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Tunisia 2013 Moto Tour.
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14765946 Inviato: 5 Dic 2013 10:25
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour.
 

Prologo.

Dopo uno stop durato oltre un anno *causa forza maggiore* (leggi: incidente e riparazione della mia moto, dai miscredenti data inesorabilmente per spacciata e invece rinata a nuova vita), finalmente posso rimettere le ruote fuori dai confini nazionali e, questa volta, fatto nuovo e, per me, del tutto insolito, insieme a un gruppo di simpatici e autentici briganti. Ma andiamo con ordine.

Era da tempo che meditavo di fare un giro in Tunisia ma le vicissitudini della vita, spesso, comportano delle rinunce; poi accadono fatti insoliti e le opportunità si manifestano quando meno te lo aspetti. Per questioni che non sto qui a spiegare, ho deciso di essere un moto viaggiatore solitario, ma un giorno Pinuccio (questa volta senza Doni) mi manda un messaggio dicendomi “andiamo in Tunisia insieme” e io, al cospetto di cotanto viaggiatore, cosa mai avrei potuto rispondere ? Certamente e indubbiamente SI; ma come spesso accade, l’appetito vien mangiando e, così, al duo si unisce Luca Cyberbobo, ma ancora non basta; Giovanni Noleggio Con Conducente si aggrega al trio che diventa un quartetto e, a ruota, lo segue Giampaolo e diventiamo un quintetto di raggi e ruote in lega; purtroppo Giovanni dovrà rinunciare per problemi burocratici e, così, torniamo ad essere ‘solo’ in quattro… non per molto!

Mercoledì, 13 novembre

La partenza del traghetto per la Tunisia da Civitavecchia è fissata per le 17:00 ma, causa delle avverse condizioni meteo, viene spostata una prima volta alle 19:30; poco male, penso, ci sarà tempo per raggiungere il luogo della partenza con calma ma, strada facendo, la compagnia armatrice manda un sms nel quale comunica un ulteriore spostamento della partenza, fissata ora per le 22:30, per fortuna, direi! A causa dell’ondata di maltempo che ha duramente colpito la provincia di Pesaro, la SS. 73/Bis verso Roma è chiusa al traffico subito dopo Acqualagna e ci circola sulla vecchia strada consolare Flaminia (i romani si che sapevano farle le strade, altro che l’ANAS!), anche se, a causa delle forti piogge, fino al Valico di Scheggia, più che percorrere una strada, sembra di attraversare un fiume di fango.

Nonostante questi contrattempi, riesco a raggiungere Civitavecchia ma è comunque troppo presto per il check-in, così chiedo asilo presso il locale distaccamento dei colleghi vigili del fuoco, la cui proverbiale ospitalità non viene mai meno, e mi capita anche di incontrare un giovane vigile che ha fatto parte della mia squadra per alcuni mesi in quel di Fano e che ora presta servizio al comando di Roma. Quando arriva l’orario per dirigermi all’imbarco, salutandomi, i colleghi mi invitano a fermarmi al ritorno o, comunque, a fare affidamento su di loro in ogni caso.

Viva i Vigili del Fuoco italiani!!!!

Ed eccomi all’imbarco, dove trovo già Luca e dove il gruppo cresce ancora, dapprima per la presenza casuale di Vito Pierri e suo figlio Alessandro, entrambi diretti in Tunisia con due maestose Honda Africa Twin, quindi si aggiunge a noi Ben Frank, motoviaggiatore tedesco di 30 anni, in sella alla sua KTM LC4 di derivazione militare, con la quale ha già attraversato l’Asia in 5 mesi (dalla Germania in Nepal, via Cina e Pakistan, lungo la KKHe poi fino a Giakarta), diretto in Sud Africa, per un giro di 6 mesi. Così, mentre Pinuccio viaggia alla volta di Tunisi da Genova e noi da Civitavecchia, il duo iniziale si è trasformato in un variegato gruppetto di sette componenti.

Al momento dell’imbarco un attimo di suspence: la moto di Giampaolo non parte più! La imbarchiamo a spinta e quando arriveremo si vedrà.

Ultima modifica di Blackbull62 il 5 Dic 2013 10:29, modificato 1 volta in totale
 
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14765947 Inviato: 5 Dic 2013 10:26
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 1
 

Giovedì, 14 novembre.

La partenza del traghetto tarda di quasi un’altra ora ma la navigazione verso Tunisi, procede senza nessun problema, a parte un po’ di apprensione per quello che potrebbe essere il problema della moto di Giampaolo.

Dopo un buon sonno ristoratore, trascorriamo il resto della giornata discorrendo di moto e di viaggi e ognuno ha da raccontare le proprie esperienze, a volte simili. Il nostro amico tedesco ci racconta del suo viaggio in Asia e delle peripezie che ha dovuto affrontare per entrare in Cina e del brivido di essere rimasto in stato di fermo di polizia per tre giorni in Turkmenistan.

Finalmente sbarchiamo a Tunisi, in ritardo di circa 3 ore ma prima di quanto pensavamo. Ad attenderci ai controlli di polizia e dogana, troviamo Pinuccio. Sarà per l’ora, sarà per via del fatto che in questa stagione il traffico turistico è quasi nullo, ma le formalità burocratiche sono piuttosto veloci e nel giro di un’ora siamo pronti per dirigerci verso la nostra prima meta, Hammamet, dove ci fermeremo per trascorrere la notte e decidere quale saranno le nostre mete successive.

