Ciao.
Ho quella che si dice una domanda del c***o, che una ricerca sul forum non ha soddisfatto.
Quali sono i contesti meno rischiosi in moto e, di conseguenza, come dovrebbe il neo-motociclista modificare gli abituali percorsi studiati in anni di automobilismo?
Abbiamo dei dati ragiovolmente buoni proiettati nel contesto italiano (ciò che succede sulle strade americana, per dire, è scarsamente rappresentativo per un'infinità di ragioni)?
Da automobilista, senza alcun dato alla mano, mi sento istintivamente più sicuro su una bella strada extraurbana principale tutta dritta e con rotonde "facili", oppure in centro città.
Nelle stradine di campagna, anche se generalmente ci sono "poche cose in movimento da tenere d'occhio", temo sempre che possa venire avanti qualche s*****o ubriaco su una strada stretta.
La perdita di aderenza da ghiaino, comune nelle strade più dissestate mi preoccupa, ma non molto, stante la grande stabilità del mezzo e le basse velocità.
Nelle strade esterne di città temo "l'incasinamento" a un incrocio o rotonda, quando le velocità iniziano ad essere superiori a quelle del centro.
In autostrada temo che le alte velocità sommate all'errore umano, magari a bordo di mezzi con grande energia cinetica (TIR) o scarsamente adatti a viaggiare sopra i 120 (la Panda con le sospensioni burrose), possano causare una collisione a catena con il maltempo.
Di contro, istintivamente confido che,
1. tenendo le distanze ragionevoli e facendo attenzione agli s*****i che inchiodano per svoltare,
2. facendo attenzione agli s*****i che invadono allegramente l'altra corsia per sorpassare una bici,
3. facendo attenzione agli s*****i che si immettono a caso di lato,
il peggio che mi può capitare su una SR è finire protagonista di un tamponamento "blando" o... fare un frontale con qualcuno che contro ogni aspettativa perde completamente il controllo nella direzione opposta e va in giro come un birillo impazzito per la carreggiata.
Analogamente, stimo che il peggio che mi possa capitare in centro storico sia una portiera ammaccata, grazie alle basse velocità.
Dunque, io costruisco i miei percorsi in auto prediligendo strade extraurbane ben mantenute o qualche strada di campagna di giorno e in condizioni di grande visibilità e asciuttezza.
Come cambia questo quando si considera
1. l'ulteriore vulnerabilità della moto
2. la diversa visibilità negli angoli morti altrui della moto
3. la differente manovrabilità della moto (più agevole in certi contesti ma anche suscettibile di cadute da semi-fermo)?
Nella vostra esperienza, che percorsi preferite?
A livello di stima anedottica, dov'è che tendenzialmente si rompono i motociclisti?
Qual'è un comune tipo di incidente che si può fare solo in macchina ma non in moto e viceversa?
Grazie 🙏
