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Piccola recensione Monster 620S i.e.
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13633216 Inviato: 31 Lug 2012 15:06
Oggetto: Piccola recensione Monster 620S i.e.
 

Salve a tutti,

Oggi avevo un'ora in pausa pranzo costretto in ufficio senza nulla da fare. Ho pensato di scrivere sul Monster 620S i.e. della mia ragazza. E' lunga e nessuno è obbligato a leggerla, ma visto che l'ho realizzata per semplice divertimento e che ormai la "fatica" era fatta, mi diverto a pubblicarla.

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MONSTER 620S i.e.


Questa moto ormai è fuori produzione da diversi anni, ma credo che possa essere utile scrivere comunque una recensione visto l'elevato quantitativo di usato presente sul mercato.

Il Monster 620 è stato il primo "piccolo" ad iniezione di casa Ducati e seguiva a ruota il precedente 600cc a carburatori. Le differenze tra i due non si limitano comunque alla sola alimentazione, ma spaziano lungo tutta una serie di altri particolari.
Alcuni di questi sono le frecce ad ogive in luogo delle precedenti squadrate, un codino più arrotondato, il secondo disco di serie (tranne alcune annate della versione "dark"), il contagiri di serie, l'immobilizer elettronico, l'orologio con scadenzario degli interventi e quasi 10CV di maggiorazione come potenza massima.
Il modello che mi è dato di avere in prova tutto l'anno, in quanto proprietà della mia dolce metà, è per l'esattezza la versione "S". Questo allestimento era da considerarsi quello più ricco tra tutti quelli presenti. Alcune chicche sono il puntone dell'ammortizzatore posteriore regolabile, una sella più alta di 2cm, il cupolino in tinta, il coprisellino in tinta, il forcellone in alluminio mutuato dalla versione 900cc ed un'ampia profusione di pezzi in carbonio (parafanghi, fianchetti e la copertura delle marmitte in prossimità del tallone).

Comincio subito dicendo che il vecchio Monster con telaio completamente in acciaio al cromo-molibdeno, quello prodotto sino alla versione di 695cc e sostituito in seguito dalla versione con struttura mista, non è esattamente una moto assimilabile ad altre e conseguentemente tende a suscitare sensazioni estreme in senso positivo oppure negativo.
Non è una moto nuda, perché nasce da un progetto sportivo. Non è una sportiva, perché non possiede il propulsore per esserlo e quel manubrio largo non è l'ideale per una guida in pista. Non è una viaggiatrice, perché troppo essenziale e scomoda per esserlo.
Quindi ?

Secondo me, nel bene e nel male, il vecchio Monster è qualcosa che non ha eguali nel campo motociclistico. Non la si deve comprare perché migliore della concorrenza e nemmeno per cercare di essere i più veloci sul passo appenninico preferito (consigliando sempre a tutti di mantenersi nel limite del criterio e buonsenso).
Questa moto, specialmente nella variante di cilindrata più piccola, deve essere comprata semplicemente se si è ammaliati dalla sua estetica e si cerca qualcosa che sappia essere differente da tutto il (rispettabile) resto.
La potenza del propulsore non è comparabile con la concorrenza di pari ed inferiore costo, ma tale aspetto non deve trarre in inganno. Il Monster nasce come moto per un utilizzo sportivo ed il suo DNA è orientato proprio in tal senso. La differenza con la maggior parte della concorrenza risiede proprio nel modo in cui il divertimento deve essere ricercato.

La cilindrata 620cc del 2001 offre poco più di 60CV ed appena cinque marce per poterla sfruttare appieno. Poca cosa sulla carta e probabilmente anche sul cronometro, ma nessuno esce di casa circondato da pubblico festante, giudici di gara, cordoli e vie di fuga. Quello che questo piccolo gioiellino (termine che non viene usato per indicare la mancanza di difetti) può offrire è una guida realmente molto divertente su strada ed una sicurezza sempre oltre ogni dubbio. La ciclistica generale è studiata per ospitare un propulsore decisamente più performante e ciò si riflette sulla guida. Questa moto perdona gli errori e diverte senza che ogni oggetto accanto a noi scivoli lontano a velocità curvatura, situazione che molti credono si saper gestire e pochi sanno realmente fare.
Cerchiamo di capire. Le sospensioni non sono regolabili, ma sono tarate bene per una guida discretamente sportive e sono di buona qualità per la fascia di prezzo del mezzo (il posteriore è dotato di leveraggio progressivo). Il telaio è solido come una roccia e trasmette bene tutto quello che succede. I freni fanno parte della serie oro della Brembo e sono dotati di pinze a 4 pistoncini lavoranti su dischi da 320mm, il tutto condito con tubi in treccia di serie. Il manubrio è largo e basso, in modo da consentire un buon controllo in movimento tenendo al contempo molto caricato l'anteriore.

