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Indice del forumForum Moto d'EpocaForum Benelli e Motobi d'epoca

   

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La Benelli con 6 cilindri [pareri e impressioni]
184887
184887 Inviato: 19 Gen 2006 11:54
Oggetto: La Benelli con 6 cilindri [pareri e impressioni]
 

Ciao a tutti!

Ho un quesito da porvi.
Qualche tempo fa, in un paesino sperduto della Puglia vidi passare una moto alquanto strana, che portava tre collettori con annessi scarichi su ambo i lati. Inconfondibile, la riconobbi subito:
la Benelli 6!
Sei piccoli cilindretti da 125 cc e tutti quanti in fila uno affianco all'altro!
Il suono del motore era qualcosa di mai ascoltato prima, qualcosa di indefinibile.. Fino ad allora l'avevo vista solo nelle fotografie, sui giornali nella sezione "moto d'epoca", ma mai dal vivo!

Siccome non ancora ero nato quando entrò in produzione questa moto, qualcuno di voi ragazzi più grandi se la ricorda, o magari ha avuto modo di provarla?
Fatemi sapere, sono curioso!!

Un lampeggio a tutti!

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184912
184912 Inviato: 19 Gen 2006 12:34
 

mai provata ne ascoltata... purtroppo.
l'ho vista a 15 km da casa ad un motoincontro dove erano esposti gioelli come questi di alcuni collezionisti del motoclub locale.
veramente bella icon_biggrin.gif
 
185049
185049 Inviato: 19 Gen 2006 14:26
 

Ne ha una un mio carissimo amico meccanico... è circa 5 anni che cerco di "soffiargliela" ma il maledetto tiene duro! Eheheheheh...

Lei è lì poverina a prender polvere!!

In un afoso ottobre del 1972 quella via di mezzo tra pazzia e genialità che rispondeva al nome di Alejandro de Tomaso (l’imprenditore italo-argentino), dopo aver acquistato Moto Guzzi e Benelli, decise di "dar fuoco alle miccie" dichiarando guerra al (già allora!) strapotere Japp!!
Presentò alla stampa (italiana ed internazionale!) la PRIMA MOTO 6 cilindri costruita in serie. Era la Benelli 750 Sei.(in seguito fecero anche la 900!! icon_wink.gif );
Nel 67 questo vulcanico imprenditore Italo-Argentino (allontanatosi dalla madre patria perchè in disaccordo col regime Peron e "sfogatosi" in Italia, grazie anche a solidi appoggi economici, in quella passione che lo accompagnerà tutta la vita... i motori) acquisì due importanti carrozzerie: Ghia e Vignale.
Proprio quest'ultime curarono l'aspetto estetico della moto (a detta di tutti elegantissima!),Una giovane azienda che produceva freni esordì con questo modello... (BREMBO vi dice niente? icon_wink.gif ).. VEGLIA curò la strumentazione... MARZOCCHI il reparto sospensioni...
Prampolini progettò il motore... ma ebbe non poche difficoltà quando comunicò a De Tomaso che non sarebbe stato in grado di progettare un sei cilindri in così poco tempo...
"Prenda un 4 cilindri della Honda cb four 500 e lo usi come modello!" furono le lapidarie "istruzioni" di Alejandro...

E così fece il progettista... d'altronde il più temibile concorrente era proprio quella Honda 750 cb four...

Inizialmente all’alimentazione provvedeva una batteria di sei carburatori Dell’Orto ... ma ben presto ci si accorse che erano troppo ingombranti SEI carburatori ed era difficile tenerli sincronizzati! Così la soluzione adottata fu: 3 carburatori doppio-corpo!

La sfida era partita!

La Benelli 6 stracciava la 750 four della honda in velocità massima (oltre 200km/h contro poco più di 180km/h per la Jap!), ma ciò che frenò la corsa della splendida pesarese fu la finitura e l'assemblaggio assolutamente non all'altezza...

Benelli non era preparata a produrre maxi-moto (per quei tempi delle 750 lo erano! icon_wink.gif ), De Tomaso poi.. per ridurre i costi fece produrre le parti meccaniche allo stabilimento dell MOTO GUZZI (con buona pace delle rivalità di allora tra "benellisti" e "guzzisti"!!).. ma se costruire i motori a Mandello e assemblare le moto a Pesaro poteva essere conveniente da un punto di vista di sinergie economiche... fu disastroso per i risultati!!!

