piciul ha scritto:
non è vero, se avvaloarto da fatti oggettivi tangibili ed assolutamente verificabili, la parola del cittadino è esattamente sullo stesso piano dell'agente, anzi talune volte si tende a dare più facilmente ragione a chi ricorre che non all'agente che ha comminato le sanzione prorpio poer non fomentare odio verso le forze dell'ordine, anche per questo tutti tentano la via del ricorso perchè non si sa mai può succedere anche di vincerlo.
il pubblico ufficiale gode di fede privilegiata, se scrive una cosa è quella ed è vera di definizione. se sostieni che non lo è (e ne hai le prove) fai una querela di falso producendo tutte le prove di cui disponi.
è esattamente quello che mi disse anche il giudice di pace, accogliendo parzialmente un ricorso (quello di cui parlavo sopra) ma lasciandomi la parte del "oltrepassava la riga continua". la riga non c'era, perché mai rifatta dal comune e assolutamente non visibile. io misi pure la foto nel ricorso, ma l'agente nel verbale la menzionava e, salvo mia querela di falso, la multa era legittima. quindi confermò la sanzione per la riga (e i relativi due punti) e accolse il ricorso per la velocità pericolosa (e i relativi 5 punti).
e ci mancherebbe che non fosse così, vorrebbe dire che a chiunque basterebbe contestare la multa per mancata esposizione del tagliando dell'assicurazione dicendo "non è vero, c'era" facendo una foto col tagliando messo dopo... o aggiustando il disco orario, o mettendo il gratta e sosta dopo la sanzione...