il solo effetto meccanico presente: l'aderenza. Inoltre, il calore generato dall'attrito volvente, che causa un "microscioglimento" della superficie dello pneumatico, garantendo così la necessaria aderenza, sarebbe disperso dall'effetto raffreddante dell'acqua. Occhio, dunque...
Attenzione de_corsa ha detto superficie umida e nn bagnata, c'è una grande differenza.
Non mi vorrei sbagliare ma penso che tu confonda il concetto di tensione di superficie con il concetto di capillarità.
La capillarità è un fenomeno attraverso il quale un liquido risale in verticale (contro gradiente gravitazionale) per contatto con la superficie di un tubicino sottile detto appunto capillare, risale in relazioen alla sua natura e viscosità.
La tensione superficile è un fenomeno dove le molecole alla superficie di un liquido sono attirate verso l interno dall interazione con le sottostanti e vanno così ad occupare il minimo spazio possibile, il risultato di questo è la formazione di una mebrana elastica sull interfacia aria/acqua ed è proprio questa a dare l acqua planing.
La resistenza alla deformazione elastica dell interfaccia aria acqua puo essere diminuita attraverso l utilizzo di un surfattante che tende a far si che la forza elastica sia minore (è anche quello che accade nei nostri alveoli polmonari che sono ricoperti da un sottile film di surfattante che permette loro di nn collassare)