Semplifichiamo un po' i quote che mi perdo
(PS non scrivere le risposte dentro i quote che non le distinguo più dal resto)
prima ero partito con il buon intento di evidenziare i quote,ma poi mi sono dimenticato... ora ci riprovo
AndreaNSR125 ha scritto:
mi riferivo a motori di normale uso motociclistico
se parliamo di applicazioni reali, il mondo è talmente vario che si trova di tutto di più. Inoltre ogni singolo motore è frutto di una storia e di obiettivi diversi che potrebbero benissimo scontrarsi con certi "teoremi". Se ci teniamo sul teorico è meglio
AndreaNSR125 ha scritto:
data questa similitudine è impossibile che il plurifrazionato dia più coppia rispetto al mono... uno dei motivi più banali è semplicemente che il plurifrazionato ha un rendimento organico minore.
sarebbe bello fare un esercizietto e calcolare l'importanza (percentuale?) di ciascun fattore che concorre all'erogazione di coppia motrice all'albero e vedere quanto contano gli atriti rispetto al resto
beh, la distribuzione è la più grande fonte di assorbimento ,ma d'altra parte anche cuscinetti, numero di supporti, tolleranze di costruzione, alternatore...per quantificarlo invece è un po difficile, la via più semplice è fare una prova per trascinamento e misurare... così possiamo anche trovare naturalmente la potenza dissipata ai vari regimi
AndreaNSR125 ha scritto:
la potenza non significa velocità, o meglio, di sicuro significa anche quello, ovvero la massima velocità ottenibile (ricordo che la potenza necessaria per viaggiare ad una determinata velocità è data dalla resistenza (espressa in newton) moltiplicata per la velocità del mezzo.),
guarda, per farla breve suggerisco che rileggi il mio mini-manuale su potenza e coppia, così trovi una spiegazione succinta dei due concetti e di come si relazionano a velocità e accelerazione. Altrimenti potresti frequentare un corso di meccanica razionale (dove non si studiano motori, ma cinematica e dinamica dei corpi)
guarda, sto studiando ingegneria aerospaziale, queste cose è pane di tutti i giorni
in ogni caso non vedo proprio cosa ci sia di sbagliato in quello che ho scritto, per gli aerei l'unica resistenza è quella dell'aria, per una moto oltre che quella aerodinamica (che comunque è la grande maggioranza) si può aggiungere l'attrito con il terreno e gli attriti interni della moto, ma avendo noi la potenza della moto alla ruota, possiamo anche evitare tutti gli attriti interni.
AndreaNSR125 ha scritto:
ma attraverso i rapporti significa anche accelerazione... a parità di velocità massima e massa, con medesimi attriti dinamici, resistenza dell'aria ecc ecc ecc, un mezzo con più potenza, raggiungerà la velocità massima più velocemente che non lo stesso identico mezzo con meno potenza...
diciamo due moto monomarcia, per semplicità una con una curva di potenza più alta dell'altra sempre.
vedi che confondi?
1) la moto più potente del tuo esempio, avendo più cv, non può avere la stessa velocità max a meno che i motori non abbiano il limitatore al regime di potenza max (che suppongo uguale nel tuo esempio tra le due moto monomarcia)
2) comunque, il motivo per cui la moto più potente raggiunge prima la velocità max (ovvero accelera più in fretta) è che, con la tua assunzione che una abbia la curva di potenza
sempre sopra, essa ha più coppia in ogni momento e quindi l'integrale su tutti i regimi è maggiore
ecco, volevo fare un esempio pratico ma ho toppato in pieno me n'ero accorto anche scrivendolo ma poi non ho più corretto, non avevo voglia
vediamo come si potrebbe fare praticamente...
assumiamo la potenza crescere linearmente con il numero di giri (coppia costante su tutto il range)
ad un motore diamo 100cv, all'altro 200 con il doppio dei giri naturalmente.
le due moto devono passare da 30 m/s a 60 m/s, velocità facilmente raggiungibili da entrambe le moto.
le moto hanno un dispositivo a variatore automatico che mantiene il motore a regime di potenza massima.
mettiamo che il variatore idealmente passi linearmente da un rapporto all'altro (praticamente come se fosse una puleggia conica con una cinghia libera di muoversi lungo il cono )
cosa succede alla coppia alla ruota?
questa andrà a diminuire con il crescere dei giri della ruota naturalmente.
mettiamo di avere un valore di coppia iniziale pari a 100nm e che la ruota per andare a 30 m/s giri a 15 hz (900 giri/min)
diciamo che il primo motore (100 cv) raggiunga la potenza massima a 150 hz (9000 giri), mentre il secondo a 300 hz.
la coppia è costante per entrambe i motori, secondo il tuo ragionamento, le due moto dovrebbero avere la stessa accelerazione...
il rapporto del variatore della prima moto a 30m/s è 0,1 (10 giri motore per 1 giro ruota), mentre nella seconda moto è 0,05... (20 giri motore per 1 giro ruota)
andiamo a vedere cosa succede alla coppia alla ruota, che come abbiamo detto è costante a 100 nm.
