Caramon77 ha scritto:
La moto non è solo ludica, io ci vado al lavoro. Però da quest'anno sotto i 5° scelgo il bus. Fino a novembre ero come molti di voi: intrepido.
Poi da collione ho voluto riportare la moto a casa anche dopo una nevicata (aveva smesso da due ore ed iniziato a piovere, speravo che l'asfalto fosse migliore...) e sono caduto. Ai 10 all'ora, la caduta è stata irrilevante, mi son fatto male al ginocchio solo perché era incastrato sotto la moto ed ho tirato come un animale in trappola per liberarmi, visto che ero in mezzo alla strada in terra.
Però è successo che la realtà (per me) si è palesata in tutta la sua crudezza: in moto tutto è molto precario. Non basta la prudenza, non basta andare piano, se ti trovi in terra, senza un graffio, sei un moscerino, a volte in trappola, e devi sperare che dietro non arrivi nulla. Quel giorno, forse, non mi sarei potuto far male. Dopotutto andavano piano tutti. Ma nelle mattine che appaiono più normali, fondo lucido, ma niente neve o ghiaccio, freddo, ma zero problemi per auto e camion, se scivoli rischi che ti arrivino sopra ai 70 all'ora.
Chiamatela pure paura. Faccio outing: ho paura di morire, non mi piace l'idea. Ma non ho paura della moto. Quest'inverno ci sono andato decine di volte, nei giorni più caldi ed asciutti. Ma in strada alle 8 del mattino con zero gradi no.
Al contrario con il mezzo adeguato un giro nella neve in un contesto privo di auto ed altri mezzi forse lo proverei pure, tanto con un paramotore o con i tamponi io non avrei avuto manco un livido.
Alla fine pure io ho imparato a guidare la moto andando in cavedagna tra erba e fango e mi sono divertito un tot.
Se la cosa ti consola, io settimana scorsa sono scivolato.
Ero andato a vedere l'Eremo di Santa Caterina del Sasso sul Lago Maggiore.
Mi ero fatto un centinaio di km felice, passando in posti improponibili.
Arrivo nello spiazzo del parcheggio. Quei bei parcheggi ricavati dai campi, con gli autobloccanti in gomma a tenere insieme la terra ed i ciuffetti d'erba che spuntano nel mezzo. Un bel primo pomeriggio bello umido, con l'erbetta lucida.
Giro lo sterzo per andare verso il punto in cui volevo parcheggiare, apro e sento il posteriore scodare. Controsterzo, e vengo buttato lateralmente oltre la moto.
Ho fatto uno specchietto ed il portanavigatore. I paramani mi hanno salvato la leva della frizione.
Sbattuto ginocchio sinistro e spalla destra (che mi da ancora fastidio).
Ho ritirato su la moto e mi sono fatto i quasi 100 km per tornare a casa (82 nella realtà, ma senza navigatore mi sono girato mezzo varesotto).
E si, come te, mi sono posto il problema della sicurezza con questo clima.
E me lo sono posto fortemente domenica, quando ho trovato la spianata di ghiaccio e neve dietro una curva sul passo Agueglio.
Perchè basta veramente poco per farsi male. Ed una scivolata ai 20 km/h può dare non pochi problemi. E come dici tu, scivolare in città (io la moto la uso principalmente per muovermi a Milano) non è pericoloso solo per la caduta in se, ma per la gente che può arrivarti addosso in macchina.
Però faccio il conto che un po' di prudenza e la testa sulle spalle possano aiutare. E non poco.
E penso che mi peserebbe troppo tenere la moto in garage ferma, come ho fatto l'anno scorso (causa foglio rosa della motorizzazione scaduto).
Perchè la giornata di sole esce sempre, perchè girare a Milano in moto mi è troppo comodo (e mi stanno sulle balle i mezzi pubblici in orario di punta), perchè è l'euforia del primo mezzo a due ruote a motore della mia vita.
E perchè c'è quella buona dose di incoscienza dei 24 anni, che mi aspetto tu abbia un minimo accantonato, con una moglie ed una figlia.
Si chiama responsabilità. E' quella che genera la paura di cui parli. Ed è giusto che ci sia. Anzi, deve esserci. (secondo me la metteva giù in un modo molto carino Niki Lauda nel film Rush, quando spiega alla moglie che ha una paura che prima non aveva).
E comunque la differenza con l'estate c'è: oggi che piove non ho la minima intenzione di tirare fuori la moto dal garage (vuoi anche perchè non ho risolto il problema dell'acqua che mi entra dal tappo del serbatoio). D'estate ci penso un po' di più, ed a volte la tiro fuori lo stesso.
E se devo partire per farmi 300 km non esco alle 8 del mattino.
Aspetto almeno le 9. Almeno.
Perchè qui a Milano non ghiaccia quasi mai.
Ma due settimane fa, in un paese verso Como, alle 10, entrando in una rotonda ho sentito il posteriore che mi salutava. Ero su una simpatica lastra di ghiaccio... Fortuna che la mia betina pesa poco, ed ho tirato una pedata a terra per tenerla su. Però non è stata una sensazione gradevole. Tanto più per il fatto che non mi sono ancora regalato gli stivali. E farlo con le scarpe non è l'ideale...
Quindi piena libertà di usare o non usare la moto d'inverno. Con attenzione e coscienza.