eccomi qua, su richiesta esplicita di
pilozza
e ho anche letto tutto il topic!!
errore di fondo: non ha senso calcolare la dilatazione termica del traversino considerando solo il suo spessore e non la sua (complessa) forma, allungata nel senso assiale del condotto e cha assomiglierà vagamente, dopo la necessaria raccordatura, a due
dritti di prua simmetricamente opposti.
(
mi è venuto solo un paragone nautico: che volete da me?)
quello che NON si vuole ottenere è che il traversino subisca una deformazione con protusione verso l'interno del cilindro e/o con una flessione laterale, che bene non fa:
- la flessione laterale è scongiurata dalla sua simmetria e dal suo spessore OPPURE dalla sua forma: infatti un traversino che osservato dall'interno del cilindro appare come la sovrapposizione di due triangoli sui vertici, non può deformarsi lateralmente in quanto in quanto non c'è, in pratica, "inflessione libera".
- l'eventuale flessione verso l'interno è anch'essa ipotizzabile solo nel caso lo stesso sia eccessivamente rastremato verso la luce, ovvero non abbia, in senso assiale al condotto, delle spalle sufficientemente lunghe da impedirne la deformazione verso l'interno del cilindro.
quindi:
- un traversino che presenta verso l'interno una conformazione "a colonna" ovvero perfettamente dritto in quasi tutta la sua lunghezza (fino alle raccordature r = 2,5mm) è un traversino problematico se molto alto (dipende ovviamente dalla corsa e dalla fasatura di scarico - a proposito: io non andrei oltre i 198°)
in questo caso va dimensionato generosamente, diciamo 5mm di distanza tra le due luci, salvo smusso a 45° per 1mm lungo tutto il bordo delle luci.
- in un traversino conformato a doppio triangolo, la distanza tra le due luci misurata nell'unico punto minimo può scendere anche a 3mm
anche perché così conformato ha maggiore possibilità di cedere il calore accumulato verso il basso dove il cilindro è più freddo.
alcuni preparatori prevedono uno "scarico" di materiale in prossimità del tratto cilindrico del componente nell'ordine dei 4/10 di mm
ma è una soluzione meccanicamente "poco elegante" e che stressa la fascia quando il traversino non è a regime termico (ammesso che poi si dilati verso l'interno esattamente come previsto...)
un "avvio" lungo della rastrematura del traversino verso lo scarico contribuisce a scongiurare deformazioni verso l'interno.
il condotto andrà lavorato tenendo conto della riduzione di sezione apportata dal traversino.
Nota) se ho ben capito l'applicazione, attenzione: i cilindri Minarelli sono realizzati in Minacrom, ovvero ghisa additivata al cromo, difficile dal saldare senza dar luogo a soffiature.
ad ogni modo, deformazioni di traversini tali da creare problemi al pistone - se si rimane in un ambito di corretti dimensionamenti - sono praticamente assenti sui cilindri in ghisa: è un aspetto che va invece considerato attentamente con i cilindri in lega leggera.