Percorriamo i quasi 60 km. che separano Tunisi dalla nota località in poco più di un’ora e troviamo l’albergo che avevamo prenotato senza grosse difficoltà; una volta sistemati i bagagli, torniamo sui nostri passi e andiamo a cercare un di quei locali che abbiamo visto arrivando ad Hammamet, dai quali proveniva il fumo di braci accese e l’odore inconfondibile di carne arrostita. Ci fermiamo al primo che troviamo e ci preparano un tavolo per cenare seduti all’aperto, quasi per la strada, ma anche qui – come già era successo in Turchia, Marocco e Balcani – il cibo ha un sapore che nel nostro paese è difficile ritrovare; la cena si chiude con l’immancabile thé alla menta, gentilmente offerto dal gestore del locale.

La serata finisce al rientro in albergo, dove ognuno si occupa di aggiornare i propri cari rimasti a casa. Domani ci dirigeremo a sud, verso Kairouan, seconda città santa dell’Islam in nord Africa.
 
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14765950 Inviato: 5 Dic 2013 10:27
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 2
 

Venerdì, 15 novembre.

Le cose sono andate più o meno così.

Intanto, da stamattina, il gruppo si è ridotto ai soli quattro componenti originali, Pinuccio, Giampaolo, Luca e io; Vito Pierri e suo figlio Alessandro sono partiti molto prima di noi, diretti a Gafsa, mentre il tedesco dormiva ancora quando siamo partiti noi.

Ieri sera a cena saltano due capsule dei denti incisivi a Luca, così che si rende necessario un salto da un dentista ma, dato che questa mattina decidiamo di partire da Hammamet presto, optiamo per la ricerca di uno specialità quando saremo a Kairouan, dove arriviamo poco prima delle 11:00. Gira di qua, gira di la, chiedi a tizio, chiedi a caio, riusciamo a trovare uno studio ma il dentista sarà in ambulatorio solo dopo mezzora; così ci intratteniamo dedicandoci a fare nulla, perché non c’è nulla da fare, se non i guardiani alle nostre moto, sulle quali gli studenti vorrebbero salire per farsi scattare delle foto, rischiando di cadere con le moto addosso. Inutile sottolineare che, fra i ragazzi e le ragazze, la moto più gettonata è la mia, e con questo direi che è spiegata la ragion d’essere del V-Strom. Non dico altro, per non urtare la suscettibilità di nessuno…

Il dentista arriva puntuale, Gianluca sale in studio e, tempo una ventina di minuti, torna giù con il sorriso tornato come nuovo; di fronte alla rapidità dell’intervento e al costo (30 dinari, poco meno di 10 euro), le nostre considerazioni sono state unanimi, le vostre lo saranno altrettanto. Comunque, terminato l’intervento si impone una prova, nel caso qualcosa non funzionasse, così ci fermiamo ad un chioschetto per mangiare un bric tunisino e, nel caso di Luca, possiamo dire che la prova ‘capsule’ è stata perfettamente superata.

Riprendiamo la strada diretti verso Sbeitla, la Sufetula dei romani, dove ci dirigiamo agli scavi archeologici; in fotografia da tutta un'altra impressione e in Italia abbiamo di meglio, vale la pena farci due foto ma non di più, e poi tutti che cercano di venderti qualcosa… un tizio voleva vendere a Luca dei pezzi *antichi romani* ma Luca è di Roma e potrebbe esportarli nel mondo; un altro voleva venderci delle monete romane autentiche e io ho detto a Luca di fargli vedere un autentico euro proveniente da Roma, quello si che è vero.

Domani, anziché proseguire per Gafsa, vorremmo provare a percorrere una strada che, partendo da Magel Bel Abbès, ci potrebbe dare molte soddisfazioni, portandoci direttamente verso le oasi di montagna di Tamerza e Redeyef, ma, per farlo, è necessario fermarsi a Kasserine (che invece superiamo senza neppure degnarla di uno sguardo) o a Feriana, cosa che decidiamo di fare dopo che, ad una stazione di servizio, un imbranato a momenti non fa la doccia con il gasolio a Pinuccio e a me.

A Feriana c’è un solo hotel, quindi o questo oppure bisogna andare a Gafsa e rinunciare alla strada interessante e siccome altrove abbiamo pagato di più e dormito in posti peggiori, 20 euro a testa per una singola, compresa la prima colazione e il parcheggio custodito, non ci sembrano poi tanti.

Ultima modifica di Blackbull62 il 5 Dic 2013 10:28, modificato 1 volta in totale
 
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14765952 Inviato: 5 Dic 2013 10:28
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 3
 

Sabato, 16 novembre.

Lasciamo quella che credevamo essere Feriana, in realtà abbiamo trascorso la notte a Telephete, e ci dirigiamo verso Magel Bel Abbes, dove abbandoniamo la via principale e prendiamo una strada secondaria che dovrebbe portarci verso Tamerza e che ci regala anche il brivido del primo passaggio su sabbia che appare all’improvviso, ed è un bel tratto ma, memore degli insegnamenti ricevuti, scalo una marcia, accelero, porto il peso indietro e tiro dritto, la moto ondeggia e scarta di lato ma resta in piedi.

Proseguiamo facendo finta sbagliare incrocio ma, in realtà, sappiamo benissimo che stiamo andando verso il confine algerino, fino a quando, a circa 8 km. dalla frontiera una pattuglia di militari c viene incontro e ci ferma chiedendoci cosa accidenti stessimo facendo da quelle parti e noi, con l’aria più innocente del mondo, tentiamo di far credere loro di esserci persi e che stiamo cercando la strada per Si Boubaker. Ci dicono di tornare indietro fino a Megel Bel Abbess e di prendere la strada per Gafsa. Ringraziamo i soldati e, appena questi spariscono, torniamo sui nostri passi ma, anziché seguire le loro indicazioni, svoltiamo dove avremmo dovuto, qualche km. indietro, e prendiamo una deviazione che ci porta a fare di nuovo un po’ di km. nella sabbia, anche qui senza grosse difficoltà.

