Commento di: kart64
se la tabella è giusta..... sono un sopravvissuto!!! cioè come ho fatto a non ibernare a oltre -30° ...??
Commento di: warez
ci può stare se si riferisce alla pelle nuda...in quel caso ci sta tutto...
..immagino ad andare a 0 gradi a 60 all'ora in moto...muahahahahahaha...0.o...XD
Commento di: Paguro
tenete presente che la temperatura si riferisce come se una persona stesse indossando indumenti normali.
La temperatura percepita viene calcolata basandosi su molti parametri, ad esempio immaginatevi di trovarvi fuori casa in piedi con una temperatura di -30 °C, è la stessa sensazione che si prova andando in moto a tot km/h.
Se poi cambiate il tipo di abbigliamento cambiano anche le percezioni, insomma, prendeteli con le pinze questi risultati! Più che altro mi sembrava curioso da vedere :D
Commento di: kruski
ma che centra l'abbigliamento? :D
E' come per le temperature percepite citate dal meteo: se ci sono 30° ma con un tasso di umidità del 99% la temperatura percepita può diventare per esempio 35% (è solo un esempio). In questo tipo di valutazione non conta come e con quali materiali sei vestito, è solo un calcolo sulla temperatura: il termometro segna X ma è come se fosse Y a causa del vento, umidità o velocità.
Grazie mille per la tabella!! Molto utile
Lamps
Commento di: Paguro
ecco husky, sei riuscito ad esprimere quello che intendevo in 2 righe! ;P
Commento di: Paguro
kruski, non husky
Fuso inside...
Commento di: jorgos
L'abbigliamento centra eccome, le nuove tecnologie e ricerche di oggi hanno portato alla scoperta di tessuti altamente specifici, sia contro il vento sia per mantenere il più possibile il calore del proprio corpo, perchè è la dissipazione del nostro calore il più grande nemico,per cui pur rispettando il lavoro del nostro amico con le tabelle, si può dire che se io riesco a isolarmi dall'ambiente esterno con relativo confort che mi fa guidare in sicurezza ho risolto i problemi del freddo.....i subacquei insegnano.
Commento di: BlackIce
Già in ambito metereologico c'è chi dice che la cosidetta "temperatura percepita" non serva a nulla se non a fare del sensazionalismo.
Personalmente mi sono mosso parecchie volte sotto lo zero e anche con -8° in montagna, però con le protezioni si sente poco. Non fraintendetemi....è freddo comunque.
Manca però un parametro indispensabile, l'umidità.
Penso sia quest'ultimo fattore a farci percepire di più il freddo in moto rispetto al vento.
Commento di: aux087
Facendo un facile calcolo secondo questa tabella si può desumere che a 30° centigradi ad una velocità di 128 kmh la temperatura percepita dal corpo (diciamo in abiti normali) sarebbe di 5° centigradi?!?! GIUSTO?!?!
credo sia un pò improbabile... :D
Commento di: halo0046
per controllare la veridicità di questa tabella fatevi un giro in moto con un termometro così potete controllare al momento! non penso che sia qualcosa di difficile! :D
Commento di: Rayyy-Tzr
Dipende tutto da come si è vestiti più che altro... ma non dimentichiamo che dopo il freddo c'è anche il caldo!
La sensazione di andare in moto tra collinette con un paio di jeans e maglietta a mezze maniche è favolosa!
Commento di: Johnny-Storm
Scusate se ripeto un concetto già espresso da altri, ma non penso che questa tabella abbia alcun valore nè teorico nè tantomeno pratico. Sono rientrato dal lavoro in dicembre alle 05.00 a.m. con temperatura -10 °e andatura sui 50 km h quindi avrei dovuto 'percepire' una bella
-32° con conseguente cristalizzazione del corpo e frantumazione al minimo urto! niente di tutto ciò invece e indossavo semplicemente, oltre all'ovvio maglione etc, un giubbotto e pantaloni di pelle. Anzi vi sottopongo il seguente paradosso percettivo: io sento più freddo quando sono fermo ai semafori piuttosto di quando sono in marcia.
