Chi di noi non si è mai posto la seguente domanda: “Quali pieghe mi vengono meglio? Destra o Sinistra?”
Molto spesso il feeling percepito non viene capito nel suo insieme e ci si limita a dire che ci si sente più a proprio agio e quindi che vengono meglio da un lato piuttosto che un altro. Ad eccezione di alcuni casi particolari (i quali per definizione confermano la regola) come problemi/dolori fisici, ecco quali sono i parametri da prendere in considerazione per meglio capire quello che ci "dicono" la nostra moto e la nostra sensibilità:
- inclinazione del profilo stradale
- percezione visiva
Prima di affrontare i parametri è il caso di chiarire qualche termine che sarà utilizzato. Cercherò di farlo senza utilizzare termini accademici senza scendere in dettagli non necessari alla comprensione dell’argomento trattato e con esempi pratici.
Forza centrifuga:
E’ la forza che «spinge» in direzione opposta alla nostra traiettoria. Se andiamo a destra, la forza centrifuga ci spingerà verso sinistra e viceversa. Esempio pratico: siete mai stati al Luna Park? Avete mai guardato la classiche giostre che girano su se stesse che hanno tanti seggiolini attaccati con delle catene (calcinculo)? Bene. Quando la giostra è ferma, i seggiolini sono in posizione perpendicolare al terreno grazie alla forza di gravità. Quando la giostra gira, i seggiolini cominciano a spostarsi verso l’esterno e più la velocità aumenta, più i seggiolini si spostano. Questa è la forza centrifuga.
Forza centripeta:
E’ l’opposto della forza centrifuga. Ovvero è la forza che aumenta all’aumentare dell’intensità della curva che stiamo affrontando. In pratica, quando curviamo, spostiamo il peso moto/pilota verso l’interno della curva spostando quindi il baricentro (punto d’equilibrio) lontano dalla zona d’appoggio della moto (punto in cui i pneumatici toccano l’asfalto). A parità di velocità, più il baricentro è lontano dal punto d’appoggio, più la traiettoria curvilinea sarà stretta.
Di fatto queste due forze si contrappongo continuamente mentre pieghiamo.
All’aumentare della forza centrifuga (dando gas ad esempio), allarghiamo/apriamo la traiettoria iniziale. All’aumentare della forza centripeta (aumentando l’angolo di piega ad esempio), stringiamo/chiudiamo la traiettoria iniziale. Ecco un'immagine al fine di visualizzare il concetto di allargare/aprire e stringere/chiudere una traiettoria.
Ora possiamo passare all’analisi dei parametri elencati precedentemente.
Inclinazione del profilo stradale:
la quasi totalità delle strade extraurbane che si prestano ad un utilizzo allegro da parte delle moto sono abbastanza bene asfaltate. Possiamo quindi dire che un fattore da prendere in considerazione è l’inclinazione del manto stradale. Moltissime strade solo leggermente baulate, altrimenti dette a “dorso di mulo” (per favorire il drenaggio dell’acqua in caso di pioggia). Ecco un'immagine in cui si può notare la leggera baulatura:
In caso di strada baulata, l’angolo di piega necessario per affrontare una curva a destra sarà minore in quanto stiamo di fatto affrontando una parabolica.
Ovvero, l’inclinazione della strada si contrappone alla forza centrifuga diminuendone quindi l’effetto e permettendoci di piegare meno. Risultato, saremo più a nostro agio nell’affrontare questo tipo di curve.
Nel caso di una curva a sinistra sempre su strada baulata, la situazione è esattamente contraria al caso precedente. L’angolo di piega necessario sarà maggiore perchè saremo in contropendenza e quindi la forza centrifuga non sarà ostacolata e se volessimo affrontare la curva alla stessa velocità, angolo di piega dovrà essere quindi superiore. In caso di strada non baulata ma semplicemente inclinata (classico caso delle tanto amate strade appenniniche ed alpine) i principi sopra esposti restano ovviamente invariati.
Per cercare di spiegare meglio il concetto, anche in modo visivo e comprensibile per tutti, le immagini migliori sono quelle relative alla velocità su pista in bicicletta. Prendete come riferimento quest’immagine.
Stanno percorrendo a bassa velocità una strada inclinata verso sinistra. Forza centrifuga e centripeta di fatto nulle. La loro posizione non è perpendicolare al piano che percorrono ma lo è rispetto al piano ideale. Ovvero, per restare in equilibrio, si compensa l’inclinazione della strada. I pneumatici non stanno quindi poggiando sulla loro fascia centrale ma sul lato opposto al senso dell’inclinazione della strada. Questa è la posizione che abbiamo in caso di rettilineo su strada inclinata. Facendo sempre riferimento alla foto, se l’inclinazione della strada resta costante ed all’aumentare della velocità, è chiaro che in caso di curva a destra arriveremmo molto prima a toccare la parte più esterna dei pneumatici col rischio d’incappare in una perdita d’aderenza ed inversamente nel caso di una curva a sinistra dovremo piegare molto meno. In questa foto, gli stessi ciclisti che affrontano la curva a velocità più sostenuta. Noterete che l’angolo di piega rispetto alla strada è praticamente nullo.
Percezione visiva:
Partendo dal principio che si parla di guida su strada, è ovvio che in caso di curva cieca non ci si deve MAI “buttare dentro” alla curva dando per scontato che l’uscita sia libera da ostacoli. Per questo motivo spesso le curve a destra possono creare un’insicurezza nel rider che può prodursi in un irrigidimento del corpo fino ad arrivare in certi casi a posizioni innaturali della schiena e della testa per cercare un campo visivo migliore. L’irrigidimento delle braccia (che hanno anch’esse una funzione d’ammortizzatore sull’avantreno), delle gambe ed uno spostamento non il armonia con la moto creano ripercussioni sul comportamento della ciclistica ed ad un’affaticamento anticipato ed il tutto si traduce in un feeling peggiore.
Per chiarire ancora meglio il concetto, ecco un'immagine del campo visivo di una curva a destra:
Di norma il campo visivo nelle curve a sinistra è abbastanza aperto. Questo ci permette di preparare in anticipo l’uscita della curva evitando le situazioni citate sopra. Ecco un'immagine:
Ultimo, ma non meno importante, è la predisposizione naturale (che varia da persona a persona) nel mettere a fuoco e valutare distanze e dimensioni più o meno velocemente. Questa capacità, più o meno spiccata, si traduce ovviamente in una maggiore reattività ed anticipazione nei movimenti a tutto beneficio della sicurezza e quindi del feeling.
Spero che queste poche parole possano aiutarvi a chiarirvi dubbi ai quali tutti i motociclisti, presto o tardi, hanno dovuto fare fronte.
Ricordate che la strada non è una pista. La strada è di tutti. Polso destro sempre connesso al cervello. Rispettate sempre gli altri utenti della strada.
Questo articolo è il risultato di un'analisi di vari posts presenti sul Tinga e da esperienze in prima persona.
Lamps