Finalmente arriviamo a Si Boubaker e, anche qui, ci fermano i militari. Il copione è sempre lo stesso (dove andate… da dove venite… bella Italia… ecc.). Gli spieghiamo che andiamo a Redeyef e ci indicano la strada che, fino a Tamerza, diventa un alternarsi di sterrati, brecciati, qualche tratto con la sabbia e asfalto.

Arrivati a Tamerza sistemiamo lo stomaco con una specie di zuppa e decidiamo di fermarci in zona; mentre siamo alla ricerca del posto in cui trascorrere la notte, un giovane del posto, tale Faruk, si offre di farci da cicerone e guida e siccome vanta comuni amici italiani, ci fidiamo e lui ci trova da dormire proprio sul fiume dove si affaccia l’oasi, a pochi passi dalla cascata e, in più, si offre di farci da guida. Così, dopo aver scaricato i bagagli, andiamo a visitare il villaggio abbandonato di Mides e le gole su cui si affaccia, dove Faruk ci fa arrivare con le moto fin sul ciglio delle gole, facendoci attraversare le strette stradine del villaggio; al ritorno ci guida dai nostri alloggi fin dentro le gole di Tamerza per poi sbucare di nuovo sotto i nostri alloggi, proprio dove c’è la cascata.


Domani ci guiderà sulla pista di Rommel e ha assicurato che ci farà una sorpresa.
 
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14765955 Inviato: 5 Dic 2013 10:30
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 4
 

Domenica, 17 novembre.

Come d’accordo, Faruk viene a prenderci alla 8.30, puntuale come uno svizzero, lui che è tunisino, e partiamo tutti insieme, noi che le nostre moderne moto super tecnologiche e attrezzate, lui con un vecchio scooterino 100 cc. a quattro marce, che fila ovunque come un razzo.

Da Redeyef percorriamo tutta la pista voluta dal generale Rommel durante la II^ Guerra Mondiale per tentare di aggirare gli alleati con le sue ‘panzer division’. La pista venne fatta costruire lastricando con il cemento quella che, in origine, era una pista per le carovane; oggi di cemento ne è rimasto ben poco ma, in compenso, lo scenario che si gode dall’alto è rimasto immutato come, del resto, qui è tutto immutato da milioni di anni. Il fondo stradale varia continuamente, passando dal cemento alla pietraia, alla sabbia e poi alla terra battuta continuamente, mettendo a dura prova sia le moto che i piloti. Il giro della pista di Rommel/1 dura circa un’ora, soste per foto comprese; poi c’è la pista di Rommel/2, fatta costruire dalla Volpe del Deserto allo scopo di depistare gli alleati, e questa è ancora più facile della prima in quanto è tutta asfaltata.

Una nota di colore: lasciate perdere quelli che dicono che percorrere in moto la pista di Rommel è una prova per soli veri uomini; bastano un minimo di esperienza, un po’ di prudenza, una moto che non sia troppo bassa e tanta, tanta pazienza e la si percorre tutta senza grosse difficoltà.

Tornati a Tamerza, giusto il tempo di caricare le moto e siamo nuovamente in strada diretti a Tozeur, e questa si che è impegnativa! La strada è tutta un cantiere e la sede stradale è cosparsa di breccia; in alcuni lunghi tratti il fondo è talmente sconnesso che è preferibile marciare fuori strada su una pista in terra battuta che corre parallela. Intendiamoci, a parte l’ironia, anche qui nulla che sia fuori della portata di chiunque, basta sempre tenere a mente i consigli precedenti, cosa che io per primo NON ho fatto… nel tentativo di saltare dal fondo dissestato alla pista parallela, stando in piedi sulle pedane, non sono riuscito a controllare il gas e, una volta saltato, ho aperto troppo finendo fuori strada, nella sabbia alta. Per una cinquantina di metri sono riuscito a tenere la moto in piedi ma poi la ruota anteriore ha incontrato un banco di sabbia alta e si è inchiodata, e ci siamo stesi, per fortuna senza nessuna conseguenza ne per me ne per la moto. I miei compagni viaggio si sono fermati per aiutarmi a portarla fuori da li, non prima di avermi scattato le foto che immortalavano l’accaduto.

Dopo questo intermezzo, raggiungiamo Touzeur e sistemiamo la questione pranzo e pernottamento, quindi una breve sosta per scaricare le moto e di nuovo in strada verso Nefta, 24 km. a ovest verso l’Algeria, ma una volta sul posto, proseguiamo ancora e ci addentriamo fra le dune di sabbia a fare un po’ di fuori strada e qualche foto, ma la sera incombe e l’oscurità anche e quindi decidiamo di rientrare per darci una lavata e toglierci di dosso sabbia e polvere e poi andare a cena.

Domani è un altro giorno.
 
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14765956 Inviato: 5 Dic 2013 10:31
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 5
 

Lunedì, 18 novembre.