Ci vorrà un'altra tabella? :D
Commento di: fabriyeah
secondo me senza casco ti accorgeresti che ti si "stacca la pelle dalla faccia" a meno 10
pensate un po in montagna a sciare a me ' capitato anche una volta a -27 ma anche solo a -10 da fermo ok ma quando vai in velocità se non hai almeno qualcosa che ti copra in parte la faccia dopo un po ti fa un male cane ;)
Commento di: Johnny-Storm
dai si sa benissimo che la testa è la parte con cui 'scambiamo' più calore con l'esterno, è ovvio che avevo il casco nonchè il passamontagna sotto ma qui si parlava di temperature percepite con il corpo
Commento di: leogarbarino
scusate ma no poso rispondere perche secondo questa tabella .....sono morto da anni...
forse sbaglio ... pero no mi sembra molto vicina a la realta...
saluti
Leo
Commento di: iele123
questa tabella esprime il concetto di temperatura percepita, è utile se si sa di cosa si stà parlando.
Se domani decidi di farti un giro in moto e ci sono 20 gradi come ti vestirai? ( a prescindere dalla sicurezza e abbigliamento protettivo).
Se domani decidi di farti un giro a piedi e ci sono 20 gradi come ti vestirai?
Se vai a piedi ti vesti di meno altrimenti schiatti di caldo.
Sicuramente in moto ti vestirai di più proprio perchè con l'aumentare della velocità percepirai una temperatura inferiore.Tutto li, non c'è da crederci o no, è così.
Altro esempio, prendi una bottiglia di acqua calda e lasciala sul tavolo, prendi un altra bottiglia di acqua alla stessa temperatura e mettila su un altro tavolo con un ventilatore acceso che li butti aria sopra.
Quale delle due raggiungerà prima la temperatura ambiente?
ovviamente quella col ventilatore, in quanto l'aria che lambisce le pareti favorirà lo scambio termico, di conseguenza è come se fosse espopsta ad una temperatura inferiore.
Ogni tabella, valore ecc. va letto tenendo presente il concetto che si vuole esprimere.
Commento di: kamel
Considerazione condivisibile ed estremamente corretta.
Nella pratica giornaliera di uso con la 2 ruote indossiamo un abbigliamento che ha piena consapevolezza del fatto che non camminiamo a piedi.
Diversamente non si capirebbe perchè :)) in tanti indossano guanti e coprigambe copricollo e quant'altro - Quando si va a piedi, infatti è già tanto se ci si porta dietro una sciarpa.
Commento di: Johnny-Storm
concordiamo tutti che il wind factor accresce la percezione del freddo, semplicemente secondo me (e altri che hanno commentato) sono inesatti all'eccesso i valori indicati in quella tabella
Commento di: frozenfrog
Sono stato a lungo in dubbio se postare o meno, ma considerato l'argomento (e le risposte che leggo) credo sia interessante fornire qualche notizia in più, quindi mi scuserete se come mia abitudine il mio intervento sarà chilometrico...
Premetto che io sono (come alcuni sanno) un cultore degli sport invernali e per questo non disdegno muovermi in condizioni non proprio favorevoli; da bravo sciatore (altra mia grande passione, coltivata sin da bambino) ho dovuto confrontarmi spesso con situazioni anche estreme, specie quando si andava a sciare in alta quota sui ghiacciai. Il fatto di essere da trent'anni motociclista 365/365 mi ha fatto imbattere in moltissime situazioni analoghe e per questo motivo molto tempo a questa parte cerco di essere aggiornato il più possibile in materia di protezione dal freddo e dalle intemperie in genere e sono molto attento a tutto ciò che concerne questo affascinante argomento. E' stato inevitabile che inizialmente (come tutti) non sapessi come affrontare la questione, l'influenza che il vento (e la velocità) avevano sulla temperatura costituiva un certo problema per me, poi, cercando e documentandomi, uno degli argomenti che ad un certo punto è giunto alla mia attenzione è stato proprio questo.