Credo sia impossibile non riconoscere un Monster incontrandolo in senso opposto. La posizione di guida con braccia larghe e casco basso sull'anteriore sono inconfondibili. Non si può trovare, sempre nel bene o nel male, la medesima postura in altre moto.
Il punto dove siamo arrivati, per farla breve, è quella di avere un mezzo da 60CV con una ciclistica ampiamente adatta per quasi il doppio della potenza. Questo permette, volendo, di potersi sbizzarrire in una guida rotonda e divertente. Una ciclistica di tale genere permette letteralmente di danzare tra le curve ed abbondare con l'acceleratore, rimanendo contemporaneamente un buon margine di protezione. Lo sforzo psico-fisico per mantenere andature brillanti è tutto sommato ridotto.

Come se questi aspetti dinamici abbastanza positivi non bastassero, possiamo dire che il Monster 620 è uno dei mezzi di questa cilindrata più leggeri sul mercato. Non serve fare modifiche al mezzo. Si compra si parte senza ritoccare sospensioni oppure freni, senza avere ondeggiamenti, senza avere incertezze in staccata e senza sentire il bisogno di spendere altri soldi.
Si vuole uscire come razzi dalle curve e polverizzare gli amici al semaforo oppure nel tratto casello-casello ?

Non è la moto adatta. Punto. Non la si potrebbe mai apprezzare. Non è una moto perfetta e non è una moto potente. Chiunque cerchi queste cose, semplicemente potrebbe rimanere deluso. Il Monster non si prende, almeno in questa versione, per la potenza esuberante oppure le prestazioni pure.
Questa moto nasce per offrire una bella guida, rotonda e sicura. E’ facilissimo riuscire a disegnare curve perfette persino nei tratti più veloci, approfittando dell’ottima stabilità del mezzo. Solo i tornanti più stretti metteranno in difficoltà all’inizio a causa della necessità di guidare questa Ducati (come quasi tutte quelle vecchio stampo) di corpo e con decisione. Si potrà godere dell’ottima frenata, la quale è sempre perfettamente modulabile e può arrivare senza sforzo eccessivo a decelerazioni veramente notevoli. Non bisogna dimenticarsi che, con poche varianti, questo impianto era montato dalla casa anche sui modelli più sportivi. L’unico vero limite ad una guida molto sportiva sono gli scarichi che, sebbene non sia certo il nostro caso, possono arrivare a toccare terra ben prima del canonico ginocchio.
Un male sotto certi aspetti, ma anche un limite naturale che aiuti a non esagerare. Il problema può essere risolto comprando scarichi alti, ma la mia idea è che la spesa non valga il vantaggio.

Il motore è il pezzo forte ed il pezzo debole al punto stesso. Chiunque abbia avuto il piacere di guidare una Suzuki SV650, diretta rivale del Monster 620, potrà aver notato come l’unità giapponese sia superiore praticamente lungo tutto l’arco d’erogazione. L’allungo della moto bolognese è meno deciso ed anche i bassi regimi patiscono un pochino dall’avversaria orientale, sebbene di poco.
Dove Ducati riesce a fare meglio è sicuramente nell’erogazione perfetta (a patto di avere sempre una carburazione eseguita da buoni meccanici), lineare e priva di qualsiasi sussulto. E’ facile, è piacevole.... non è emozionante. La passione non viene dalle prestazioni pure, ma principalmente dalla stupenda tonalità che anche gli scarichi originali sanno produrre. Fantastica al minimo, piacevole ai medio-bassi e fantastica crescendo... al punto che spesso sembra di procedere a velocità maggiore rispetto a quella reale.
La frizione (a bagno d’olio) è sempre modulabile e discretamente leggera per una moto di Borgo Panigale ed il cambio è abbastanza preciso, sebbene leggermente duro. Questo aspetto può comunque dipendere dall’olio che si decide di utilizzare.

In sostanza si tratta di una moto equilibrata. Il suo terreno ideale sono le strade piene di curve e la città, dove risente solamente un pochino delle buche. I viaggi sono fattibili e noi non ce li siamo fatti mancare, ma la posizione discretamente caricata sui polsi invita a non fare più di 3-400Km senza scendere. La versione “S” dotata di cupolino protegge abbastanza bene dall’aria o quantomeno più di quanto non possa sembrare, quindi a velocità da codice si viaggia bene. Le vibrazioni si sentono, ma la loro frequenza è sempre piuttosto bassa (a meno di non passare oltre gli 8000 giri). Non direi che possano risultare fastidiose, quanto piuttosto peculiari del mezzo.
Le pedane sono poco distanziate dalla sella e coloro che superano i 180cm di altezza potrebero assumere una postura troppo rannicchiata, sebbene sul modello “S” questa cosa sia meno evidente rispetto a quello standard e soprattutto a quello “Dark” (più basso). Il freno posteriore è discreto e ben tarato. Non ha una gran potenza, ma non rischia mai di bloccare il posteriore.