Le moto presentarono tanti e tali difetti (difetti veniali sia chiaro! Ma pur sempre difetti che chi spendeva 2 milioni e mezzo per la Benelli 6... non tollerava! Dopotutto la Honda costava "solo" un milione e otto!!) ...

Trafilaggi di olio dai cilindri, con conseguente elevato consumo..."forchette" del cambio costruite in acciaio economico che spesso ne inficiavano l'uso arrivando a usure fuori norma e persino al bloccaggio degli innesti... impianto elettrico assolutamente inadeguato ...
L'unica cosa che gli appassionati ricordano amorevolmente... era (ed è!!) la "sinfonia" prodotta dal sei cilindri... la sfida commerciale era persa... ma gli Italiani avevano vinto ancora una volta sotto il piano del "genio" e della "fantasia" squisitamente Made in Italy...
Nel 1977 arrivò anche la 900... ma ormai la produzione era agli sgoccioli..e la leadership di mercato, saldamente in mano ai Jappp...

Spero abbiate gradito la storia! icon_wink.gif LAMP...D'EPOCA!!

Ultima modifica di jacktornese il 10 Apr 2007 8:09, modificato 1 volta in totale
 
185139
185139 Inviato: 19 Gen 2006 15:23
 

jacktornese ha scritto:
...Inizialmente all’alimentazione provvedeva una batteria di sei carburatori Dell’Orto ... ma ben presto ci si accorse che erano troppo ingombranti SEI carburatori ed era difficile tenerli sincronizzati! Così la soluzione adottata fu: 3 carburatori doppio-corpo!...


jackt, mi pare si trattasse di normali carburatori a vaschetta centrale! erano i collettori ad essere sdoppiati. dovrei avere qualche MOTOCICLISMO dell'epoca da qualche parte...

la libidine dei proprietari, poi, era appagata dalla CDC, ovvero la Casa Del Carburatore dei fratelli Malossi, prima che cominciassero a confondersi (e ad arricchirsi sul serio) con gli scooters.
infatti producevano un kit, se te lo ricordi, che prevedeva un'impressionante batteria da 6, per ristabilire l'ordine naturale delle cose: 1 cilindro= 1 carburatore. questo è giusto, augh!
 
185799
185799 Inviato: 20 Gen 2006 11:27
 

Grazie ragazzi! Continuate a scrivere!!!
Queste sono le storie da raccontare ai bambini a letto prima della nanna icon_wink.gif

E io mi pento di essere nato solo alla fine dei '70 e non essermeli goduto appieno, con tutte le cose belle che c'erano in quel periodo (incluso Jimi Hendrix)

Ciao, e un lampeggio a tutti!
 
185881
185881 Inviato: 20 Gen 2006 13:22
 

Votavomonti ha scritto:
...Queste sono le storie da raccontare ai bambini a letto prima della nanna...E io mi pento di essere nato solo alla fine dei '70 e non essermeli goduto appieno, con tutte le cose belle che c'erano in quel periodo (incluso Jimi Hendrix)...


ma sta' zitto, che a tutto il 18 settembre 1970 (quando parlarono al TG del ritrovamento del suo... telaio) ancora nessuno me ne aveva parlato (ero troppo giovane) ed ero ancora convinto che il miglior chitarrista del mondo fosse un uno strano messicano di nome Carlos...
poi, però ho rimediato, Are You Experienced?

(bravo però, anche il messicano. ma bravo ad un altro livello)

Yeah, I'm a Voodo Chile 0509_up.gif
 
186551
186551 Inviato: 20 Gen 2006 22:17
 

mamma immaginate la Buell 6 cilindri

Cmq che peccato che alcune tecnologie del passato siano state messe da parte vedi questo 6 cil e le moto turbo ecc
 
186662
186662 Inviato: 21 Gen 2006 0:59
 

non possono fare la buell 6 cilindri! certe regole vanno rispettate!
magari ci penserà qlc japonese al prossimo moto gp...

mi ricordo della Honda 500 CX con il turbo ai primi anni '80..ora ci pensa l'airbox a fare da turbo

Cmq è vero, forse una volta si osava e si sperimentava di più
 
186708
186708 Inviato: 21 Gen 2006 8:41
 

Firebolt ha scritto:
mamma immaginate la Buell 6 cilindri...Cmq che peccato che alcune tecnologie del passato siano state messe da parte vedi questo 6 cil e le moto turbo ecc


le "tecnologie" si sperimentano tutte, poi ci sono soluzioni che vanno, altre che vengono abbandonate perché superate o francamente inutili.