Per questo voglio fornirvi alcune indicazioni, che costituiscono un ottimo spunto di riflessione ed anche delle risposte a molte domande e scetticiscmi che ho avuto modo di percepire.
L'effetto windchill.
Che cosa è.
L'effetto windchill è la misura dell'effetto combinato del raffreddamento dovuto al vento ed alla temperatura.
Con l'incrementare del vento, il calore viene sottratto al corpo ad un fattore sempre più veloce, portando a diminuire prima la temperatura superficiale della pelle (che causa il congelamento) ed in seguito eventualmente la temperatura interna del corpo (e dei suoi organi, che può uccidere). L'indice di temperatura windchill è la misura di questa relazione.
L'indice windchill combina la temperatura con la velocità del vento per indicare quanto attualmente si percepisce all'esterno, particolarmente sulla pelle non protetta ed esposta al vento (ed in seconda istanza quella male protetta).
Un po' di storia.
Il più vecchio indice windchill è stato basato sulla ricerca di due esploratori che si trovavano in Antartide nel 1945, Siple e Passel (dai cui nomi derivano due metodologie di misurazione) e che per primi misurarono l'impattto combinato di varie velocità del vento e di temperature di congelamento. Lo fecero misurando la perdita di calore dell'acqua presente in un contenitore di plastica (sospeso in cima ad una pertica) mentre questa congelava. In base a queste rilevazioni (un po' empiriche) venne creata una formula matematica per calcolare questo effetto e che diede vita ad una tabella (molto simile a quella in argomento) che oramai non si usa più.
Molti anni dopo ci si rese conto che questa formulazione non sempre era corretta e che anzi in molti casi tendeva all'eccesso.
Per più di un anno ci furono dibattiti tra il National Weather Service ed il Servizio Meteorologico Canadese sul fatto di aggiornare l'indice della temperatura windchill. Durante l'autunno del 2000 un gruppo speciale, composto dal Servizio Meteorologico Canadese, il National Weather Service e la Società Internazionale di Biometeorologia valutarono l'esistente formula e apportarono delle modifiche per migliorarla. L'obiettivo del gruppo era di aggiornare e standardizzare internazionalmente l'indice di temperatura windchill.
Il nuovo indice (di Randall Osczevski del DCIEM e Maurice Bluestein dell'Università Purdue dell'Indiana), fa uso delle tecnologie scientifiche più avanzate e di modellazioni computerizzate per fornire una più accurata e comprensibile formula, per stimare i pericoli derivanti dai venti invernali e le temperature di congelamento. In aggiunta sono stati condotti dei test clinici i cui risultati sono stati utilizzati per verificare e migliorare l'accuratezza di questa formula.
Come sono stati condotti questi test.
A questi test clinici hanno partecipato dodici volontari (sei uomini e sei donne); consistevano in quattro camminate, a 4,8 KmH di passo, su un tapis roulant in una galleria del vento refrigerata presso l'Istituto di Difesa Civile e di Medicina Ambientale di Toronto in Canada; tre camminate erano "asciutte", una a -10°C, una a 0°C, una a +10°C, la quarta era una "camminata bagnata" a +10°C durante la quale i partecipanti hanno ricevuto, ogni 15 secondi, una leggera spruzzata (della durata di un secondo) d'acqua sul viso. Durante ogni camminata (della durata complessiva di 90 minuti), i volontari hanno camminato mentre affrontavano un vento di 2 m/s per 30 minuti, seguito da 30 minuti con un vento a 5 m/s, e 30 minuti con un vento ad 8 m/s.