nel primo caso abbiamo una coppia di 1000 nm e nel secondo caso di 2000 nm...
la 2° moto accelererà quindi di più della prima...
il rapporto fra i due variatori resterà lo stesso sempre, quindi anche a 60 m/s la seconda moto avrà il doppio dell'accelerazione rispetto alla prima..(seppur diminuita naturalmente)
AndreaNSR125 ha scritto:
vedo che non leggi quello che scrivo,o forse non lo capisci...sembra un po di parlare con un muro, in ogni caso, ai livelli di motogp e ancora di più di formula 1, aumentare ulteriormente la coppia del motore è pressochè impossibile senza l'inserimento di nuove tecniche e meccanismi diversi.
e dato questo, l'unico modo per aumentare la potenza è aumentare i giri...
se ne trovi un altro, posso proporre la tua candidatura per il premio nobel...
leggo e capisco, e vedo che mi dai anche ragione: se incrementare la potenza aumentando la coppia fosse così facile, lo farebbero al volo proprio loro, specie adesso che in F1 il regime max è limitato per regolamento. Mentre invece non è per niente facile. E' molto più facile (relativamente) aumentare il regime di rotazione. Per cui aumentare il regime di rotazione è un metodo "migliore" perchè più semplice, no?
migliore e semplice non sono due concetti che vanno sempre d'accordo....brevemente perchè è migliore aumentare la coppia enon il numero di giri per aumentare la potenza?
aumentando il numero di giri aumenti si la potenza erogata (maggior numero di combustioni al secondo), ma vai ad aumentare anche tutto quello che è l'attrito e tutte le potenze dissipate ad esempio dalla distribuzione che in quanto a potenza dissipata eccelle...
aumentando la coppia (quindi la PME) non aumenti quasi modo la potenza dissipata che resta quasi uguale (le differenze non sono minimamente paragonabili con l'aumentare dei giri, e posso essere semplicemente non prese in considerazione)
AndreaNSR125 ha scritto:
il ragionamento non è semplice, è incredibilmente idiota... specialmente dopo quello che ho scritto...
aumentare la coppia (ovvero, la PME, e diminuire gli attriti) è il modo migliore per aumentare la potenza, questo è un dato di fatto incontroversibile.
dopo quello che hai scritto sopra, direi che mi hai dato conferma che il metodo migliore è incrementare il regime...
il metodo più semplice è aumentare il regime, quello migliore è aumentare la coppia... e se non puoi più aumentare la coppia,resta solo aumentare il regime
AndreaNSR125 ha scritto:
aumentare la potenza di un mezzo, a meno che tu non debba fare il record di velocità nel black rock desert, significa anche aumentare la coppia alla ruota, ovvero naturalmente l'accelerazione.
aridaje, come se, anche nelle piste lente, i rapporti rimanessero sempre quelli
giusto per darti un'idea, per determinare i rapporti corretti, ovvero quelli che ti danno la miglior prestazione in accelerazione su un rettilineo, devi determinare la funzione che descrive la coppia alla ruota in funzione della lunghezza del rapporto
(coppia motore / rapporto) e della velocità max che detto rapporto di permette di raggiungere
(circonferenza ruota *num max di giri motore/rapporto comprensivo di rapporto finale), poi farne l'integrale sul percorso (sulla lunghezza del rettilineo) per ottenere il tempo di percorrenza e quindi minimizzare il suddetto tempo di percorrenza usando il parametro libero che hai che è il rapporto. Scoprirai così che quando la funzione cambia perchè il motore esprime coppia e (maggior) potenza a regimi superiori, non è per nulla detto che accorciare il rapporto in modo da mantenere identica la vel. max dia il risultato ottimale
ma si d'accordo che sia da fare così, in ogni caso, il rapporto sarà certamente inferiore di quello che useresti a monza, ne convieni?
AndreaNSR125 ha scritto:
se non sbaglio in formula 1 la dimensione delle gomme è limitata (non so per regolamento, ma di certo per necessità, vista l'abnorme resistenza aerea), e questa limitazione in un certo senso serve anche a limitare la potenza dei motori...
la dimensione di tutte e 4 le gomme è fissata dal regolamento, il che non limita per nulla la potenza dei motori (continui a confondere la potenza con la coppia)
se sei d'accordo con quello che ho scritto sopra (l'esempio delle due moto) vedi che la dimensione delle gomme rappresenta una limitazione anche alla potenza...
AndreaNSR125 ha scritto:
ti consiglio di leggere il libro "motori ad alta potenza specifica" è assai istruttivo e credo che dopo averlo letto, cambierai decisamente idea...
adesso sto leggendo Straken... che è un libro fantasy
se lo trovo in giro e non costa troppo magari lo prendo, chi lo sa... o magari settimana prox faccio una bella discussione con un tale che di mestiere fa il motorista per una nota casa automobilistica