Il serbatoio è discretamente stretto e ben sagomato. Si afferra bene con le gambe e questo ha riflessi positivi nei percorsi tortuosi, dove ci si può aiutare nei cambi di direzione. La capacità è di 16 litri. Non sono tantissimi, ma i consumi della moto (quando ben carburata) sono ridicoli. Nell’utilizzo che ne abbiamo fatto siamo passati dai 20Km/l in montagna senza lesinare sino ai 27Km/l facendo turismo a velocità da codice. A ben pensare parliamo di un’autonomia superiore ai 300Km. Non male davvero.
Ultimo punto per l'affidabilità. Se dovessi dire che è perfetta mentirei, ma è anche vero che spesso i difettucci sono sulle piccole cose ed è possibile ripararli in casa o comunque a basso costo. La nostra moto ha 32.000Km ed è stata immatricolata a Luglio 2001, quindi compie 11 anni al momento di scrivere questa recensione. Ancora oggi non consuma un grammo d'olio, si accende al primo colpo, funziona perfettamente, necessita di poca benzina e la vernice è ancora brillantissima.
Qualche difetto c'è stato, ma tutte le moto ne hanno qualcuno.

Provvedo ad un elenco degli interventi anomali e/o straordinari rispetto ai normali tagliandi :

- Ruggine e perdita nel serbatoio risolta in casa con un kit di resina ricoprente dal costo di 50 Euro.
- Riparazione degli sfiati del serbatoio, diventati secchi nella parte meno esposta alla lubrificazione della benzina. Nessun costo.
- Sostituzione prematura del kit catena-corona-pignone a soli 16.000Km. Costo di 160 Euro compresa manodopera.
- Eliminazione del parafango in carbonio che, a causa di un suo cattivo disegno, toccava la catena ai bassi regimi causando un fastidioso rumore. La sua vendita ha fruttato 90 Euro.
- Riparazione del filo di contatto del cavalletto, il quale si è usurato strisciando contro il cannotto di sterzo. Lavoro fatto in casa a costo zero.
- Riparazione di una perdita d'olio (difetto conosciuto dei Monster del 2001-2002) dalla base del cilindro verticale. Costo di 100 Euro.

A chi mi sentirei di consigliare questa moto ?

Beh... sicuramente a tutto coloro che amano il marchio Ducati oppure semplicemente apprezzano l’estetica senza età del Monster, ma non sentono la necessità di una potenza elevata. I neofiti potrebbero trovare una moto facile con la quale cominciare ed anche chi fosse di bassa statura, come spesso accade per le donne, troverebbero una moto adatta e molto leggera.

A chi sconsiglio la moto ?

A tutti coloro che si aspettano una superbike e che si aspettano una potenza allineata con la migliore concorrenza. Questa moto non è un SV650 e non vuole esserlo. Non è migliore e non è peggiore, ma è diversa. Offre una buona ciclistica, buoni freni, discreti consumi e costi di manutenzione ridotti rispetto alla media Ducati. Vuole fare della bella guida il suo punto di forza, senza che questo significhi alte prestazioni e senza avere fretta. Si sceglie quasi come si sceglie una Harley-Davidson... per il suo spirito.
 
13633276
13633276 Inviato: 31 Lug 2012 15:28
 

Complimenti per la rece, molto ben scritta 0509_up.gif
Ci avevo fatto un pensiero anche io a questa bella motina, ma poi ho trovato una altrettanto bella SV650S, praticamente nuova: ho messo mani -abbastanza pesantemente, a dire il vero- solo alla forcella e ne è venuta fuori una discreta belvetta da misto stretto, che non disdegna però il medio-veloce.
Mi piacerebbe provare una Monsterina, non ho mai avuto il piacere; certo, sulla carta sembra un pò inferiore, ma probabilmente si può far preferire per la qualità della ciclistica e della frenata... eusa_think.gif
 
13633327
13633327 Inviato: 31 Lug 2012 15:49
 

Io ho avuto una hornet 2003 da 97 cv. L'ho dovuta buttare a causa di un incidente, e quando sono tornato in sella ho provato varie moto, tra cui il monster 620, e per me è stato amore a prima vista. Sinceramente credo ci siano poche moto che mettano il piacere di guida davanti alla velocità, e il monster è una di queste: ci si diverte dai 30 all'ora in su. Certo se chi guida cerca la velocità estrema questa non è la moto adatta, ma dà delle sensazioni - quando si apre il gas dal punto di corda, quando si imposta una bella curva, nei tornantoni lunghi dove si guida con un dito, nelle stradine strette e tortuose dove con la seconda si va da sopra - che altre moto ti danno soltanto quando tiri loro il collo a delle velocità decisamente più proibitive. Io me la tengo ben stretta e non la cambierei per nessun bolide al mondo 0509_up.gif
 
13648909
13648909 Inviato: 6 Ago 2012 10:30
 

Complimenti, ottima recensione che racchiude l'essenza dell' M620 0509_up.gif
 
13656191
13656191 Inviato: 8 Ago 2012 22:30
 

Grazie... l'ho messa anche su *****edit da mac71*****
 
13778890
13778890 Inviato: 21 Set 2012 22:14
 

Complimenti, bella recensione.
Sei riuscito a catturare il piacere di guida che si prova a starci in sella 0509_doppio_ok.gif
 
13788987
13788987 Inviato: 25 Set 2012 15:38
 

tornato domenica da una "passeggiata" su per il monte matese, non sta dietro a nessuno nel misto e la potenza da monoruota con freni da passeggino non mi interessa.

Amo il mio mostro icon_evil.gif
 
14242045
14242045 Inviato: 1 Apr 2013 16:09
 

Innanzitutto Grazie!

hai scritto una recensione che rende onore alla piccola ma fascinosa 620!

