Commento di: Grappa91
Ottimo articolo!!!Breve ma efficace e chiaro!!
Commento di: kawapio
Chiarissimo, a cui aggiungo che queste tratiettorie sono le traiettorie al limite; praticabili in pista ma rischiose su strada: non sono ammissibili correzioni.
Mettendo le ruote sulle tracce, rossa o verde, dove si troverà il casco? In collisione con il paletto nei pressi della X?
Inoltre, sulla traccia verde: immaginatevi un veicolo proveniente in senso opposto che taglia abbondantemente la curva .... ???
o un altro motociclista che arrivandovi da dietro vede nella traccia rossa un varco per passarvi ..... ???
sulla traccia rossa: un veicolo che sta concludendo un sorpasso dall'altro senso ..... ???
Io ho consolidato il metodo di mantenermi sempre al centro della corsia, non con le ruote ma col <b>centro del mio ingombro sul piano della strada</b>, in modo da tenere ruote e casco ben distanti dai margini della corsia.
Soprattutto continuo a migliorare la valutazione del punto di inizio della curva dal quale cominciare a 'piegare' e a correggere con gas e/o freno posteriore.
Ma per questo devo predispormi prima, col polso e col piede destri.
Commento di: maclauter
Concordo pienamente con il criterio generale di ritardare l'ingresso in curva per disegnare traiettorie meno chiuse ed avere più margine di correzione in caso di imprevisti in uscita dalla curva. Non direi che l'esempio grafico attiene solo alla pista. Ritardare l'ingresso ci da anche maggiore visibilità in curva, con possibilità piena di correggere in sicurezza in caso di veicoli (probabili!) che taglino la curva in senso opposto. La correzione non è altro che la scelta di un nuovo punto di corda, cosa sempre possibile se non si sta eccedendo in velocità e se si è tenuto un adeguato margine per qualsiasi manovra di emergenza ... inclusa la delicata manovra di frenata correttiva con freno posteriore per chiudere la traiettoria ... incluso il controllo di controsterzo per piegare di più quando ci si è lasciato margine per piegare di più.
Commento di: kawapio
Esatto, e il margine per le correzioni in + o - lo si trova se si sta nel mezzo della propria corsia.
Commento di: maclauter
In generale sono daccordo, kavapio, sul principio di "dominare" il centro della propria corsia. E' anche un mezzo per evitare di essere sorpassati sconsideratamente sulle ampie luci lasciate da una guida sul margine destro o sinistro (orrore!) della propria corsia. Tuttavia, ogni curva è una cosa a se' e credo sia difficile dare regole fisse, al di fuori da quelle ben descritte in questo articolo. Guidando abbiamo pieno diritto allo spazio di corsia ed è giusto usarlo al meglio ed in piena sicurezza a seconda delle infinite circostanze. Io non rinuncio ad avvicinarmi alla mezzeria per impostare una curva a destra, qualora la visibilità di ingresso in curva me lo consenta. E se la visibilità è chiusa? Rallento e sto abbondantemente lontano dal centro carreggiata, come tu giustamente sottolinei. Ne risulterà comunque una traiettoria in piena sicurezza! Lamps
Commento di: benny68
Mi trovi assolutamente concorde! Per dirla in modo improprio, su strada io guido la mia moto come se fosse un camion, immagino proprio di avere gli ingombri, a destra e a sinistra, di un bestione.
Con questo pensiero in testa le traiettorie mi risultano rotonde e "centrali" rispetto alla mia corsia.