la soluzione dei 6 cilindri fu oggettivamente una "sparata" inutile che ebbe un limitato séguito.
le Benelli avevano una ciclistica non male e tutto sommato erano anche divertenti da guidare ma quando ci provò la Honda, con la sua CBX1000, realizzò una di quelle classiche jap tipiche dei seventies che realizzavano il massimo dei loro fini progettuali solo parcheggiate davanti ai bar. su strada erano inguidabili.
la Kawasaki fece poi il suo Z1300 che almeno era dichiaratamente una super-moto esagerata in tutto e chi la comprava sapeva bene di portarsi a casa solo un potente e pesantissimo motore su due ruote.
adesso mi pare che la sola Honda produca ancora un 6, in versione boxer per la sua ammiraglia super-tourer. una "moto" così larga e bassa che quando cade dal cavalletto si ferma a 45° (o meno) d'inclinazione appoggiandosi sulle teste...

la stessa cosa fu per il turbo: una pura moda applicativa di una tecnologia militare tedesca risalente alla seconda guerra mondiale... che trovò la sua massima realizzazione della Kawasaki 750, l'unica moto turbo degna di nota, le altre tre erano un onesto fallimento - se ne è parlato in un topic dedicato.
oggi il turbo su di una moto è un affare per dragster o realizzazioni estreme. si arriva a 200CV anche senza turbo, ormai.
ma non è detto che non rispunti su motori di piccola cilindrata, magari a ciclo Diesel... C'è stata già una proposta in tal senso >topic sulle turbo (o sulle moto diesel?)

la Kawasaki uscì con la GPZ1100 a iniezione già all'inizio degli anni '80 ma siccome non c'erano impianti nati per le moto montarono la pompa Bosch nata per la Volkswagen Golf. una ventina di anni dopo l'iniezione sta diventando una cosa normale.

le soluzioni sperimentate sono state tante, qualcuna ha avuto un seguito, altre sono finite lì ma la tecnologia, quella, va sempre avanti.
 
666826
666826 Inviato: 20 Set 2006 19:07
 

BENELLI 6 CILINDRI

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Sei cilindri sono proprio un pesante fardello da portare in giro per una motocicletta. E qualcuno dirà anche inutile. Sulla base di mere considerazioni di funzionalità ed essenzialità, potremmo anche essere d’accordo: ma se veramente l’architettura motociclistica dovesse seguire questa linea di pensiero, probabilmente ci muoveremmo tutti su piccole motociclette monocilindriche. E fu così che, negli anni della massima sperimentazione motoristica, ai progettisti sembrò opportuno, anzi quasi indispensabile, che le future moto sportive dovessero guardare a un frazionamento maggiore del classico quattro cilindri. Col senno di poi abbiamo ben realizzato che alla fin dei conti le sei cilindri sportive degli anni ’70 e seguenti non furono altro che un esercizio di stile e tecnologia volto più che altro alla ricerca di prestigio nell’affollato panorama motociclistico dell’epoca. Solo in quest’ottica si può giustificare la plurifrazionata di Casa Benelli, fortemente voluta da Alejandro De Tomaso, il nuovo proprietario della Casa pesarese a partire dal 1971. Ad ogni modo, prescindendo da qualsiasi considerazione o giudizio su questa e altre scelte di quegli anni, ciò che veramente ci interessa in questa sede è l’aspetto puramente tecnico: da questo punto di vista, la Benelli Sei rappresenta un eccezionale e affascinante pezzo di meccanica, ancora oggi molto ricercata e amata dagli appassionati.