è la mia attuale prima moto, comprata usata circa un anno fa

è impagabile andare in giro è sentirsi fare sempre i complimenti, fermarsi al semaforo e sentirsi osservati

è impagabile poter guidare un pezzo di storia che ti fa sentire un ducatista anche con quei pochi cavalli

è impagabile potersi confrontare con moto "superiori" e poter dire la tua!

è impagabile trovare recensioni del genere....solo x lei ehehehehe

ciao
alex
 
14250943
14250943 Inviato: 4 Apr 2013 14:40
 

Veramente una bella recensione,condivido tutto quello che scrivi dello spirito di questa moto che posseggo con orgoglio. (la prima moto non si scorda mai....proprio come qualcos'altro! icon_asd.gif )
La mia è proprio una 620i.e.S del 2002 che mi ha dato un mare di soddisfazioni nell'arco di tanti anni e 42.000 km circa.
Ogni volta che la metto in moto è una grande soddisfazione accompagnarla x qualche strada di montagna,o semplicemente x un giretto in città!!
Solo una piccola precisazione,la versione "S" normale non aveva di serie i parafanghi in carbonio,solo il "620 S Capirex" aveva il parafango anteriore in carbonio,mentre quello posteriore era in plastica nera opaca come nelle altre versioni.
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14251699
14251699 Inviato: 4 Apr 2013 18:38
 

Yang ha scritto:
tornato domenica da una "passeggiata" su per il monte matese, non sta dietro a nessuno nel misto e la potenza da monoruota con freni da passeggino non mi interessa.

Amo il mio mostro icon_evil.gif

Questa frase non l'ho capita.
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14253639
14253639 Inviato: 5 Apr 2013 12:59
 

Desmopier ha scritto:
Questa frase non l'ho capita.
eusa_think.gif


..forse intendeva dire che il suo Monster 620, nel percorso misto del Monte Matese, non è secondo a nessun'altra moto...anche se queste, in uscita dalle curve, lo "spazzolano" in monoruota per poi arrendersi in staccata dove l'impianto serie Oro del Monster fa la differenza rispetto agli altri...
 
14254226
14254226 Inviato: 5 Apr 2013 16:10
 

dark620 ha scritto:
..forse intendeva dire che il suo Monster 620, nel percorso misto del Monte Matese, non è secondo a nessun'altra moto...anche se queste, in uscita dalle curve, lo "spazzolano" in monoruota per poi arrendersi in staccata dove l'impianto serie Oro del Monster fa la differenza rispetto agli altri...

Ottima traduzione.
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15211693
15211693 Inviato: 17 Dic 2014 2:44
Oggetto: Re: Piccola recensione Monster 620S i.e.
 

Ciao!

Vorrei un piccolo consiglio in quanto sono un neofita. Ho guidato per 10anni scooter e 1 annetto di cross a 14 anni...

Ora sto cercando una monster come la mia prima moto.

Premessa... come si fa a distinguere la versione 620 dalla versione 620s?

- Forcellone in alluminio (si capisce ad occhio nudo?)
- Ammortizzatore posteriore regolabile (si capisce ad occhio nudo?)
- Fianchetti e paratacchi in carbonio
- Cupolino
- Coprisella

Cos'altro?

Ho trovato un paio di belle offertine nella mia zona (provincia di Como e Milano).
Ad esempio una 620s che però guardando le foto non mi pare affatto versione "s", non hai paratacchi e i fianchetti in carbonio. E poi il prezzo, 3000 per una 620"s" del 2004 non è un po' esagerato?
Link a pagina di Subito.it

Poi trovato anche una bella versione 620dark, che ne dite?

Link a pagina di Ww3.autoscout24.it


Grazie in anticipo per le vostre risposte.


DueRuote ha scritto:
Salve a tutti,

Oggi avevo un'ora in pausa pranzo costretto in ufficio senza nulla da fare. Ho pensato di scrivere sul Monster 620S i.e. della mia ragazza. E' lunga e nessuno è obbligato a leggerla, ma visto che l'ho realizzata per semplice divertimento e che ormai la "fatica" era fatta, mi diverto a pubblicarla.

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MONSTER 620S i.e.


Questa moto ormai è fuori produzione da diversi anni, ma credo che possa essere utile scrivere comunque una recensione visto l'elevato quantitativo di usato presente sul mercato.

Il Monster 620 è stato il primo "piccolo" ad iniezione di casa Ducati e seguiva a ruota il precedente 600cc a carburatori. Le differenze tra i due non si limitano comunque alla sola alimentazione, ma spaziano lungo tutta una serie di altri particolari.
Alcuni di questi sono le frecce ad ogive in luogo delle precedenti squadrate, un codino più arrotondato, il secondo disco di serie (tranne alcune annate della versione "dark"), il contagiri di serie, l'immobilizer elettronico, l'orologio con scadenzario degli interventi e quasi 10CV di maggiorazione come potenza massima.
Il modello che mi è dato di avere in prova tutto l'anno, in quanto proprietà della mia dolce metà, è per l'esattezza la versione "S". Questo allestimento era da considerarsi quello più ricco tra tutti quelli presenti. Alcune chicche sono il puntone dell'ammortizzatore posteriore regolabile, una sella più alta di 2cm, il cupolino in tinta, il coprisellino in tinta, il forcellone in alluminio mutuato dalla versione 900cc ed un'ampia profusione di pezzi in carbonio (parafanghi, fianchetti e la copertura delle marmitte in prossimità del tallone).

