Molti di noi si chiedono da cosa dipende il buon funzionamento di un motore, infatti esso dipende dai “rendimenti” che a seconda dei loro valori, ne variano notevolmente i consumi e le prestazioni.
Ecco in breve sintesi, come vengono classificati i tipi di rendimento ed il loro significato.
I rendimenti sono:
- Rendimento Meccanico
- Rendimento Termico
- Rendimento Volumetrico
Il rendimento meccanico viene definito come il rapporto tra la potenza disponibile
e prelevabile dell’albero a gomiti (Albero motore) e quella disponibile all’interno del cilindro. Teniamo in considerazione che l’energia meccanica che si sviluppa internamente ai cilindri non può essere completamente trasferita agli organi di trasmissione primaria e secondaria, a causa degli attriti generati da tutte le componenti e gli organi in movimento di un motore, queste perdite per attrito, purtroppo crescono in misura sempre più grande man mano che il motore aumenta il suo regime di rotazione ed è molto importante e difficile nello stesso tempo ridurle specialmente nei motori ad elevate prestazioni, con elevati regimi di rotazione.
Descrivo brevemente la tipologia delle perdite in un motore, a cui esse sono dovute:
- Perdite di pompaggio, che si generano durante le fasi di aspirazione e di scarico, queste perdite sono principalmente dovute al gruppo pistone-segmenti;
- Perdite dovute ad i cuscinetti di biella e di banco.
- Perdite dovute all’azionamento di tutto il gruppo distribuzione, del cambio e della trasmissione primaria e secondaria.
- Perdite dovute a pompa acqua, pompa olio, generatore di corrente.
- Perdite dovute allo sbattimento dell’olio.
In particolare in un motore si analizzano le “perdite di pompaggio” perché
queste tendono ad aumentare al crescere del regime di rotazione del motore, infatti possono anche raggiungere coefficienti molto elevati, contribuendo negativamente sulle prestazioni di un motore specialmente in quelli ad alte prestazioni. Per ovviare e ridurre questo inconveniente, vengono effettuati accurati e precisi studi per il dimensionamento dei condotti di aspirazione e di scarico, ottimizzando i flussi e le risonanze generati in queste fasi, a tutto vantaggio delle capacità respiratorie di un motore.
In pratica, si evince che la perdita di un certo valore di potenza è inevitabile, dovuta dagli attriti di tutti i componenti e gli organi di un motore, che assorbono una determinata quantità di energia, e questo spiega
perché la potenza disponibile all’albero motore non sarà mai uguale alla potenza disponibile alla ruota. A questo possiamo aggiungere che la tecnologia moderna
ha contribuito in maniera determinante, migliorando notevolmente le prestazioni di un motore, grazie anche agli studi fatti sui lubrificanti.
Il rendimento termico è il rapporto tra il calore trasformato in energia meccanica ed il calore sviluppato dalla combustione, infatti migliore sarà il rendimento termico di un motore, tanto maggiore sarà la sua efficienza, riuscendo ad sfruttare al meglio l’energia disponibile.
I fattori da cui dipende il rendimento termico di un motore sono:
- Il disegno della camera di scoppio.
- La dosatura della miscela (carburazione).
- La fase di anticipo accensione.
Lo studio dei motori è rivolto sempre più in maniera scrupolosa all’ottenere
dei motori con il rendimento termico più elevato possibile, approfondendo e
concentrando tali studi sui fattori da cui esso dipende, in particolare:
- lo studio sui disegni delle camere di combustione (da cui dipende la rapidità con la quale si svolge la combustione)
- un “rapporto di compressione” alto, perché da tale fattore dipende il miglioramento di un motore.
Purtroppo nei motori a benzina esiste l’inconveniente di non poter adottare
alti rapporti di compressione a causa della “detonazione”, fenomeno che insorge appunto con valori di rapporto di compressione elevati. Da quanto detto si deduce che migliorare il rendimento di un motore, vuol dire aumentare la potenza erogata a parità di consumo, o fare diminuire il consumo a parità di potenza erogata.
Il rendimento volumetrico è costituito dalla quantità di miscela (aria benzina) aspirata ad ogni ciclo, e quella corrispondente al volume generato dal pistone (Cilindrata) durante la corsa dal PMS al PMI, e da questo rapporto ne dipendono l’efficienza di un motore e la sua capacità di respirazione, a cui
è legata la potenza che il motore e in grado di erogare.
Anche il valore del rendimento volumetrico è soggetto a peggioramento al variare del regime di rotazione del motore, in quanto entrano in gioco dei fattori molto importanti, tra cui il ridottissimo tempo a disposizione durante la fase di aspirazione oltre che alle perdite di carico generate dagli attriti dei gas con le pareti dei condotti. Per ottenere dei buoni rendimenti volumetrici, specialmente nei motori con elevati regimi di rotazione, si interviene tramite la fasatura della distribuzione, giostrando sull’anticipo e sul tempo di apertura (Ritardo di chiusura) delle valvole, impiegando anche l’utilizzo di quattro o cinque valvole per cilindro, oltre che alle grandi dimensioni dei condotti, evitando che i gas raggiungano elevate velocità.