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Vediamo anzitutto quali ragioni possono spingere alla scelta di un frazionamento della cilindrata in sei cilindri. Supponiamo anzitutto che il termine di paragone sia un quadricilindrico, configurazione questa che già in quegli anni iniziava a mostrarsi come la nuova frontiera per il raggiungimento di potenze specifiche più elevate. A parità di cilindrata totale, il sei cilindri presenta, come è evidente, il vantaggio di avere ogni due giri dell’albero motore due fasi attive in più, vale a dire una ogni 120° invece che ogni 180°: il funzionamento del motore risulta quindi più uniforme, in quanto più uniforme è l’erogazione della coppia motrice. Secondariamente, almeno in linea di principio, un frazionamento maggiore permette, a parità di cilindrata totale, di raggiungere una potenza specifica superiore, atteso che le masse in moto alterno (pistoni e bielle) essendo più piccole hanno peso inferiore, e quindi minore inerzia, a vantaggio del raggiungimento di regimi di rotazione più elevati (superfluo qui ricordare a chi fosse distratto che la potenza è matematicamente data dal prodotto della coppia per la velocità di rotazione). Rimanendo nell’ambito dell’architettura “sei in linea”, la già citata disposizione delle manovelle equilibra perfettamente le forze centrifughe sull’albero motore, dato che si generano tre vettori uguali e disposti radialmente a 120°.




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Così per le forze alterne del primo ordine e del secondo ordine, la cui risultante è sempre nulla. Detto questo appare evidente come in un motore con simile architettura non vi sia apparente bisogno di contrappesi sulle manovelle del collo d’oca. Tuttavia, occorre ricordare come in ogni caso, sull’asse dei cilindri, siano comunque presenti delle masse in moto alterno con le rispettive forze d’inerzia: da qui la necessità di bilanciarne l’entità per evitare sollecitazioni anomale periodiche sui supporti di banco. Dunque, anche adottando questa architettura, si ricorre opportunamente a dotare il manovellismo di contrappesi, pur di piccole dimensioni. Particolare importanza riveste di conseguenza la scelta del numero dei supporti, che evidentemente possono essere sette o quattro. Ma entriamo nel dettaglio, così da affrontare le diverse problematiche che i progettisti Benelli dovettero superare. Occorre anzitutto fare una precisazione: il progetto era ambizioso, e partire da zero sarebbe stata una follia, nonostante lo zelo e la spinta dello stesso De Tomaso. Per questo motivo, fu lo stesso imprenditore a suggerire una strada certo inusuale per noi Italiani: copiare il più possibile un motore... giapponese. Il responsabile del progetto, Piero Prampolini, fu incaricato di procurarsi un propulsore di Honda CB 500 Four e di copiarlo integralmente, aggiungendovi due cilindri. La scelta, eticamente certo discutibile, era giustificabile dal momento che seguendo il normale iter produttivo tipico delle Case italiane, la Sei probabilmente… L’articolo completo è disponibile sul numero di giugno di “Tecnica delle Moto Italiane”

scusate se l'articolo è un pò lungo icon_lol.gif
 
1450701
1450701 Inviato: 10 Apr 2007 0:20
 

Non so se fossero favole, ai tempi si diceva che le Benelli 4 cilindri fatte da De Tomaso erano talmente copiate dalle Honda che i meccanici utilizzavano i ricambi delle giapponesi per riparare Guzzi e Benelli.
Si dice che le copiate plurifrazionate fossero state messe in cantiere più che altro per far salire le quotazioni delle due Case per poterle cedere.
Certo è che porto al collasso le due ditte.
La Benelli dovette chiudere per un certo periodo e la Guzzi fu venduta.
De Tomaso fu tra i primi ad introdurre le "economie di scala", durante la sua gestione, ad esempio, i prigionieri dei cilindri dei guzzoni vennero assottigliati al punto che se non venivano stretti con la chiave dinamometrica e si tirava troppo era facilissimo sradicarli dal basamento.
A parer mio le Guzzi di quel periodo sono le peggio realizzate dell'intera storia della Casa di Mandello.
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1452025
1452025 Inviato: 10 Apr 2007 11:19
 

bigpenna ha scritto:
Non so se fossero favole, ai tempi si diceva che le Benelli 4 cilindri fatte da De Tomaso erano talmente copiate dalle Honda che i meccanici utilizzavano i ricambi delle giapponesi per riparare Guzzi e Benelli.
Si dice che le copiate plurifrazionate fossero state messe in cantiere più che altro per far salire le quotazioni delle due Case per poterle cedere.
Certo è che porto al collasso le due ditte.
La Benelli dovette chiudere per un certo periodo e la Guzzi fu venduta.
De Tomaso fu tra i primi ad introdurre le "economie di scala", durante la sua gestione, ad esempio, i prigionieri dei cilindri dei guzzoni vennero assottigliati al punto che se non venivano stretti con la chiave dinamometrica e si tirava troppo era facilissimo sradicarli dal basamento.
A parer mio le Guzzi di quel periodo sono le peggio realizzate dell'intera storia della Casa di Mandello.
icon_confused.gif


