Davieon ha scritto:
Non lo può emettere un privato ma non è per forza di cose una PA che lo richiede...
Anni addietro ricordo che misero sotto fermo amministrativo (tra le altre cose) diverse auto di un architetto delle mie parti perché alcuni creditori andarono a versare in banca (o forse a Equitalia ma non ricordo benissimo) le cambiali non saldate. Chiaramente questa soluzione è più rara perché difficilmente succede.
Poi come è stato detto potrebbe anche essere stato messo per infrazioni al codice, in quel caso non sapevo che valesse il divieto di rottamazione.
Il fermo amministrativo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, etc.) bloccano, attraverso i servizi concessi dai concessionari della riscossione, un bene mobile al fine di recuperare le somme dovute.
È una pratica in uso dal 1973 che, oggi più che mai, coinvolge migliaia di veicoli italiani. Il fermo amministrativo viene eseguito sui veicoli a motore, quindi non solo sulle automobili, impedendo al legittimo proprietario di servirsene finché non sarà estinto il credito dovuto. In questo lasso di tempo il mezzo è sottoposto alle seguenti limitazioni:
non può circolare previa sanzione amministrativa;
non può essere radiato dal PRA, esportato o demolito;
può essere venduto, con atto di data certa successiva all’iscrizione del fermo, ma non potrà circolare o essere radiato dal PRA.