Il programma di oggi prevedeva di aspettare Faruk a Tozeur e, insieme, andare a visitare il lago salato di Chott El Garsa, a nord di Nefta, all’interno del quale è stata realizzata la location del film Guerre Stellari, ma le condizioni meteo e le notizie che ci giungono dagli amici che si trovano a Douz, ci inducono a cambiare programma e, anziché attraversare il Chott El Jerid, decidiamo di girarci intorno, andando a Nefta, da li a Houza, ultimo avamposto tunisino prima del confine; da li proseguire verso Douz percorrendo la strada che costeggia la frontiera con l’Algeria, che si trova proprio a pochi metri da noi, fino a circumnavigare completamente il grande lago salato.

Oggi ho imparato che la viabilità, soprattutto in questa parte della Tunisia, dipende dal vento. Intendiamoci: le strade sono tutte asfaltate anche se, per lunghi tratti, il manto stradale più che di asfalto è fatto di pietrisco formato dal bitume che si sfalda e che si accumula in funzione del vento ma il problema non è tanto questo, quanto la sabbia trasportata dal vento.

Il deserto si muove con il vento, la sabbia si muove con il deserto e una duna che oggi si trova a 4-5 metri dalla strada, in caso di vento insistente, domani si troverà nel bel mezzo della strada. Questo è il concetto di fondo che riguarda le dune, poi c’è la sabbia normale, quella che si sposta continuamente da una parte e dall’altra della strada, in funzione della direzione del vento… insomma, la sabbia c’è sempre, poca o tanta dipende da quanto è forte il vento e per quanto tempo ha soffiato, ma la sabbia c’è!! quindi, se decidete di venire da queste parti, fatevene una ragione e se non vi piace averci a che fare quando siete in moto, venite con un 4x4, però venite perché il paese merita davvero.

A Matrouha ci fermano i militari e, per fortuna, è l’unico posto di blocco dove veniamo fermati per il controllo dei documenti, perciò riusciamo a proseguire, anche se il fondo stradale, il vento e la sabbia, non favoriscono andature spedite, comunque troviamo anche il tempo per una divagazione fuoristradistica sul fondo sabbioso del lago salato, dal quale mi astengo volentieri.

Dopo questo simpatico intermezzo, proseguiamo alla volta di Kebili per poi effettuare una rapida puntatina verso nord, attraversando alcuni villaggi che sorgono proprio nel Chott El jerid, quindi torniamo a Kebili e, da li, puntiamo decisamente a sud, verso Douz, dove ci aspettano gli amici – padre e figlio - incontrati sul traghetto alla andata.
 
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14765957 Inviato: 5 Dic 2013 10:31
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 6
 

Martedì, 19 novembre.

Oggi i miei compagni di viaggio ed io ci separiamo per 48 ore, loro restano a Douz e insieme ai nostri amici, padre e figlio, che erano già qui, andranno a fare un po’ di piste nel deserto, io proseguo verso Matmata.

Appena fuori Douz e per molti km., si guida nel piatto più assoluto dei primi contrafforti del deserto e, se non ci fosse la strada, non ci sarebbe nessun punto di riferimento, ma la strada, per fortuna c’è, ed è anche in buone condizioni, e consente di tenere un buon passo, se non fosse per il vento che soffia trasportando sulla sede la sabbia del deserto e che costringe ad un’andatura attenta perché, ad ogni curva, la sabbia sull’asfalto potrebbe fare brutti scherzi.

Al bivio per Ksar Ghilane mi fermo a fare qualche foto e una signora viene verso di me a piedi portandomi del thé alla menta e dei pasticcini. Proseguendo, il percorso offre molti punti dai quali ammirare il paesaggio e scattare fotografie, e poi villaggi e ancora distese di deserto fatto in tutti i modi, sabbia, dune, colline, oasi e poi ancora sabbia, portata ovunque dal vento che, a volte, forma dei cumuli lungo la strada che appaiono all’improvviso, dietro una curva ma basta essere prudenti e non fare gli ‘smanettoni’ per non incorrere in qualche problema, anche perché non passa quasi nessuno e in caso di necessità si deve fare da soli, come è successo a me…

Dopo il paese di Toujane mi fermo per scattare alcune foto al deserto da un grande spiazzo che offre un punto di vista panoramico mozzafiato ma, mentre mi accingo a scattare la prima foto, prende a soffiare improvvisamente un forte vento, ed è talmente forte da scalzare la moto dal cavalletto e farla cadere, per fortuna nella sabbia, solo che per tirarla su da quella posizione e controvento, da solo, è praticamente impossibile e per poterla rialzare ho dovuto prima farla ruotare fino a metterla di muso al vento ma mi è servito di lezione.

L’itinerario fino a Tatouine è bello, peccato che la sabbia sollevata dal vento formi una sorta di ‘nebbia’ che, per alcuni tratti, impedisce di poter ammirare il panorama oltre il ciglio della strada, e che si infila dappertutto. Una volta arrivato a destinazione, sistemo subito la questione logistica, scarico i bagagli e poi mi dirigo verso lo Ksar Ouled Soltane, il luogo più visitato della zona, dove mi trattengo a scattare foto e a fare due chiacchiere con un ragazzo che, all’interno dello ksar, ha una galleria di dipinti ad acquarello ma il sole sta calando e devo rientrare; invece di tornare per la stessa strada, decido di chiudere il cerchio, proseguendo verso Ezzahra e poi verso Jelidat, attraversando il villaggio di Beni Blel dove di ksar c’è ne sono tre, ma è troppo tardi per fermarsi.

Domani si vedrà.
 
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14765959 Inviato: 5 Dic 2013 10:33
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 7
 

Mercoledì, 20 novembre.