Comincio subito dicendo che il vecchio Monster con telaio completamente in acciaio al cromo-molibdeno, quello prodotto sino alla versione di 695cc e sostituito in seguito dalla versione con struttura mista, non è esattamente una moto assimilabile ad altre e conseguentemente tende a suscitare sensazioni estreme in senso positivo oppure negativo.
Non è una moto nuda, perché nasce da un progetto sportivo. Non è una sportiva, perché non possiede il propulsore per esserlo e quel manubrio largo non è l'ideale per una guida in pista. Non è una viaggiatrice, perché troppo essenziale e scomoda per esserlo.
Quindi ?

Secondo me, nel bene e nel male, il vecchio Monster è qualcosa che non ha eguali nel campo motociclistico. Non la si deve comprare perché migliore della concorrenza e nemmeno per cercare di essere i più veloci sul passo appenninico preferito (consigliando sempre a tutti di mantenersi nel limite del criterio e buonsenso).
Questa moto, specialmente nella variante di cilindrata più piccola, deve essere comprata semplicemente se si è ammaliati dalla sua estetica e si cerca qualcosa che sappia essere differente da tutto il (rispettabile) resto.
La potenza del propulsore non è comparabile con la concorrenza di pari ed inferiore costo, ma tale aspetto non deve trarre in inganno. Il Monster nasce come moto per un utilizzo sportivo ed il suo DNA è orientato proprio in tal senso. La differenza con la maggior parte della concorrenza risiede proprio nel modo in cui il divertimento deve essere ricercato.

La cilindrata 620cc del 2001 offre poco più di 60CV ed appena cinque marce per poterla sfruttare appieno. Poca cosa sulla carta e probabilmente anche sul cronometro, ma nessuno esce di casa circondato da pubblico festante, giudici di gara, cordoli e vie di fuga. Quello che questo piccolo gioiellino (termine che non viene usato per indicare la mancanza di difetti) può offrire è una guida realmente molto divertente su strada ed una sicurezza sempre oltre ogni dubbio. La ciclistica generale è studiata per ospitare un propulsore decisamente più performante e ciò si riflette sulla guida. Questa moto perdona gli errori e diverte senza che ogni oggetto accanto a noi scivoli lontano a velocità curvatura, situazione che molti credono si saper gestire e pochi sanno realmente fare.
Cerchiamo di capire. Le sospensioni non sono regolabili, ma sono tarate bene per una guida discretamente sportive e sono di buona qualità per la fascia di prezzo del mezzo (il posteriore è dotato di leveraggio progressivo). Il telaio è solido come una roccia e trasmette bene tutto quello che succede. I freni fanno parte della serie oro della Brembo e sono dotati di pinze a 4 pistoncini lavoranti su dischi da 320mm, il tutto condito con tubi in treccia di serie. Il manubrio è largo e basso, in modo da consentire un buon controllo in movimento tenendo al contempo molto caricato l'anteriore.

Credo sia impossibile non riconoscere un Monster incontrandolo in senso opposto. La posizione di guida con braccia larghe e casco basso sull'anteriore sono inconfondibili. Non si può trovare, sempre nel bene o nel male, la medesima postura in altre moto.
Il punto dove siamo arrivati, per farla breve, è quella di avere un mezzo da 60CV con una ciclistica ampiamente adatta per quasi il doppio della potenza. Questo permette, volendo, di potersi sbizzarrire in una guida rotonda e divertente. Una ciclistica di tale genere permette letteralmente di danzare tra le curve ed abbondare con l'acceleratore, rimanendo contemporaneamente un buon margine di protezione. Lo sforzo psico-fisico per mantenere andature brillanti è tutto sommato ridotto.

Come se questi aspetti dinamici abbastanza positivi non bastassero, possiamo dire che il Monster 620 è uno dei mezzi di questa cilindrata più leggeri sul mercato. Non serve fare modifiche al mezzo. Si compra si parte senza ritoccare sospensioni oppure freni, senza avere ondeggiamenti, senza avere incertezze in staccata e senza sentire il bisogno di spendere altri soldi.
Si vuole uscire come razzi dalle curve e polverizzare gli amici al semaforo oppure nel tratto casello-casello ?