tutto vero quello che dici, (anche se dubito molto ci fosse una reale intercambiabilità tra i pezzi Honda CB e Guzzi/Benelli in linea) ma per quanto riguarda il prodotto Guzzi bisogna distinguere in modo fondamentale da quello fabbricato a Mandello rispetto ai "V piccoli" (35, 50 e 65) costruiti presso gli stabilimenti Innocenti di Lambrate (anch'essa a suo tempo fagocitata dal Gruppo De Tomaso) che presentavano una serie di debolezze strutturali derivanti sostanzialmente dall'impostazione troppo "easy" del progetto.
mentre le guzzone, almeno, erano concepite per durare e senza economie di materiali!
 
1453314
1453314 Inviato: 10 Apr 2007 13:43
 

de_corsa ha scritto:
dubito molto ci fosse una reale intercambiabilità tra i pezzi Honda CB e Guzzi/Benelli in linea, ma per quanto riguarda il prodotto Guzzi bisogna distinguere in modo fondamentale da quello fabbricato a Mandello rispetto ai "V piccoli" (35, 50 e 65) costruiti presso gli stabilimenti Innocenti di Lambrate (anch'essa a suo tempo fagocitata dal Gruppo De Tomaso) che presentavano una serie di debolezze strutturali derivanti sostanzialmente dall'impostazione troppo "easy" del progetto.
mentre le guzzone, almeno, erano concepite per durare e senza economie di materiali!


Sono del tutto d'accordo.
La citavo come leggenda metropolitana, ma indicativa dell'orientamento imprenditoriale del personaggio.
Vangelo anche quello che dici sui piccoli V, tra le altre delizie succedeva che dalla valvola di sfiato uscissero copiose quantità d'olio che, mentre andavi, finivano direttamente sulla ruota posteriore...
In quanto ai prigionieri purtroppo la notizia, ai tempi, mi venne riferita a Mandello da uno degli ingegneri Guzzi.
Da quello che so tornarono sui loro passi, ma anche un po' di mitici Guzzoni usufruirono delle "cure" di quell'imprenditore senza scrupoli.
icon_sad.gif
 
1855896
1855896 Inviato: 14 Giu 2007 14:13
 

un piccolo riassunto su de tomaso
come avete già accennato italo argentino con un po' di soldi da spendere
proprietario di benelli guzzi e innocenti
ma non solo queste 3 ditte
ma anche costruttore di macchine vedi de tomaso pantera
e proprietario sempre a suo tempo di maserati
purtroppo la filosofia di questo personaggio è decisamente scadente
come sempre atecedentemente detto da altri
produrre le cose alla "pressapoco" con materiali scadenti e progetti alla copia di altri (da qua deriva anche parte del pensiero odierno "scarsa qualità e rotture" dei prodotti italiani)
allora guzzi ha perso una parte della avanguardia che aveva precedentemente la sua proprietà (chi ricorda il fantastico v8 guzzi da corsa ma ne parleremo dopo)
innocenti ha chiuso e il marchio è stato comprato a poco per non dire regalato a fiat
maserati è arrivata sul limite del fallimento evitato anch'esso dall'acquisto fiat che dopo un lungo periodo di buio sembrerebbe essersi pienamente ripresa grazie alla gestione ferrari
de tomaso.... (boh)
benelli è stata chiusa per anni sembrerebbe che finalmente anche per lei sia tornata allo scoperto dopo esser stata comprata dai cinesi ( icon_cry.gif )

ma torniamo ai motori icon_wink.gif

il 6 cilindri era si un motore potente ma anche con un ingombro laterale non indifferente oltre al peso forse un po' eccessivo
è stato utilizzato anche da honda (come già detto) 6 cil sempre in linea
c'era anche un progetto laverda 6 cilindri a v longitudinale mai entrato in produzione (purtroppo) dopo di che anche questa casa ha chiuso i battenti icon_cry.gif

come detto prima chi di voi ricorda il mitico guzzi 500 v8?
un progetto fine anni 50 inizi anni 60 che nella classe regina dopo 2 anni dalla dichiarazione da parte di guzzi di ritiro dalle competizioni portava a casa ancora qualche successo

poi recentemente era in commercio la morbidelli 8 cil a v con un prezzo abbastanza proibitivo

per chi dice che non c'è più stata ricerca c'è anche stato il tentativo di mettere su 2 ruote il wankel su una northon 1991
e qualche esperimento di motore a turbina (anche se troppo ingombrante e con un eccessiva richiesta di manutenzione)
 