Pieno di benzina, acqua per due giorni, una piccola scorta di cibo, e via verso Ksar Ghilane, lasciando perdere la pista di Chenini perché quelli del posto la sconsigliano per due ragioni: a) sono da solo e in caso di necessità potrei ritrovarmi in seria difficoltà; b) non piove da troppo tempo e il vento ha soffiato forte, la sabbia potrebbe avere ricoperto completamente la pista ed essersi accumulata al punto da renderla completamente impraticabile, ad una moto di sicuro.

Rinuncio volentieri per una semplice ragione: questo è una viaggio, non un’avventura e, soprattutto, non deve diventare un incubo per nessuno, prima di tutto per coloro che sono rimasti a casa. Quindi, seguendo i consigli dei locali, prendo la strada per Ghomrassen e, pochi km. prima di raggiungere il villaggio, si trova lo ksar di El Fich che merita davvero una sosta.

La strada asfaltata prosegue fino al villaggio di Beni Kheddache, poi improvvisamente scompare e si trasforma in una pista di sabbia, pietre e terra; penso sia un tratto che si ricongiunge all’asfalto ma dopo alcuni km. mi rendo conto che, in base alla concezione locale di viabilità, questa è la strada e ho la conferma quando incontro un cartello che indica “Ksar Ghilane 45 km.” e ne avrò già fatti almeno una decina. Ma ormai ci sono e indietro non posso tornare, devo andare avanti, anche se devo ammettere che viaggiare nel mezzo del nulla più assoluto fa una certa impressione.

Lungo il percorso ci sono solo due ricoveri per le bestie e, circa a metà percorso, una stalla trasformata in un punto di ristoro, poi il nulla più assoluto, nessun punto di riferimento, nessun altro cartello, solo terra, pietre e sabbia, tanta sabbia. Per far galleggiare la moto sulla sabbia devo tenere un’andatura sostenuta, almeno sopra i 70 km/h, stare in piedi sulle pedane per controllare meglio gli spostamenti e anche per evitare di mettere i piedi a terra; la moto va che è una meraviglia, in barba a quelli che dicevano ‘vai in Tunisia senza tassellate?’, e dopo quasi due ore, comprese le soste per bere, scattare qualche foto e far riposare braccia e gambe, sbuco sull’asfalto che porta a Ksar Ghilane e mi sembra di essere come uno disperso nel deserto che ha trovato l’acqua.

Tiro dritto fino all’oasi e quando arrivo, chi ti trovo? I miei amici di viaggio provenienti da Douz!

Se avessimo organizzato un appuntamento, probabilmente non saremmo riusciti a incontrarci e invece, lasciando fare al caso, eccoci tutti qui. Però qui a Ksar Ghilane non ci fermiamo e, dopo le foto di rito, torniamo sui nostri passi fino a Bir Soltane, dove le nostre strade si dividono di nuovo: loro vanno verso Tataouine, io verso Matmata e, come ieri, sistemata la pratica logistica e scaricati i bagagli, esco a fare un giro nei dintorni, anche se il buio sta calando in fretta.

Domani dovremmo riunirci tutti qui e cominciare a risalire verso Tunisi.
 
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14765966 Inviato: 5 Dic 2013 10:35
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 8
 

Giovedì, 21 novembre.

Parto presto da Matamata e, siccome di piste oggi non ne ho ancora avuto abbastanza, anziché prendere la strada per Nouvelle Matmata/Gabes, mi dirigo verso il villaggio di Beni Aissa e da li, sempre su pista, a El Hamma, quindi, non contento, ancora in su in direzione di El Fejaj e Menzel Habibb e il caso vuole che questa scelta si riveli propizia perché passo indenne proprio nel mezzo di due perturbazione così consistenti che fanno impressione già in fotografia.

Intendiamoci, sulle piste che ho percorso non c’è niente che non si possa fare con una moto che non sia eccessivamente bassa e con un pizzico di esperienza di guida su sabbia e sterrato; poso assicurare che fa molta più impressione il fatto di ritrovarsi completamente soli nel mezzo del nulla e senza punti di riferimento che qualche sbandata sui banchi di sabbia.

A Menzel Habib si impone una scelta: o andare verso El Guettar e poi tentare il passo fra le gole che porta a Sened Gare oppure dirigermi a nord, verso El Jem. A determinare questa difficile scelta sono - purtroppo - le condizioni meteo che, verso ovest, non promettono nulla di buono, così mi dirigo a nord dove, sembra, che il tempo sia migliore e, comunque, con il maltempo non avrei potuto attraversare il passo che si trova a circa 1600 mt., che già la strada è segnalata sulla cartina Michelin come dangerous, quindi perché correre rischi inutili? I problemi se vengono, pazienza, ma andarseli proprio a cercare non mi sembra affatto il caso.

Il caso vuole che noto un cartello che indica una strada, inesistente per la carta Michelin, che da Menzel Habib conduce direttamente a Skhira/Sfax, ed è completamente asfaltata, anche se la parte iniziale è parzialmente coperta di sabbia. Raggiungo la città di Marhés che è ora di pranzo e vorrei mangiare un bric ma dove mi sono fermato fanno solo frittura di pesce… e vabbuo’, proviamo!!! Però dimentico sempre che le porzioni che da noi in Italia sono per quattro, da queste parti sono per UNO e, così, mi porta una portata di frittura che incute timore, ma solo al mio fegato, oltre all’immancabile insalata mista con la cipolla (buona!!!), patate fritte, l’harissa, olive, pane, bibita, servizio e coperto, il tutto consumato sul lungomare per la ragguardevole cifra di 5(cinque!) dinari, pari a euro 2,50.

E ho detto tutto!

