Almeno ho portato un po' di brivido in una vita altrimenti appiattita sul mutuo conformismo del: rispettate il codice, sono delle teste di c.., si stava meglio quando si stava peggio... e affermazioni da maggioranza silenziosa, uomo qualunque, moderati democristiani e Giovanardi vari...
Si, io sono estremo ed un estremista e so che il mondo è costituito da persone che si sforzano di pensare allo stesso modo perché più comodo, anche fingendo di intavolare discussioni per dimostrare una inesistente indipendenza, ma rifiuto l'etichetta di sobillatore, predicatore o comunque sostenitore del verbo della "criminalità" stradale.
Detto ciò, negli ulteriori post ho letto che certi atteggiamenti "sboroni" sono principalmente causati dalle uscite di gruppo, dalla voglia di dimostrare sul campo che sei migliore degli altri.
Sicuramente il "branco" favorisce questi atteggiamenti, sono d'accordo.
Ma ribadisco anche ("allucinantemente"!
) che questi atteggiamenti di sfida sono "normali" anche verso se stessi, quando guidi da solo, quando trovi la strada "giusta".
La maturità del pilota si riconosce da come sai valutare l'opportunità o meno di strafare e di calcolare il pericolo.
Ma questo si acquisisce con l'esperienza, con l'età e in base all'indole personale.
Nonostante i conformismi più o meno "comodi" dei ragionamenti e delle opinioni
siamo tutti persone diverse che hanno limiti diversi e, soprattutto, consapevolezza di questi ultimi diversa.
Poi ho letto che non si danno moto potenti (over 150 CV) a tutti e che questa è una causa di incidenti e di maggior rischio.
Sicuramente, ma la gente si ammazzava sui Ciao e oggi sulle LML perché quando il momento del c.... scappa... scappa!
: la potenza aggrava, ma non è tutto!
Si può essere pericolosi con una R1 che supera una fila a cannone ma anche con un SH che fa la stessa cosa... e di SH ce ne sono molti di più in giro!
Io ho rischiato di ammazzarmi alla fine degli anni '70 con un Gilera Arcore 125, moto indistruttibile ma al massimo capace dei 95 kmh lanciata...
Sulla Cassia, Cura di Vetralla, verso Roma curva a S invitantissima!
Mi butto, faccio la prima curva ma esco troppo forte per la seconda, contraria.
La moto aveva pedane sporgenti e NON piegabili
e non riesco a fare la curva.
Invado la corsia opposta e vado a sbattere sul guardrail opposto.
Fortunatamente non arrivavano macchine dall'altra parte e urto il guardrail tangenzialmente.
vengo ributtato sulla strada senza cadere, ma con le pedane rotte (entrambe) e il piede sinistro con un profondo taglio da parte del bordo inferiore del guardrail (richiederà un po' di punti...).
Torno a Roma appoggiandomi sulle pedane del passeggero e poi al Gemelli (con mio padre incazzato...) per i punti....
Oggi non farei quella manovra irresponsabile, perché conosco i limiti miei e della moto, ma tornando indietro, l'avrei rifatta para para: avevo 18/19 anni!!!!
Cosa cavolo vuoi che uno si responsabilizzi a quell'età???
Quindi, più repressione (in Italia, si sa, tutto è permesso...), e anche più educazione, ma, secondo me, la prima può salvare più giovani dalle insidie della strada che la seconda.
Parere personale
(ovviamente...)