Non è la moto adatta. Punto. Non la si potrebbe mai apprezzare. Non è una moto perfetta e non è una moto potente. Chiunque cerchi queste cose, semplicemente potrebbe rimanere deluso. Il Monster non si prende, almeno in questa versione, per la potenza esuberante oppure le prestazioni pure.
Questa moto nasce per offrire una bella guida, rotonda e sicura. E’ facilissimo riuscire a disegnare curve perfette persino nei tratti più veloci, approfittando dell’ottima stabilità del mezzo. Solo i tornanti più stretti metteranno in difficoltà all’inizio a causa della necessità di guidare questa Ducati (come quasi tutte quelle vecchio stampo) di corpo e con decisione. Si potrà godere dell’ottima frenata, la quale è sempre perfettamente modulabile e può arrivare senza sforzo eccessivo a decelerazioni veramente notevoli. Non bisogna dimenticarsi che, con poche varianti, questo impianto era montato dalla casa anche sui modelli più sportivi. L’unico vero limite ad una guida molto sportiva sono gli scarichi che, sebbene non sia certo il nostro caso, possono arrivare a toccare terra ben prima del canonico ginocchio.
Un male sotto certi aspetti, ma anche un limite naturale che aiuti a non esagerare. Il problema può essere risolto comprando scarichi alti, ma la mia idea è che la spesa non valga il vantaggio.

Il motore è il pezzo forte ed il pezzo debole al punto stesso. Chiunque abbia avuto il piacere di guidare una Suzuki SV650, diretta rivale del Monster 620, potrà aver notato come l’unità giapponese sia superiore praticamente lungo tutto l’arco d’erogazione. L’allungo della moto bolognese è meno deciso ed anche i bassi regimi patiscono un pochino dall’avversaria orientale, sebbene di poco.
Dove Ducati riesce a fare meglio è sicuramente nell’erogazione perfetta (a patto di avere sempre una carburazione eseguita da buoni meccanici), lineare e priva di qualsiasi sussulto. E’ facile, è piacevole.... non è emozionante. La passione non viene dalle prestazioni pure, ma principalmente dalla stupenda tonalità che anche gli scarichi originali sanno produrre. Fantastica al minimo, piacevole ai medio-bassi e fantastica crescendo... al punto che spesso sembra di procedere a velocità maggiore rispetto a quella reale.
La frizione (a bagno d’olio) è sempre modulabile e discretamente leggera per una moto di Borgo Panigale ed il cambio è abbastanza preciso, sebbene leggermente duro. Questo aspetto può comunque dipendere dall’olio che si decide di utilizzare.

In sostanza si tratta di una moto equilibrata. Il suo terreno ideale sono le strade piene di curve e la città, dove risente solamente un pochino delle buche. I viaggi sono fattibili e noi non ce li siamo fatti mancare, ma la posizione discretamente caricata sui polsi invita a non fare più di 3-400Km senza scendere. La versione “S” dotata di cupolino protegge abbastanza bene dall’aria o quantomeno più di quanto non possa sembrare, quindi a velocità da codice si viaggia bene. Le vibrazioni si sentono, ma la loro frequenza è sempre piuttosto bassa (a meno di non passare oltre gli 8000 giri). Non direi che possano risultare fastidiose, quanto piuttosto peculiari del mezzo.
Le pedane sono poco distanziate dalla sella e coloro che superano i 180cm di altezza potrebero assumere una postura troppo rannicchiata, sebbene sul modello “S” questa cosa sia meno evidente rispetto a quello standard e soprattutto a quello “Dark” (più basso). Il freno posteriore è discreto e ben tarato. Non ha una gran potenza, ma non rischia mai di bloccare il posteriore.

Il serbatoio è discretamente stretto e ben sagomato. Si afferra bene con le gambe e questo ha riflessi positivi nei percorsi tortuosi, dove ci si può aiutare nei cambi di direzione. La capacità è di 16 litri. Non sono tantissimi, ma i consumi della moto (quando ben carburata) sono ridicoli. Nell’utilizzo che ne abbiamo fatto siamo passati dai 20Km/l in montagna senza lesinare sino ai 27Km/l facendo turismo a velocità da codice. A ben pensare parliamo di un’autonomia superiore ai 300Km. Non male davvero.
Ultimo punto per l'affidabilità. Se dovessi dire che è perfetta mentirei, ma è anche vero che spesso i difettucci sono sulle piccole cose ed è possibile ripararli in casa o comunque a basso costo. La nostra moto ha 32.000Km ed è stata immatricolata a Luglio 2001, quindi compie 11 anni al momento di scrivere questa recensione. Ancora oggi non consuma un grammo d'olio, si accende al primo colpo, funziona perfettamente, necessita di poca benzina e la vernice è ancora brillantissima.
Qualche difetto c'è stato, ma tutte le moto ne hanno qualcuno.

Provvedo ad un elenco degli interventi anomali e/o straordinari rispetto ai normali tagliandi :

- Ruggine e perdita nel serbatoio risolta in casa con un kit di resina ricoprente dal costo di 50 Euro.
- Riparazione degli sfiati del serbatoio, diventati secchi nella parte meno esposta alla lubrificazione della benzina. Nessun costo.
- Sostituzione prematura del kit catena-corona-pignone a soli 16.000Km. Costo di 160 Euro compresa manodopera.
- Eliminazione del parafango in carbonio che, a causa di un suo cattivo disegno, toccava la catena ai bassi regimi causando un fastidioso rumore. La sua vendita ha fruttato 90 Euro.
- Riparazione del filo di contatto del cavalletto, il quale si è usurato strisciando contro il cannotto di sterzo. Lavoro fatto in casa a costo zero.
- Riparazione di una perdita d'olio (difetto conosciuto dei Monster del 2001-2002) dalla base del cilindro verticale. Costo di 100 Euro.