I soggetti avevano dei sensori che erano posti su fronte, guance, naso e mento ed anche internamente ad una guancia per misurare la temperatura della pelle e la perdita di calore. Per mezzo dei sensori i ricercatori hanno misurato quanto sono cadute velocemente le temperature della pelle esposta. Un modello dipendente dal tempo è stato usato per determinare il periodo del congelamento ed il modello ha compreso i risultati dalle prove. I risultati di questi test sono stati usati per determinare le varie soglie di congelamento, come si nota nella nuova tabella.
In particolare il nuovo indice windchill usa una velocità del vento calcolata a poco più di 1,52 mt. di altezza, altezza media di una faccia umana, più attendibile come misura rispetto a quella precedente basata su letture dallo standard nazionale di 10 mt (che è l'altezza tipica di un anemometro) pur usando gli stessi criteri ed i valori di rilevamento di quest'ultima. Il nuovo indice è basato sulla teoria più recente e avanzata sul trasferimento di calore (ad esempio la perdita di calore del corpo umano verso l'ambiente circostante durante giorni freddi ventilati o ventosi) ed è stato basato su un modello facciale umano perchè questa è la parte del corpo più facilmente e spesso esposta agli elementi; inoltre usa un fattore standard per il tessuto della pelle ed assume che non ci sia uno scenario con luce del sole diretta (che provocherebbe un sia pur minimo riscaldamento per irraggiamento diretto).
Cosa indica.
La soglia di congelamento: per la prima volta l'indice di temperatura windchill include specifici valori di soglia che forniscono specifici avvertimenti sul tempo di congelamento a determinati livelli di freddo da vento. Ad esempio, ad una temperatura di -15°C procedere ad una velocità di 48.28 KmH produce una temperatura percepita di -28.33°C che significa provocare il congelamento in trenta minuti.
La tabella mostra inoltre come il congelamento avverrà più rapidamente se la temperatura sarà più bassa o la velocità del vento più alta.
Le considerazioni conseguenti sono, a questo punto, ovvie e le lascio all'intelligenza di ciascuno.
Una cosa su tutte è evidente: si capisce come questa particolare metodologia sia importante per imparare a proteggere la salute.
Una sola nota a margine: alcune tabelle in circolazione non sono del tutto corrette e le relative formule di calcolo lo sono anche meno sia perchè si usa un sistema di arrotondamento o approssimazione o perchè si fa una interpolazione tra misurazioni metriche e anglosassoni (°C, m/s, KmH contro °F, ft/s, MpH) mentre esistono formule specifiche per ciascun sistema di misura, quindi attenzione a consultare soprattutto siti ufficiali e/o governativi per le relative informazioni.
Buona strada a tutti (e copritevi che il freddo non perdona...).
Commento di: Paguro
Grazie mille frozen per il tuo esaustivo commento che peraltro ho letto molto volentieri!
Nome perfetto il tuo visto l' argomento trattato ;D
Commento di: AlbertoSSP
Io avevo già visto la tabella parechie volte e l'ho trovata interessante.
Trovo scontato dire che la cosa non è assolutamente precisa, ma indicativa in quanto dipende da troppi fattori come ad esempio l' umidità.
In poche parole bastava dire (senza tanti riferimenti storici, anche se interessanti) che la tabella si riferisce a parti del corpo esposte all'aria.
Per tutti quelli che dicono che non è esatta e che sarebbero morti congelati se fosse attendibile, dico tranquillamente che se avessero girato in moto non adeguatamente vestiti, lo sarebbero.
E' altrettanto ovvio e scontato che se uno indossa windstopper, intimo termico, pile/maglioni di lana, giacche invernali imbottite, antipioggia e cerate, calzemaglie, pantaloni imbottiti, stivali in goretex o pelle ben isolati, guanti e moffole, casco e sottocasco, ... l'effetto del vento viene fermato o, almeno, mitigato.
Molto rilevante è anche il tempo a cui vi siamo esposti... ovviamente se ti esponi a una temperatura percepita molto bassa per pochi minuti è diverso che esporvisi per ore.
Personalmente mi incuriosirebbe vedere le temperature anche oltre i -10 e con velocità superiori.