Ho partecipato al Corso GSS tenuto in collaborazione tra la Federazione Motociclistica Italiana ed il MotoClub Curve e Tornanti presso il Centro Tecnico Federale di Polcanto (FI) nei giorni 1-4 Luglio 2009.
Il motivo per cui mi sono iscritto è un pò quello che capita a chi gioca a tennis o nuota come autodidatta. Certo, la palla si manda dall'altra parte e si sta a galla, ma se non ci si mette nelle mani di un istruttore, inevitabilmente si acquisiscono difetti nei movimenti che è poi molto difficile individuare ed eliminare. Infatti, avrei voluto partecipare a questo corso un paio d'anni fa, prima di acquisire tanta esperienza e tante illusioni sulle mie capacità di guida!
Il costo del corso è di Euro 430 che, a prima vista, possono sembrare non pochi. Ma se si tiene conto che si è a pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo del quarto (sei pasti in totale) e che si fanno tre notti nelle stanze (non lussuose, certo, ma decenti e pulite) del Centro, si vede che alla fine il costo è del tutto ragionevole.
All'arrivo viene assegnata la stanza e si ha un pò di tempo per sistemarsi prima della riunione di apertura che si svolge, come anche le lezioni di teoria, nell'aula in dotazione al Centro. Alle 19 circa, viene fatta questa riunione introduttiva che spiega le finalità del corso e le modalità dei vari giorni. Vengono anche presentati gli istruttori che restano con gli allievi tutto il tempo.
La mattina successiva (secondo giorno) si inizia con una sessione di teoria di circa 90 minuti incentrata sul pilota. L'esposizione è molto chiara ed il linguaggio utilizzato accessibile a tutti. Vengono fatti molti esempi e ci sono battute e commenti arguti a ravvivare l'atmosfera, assolutamente informale, che regna sovrana durante tutto il corso.
Nella seconda mattinata si esce in moto tutti insieme e si percorre un tratto di strada (nel nostro caso la Panoramica lungo il lago di Bilancino, ma non so se è sempre quella) durante il quale gli istruttori suddividono i 21 partecipanti in 3 gruppi da 7. Qui farei un commento. Come viene detto nella riunione di presentazione, i gruppi sono contraddistinti da colori (bianco, blu, rosso) e sono più o meno organizzati per capacità di guida crescente. Quindi i bianchi sono quelli ritenuti meno esperti mentre i rossi sono i più abili, o almeno considerati tali nella valutazione iniziale. Essere messo nei bianchi, come è capitato a me, può sembrare all'inizio uno smacco, un'onta da lavare con il sangue. In realtà, come poi si è dimostrato all'atto pratico, il contenuto del corso dei tre gruppi è lo stesso, semplicemente i bianchi vanno un pò più lentamente dei blu e dei rossi. Questo, a mio avviso, è un bene perché consente di acquisire i nuovi movimenti con la dovuta tranquillità senza dover inseguire quelli più bravi (che ci saranno sempre, è inutile farsi illusioni). Tutto questo, peraltro, è subito detto alla riunione inaugurale e secondo me, al corso si va per imparare, non per fare spettacolo. Quindi va benissimo anche essere messo nei bianchi. In ogni caso, gli istruttori sono disponibili a modificare la composizione dei gruppi: se qualcuno dimostra di essere più o meno ricettivo può essere passato "in corso d'opera" al gruppo superiore o scendere a quello inferiore.
Dopo la selezione, si gira con il proprio istruttore in un gruppo di 8 moto (istruttore + 7 allievi). Ogni giorno gli istruttori si scambiano gruppo e trovo questo assolutamente fondamentale perché, anche se a grandi linee le istruzioni impartite sono le stesse, ogni istruttore ha un suo peculiare punto di vista ed il modo con cui ti insegna può essere più o meno recepito. Per esempio, il primo giorno avevo ricevuto le indicazioni su come muovere il corpo; ci ho provato ma non ero soddisfatto di quello che facevo. Il secondo istruttore mi ha dato alcune dritte che, messe in pratica, miglioravano la situazione ma mancava ancora qualcosa. Il terzo istruttore, invece, mi ha detto una cosetta piccola piccola ma che è risultata illuminante ed in base alla quale mi sento ora padrone del movimento!
Durante il giro possono essere organizzate quelle che sono definite "vasche" cioè un tratto di strada di una manciata di curve che gli allievi possono percorrere avanti ed indietro quante volte desiderano. Ad ogni estremo della "vasca" ci sono piazzole o slarghi dove si può fare inversione o ci si può fermare in sicurezza. L'istruttore è a disposizione con suggerimenti e commenti e può anche, se lo ritiene opportuno d'accordo con l'allievo, prendere la moto dell'allievo e zavorrarlo lungo la "vasca" dimostrando "in diretta" cosa va fatto e come.
Il terzo giorno si fa un'altra sessione di teoria, sempre di circa 90 minuti, focalizzata sulla moto, la sua struttura e le sue caratteristiche. Poi si esce di nuovo, ogni gruppo con il suo nuovo istruttore. Nel pomeriggio, scelta una "vasca" apposita, viene effettuata una ripresa video che viene commentata al rientro al Centro nel pomeriggio. La ripresa video è fondamentale perché, almeno nel mio caso, la percezione di quello che si fa in sella è piuttosto lontana dalla realtà, specie per quanto riguarda la posizione delle ruote sull carreggiata durante una curva in piega! Durante la proiezione vengono commentati i pregi ed i difetti di ciascuno ed ovviamente, anche perché ormai ci si conosce un poco, le battute si sprecano! Ma è tutto molto simpatico e divertente.
Il quarto giorno, si esce di nuovo con l'ultimo istruttore e si percorrono varie strade, sempre con "vasche" e tratti in cui l'istruttore "scala" lungo il gruppo per osservare ogni allievo.
Il corso termina con il pranzo e la consegna degli attestati.
Alcuni commenti generali:





Tempo e finanze permettendo, cercherò di replicare negli anni prossimi sia per "aggiustare" sempre più la mia guida, sia per godermi tre giorni pieni di divertimento motociclistico!