Premessa
La moto, per molti un mezzo di trasporto, per me una compagna di viaggio che mi regala sempre emozioni importanti.
La manutenzione della moto è per molti motociclisti un taboù, un qualcosa di esclusiva competenza delle officine “Autorizzate”.
Ma quanto realmente queste officine fanno per le nostre “amate”? Quanto realmente ci si può fidare di questi esperti? Una cosa è certa, che sia Amatoriale o Ufficiale, la manutenzione è fondamentale per la vita della moto e la nostra incolumità.
Personalmente nella mia vita mi sono sempre dato da fare! Mio padre è un tipo da “fai da te” e da lui ho sempre imparato che quando c’è qualcosa da riparare quasi sempre è possibile farlo da soli.
Per quanto riguarda la manutenzione delle moto il discorso è anche più semplice, nella maggior parte dei casi si tratta di manutenzione ordinaria (cambio olio, filtri, candele, lubrificazioni varie ecc ecc) in fondo sono tutte cose che chiunque con un po’ di manualità e qualche attrezzo riesce a fare con facilità e tutto ciò comporta un notevole risparmio di denaro.
Senza contare poi l’immensa soddisfazione che comporta il riuscire a fare un intervento da soli, senza bisogno di lasciare il mezzo in assistenza.
La Forcella
Nella fattispecie mi occuperò di spiegare la Manutenzione della forcella, ossia tutto ciò che è necessario effettuare dopo un adeguato chilometraggio o quando si inizia a sentire instabile l’avantreno.
La forcella ha lo scopo di garantire il collegamento della ruota al suolo in qualsiasi circostanza. Il collegamento delle ruote con il suolo è indispensabile per garantire un buon orientamento ed una buona frenata della moto. La forcella assorbendo le scosse dovute allo stato della strada permette di aumentare la longevità del motore e del telaio, oltre a garantire il corretto grip alle gomme, nonché ad offrire una certa comodità al pilota ed al passeggero della moto.
Schema
La forcella di una moto è composta da due parti principali (due tubi), questi a loro volta composti da due canne di diametro diverso che scorrono una dentro l’altra (rispettivamente stelo e fodero). In tutte le moto il compito di copiare le asperità della strada, ammortizzandone gli effetti e ripristinando l'assetto del mezzo è affidato alle molle ed agli smorzatori idraulici, coadiuvati da olio specifico. Nelle forcelle economiche gli smorzatori sono composti da semplici tubi forellati, detti "flauti", nei cui fori viene forzato il passaggio dell'olio. Le forcelle più evolute (e costose) sono invece dotate di smorzatori a lamelle, detti "a cartuccia idraulica", che permettono un'azione più efficiente e maggiori possibilità di regolazione. In questo articolo ci occupiamo della versione più economica.
1) Gambo; 5) Paraolio; 6) Molla ad espansione; 7) Parapolvere; 11) Flauto; 14) Vite di ritenzione del flauto; 16) Brugola di chiusura del perno ruota inferiore; 17) Molla; 20) Tappo superiore.
Operazioni preliminari
- Rendere stabile la moto, con il cavalletto centrale/Posteriore e
possibilmente con un cric idraulico messo sotto il blocco motore in
modo da alzare l’avantreno e “scaricare” dal peso la forcella.
- Smontare il freno dalla forcella, e sfilarlo via delicatamente
dal disco. NON si deve premere la leva del freno per frenare,
altrimenti i pistoncini si chiudono e a riaprirli si fa una fatica
immane, oltre al fatto che potrebbero verificarsi uscite di olio dal
circuito.
Allentare il dado di serraggio del perno [n°16] sulla forca e svitare il perno. Sfilare via il perno tenendo la ruota con una mano.
A perno sfilato, la ruota viene via, ma attenti al rinvio del tachimetro che è accanto alla forcella sinistra.
Sistemare le robe pendule (il freno e il rinvio del tachimetro) perché non diano fastidio e non si danneggino.
- Smontare il parafango.
- Allentare i tappi della forcella, attenzione a non svitarli del
tutto perché le molle sono in pressione e potrebbero schizzarvi
via tappo, rondella ed eventuale distanziale!
- Svitare i collari della piastra di sterzo e sfilare via gli steli della forcella.
Procedimento
Ora è possibile svitare completamente i tappi degli steli, mettere a scolare l’olio in un contenitore stando attenti a recuperare tutti i pezzi che usciranno con esso. L’olio recuperato dovrà poi essere smaltito presso un meccanico o un centro recupero oli usati!
È consigliabile appendere gli steli per farli scolare per bene, nel mentre si può preparare il materiale nuovo da utilizzare.
Successivamente andremo a reinserire le molle dentro gli steli e poi a versare il giusto quantitativo di olio per ogni stelo. Avendo il manuale d’officina è possibile reperire il quantitativo d’olio per singolo stelo (in ml), oppure in termini di quota del pelo libero. In mancanza di ciò andremo a misurare direttamente suddetto valore calcolando circa 5/10mm di olio in più che resta attaccato alla molla e ai vari componenti quando vengono estratti.
N.B. normalmente vengono montate molle “lineari”, cioè molle che presentano gli avvolgimenti (spire) ad eguale distanza da loro. Talvolta sono utilizzate molle “progressive”, cioè molle che da un lato hanno una sezione di avvolgimenti più ravvicinata rispetto all’altra estremità. Suddetta sezione fa si che si abbia un fondo corsa più rigido. Nel caso in cui si montino molle progressive la sezione più “stretta” andrà verso il basso.
Dopo aver inserito molle e olio nuovi possiamo procedere al rimontaggio del tutto nell’esatta sequenza inversa di come abbiamo smontato prima.
Importante:
Per le moto dotate di forcella regolabile è preferibile portare i valori di regolazione come di fabbrica ed eseguire un adeguato rodaggio, dopodiché provvedere a regolarla nuovamente secondo le proprie esigenze. Rimontando la pinza freno bisogna pompare un paio di volte con la leva prima di avere piena efficacia frenante.