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Inviato: 2 Giu 2013 10:08
La postura del pilota protagonista sul video linkato dall' autore del topic , è tipica di chi ha trascorsi stradali e/o pistaioli , dove è d' uso "scendere" dalla sella dal lato interno alla svolta , in modo da ottenere un doppio effetto : si abbassa il baricentro dell' insieme "moto/pilota" e si carica con maggior naturalezza la pedana interna in inserimento (....aumenta l' aderenza e la direzionalità dell' avantreno....).....
Conosco molto bene quel genere di "atteggiamento" , dato che ne sono stato "vittima" per diversi mesi , quando dopo anni di guida sportiva in strada e pista , mi prese la scimmia del motard.....
Se si guida solo su fondi dalla buona aderenza , con uno stile pulito e senza "cercare" traversi , a mio modesto parere non ci sono controindicazioni.....
C' è pure chi col motard và forte , in un tale contesto di guida , adottando postura e pressioni tipiche della guida veloce su asfalto , con tanto di slider che sfiora il fondo (....i primi che mi vengono in mente : Gramigni e Bussei.... ).....
Se invece il contesto di guida cambia , con fondo dall' aderenza molto scarsa , variegata e dove vi sono pure delle sconnessioni abbastanza pronunciate (....come accade nei "classici" tracciati da motard....) , il discorso cambia , perchè spostando il bacino internamente alla svolta si assume una postura poco produttiva dal punto di vista del controllo in caso di grandi perdite di aderenza...., inevitabili con quel genere di fondo.....
Dopo l' iniziale ,"tribolato" periodo in cui mi sono ritrovato spesso a "litigare" con la mia "Husby" 650 , ho preso alcune "lezioni" di guida da amici cronoscalatori motardisti , che pazientemente mi hanno indirizzato verso un diverso approccio.....
A poco a poco ho iniziato a "lavorare" la moto premendo con tutta la gamba esterna sul mezzo , scivolando eventualmente col bacino sullo spigolo esterno della sella , rimanendo quanto più verticale possibile col busto.....
In questo modo , mi è stato spiegato , rimane più semplice e produttivo lavorare la moto con l' arto inferiore esterno alla svolta , dove la ricerca dell' aderenza viene principalmente demandata alla pressione impressa con la gamba su pedana e corpo moto....., mentre il busto tenuto il più verticale possibile aumenta le possibilità di controllo degli inevitabili "svarioni".....