Sfax ha una cinta muraria interessante e dentro sarà sicuramente un gioiello, ma fuori dalle mura sembra di essere sul G.R.A. al venerdì quando chiudono uffici e negozi!!! Quindi, come di consueto in queste circostanze, fuggo fuori città, in direzione nord verso Jebiniana, quindi direzione El Jem, la città in cui si conserva l’anfiteatro romano più grande fuori dai confini d’Italia e devo dire che il colpo d’occhio è davvero impressionante. Da qualunque parte si giunge a El Jem, il manufatto spicca su tutto il panorama, oggi che l’urbanistica ha modificato il paesaggio, e cerco di immaginare come doveva apparire 2.000 anni fa.

Come prima cosa sistemo la questione logistica, cosa tutt’altro che facile perché a El Jem esiste UN solo albergo e trovarlo non è neppure cosa semplice (poi verranno fuori altre magagne!), poi esco a fare un giro della città by-night, credendo che, trovandomi in una località turistica, ci sia molto da vedere ma, tolto l’anfiteatro, che di sera NON è neppure illuminato, a El Jem non c’è nient’altro e tutto il business turistico gira introno ai bus di turisti che arrivano qui durante il giorno, visitano l’antico edifico e poi vanno via, quindi quando fa buio restano aperti solo i locali frequentati dagli abitanti del posto.

E vabbe’, oggi è andata così.
 
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14765970 Inviato: 5 Dic 2013 10:36
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 9
 

Venerdì, 22 novembre.

El Jem si è rivelata una piccola delusione. Le foto dell'anfiteatro romano diffuse ovunque e la sua fama di terzo anfiteatro più grande dell'impero, dopo quelli di Roma e Capua, non devono trarre in inganno: oltre a quello, dell'antico castro romano non resta più nulla e la città è tutt'altro che un luogo turistico; i tour operator, che lo sanno, ci portano i turisti a visitare il monumento, a scattare qualche foto e a farsi abbindolare da qualche venditore di souvenir archeologici, rigorosamente falsi, poi vanno altrove.

Per questa ragione di albergo c'è ne solo una ed è pure nascosto e per trovarlo ho dovuto cercarlo manco fosse un tartufo, ma alla fine l'ho scovato, anche se, complessivamente, lascia molto a desiderare.

Quindi stamattina non ho dedicato al posto un secondo di più e mi sono diretto verso la costa e le cose sono decisamente migliorate. Tanti piccoli centri, qualcuno più grande. A Mahdia lo sguardo mi cade sul profile di una fortezza che spicca sull'orizzonte, così decido di entrare in città e mi ritrovo a girare in moto nel bel mezzo del mercato settimanale, ma se ci passano loro con le macchine, ci passo anche io, e poi ai vigili non gli frega proprio nulla della mia presenza, seppure ingombrante con la moto carica.

Passo davanti alla porta della medina e mi spiace non poter lasciare la moto per entrarci ma, in compenso, posso fare il giro di tutta la città vecchia, fino a sbucare proprio sotto la fortezza, dove c'è un cimitero davvero singolare, oltre ai resti di quella che deve essere stata una delle tante città punico/romane. Tutto è così bello che dedico a visitare la città vecchia quasi tutta la mattinata e, contrariamente ai miei programmi, arrivo a Monastir che sono già le tre del pomeriggio e, anche qui, l'occhio cade sulle mura della medina.

Però questa proprio non me la voglio perdere, quindi mi organizzo per bene (benedetto sia booking.com!) trovo un alloggio sulla 'corniche' con vista panoramica, stanza da pascià, petit dejuner (come cavolo si scrive) e garage chiuso per la moto alla ragguardevole cifra di 30 DINARI (15 euro!) e mi viene da pensare che da noi per 15 euro ormai non fai più neppure la pipì nei bagni pubblici, ma lasciamo perdere...

Sia come sia, mollo la moto in garage, faccio una doccia per torliermi ciò che resta della sabbia del deserto, e esco a piedi a fare il turista-fai-da-te con macchinetta fotografica al collo. Peccato che qui non abbiano il concetto dell'apertura notturna delle medine e delle casbah altrimenti sarebbe anche meglio; faccio comunque in tempo a fare un giro per tutto il centro storico, davvero molto caratteristico e, quando i negozi chiudono, mi siedo al tavolino di un bar, in una piazza al centro della medina, per immedesimarmi nella vita notturna dei residenti, fra gente che discute, in arabo, beve caffé, arabo, e thé alla menta... arabo pure quello ma almeno quello riesco a berlo, il caffé proprio no, sorry.

Il cielo si è oscurato all'improvviso e comincia a cadere qualche goccia, e siccome sono a piedi e per tornare in albergo devo fare una bella scarpinata, mi metto in marcia e arrivo appena in tempo per evitare la pioggia. Certo che con quello che costa potevo anche prendere un taxi, ma questo l'ho pensato solo dopo essere arrivato a destinazione.

Domani mi attende l'ultimo giorno in questo paese.

Domani però.
 
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14765973 Inviato: 5 Dic 2013 10:39
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 10
 

Sabato, 23 novembre.

Non contento di aver girato la medina di Monastir a piedi ieri sera, questa mattina mi sono divertito a ripercorrere le stesse strade con la moto, prima di partire alla volta di Sousse, che si è rivelata un’altra bella sorpresa.