Non cerco la prestazione ma di "danzare" tra curva e contro curva. Fatta tua questa tecnica di guida il ritmo si alza da solo ma sempre al centro della tua corsia
Commento di: ziofranco
ben detto, la guida in strada non è fatta di strappi, ma di dolcezza, in questo modo riesci a sfruttare tutte le qualità della tua moto e trovata questa armonia, anche gli smanettoni fanno fatica a starti dietro, ne parlo con cognizione di causa
Commento di: sguelfaro
Tutto valido,il buon senso ci dice che se non abbiamo visuale e bene avere margine in tutti i sensi e di farci comunque trovare con il mezzo nel posto dove dovresti essere.Io personalmente mi diverto a danzare fra le curve ritardando la frenata e con vari punti di corda sempre però quando ho la massimo visuale. Ciao a tutti.
Commento di: Pingelo
Conciso e ben spiegato........grazie.
Commento di: ziofranco
vi voglio bene ragazzi, ho letto e approvato ognuna delle vostre spiegazioni su quali siano le condizioni migliori per affrontare le curve, ...quindi è esatto lo schema del grafico, ed è esatto cio che dice kawapio e maclauter, però ricordatevi che per le strade ci vuole armonia e filling con la propria moto ed il divertimento è assicurato, il discorso tecnico che comunque non fa una grinza, va effettuato in pista dove gli ingombri e le auto che vengono contromano non ci sono e le moto che ti sorpassano sanno cosa stai facendo e si cercano lo spazio, all'apice della storia c'è sempre un.... compitino ...di tornare a casa....!!!
Commento di: maclauter
Sante parole, ziofranco. La sicurezza propria ed altrui innazitutto. E' per questo motivo che penso che articoli come questo siano utilissimi per creare la coscienza in ciò che si fa quando si cavalca, in particolare su strada dove gli imprevisti e le variabili sono infiniti. A tal proposito vorrei aggiungere ai vari aspetti sulla traiettoria antistante, quelli relativi alla traiettoria già percorsa: ovvero cosa succede alle nostre spalle mentre ci prepariamo ad affrontare la curva. Credo sia basilare avere una percezione continua di ciò che accade dietro, mentre disegniamo mentalmente la migliore traiettoria anteriore.
Quindi: specchietti ben posizionati ed un occhio frequente su di loro!
Ciao a tutti e lamps
Commento di: Antoniomostro
Interessante...grazie mille
Commento di: BRZLPL
Buongiorno.
Non c'è nessuno o perlomeno non l'ho ancora sentito dire che a me personalmente un grosso aiuto a scegliere le traiettorie e a non commettere grossolani errori è il navigatore. Ottimo sostegno ad anticipare le curve. Vedi prima come sarà la curva! O sbaglio. Saluti Luigi Barzaghi
Commento di: maclauter
Direi che hai pienamente ragione. Almeno in auto, il navigatore fa veramente il navigatore ... tipo rally ... e tu sai cosa ti aspetta poco innanzi, ma fuori dalla visuale. Vorrei, tuttavia, fare due considerazioni. La prima riguarda la diffusione del navigatore tra i motociclisti: quanti posseggono questo utile strumento? Credo sia particolarmente diffuso solo tra i motociclomani da lunga gittata, sulle loro bellissime e costosissime ammiraglie autostradali! La seconda considerazione è mirata a ribadire che in ogni caso dobbiamo comprendere visivamente la curva in cui stiamo per inserirci. Questa è una condizione assolutamente primaria per la scelta della traiettoria ... partendo dalla staccata e via alla velocità di ingresso, grado di piega, punto di corda ed accelerazione di uscita.
Buone curve a tutti
Commento di: BRZLPL
Carissimo maclauter data l'età il navigatore per mè è una cosa del quale non potrei più farne a meno. Non sono più alla ricerca di traiettorie perchè secondo mè quello non è il modo di circolare sulle strade normali. Uso il navigatore sulla moto da otto anni e ti posso garantire, oltre a tutto il resto, che quando guidi nella nebbia, in montagna, ed a mè è capitato diverse volte, è uno spasso. Luigi Barzaghi P.S. Con la moto una Pan European non faccio e non farò mai autostrade.
Commento di: Spazzoletta
ottima lettura e materiale di apprendimento :))