teo038288 ha scritto:
ragazzi,vorrei fare una piccola precisazione ,vedo che tanti mi sembra che abbiano un concetto di pinza radiale e assiale un po' sbagliato
non è che se metto una pinza radiale su una moto,diventa f**a e frena da dio,la potenza frenante è la stessa precisa identica a parità di pinza ,tra una assiale e una radiale,migliora leggermente la sensibilità della frenata e stop..
se mi metti na tokiko assiale o una tokiko radiale,sembra na pinza di M resta..
metti le pinze brembo serie oro triple bridge assiali,frenano + delle moderne pinze sui cbr 1000 zx10r ,r1 ecc ecc...
se vogliamo parlare di pinze serie come le brembo m4 ,o le monoblocco di ultima generazione brembo ,allora li si che vedi la netta differenza a livello di potenzialità e di qualità di una pinza radiale con le palle...
il resto serve solo per far prendere aria alla bocca
una pinza radiale da vedere è + f**a...ma non è assolutamente detto che freni di + ...
assolutamente non sono pienamente d'accordo...
eccolo qui un piccolo sunto... (all'università e alle superiori avevo studiato anche io le differenze tra questi due sistemi frenanti, e riconosco pienamente questa piccola spiegazione) in quanto si gioca tutto su inerzie e momenti torcenti applicati alla frenata... e forze di ribaltamento agenti sulla forcella al momento della frenata..
DIFFERENZA TRA PINZA ATTACCO ASSIALE E RADIALE
I freni a pinze freno radiali assumono tale denominazione dalla tipologia di attacco della pinza alla forcella.
Per capire insieme i vantaggi di un tale sistema partiamo dall’analisi di funzionamento di una pinza tradizionale.
Una pinza freno tradizionale (altrimenti detta ad attacco trasversale) è fissata trasversalmente ad una staffa ricavata o solidale alla forcella.
Pinza Trasversale
In un tale sistema la staffa ancora la pinza solo nel punto superiore prossimo alla forcella, mentre il punto inferiore rimane libero. Questo perché inevitabilmente, nel momento in cui le pastiglie entrano in contatto col disco, il disco applica una torsione alla pinza nello stesso verso di rotazione.
L’ancoraggio superiore consente di opporre la massima resistenza possibile al momento torcente (da cui derivano i benefici della frenata), visto che è preferibile lavorare in condizioni di compressione e non di trazione o torsione delle strutture.
Per capire il perché di tale scelta procediamo con un semplice esempio.
Immaginiamo di avere un disco in rotazione e di volerlo fermare con la mano (che rappresenta la nostra “pinza”). Provando a fermare il disco all’altezza del punto inferiore della pinza inevitabilmente la mano tenderebbe ad essere trascinata fino a raggiungere il punto di battuta sulla forcella. A questo punto è evidente che per poter esercitare una adeguata resistenza alla rotazione occorre, o realizzare un supporto ad hoc ad altezza del punto inferiore della pinza (soluzione scomoda e non sempre praticabile per via delle dimensioni del disco), o decidere di fare perno direttamente contro la forcella (cosa che vediamo nell’illustrazione e logicamente preferita dai costruttori).
Tornando al problema, è evidente che, se l’estremità inferiore è libera, l’intera pinza potrebbe subire forti deformazioni durante la frenata. Le deformazioni applicate creano problemi visto che è compito della sola rigidezza della pinza garantire il corretto posizionamento dei materiali di attrito sulla superficie del disco.
Le maggior parte delle case costruttrici aggira il problema sovradimensionando gli impianti freno (dischi di maggiore diametro e pinze più generose) che, purtroppo, contribuiscono all’incremento di peso del veicolo.
Valida alternativa è invece offerta dalle pinze ad attacco radiale, visto che i massimi valori di rigidezza ammessi da un attacco trasversale non sono paragonabili a quelli ottenuti con un sistema pinze ad attacco radiale (sebbene di dimensioni più contenute).
Una pinza ad attacco radiale prende il nome dalla disposizione del sistema di ancoraggio alla forcella, appunto radiale rispetto al mozzo.
Pinza ad attacco radiale
Meccanicamente l’accoppiamento radiale consente una maggiore rigidezza della pinza, che seguendo nella fase di rotazione la rotazione del disco, è soggetta a minor stress meccanico, con conseguenti minori deformazioni.
Nella pinza ad attacco radiale notiamo infatti che la parte inferiore della pinza non è più libera, ma ancorata alla struttura in maniera solidale. Le strutture sono inoltre realizzate secondo geometrie indeformabili se non per rottura, tipicamente alveo o triangolo.
In altre parole possiamo assimilare pinza e forcella come un tutt’uno, il che si traduce in una molteplice serie di vantaggi.
Essendo priva di ogni sorta di vincolo trasversale, la pinza si adatta in maniera migliore alle piccole oscillazioni del disco in rotazione consentendo così alle pastiglie di occupare la massima superficie utile sul disco (cosa che non avviene sempre con sistemi tradizionali); il tutto non fa che migliorare ulteriormente la frenata giovando anche alla durata dei materiali d’attrito (che tendono a usurarsi in maniera uniforme).
In altre parole, tale sistema consente di opporre una resistenza al momento torcente notevolmente superiore a quella offerta da un sistema tradizionale proprio perché riduce a minimo le deformazioni elastiche (che assorbono energia al sistema frenante). Oltre a garantire un notevole incremento dell’azione frenante, il sistema elimina eventuali corse a vuoto (derivate da un non corretto allineamento delle pastiglie, tipicamente indicato come “recupero posizione”) e scongiura eventuali riduzioni di efficacia frenante causati da stress di tipo meccanico/termico ( notevolmente abbattuti).
Infine, ma non in ultimo, i sistemi ad attacco radiale permettono di maggiorare il disco (entro certi limiti) con estrema facilità: basta adottare dei distanziali forcella di lunghezza superiore e il gioco è fatto (cosa non sempre praticabile nei sistemi trasversali, salvo in casi di modifiche radicali alla piastra supporto pinza/forcella).
Tuttavia non è possibile passare da un sistema di pinze tradizionali ad uno dotato di pinze ad attacco radiale, a patto non siano disponibili forcelle aftermarket (specifiche per il modello in questione) dotate all’origine di attacchi pinza radiali.
sono daccordo che sia più semplice trovare delle pinze intercambiabili su un attacco radiale che non assiale...
Citazione:
unheardlupo
mi hai preceduto nel postare, quello che hai lincato!