La città è caratterizzata da una cinta muraria, in ottimo stato, all’interno della quale si sviluppa la medina e l’antico suk. Nel tentativo di trovare un varco per fare un giro in moto anche qui, mi infilo attraverso una delle porte di accesso e ci trovo un posto di polizia i cui agenti mi fermano per avvisarmi che, da li in poi, ci sono le scale e che, in ogni caso, non avrei potuto passare in moto, quinid le domande di rito (da dove vieni… dove vai… quanto costa la moto… ecc.); poi uno di loro nota lo sticker del motoclub dei vigili del fuoco e mi domanda “are you policeman?” e prontamente rispondo “yes, I am”. Questo mi consente di acquisire il diritto di parcheggiare la moto nel vicolo di fianco la loro caserma, godendo della loro protezione e di poter fare un giro a piedi nel suk.

La scena viene seguita da un simpatico omino che mi si avvicina offrendomi i suoi servigi come guida/cicerone, rifiuto ma lui insiste e così accetto e mi invita a entrare in casa sua, dove c’è una terrazza che affaccia proprio sopra il suk, con vista panoramica su tutto il porto e la medina di Sousse. Mentre discutiamo del più e del meno, e di politica, conveniamo che i politici sono tutti uguali, in qualunque parte del mondo; nel frattempo la sorella del tizio prepara il pranzo e qando è pornto lui serve in tavola, per due, porzioni che potrebbe bastare per quattro e mi offre da bere dell’ottimo vino rosso.

L’intermezzo finisce quando decido che è ora di dirigermi a nord, verso Tunisi, lungo la RN1, con un traffico che fa concorrenza spietata a quello del G.R.A. nelle ore critiche, comunque arrivo al porto di Tunisi, in tempo per riunirmi con i miei iniziali compagni di viaggio e per sentirci confermare le notizie che già trapelavano questa mattina: tutte le partenze odierne per l’Italia sono sospese, domani forse, e tutto questo senza neppure uno straccio di avviso! Comunque la compagnia offre la possibilità di cambio senza dover pagare nulla. Accetto, tanto ormai andare a Palermo non ha più alcun senso, e almeno partiamo tutti insieme, ora c’è da sistemare il pernottamento e, per fortuna, troviamo un albergo con garage custodito, proprio sulla strada che da La Goulette porta alla Medina.

Così ci sistemiamo e, dopo esserci dati una ripulita e cambiato abito, usciamo a fare due passi in una città piena zeppa di soldati in assetto di guerra, polizia, barricate e filo spinato ma, a parte questo e i venditori di tutto, la serata termina con una crepes al formaggio e un buon caffè come non ne prendevamo da giorni.

Questo tour sta per terminare, ma non oggi.
 
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14765975 Inviato: 5 Dic 2013 10:40
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 11
 

Domenica, 24 novembre.

Per ingannare l’attesa fino all’orario che ci hanno indicato per l’imbarco, ci tuffiamo nella medina di Tunisi, peccato però che sia domenica e che l’attività del suk sia molto ridotta. Comunque incrociamo per caso (?) il guardiano di notte del nostro hotel che ci fa da guida attraverso gli spazi angusti e le strette viuzze caratteristiche, fino a giungere dinanzi a quella che il tipo chiama pomposamente La Casa del Sultano ma che, in realtà, non è che un bazar all’interno del quale si vendono tappeti e tutte le altre chincaglierie per turisti in cerca di souvenir, in compenso dalla terrazza si gode di un panorama unico su tutta la medina.

L’interno della casa ospita un letto a baldacchino, in legno intarsiato e rivestito in oro, sul quale si narra che il sultano regnante durante il 16° secolo, dormisse con le sue quattro mogli; forse che si potrebbe proporre un’iniziativa simile per i letti di Villa Arcore.

Ritorniamo sui nostri passi e rientriamo in albergo, giusto in tempo per rifare i bagagli, caricare le moto e dirigerci verso il porto de La Goulette, per essere li alle 13:00, come ci era stato indicato; arrivati sul posto, come le moto ci riesce facile superare la fila delle auto, camion e furgoni di tutti quelli che avrebbero dovuto partire con tre differenti traghetti nell’arco di 24 ore e che, invece, adesso sono tutti in attesa dello stesso nostro traghetto.

Come da copione, l’attesa al cancello si protrae per circa due ore e, quando finalmente aprono i cancelli, gli stessi che ci hanno guardato attendere per due ore ci dicono – solo ora – che il pass che ci è stato consegnato dalla GNV ieri sera, non ci consente di accedere all’area di imbarco e bisogna andare a farselo cambiare, cosa che facciamo, non senza difficoltà e rimpalli tra un ufficio e l’altro, e neppure vicini fra loro.

Riusciamo finalmente ad accedere nell’area degli imbarchi e, dopo i consueti controlli, finalmente riusciamo a salire a bordo e sistemarci nelle nostre cabine, la partenza è fissata per le 16:00 ma dopo 4 ore siamo ancora a Tunisi e stanno ancora imbarcando. Finalmente, quasi alle 21:00, la nave si muove e lascia la banchina, diretta in Italia.

Ci riuniamo tutti nella sala bar e tra foto di gruppo, battute e scherzi, ripercorriamo con la mente il nostro viaggio e tutte le emozioni e le sensazioni che esso ci ha regalato; ed è con questi pensieri che mi vado a stendere sul mio letto e, nonostante il mare non sia calmo, mi addormento senza avvertire alcun fastidio. E dormo.
 
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14765981 Inviato: 5 Dic 2013 10:43
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour. Day 12
 

Lunedì, 25 novembre.

The end of the trip ...che è come dire la fine del viaggio ma detto così fa molto più ganzo.

Ci mettiamo quasi di più a sbarcare a Civitavecchia di quanto ci abbiamo messo a fare la traversata, comunque sbarchiamo e dopo i saluti di rito, ognuno va verso la propria destinazione finale, mentre Pinuccio prosegue in nave verso Genova, da dove rientrerà a Milano.

