TommyTheBiker ha scritto:
....Se poi "la gente" a quel logo solitamente ci associa determinate cose, beh, è un altro discorso.
...Certo è che non ci possono poi ficcare un adesivozzo con su scritto "proudly&entirely made in the U.S.A"; quella sì, sarebbe una truffa.
...Idem, motivo per cui non capisco il perché scandalizzarsi di certe cose...
...detto questo, che sia fatta ad Hamamatsu o meno francamente non me ne frega nulla.
Per prima cosa, se mi permetti, una Suzuki non è una Harley Davidson e i criteri di originalità sono sostanzialmente differenti. Se ci si scandalizza, è per un malinteso che potrebbe crearsi tra chi compra una moto e chi la produce: tu potrai anche non scandalizzarti e non interessarti su dov'è stata costruita la tua moto, in quanto interessato alla qualità costruttiva e alla tecnica, tuttavia ti ripeto, una Suzuki non è un Harley Davidson.
Pertanto, visto che Per alcuni appassionati del marchio americano l'originalità, intesa anche per quanto riguarda il luogo di costruzione, conta quanto la qualità stessa, non dirmi dov'è la moto è fatta risulta una grave mancanza.
TommyTheBiker ha scritto:
blackbetty ha scritto:
Mi sembra una bellissima cosa, altrimenti si tratterebbe di una frode bella e buona. Il cliente deve avere il diritto di sapere che prodotto acquista e dov'è stato fatto (o assemblato...) .
Di nuovo: no, non è una frode; lo è se dichiari il falso, qua nessuno sta dichiarando il falso, è la gente che ha false aspettative, è diverso.
Di nuovo ti correggo, se spendo 20.000 € per una moto, devo poter essere in grado di sapere con certezza dove questa è stata costruita. Specie se il marchio in questione basa buona parte della sua immagine sul suo paese di origine.
Infatti, ho detto che è una bellissima cosa poter ottenere queste informazioni, la tuffa consisterebbe nel non poterle ottenere. Si tratta di una questione di trasparenza che non costa nulla se per l'appunto non c'è nulla da nascondere.