Le prime forcelle erano molto differenti dalle attuali: erano elementi rigidi che collegavano la ruota con un sistema meccanico di parallelogrammi e molle che avevano il compito di ammortizzare le asperità ed erano sistemati vicino al cannotto dello sterzo. Questa soluzione non era così efficace e progressiva come la forcella telescopica, però svolgeva la sua funzione. Ma l'apparizione della prima forcella telescopica, avvenuta nel 1935 su una moto BMW pose fine a questo "primitivo" genere di sospensioni.
Le sospensioni anteriori hanno subito grandi cambiamenti. A conti fatti, dall'apparizione delle prime forcelle telescopiche il modello è stato sempre migliorato ma mai rivoluzionato.
Curiosamente, la sospensione anteriore ha una storia molto più lunga e un'esperienza molto più vasta rispetto a quelle delle sospensioni posteriori: infatti sulle prime moto da competizione e anche su quelle da strada, la sospensione posteriore non esisteva e il telaio era rigido.
La forcella, nonostante la sua apparente semplicità, compie una funzione multipla e complessa sulla moto.
Deve ammortizzare le asperità e le irregolarità del terreno e anche guidare la ruota anteriore, orientandola nella direzione voluta dal pilota.
In poche parole, coniuga in un solo elemento la sospensione e la direzione della moto, un'associazione che potrebbe apparire contraddittoria.
Inoltre, la forcella non lavora liberamente ma deve fare i conti con le masse della ruota e dei freni, un carico che rende ancora più difficile il suo compito.
Le attuali forcelle sono di tipo telescopico e a funzionamento idraulico. Sono dotate di differenti meccanismi interni che regolano il passaggio dell'olio attraverso una serie di valvole, che frenano la compressione o l'estensione degli steli nei foderi.
Nel contempo, una molla può comprimersi più o meno a seconda delle necessità del momento. La tendenza prevalente negli anni è stata quella di impiegare forcelle tradizionali, con i foderi nella parte inferiore, ma negli ultimi tempi sono state impiegate anche forcelle invertite, nella quali sono gli steli ad essere nella parte inferiore.
In questo modo è possibile ottenere una maggiore rigidità nel complesso, giacchè il maggior diametro dei foderi permette di utilizzare elementi più robusti.
Le forcelle utilizzate oggi nelle competizioni hanno raggiunto un alto livello di sofisticazione, tanto che sono provviste di piccoli meccanismi di controllo o potenziometri che hanno il compito di misurare i loro movimenti e soprattutto la corsa
perché possa essere studiata in un secondo momento.
Alcuni esperimenti come la ruota anteriore della Elf o quella impiegata su alcune Bimota, meritano un discorso a parte. Si trattava di strutture che cercavano di separare la funzione della sospensione da quella della direzione: buone idee che però non sono durate nel tempo.