Giampaolo ed io facciamo strada insieme fino a Terni, poi lui va verso San Bendetto e io verso casa; decido di passare per Perugia/Bosco/Gubbio, convinto che, dopo 13 giorni dalla mia partenza, nel nostro paese civile e industrializzato, i danni causati dalla pioggia siano stati riparati e la SS. 73 bis che collega Fano a Roma sia percorribile, invece no!

La strada è ancora chiusa, da Gubbio a Cantiano in entrambi i sensi di marcia, il che mi costringe ad una giro fuori programma tra i monti, da Gubbio al Valico di Scheggia, bellissimo se fatto in primavera inoltrata o in estate, ma con il freddo di questi giorni non è poi così bello e, nel punto più alto nevica pure.

Quando riesco a scendere a quote più basse, mi fermo al primo distributore per scaldarmi un po', poi proseguo dritto verso casa e quasi alle 16:00 la moto ritorna nel garage; scarico i bagagli, do una sistemata generale, poi chiudo la porta e questo viaggio finisce.

Ora è tempo dei ricordi, prima di iniziare a pensare al prossimo viaggio.

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Photo Album: Tunisia 2013 Moto Tour
 
14765989
14765989 Inviato: 5 Dic 2013 10:48
Oggetto: Tunisia 2013 Moto Tour: punti di (s)vista.
 

A margine del mio recente viaggio in Tunisia, continuo a ricevere messaggi di amici - viaggiatori in moto - che mi dicono che quella **strada** [evidenziata in giallo sulla mappa] l'ha percorsa in scioltezza, che è una passeggiata, che si fa in tranquillità, ecc. ecc., e mi domando dove la mia spiegazione presenta delle lacune; quindi proverò a rispiegare il concetto.



Intanto cominciamo col dire che quella **strada** NON è una **strada** ma una pista!!, l'asfalto termina poco fuori l'abitato di Beni Kheddache, e che mi era stata consigliata da una amico tunisino, una guida che conosce bene quei posti, per andare più velocemente da Tataouine a Ksar Ghilane; solo che, secondo colui che me l'ha consigliata, li dove c'è la freccia rossa, avrei dovuto svoltare a destra verso Bir Soltane.

Senonché, sulla mappa c'è una freccia rossa (messa da me) ma sul posto non c'è nessuna freccia che indichi "girare qui" e, a parte due cartelli che ti dicono quanti km. hai fatto da Tatouine (ma sospetto che non sia la stessa strada che avevo percorso fino a li ma quella che fa tornare indietro passando da Guermessa), e quanti ancora ne mancano per Ksar Ghilane/Bir Soltane, e una capanna sulla quale c'è scritto Bar, a metà strada circa, non c'è nient'altro e nessun altro.

Ricapitolando: sono partito da Beni Kheddache all'incirca alle 11:00 e sono arrivato a Ksar Ghilane intorno alle 12.30: novanta minuti per percorrere circa 50 km. di una pista in terra battuta, pietre e sabbia, bellissima da fare in compagnia e con un GPS, un po' meno (molto meno!) da fare da soli e senza GPS.

Oggi che l'ho fatta posso dire che è stata un'esperienza esaltante ma se avessi immaginato cosa avrei trovato **prima** di incamminarmi, non avrei percorso quella strada **da solo** e senza GPS, nonostante avessi bussola e carta.

Concludendo ***per quanto riguarda ME*** da solo e senza un GPS non mi azzarderò MAI più a fare una cosa simile, dopodiché se c'è chi l'ha fatto o chi lo vuole fare, è una scelta soggettiva ma, per quanto riguarda **ME** questo è!!

Speriamo di non dover tornare sull'argomento.
 
14766005
14766005 Inviato: 5 Dic 2013 10:55
 

Che figata !!! Complimenti per il percorso , per il coraggio di essere partiti per un viaggio del genere !! Veramente dei... MOTOCICLISTI !!! 0509_banana.gif 0509_banana.gif
 
14766149
14766149 Inviato: 5 Dic 2013 12:52
 

Bel racconto! Sono stato in Tunisia nel 2010, ma per colpa della maledetta compagnia di navigazione che ha annullato il traghetto del ritorno, siamo stati costretti ad abbreviare il viaggio e rinunciare al sud. Pazienza, intanto nelle tue parole ho ritrovato quell'atmosfera particolare che tanto mi è piaciuta. Ci sono molti punti in comune - paesaggistici, soprattutto - fra la Tunisia del nord e la Sicilia, ma è già Africa. Grazie della condivisione, è stato un piacere leggere!
 
14896712
14896712 Inviato: 20 Mar 2014 21:27
 

Bel viaggio, ho girato la tunisia in macchina ma in moto è sempre stato il mio sogno,spero di realizzarlo molto presto...sono curioso,quanto gli hai dato al ragazzo che ti ha ospitato a casa sua a mangiare? :p
 
14896731
14896731 Inviato: 20 Mar 2014 21:42
 

armicode ha scritto:
Bel viaggio, ho girato la tunisia in macchina ma in moto è sempre stato il mio sogno,spero di realizzarlo molto presto...sono curioso,quanto gli hai dato al ragazzo che ti ha ospitato a casa sua a mangiare? :p


l'ospitalità è sacra e non accettano di essere pagati, però apprezzano i regali.. icon_biggrin.gif

così gli ho regalato 30 dinari (circa 15 euro), le ultime banconote locali che avevo...
 
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