1858712
1858712 Inviato: 14 Giu 2007 20:17
 
 
1859827
1859827 Inviato: 14 Giu 2007 23:13
 

Incredibile 10.000 € per una moto che neanche ai tempi ha voluto nessuno...
Per quanto si presenti molto bene mi sembra una valutazione totalmente avulsa dalla realtà.
0510_grattacapo.gif
 
2003322
2003322 Inviato: 5 Lug 2007 14:05
 

Ricordo che un mio ex collega nei primi anni '80 aveva una una honda 6 cilindri. Come estetica era molto simile alle 750 e 900 4 cilindri, a parte la vista frontale. Se devo essere sincero per i miei gusti il rumore dello scarico non era molto gradevole (effetto spazzola elettrica). Sono passati più di vent'anni, non ricordo le impressioni del tizio, ricordo solo che dopo poco si comprò il bol d'or 900, segno evidente che non doveva essere eccezionale.

Lamps
 
2014541
2014541 Inviato: 6 Lug 2007 22:53
 

MyGeneration ha scritto:
Ricordo che un mio ex collega nei primi anni '80 aveva una una honda 6 cilindri. Come estetica era molto simile alle 750 e 900 4 cilindri, a parte la vista frontale. Se devo essere sincero per i miei gusti il rumore dello scarico non era molto gradevole (effetto spazzola elettrica). Sono passati più di vent'anni, non ricordo le impressioni del tizio, ricordo solo che dopo poco si comprò il bol d'or 900, segno evidente che non doveva essere eccezionale.

Lamps


uno dei problemi principali di tale schema motoristico era l'ingombro laterale e la luce a terra
anche se non si facevano pieghe come adesso però era molto esposto

se poi si parla del progetto laverda a 6 cilindri a v longitudinale
bè il discorso cambia icon_wink.gif

qui c'è la foto della mitica 6 cilindri laverda
Link a pagina di Laverdacorse.it
 
2205316
2205316 Inviato: 3 Ago 2007 19:08
 

L'ho vista dal vivo passare ieri pomeriggio in Prato della Valle....
Ragazzi che concerto di pistoni, bielle e silenziatori: semplicemente fantastica eusa_drool.gif 0510_inchino.gif
 
2618721
2618721 Inviato: 3 Ott 2007 12:04
 

mio babbo ce l'aveva......aveva il 750 (colore verde benelli) ho visto una foto con lui e mio fratello quando era piccolo icon_cry.gif e io me la son persa 0510_sad.gif



l'ho vista dal vero ad una fiera di moto d'epoca.......moto fuori di testa decisamente caratteristica, un elogio anche al proprietario perche sembrava appena uscita dalla fabbrica, ogni comatura era perfetta come anche il colore vivace e brillante.....FANTASTICA
 
4077070
4077070 Inviato: 2 Apr 2008 17:22
Oggetto: La mia benelli
 

Io ho una benelli 750 sei rossa...ho comprato di recente le guarnizioni della testa e i tubi di scarico e la stiamo mettendo a posto...
 
4080854
4080854 Inviato: 2 Apr 2008 22:16
Oggetto: Re: La mia benelli
 

Marco189 ha scritto:
Io ho una benelli 750 sei rossa...ho comprato di recente le guarnizioni della testa e i tubi di scarico e la stiamo mettendo a posto...


fai delle foto di com'è adesso e poi come sarà finita

buon lavoro
 
4085038
4085038 Inviato: 3 Apr 2008 13:49
 

la settimana prossima la vado a vedere e vedo come è messa...dovrebbe essere finita perciò le foto le faccio da completa caso mai...
 
