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Inviato: 3 Ago 2014 22:42
Oggetto: Roma - Irpinia Andata e Ritorno
Itinerario: Roma / Frigento (Irpinia) A/R
Km totali: 700 circa
Giorni: 1+1 (Agosto)
Moto: Tiger800
Andata: Roma, Cassino, SS627 (della Vandra), Isernia, Benevento, Frigento
Destinazione terronia per WE con matrimonio, quale occasione migliore per provare le nuove valige Kappa Garda da 33lt ma soprattutto, le nuove Metzler Tourance Next con tanto di 110 all'anteriore (ancora da omologare, regalo della grande Motorizzazione romana).
Parto dopo pranzo per aver perso un'ora e mezza con il mio fidato amico Paolo smontando mezza moto per cambiare filtro dell'aria (montato il K&N), maledicendo i cari ingegneri albionici per il meraviglioso lavoro fatto in quanto a praticità, ma lasciamo perdere. L'idea iniziale prevedeva pezzo di autostrada e poi divagazione nell'entroterra a partire dalla SS627 fin'anche a passare per il Parco del Matese, cosa che alla fine salterà causa il ritardo accumulato per il precedentemente accennato problema tecnico.
A parte un momento di cecagna con sosta obbligatoria all'autogrill durante il trasferimento pallostradale, esco finalmente a Cassino e mi avvio verso Sora seguendo la statale. Sulla sinistra si erge il celeberrimo Montecassino con l'Abbazia, oggetto di storiche polemiche per l'inutile bombardamento alleato (link wikipedia), purtroppo il tempo è tiranno e proseguo fino ad Atina dove, con qualche difficoltà causa il progressivo smaterializzamento dei cartelli stradali a cui si assiste in Italia inoltrandosi nel sud a partire dal Lazio, imbocco la SS della Vandra, di cui avevo letto qualcosa online.
La strada è inaspettatamente bella, anche l'asfalto seppur con qualche indecisione e cambio di manto quà e là, si presenta in buono stato considerando l'italico suolo e gli altrettanto italici standard. Il ritmo è divertente e molto misto, fra stretto e medio, con anche begli scorci delle verdi vallate fra Lazio e Molise. Una sosta piacevole si potrebbe fare, se si avesse il tempo, in corrispondenza del lago Selva, ma il tempo non c'è e quindi si continua senza sosta.
La strada rimane bella e assai piacevole fino al bivio per Venafro. Qui, in corrispondenza del cambio di regione, inizia un tratto un po' più selvatico: la sezione stradale si stringe e l'asfalto diventa quel poco rassicurante manto bianco che io proprio non riesco a digerire. A dire il vero in fin dei conti niente di drammatico ma quando manca la fiducia.. non c'è niente da fare. Avvicinandosi a Isernia la strada si riallarga e qualche buca limita il piacere, però resta un bel percorso con un picco a poco meno di 1000 metri, poco traffico e buona varietà.
Arrivato a Isernia purtroppo il programma prevedeva due possibilità, o passare per Campobasso e aggredire l'Irpinia dall'alto, oppure passare per il parco del Matese. Ovviamente alla fine nessuna delle due si verifica praticabile, sia per il problema temporale, sia per il temporale: ovviamente piove, per poco, ma quel poco che rende poco raccomandabile buttarsi per strade sconosciute e poco certe, di cui l'unica cosa certa è l'andamento estremamente tortuoso.
Imbocco la statale per Benevento, compresa deviazione per lavori, e arrivo nel tardo pomeriggio in quel dell'Irpinia raccogliendo anche la cazziata della mia dolce metà alla quale non avevo dato alcuna notizia (da brava terrona).
Tragitto interessante questo, fatto in circa quattro ore, con il piacevole intermezzo della SS della Vandra, che non mi sarei mai aspettato così piacevole. Come detto sarebbe poi stato bello aggiungervi il resto del percorso ma.. ci accontenteremo.
Andata: Frigento, Benevento, Isernia, Pescasseroli, Pescina, A24\24, Roma
Il ritorno parte sotto gli auspici migliori: pranzo con cofana di pastarelle. Doverosa la pennica per non rischiare la cecagna al secondo chilometro di autostrada, anche in questo caso mi tocca sacrificare il parco del Matese, previsto come incipit del percorso odierno ma a questo punto impossibile da includere. Riprendo quindi il medesimo tragitto per arrivare a Isernia, che, fatto al contrario, rivela ancor più bei paesaggi avvicinandosi alle montagne irpine fino ad arrivare in mezzo all'Appennino quando al superstrada da Isernia serpeggia fra i paeselli arroccati a mezza costa.
Lascio la superstrada per Castel di Sangro e mi avvio verso Barrea con un primo tratto di curve, curvette e tornanti. Fino a Pescasseroli la strada è un misto stretto alternato a tornanti con un buon asfalto. Unico sporadico rischio un po' di sporco causato dalle macchine agricole. Molto bello l'arrivo a Barrea sul medesimo lago con il panoramico "corso" del paese. Si iniziano anche, nonostante l'orario domenicale un po' tardo, a incontrare motociclisti reduci da chissà quale magnata abruzzese.
Dopo Barrea la strada corre nella vallata, il misto stretto diventa più scorrevole e c'è più che altro da stare attenti ai vari ristoranti ristorantini e punti di sosta per turisti. Da Pescasseroli poi la strada inizia a scendere: un primo tratto è piuttosto veloce ma subito si trasforma in un infinito torpedone misto anzi direi stretto, con un meraviglioso panorama sulla piana sottostante a cui si arriva dopo una buona mezz'ora divertente e abbastanza impegnativa alquanto soddisfatti. Un po' di traffico ma a parte questo niente da dire, e io l'ho fatto a scendere, a salire penso sia un ancora più divertente divertimento.
Da qui c'era anche l'ipotesi di arrivare ad Avezzano e risalire sull'Appennino per aggredire Subiaco dalle spalle passando per Jenne. Però sono quasi le sette e i 100 km di autostrada ci chiamano. Ritorno mesto e annoiato per l'A24 subendo il progressivo riscaldamento dell'aria fino a Roma.
Mappe e foto su brrtmsontheroad.blogspot.it
Che dire. Anche questo itinerario s'è rivelato un bel giretto. Sarebbe stato bello aggiungervi il Matese iniziale o anche il tratto da Isernia a Barrea, che io in parte ho fatto in superstrada, su una tortuosa secondaria che ho scorto solamente dopo. Peccato. Invece la parte da questo punto a Pescina è proprio un bel percorso consigliabile anche se piuttosto fuori mano venendo da Roma.