A chi mi sentirei di consigliare questa moto ?

Beh... sicuramente a tutto coloro che amano il marchio Ducati oppure semplicemente apprezzano l’estetica senza età del Monster, ma non sentono la necessità di una potenza elevata. I neofiti potrebbero trovare una moto facile con la quale cominciare ed anche chi fosse di bassa statura, come spesso accade per le donne, troverebbero una moto adatta e molto leggera.

A chi sconsiglio la moto ?

A tutti coloro che si aspettano una superbike e che si aspettano una potenza allineata con la migliore concorrenza. Questa moto non è un SV650 e non vuole esserlo. Non è migliore e non è peggiore, ma è diversa. Offre una buona ciclistica, buoni freni, discreti consumi e costi di manutenzione ridotti rispetto alla media Ducati. Vuole fare della bella guida il suo punto di forza, senza che questo significhi alte prestazioni e senza avere fretta. Si sceglie quasi come si sceglie una Harley-Davidson... per il suo spirito.
 
15211705
15211705 Inviato: 17 Dic 2014 6:34
 

io amo le cose più classiche possibile..per me la dark è 10 volte più bella dell'altra!! icon_asd.gif icon_asd.gif
 
15211786
15211786 Inviato: 17 Dic 2014 9:20
Oggetto: Re: Piccola recensione Monster 620S i.e.
 

dz23 ha scritto:
Ciao!

Vorrei un piccolo consiglio in quanto sono un neofita. Ho guidato per 10anni scooter e 1 annetto di cross a 14 anni...

Ora sto cercando una monster come la mia prima moto.

Premessa... come si fa a distinguere la versione 620 dalla versione 620s?

- Forcellone in alluminio (si capisce ad occhio nudo?)
- Ammortizzatore posteriore regolabile (si capisce ad occhio nudo?)
- Fianchetti e paratacchi in carbonio
- Cupolino
- Coprisella

Cos'altro?




Il forcellone in alluminio si distingue al volo guardando i fondelli. Sono più grandi e dorati, come quelli del 900cc. Quelli normali sono grigi. Le viti di regolazione si vedono ad occhio nudo. Le altre parti potevano essere acquistate e messe in tutti i modelli. La "S" non esiste con telaio nero oppure in versione DARK. Mi sembra anche che la "S" sia l'unica con il puntone di regolazione.

I due annunci che hai messo non mi convincono. Personalmente non comprerei nessuna delle due. Cerca una moto più originale possibile (meglio originale con 30.000Km che pastrocchiata con 15.000Km) ed i tagliandi ben documentati, ma soprattutto con un proprietario poco esaltato e che capisca cosa è una Ducati. Spesso i Monster piccoli finivano in mano a giovani pastrocchiatori privi di ogni criterio, ma con tanti soldi da spendere in polifosfato organico (leggi anche centraline e scarichi non omologati). Usualmente questa gente spende tanto per farsi notare tanto quanto spende poco per una corretta manunenzione. Molti non hanno idea che nella moto si vada oltre alla sostituzione di candele ed olio. Ci devono essere anche TUTTI i pezzi originali (altrimenti lasciagliela) e possibilmente fattura almeno dell'ultimo tagliando. Ricorda che le Ducati prima del 2007 hanno a corredo due chiavi nere ed una rossa più una CODE CARD. Devono esserci tutte queste cose. Non sopporto i proprietari che si perdono i pezzi delle moto... questo è indicativo di come le tengono. Pensa che c'è gente con una Ducati che non è consapevole che le cinghie (l'invervento più costoso) vadano fatte ad intervalli TEMPORALI a prescindere dal chilometraggio, se questo non viene raggiunto. Gente che non ha mai aperto il libretto. Se un proprietario di moto di 10 anni ti dice che non ha mai fatto le cinghie perché la moto ha solo 15.000Km (intervallo chilometrico a 20.000Km), sei davanti a qualcuno che sicuramente non dava troppa importanza alla manutenzione. Sono spietato... ma così facendo ho comprato 13 moto usate senza mai una chioda.
 
15211791
15211791 Inviato: 17 Dic 2014 9:26
 

Eccoti qualche annuncio che guarderei IO... trattando ancora qualcosa sul prezzo in alcuni casi.

Questa è come Ducati l'ha fatta...

Link a pagina di Subito.it


Questa ha avuto un solo proprietario..... a 1700 Euro potrebbe valere la pena.

Link a pagina di Subito.it


Questa mi piace veramente molto. La pagherei 1900 Euro. Non è una "S".

Link a pagina di Subito.it


Questa è una vera "S" perchè mi SEMBRA di vedere i tappi dorati. A 2100 Euro (anche 2200 Euro) è una buona moto, viste le cinghie fatte di recente.

Link a pagina di Subito.it


Questa è da valutare (trattare anche) dal vivo... mi sembra una vera "S".

Link a pagina di Subito.it
 
15211915
15211915 Inviato: 17 Dic 2014 11:51
Oggetto: Re: Piccola recensione Monster 620S i.e.
 

Non capisco cosa sono i fondelli dorati? icon_rolleyes.gif Le viti di regolazione sono sempre sul forcellone o si sta già parlando dell'ammortizzatore posteriore?