4150617
4150617 Inviato: 10 Apr 2008 19:35
 

Buonasera a tutti. Tutte le Benelli pluricilindriche erano piene di difetti e questo accelerò lo schianto dell' industria motoristica Italiana. De Tomaso fu considerato da alcuni un avventuriero più che un industriale e "grazie" al suo impegno arrivò al capolinea anche il marchio "Maserati". Altro che disaccordi col regime Argentino. Comprava i marchi bolliti e per rilanciarli costruiva mezzi che funzionavano male. Certo la Benelli 6 fu la prima 6 cilindri in linea costruita in serie ma ne furono vendute davvero pochecome poche furono le 504 e le 354 vendute. La Honda costruì invece un gran motore a 6 cilindri con enormi limiti di ciclistica. Ho letto che è stata citata la 900 Bol d' Or: una moto con uno dei migliori motori mai progettati e che ancora adesso ha qualcosa da dire. Grande coppia , pienezza di erogazione e pur essendo un corsa lunga velocità lineari da sportiva moderna : 20,7 m/s. sono valori di assoluto valore ancora oggi.
Ciao!! icon_smile.gif
 
4157250
4157250 Inviato: 11 Apr 2008 14:40
 

Secondo me la tua sentenza è esagerata, BobbyBrown, ma hai ragione in molti aspetti. Sbagli perchè dai troppe colpe a De Tomaso, come se fosse la causa di tutto, e perchè non è vero che quei modelli funzionavano male (visto che ce l'ho, posso smentirti)...ovviamente dipende dall'uso che ne devi fare di un mezzo come questo e il budget che hai a disposizione, ma se io dovessi comprare una moto, non guarderei solo l'affidabilità, le prestazioni e il costo dell'acquisto, altrimenti ti darei ragione (in linea di massima le giapponesi sono migliori in questi aspetti), ma guarderei il design, la storia del modello e della marca, le soluzioni innovative ecc...Per esempio, portafogli permettendo, mi comprerei una MvAgusta rispetto ad una CBR, una Ducati piutosto che una R1 perchè la moto è come una compagna, e, se ti piace la tua compagna, la tratti bene, altrimenti, la tratti male e ti va anche bene di spendere poco...
La mia Benelli 750 sei potrà essere pesante, poco potente, inaffidabile e con tanti difetti ma sono molto contento di averla e a molte persone piacerebbe averla...mi accontento di questo...Cordiali Saluti a tutti
 
4157444
4157444 Inviato: 11 Apr 2008 14:57
 

Mi spiace se sono stato poco chiaro: la Benelli 6 la comprerei anche io. Solo che allora davvero pochi se la godettero a causa della poca affidabilità. Per quanto riguarda De Tomaso
forse non sai o non ricordi cosa ne pensavano gli operai delle sue officine quanto una dietro l' altra chiusero. icon_wink.gif

Ultima modifica di BobbyBrown il 11 Apr 2008 15:10, modificato 1 volta in totale
 
4157559
4157559 Inviato: 11 Apr 2008 15:07
 

Certo, non è un difesa la mia, ne apprezzo soltanto l'idea...che poi non sia riuscita, e del perchè non sia riuscita se vuoi ne parliamo (e sicuramente ha avuto le sue responsabilità), ma mi basta sapere se condividi quello che ho detto...grazie
 
4157742
4157742 Inviato: 11 Apr 2008 15:25
 

Nel '76 mi fu rubata la mia Kawa 500 Mach III H1D.
Straziato dal dolore mi aggirai per concessionari e fui incuriosito dalla Benelli 6. Insomma avendone prese informazioni e pareri ho comprato un Honda 750 Four K2.
Non era tanto una questione di prestazioni assolute ma il fatto che avessero di continuo qualche problema. Per esempio i carburatori Dall' Orto erano sicuramente non all' altezza . Oggi di sicuro , usata col rispetto che si deve ad un veterana, ci si può fare dei kilometri in tranquillità . Allora però era una Sportiva che doveva combattere le Giapp prestazionali ed affidabili di allora ed il confronto fu impari. Ancora oggi ho una 750 Four che uso senza particolari riguardi e 2 900 Bol d' Or del '79 che strapazzo quando capita.
 
4158532
4158532 Inviato: 11 Apr 2008 16:43
 

Quello che dici è innegabile: prestazioni, affidabilità ecc. E' evidente che tu sei portato più a guardare prestazioni e affidabilità nell'acquisto di un motociclo. Io invece sono disposto a sacrificare di più in affidabilità e in prestazioni pur di avere una moto che mi piaccia, del quale apprezzo la marca, il design, le scelte innovative ecc.
 
4158628
4158628 Inviato: 11 Apr 2008 16:53
 

Allora era necessario : oggi forse con altre necessità mi comprerei anche una Benellona se costasse un po' di meno. Sono stato vicino a prendere una 504 poco tempo orsono. icon_smile.gif
 
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