Insomma sono proprio una capra.. mi devo informare mooooolto bene su tutti gli aspetti prima di procedere all'acquisto..

DueRuote ha scritto:
Il forcellone in alluminio si distingue al volo guardando i fondelli. Sono più grandi e dorati, come quelli del 900cc. Quelli normali sono grigi. Le viti di regolazione si vedono ad occhio nudo. Le altre parti potevano essere acquistate e messe in tutti i modelli. La "S" non esiste con telaio nero oppure in versione DARK. Mi sembra anche che la "S" sia l'unica con il puntone di regolazione.

I due annunci che hai messo non mi convincono. Personalmente non comprerei nessuna delle due. Cerca una moto più originale possibile (meglio originale con 30.000Km che pastrocchiata con 15.000Km) ed i tagliandi ben documentati, ma soprattutto con un proprietario poco esaltato e che capisca cosa è una Ducati. Spesso i Monster piccoli finivano in mano a giovani pastrocchiatori privi di ogni criterio, ma con tanti soldi da spendere in polifosfato organico (leggi anche centraline e scarichi non omologati). Usualmente questa gente spende tanto per farsi notare tanto quanto spende poco per una corretta manunenzione. Molti non hanno idea che nella moto si vada oltre alla sostituzione di candele ed olio. Ci devono essere anche TUTTI i pezzi originali (altrimenti lasciagliela) e possibilmente fattura almeno dell'ultimo tagliando. Ricorda che le Ducati prima del 2007 hanno a corredo due chiavi nere ed una rossa più una CODE CARD. Devono esserci tutte queste cose. Non sopporto i proprietari che si perdono i pezzi delle moto... questo è indicativo di come le tengono. Pensa che c'è gente con una Ducati che non è consapevole che le cinghie (l'invervento più costoso) vadano fatte ad intervalli TEMPORALI a prescindere dal chilometraggio, se questo non viene raggiunto. Gente che non ha mai aperto il libretto. Se un proprietario di moto di 10 anni ti dice che non ha mai fatto le cinghie perché la moto ha solo 15.000Km (intervallo chilometrico a 20.000Km), sei davanti a qualcuno che sicuramente non dava troppa importanza alla manutenzione. Sono spietato... ma così facendo ho comprato 13 moto usate senza mai una chioda.
 
15211964
15211964 Inviato: 17 Dic 2014 12:31
 

si chiamano registri tendicatena e visivamente sono i due "tappi" del forcellone posteriore; all'interno del forcellone c'è un fermo, in cui è incernierato il perno ruota, che scorre all'interno del forcellone grazie all'uso della vite (è visibile un dado che fuoriesce dai "tappi"). Servono, appunto, a tendere la catena, soggetta ad allungarsi con l'uso. Ovvio che siano necessarie regolazioni identiche da ambo i lati affinchè la ruota sia perfettamente allineata con la moto.
Sui modelli di cilindrata maggiore era di serie il forcellone in alluminio, più leggero rispetto a quello in acciaio dei modelli entry-level. I modelli S montavano in origine questi "upgrade".
 
15212042
15212042 Inviato: 17 Dic 2014 13:44
 

DueRuote ha scritto:


Questa è da valutare (trattare anche) dal vivo... mi sembra una vera "S".

Link a pagina di Subito.it

Anche a me sembra una vera S, ma il proprietario è un furbacchione...
Il cupolino e il coprisella non possono essere spacciati per "regali", perché il 620 S li montava di serie.
0509_si_picchiano.gif
 
15212050
15212050 Inviato: 17 Dic 2014 13:51
 

Cosa ti aspetti da chi si compra un Monster GIALLO ?
 
15212055
15212055 Inviato: 17 Dic 2014 13:59
 

immagini visibili ai soli utenti registrati

 
15212151
15212151 Inviato: 17 Dic 2014 15:31
 

a prescindere che il colore possa piacere o meno, di sicuro è più raro trovare un monster giallo di serie... lo erano i primi 600 del 95...

ovviamente, la foto di due ruote è un esempio perchè si nota chiaramente che il forcellone è per un telaio ad archetto (principalmente lo avevano tutti i modelli carbu)... indi era il modello per un 900. A partire dal primo s4 e da tutti i 620, era di serie il nuovo forcellone senza archetto (il nuovo telaio era detto a puntone per via di un'asta di reazione al posto dell'archetto visibile nella foto di sx).
 
15212167
15212167 Inviato: 17 Dic 2014 15:44
 

Ataru.... si. Sono consapevole di avere preso il forcellone sbagliato, ma è l'unica foto che ho trovato per mostrare il fondello (evidenziato). Riguardo al colore... la mia era ironia. Guarda la moto del nostro amico Pier !
 
15212173
15212173 Inviato: 17 Dic 2014 15:49
 

Só che il tuo era un esempio ma dato che il socio é a digiuno, ho approfittato per dare qualche delucidazione in più.
 
15212577
15212577 Inviato: 17 Dic 2014 22:40
 

DueRuote ha scritto:
Cosa ti aspetti da chi si compra un Monster GIALLO ?

Eh hai ragione... brutta gente....
0509_pernacchia.gif
 
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